Differenze tra graduatorie ed insiemi

Riassumendo:
1. I vincitori del concorso e gli iscritti gae sono obbligati a presentare apposita domanda di assunzione
Ma non l’avevano già sottoscritta una domanda di assunzione, partecipando al concorso o iscrivendosi in gae? Lo Stato non aveva, in questo modo contratto un obbligo nei loro confronti, alle condizioni contenute nei rispettivi bandi, che è tenuto a rispettare senza l’imposizione di clausole aggiuntive e vessatorie?

2. A seguito di apposita domanda, quindi, sono assunti a tempo indeterminato e inseriti negli albi territoriali
Stiamo, però, parlando di persone che appartengono a graduatorie, dove sono collocate in un ordine che esprime punteggi diversi derivanti da merito e/o titoli. Non sembra legittimo che tutto questo venga azzerato e chi si trovava più in alto (perché più meritevole, dalla fine dell’Antico regime), una volta entrato nell’albo, venga pareggiato all’ultimo in graduatoria. Pareggiato rispetto a cosa? Per esempio rispetto a questioni di prioritaria importanza come la scelta della sede, se vacante e disponibile in pianta organica. Il primo, il secondo, il terzo di una qualsiasi graduatoria, concorsuale e non, nella pubblica amministrazione hanno da sempre il diritto di esercitare questo tipo di opzioni, o altre analoghe, prima degli altri aventi diritto.
Altrimenti, se non ci sono differenze incrementali, non è una graduatoria, è un insieme (l’insieme delle barbabietole, diverso da quello degli utensili da cucina). Se invece classifichiamo le differenze in termini di maggiore o minore (la barbabietola più dolce e quella meno dolce, il coltello più affilato e quello che non taglia affatto), stiamo facendo una graduatoria di cui dovremo tenere conto: trasformarla magicamente in un insieme (i vincitori, gli iscritti) appare, in punta di diritto, un tantino azzardato.