Riforma 0-6 anni scuola infanzia (+ asilo nido???): che ne pensate?

Promemoria primo messaggio :

La scuola dell'infanzia sembra essere esclusa, momentaneamente, dalla "buona" scuola (le virgolette sono d'obbligo). Vogliono infatti fare una successiva riforma cosiddetta "zero-sei".
Ho dato un'occhiata al famigerato art. 21 che parla dell'argomento (lo trovate qui http://banner.orizzontescuola.it/17PDL0029700.pdf alla pagina 27, art. 21 comma i ). Non è detto che sia un male, che sia peggio del sistema attuale, né che gli insegnanti dell'infanzia finiranno ad insegnare all'asilo nido ...
Voi l'avete letto? Che ne pensate? Quello che c'è scritto non mi pare così preoccupante come molti sembravano dire ... o forse io non so leggere tra le righe?
Lalla, tu che ne pensi?

Ah dimenticavo, è una scuola dell'infanzia statale.

Noooo!
Posso sapere in che città/provincia/regione?

Veneto. Aggiungo inoltre che questi bambini piccolissimi, accolti nel numero massimo di 6, possono essere inseriti nel corso di tutto l'anno. L'ultimo inserimento avvenuto porta la data del 1 marzo. Questo inserimento "selvaggio", poco rispettoso dell'organizzazione didattica ed educativa, crea enormi difficoltà di destabilizzazione delle regole faticosamente acquisite, specie dal gruppo dei 3 anni. Indubbiamente poi, all'epoca in cui la scuola ha deciso di aprire a questi bambini (il nido non era presente sul territorio) non si è tutelata da un'eventuale cambiamento delle condizioni ambientali. Mi spiego, all'epoca c'erano solo una trentina di bambini a scuola, compresi questi sei, ma poi, nel tempo le iscrizioni sono aumentate e ora siamo a quota totale 54. E' ben diverso accogliere bambini di due anni in due sezioni di 15 bimbi ciascuna o in due sezioni di 27 ciascuna...la scuola doveva pensare a dei "paletti"!! Tipo: inserimenti solo fino a dicembre, solo fino ad un totale di bambini preciso, solo con un orario specifico di frequenza...invece nessuno ha pensato di tutelarsi e ora si lavora in condizioni estreme senza poter dire nulla. Ciliegina sulla torta, vengono accolti anche bambini di 2 anni con residenze diverse da quelle del comune in cui si trova l'asilo..risultato? Dopo un anno passato a diventar matti dietro a questi piccoli, l'iscrizione non viene rinnovata perchè questi vanno nelle scuole d'infanzia più vicine a casa loro. In pratica sfruttano la gratuità del servizio e tanti saluti.

ma non viene fatto un collegio docenti in cui le docenti possano esprimere la propria contrarietà?

La decisione è stata presa 6 anni fa, io sono li da quest'anno  e mi hanno raccontato che la decisione è stata presa in un clima di paura di chiusura della scuola in quanto le iscrizioni erano in forte calo. Immagino che gli insegnanti di allora si siano fatte prendere da questo e non abbiano pensato a tutelarsi. L'ambiente è particolare, una piccola frazione in cui si ritiene che la scuola dell'infanzia sia un servizio di custodia, dove le insegnanti non devono rompere le scatole ai genitori e in cui l'insegnante "decana" ha, lei stessa, come motto quello di "lasciamoli stare che loro lasciano stare noi"....

Inoltre, mi sono resa conto, andando ad una riunione di continuità che, per esempio, le insegnanti della primaria non sapevano assolutamente nulla di questa situazione, come se la cosa fosse frutto di un accordo privato tra infanzia e ds, non conosciuto dal resto del collegio..

E' la prima volta che mi trovo in una situazione così pesante e assurda!

le cose che non vanno si possono cambiare, sempre attraverso il collegio docenti

Ma da un punto di vista legale, come sono inquadrate, queste iscrizioni?

Se la scuola è formalmente inquadrata come una normale scuola dell'infanzia, e non ha mai attivato dei progetti speciali come le "sezioni primavera" o simili, iscrivere dei bambini al di sotto dell'età prevista (cioè, al massimo quella dell'anticipatario nato entro il mese di aprile) dovrebbe essere impossibile per legge. Anzi, adesso che c'è l'iscrizione elettronica il sistema di archivio automatico ministeriale non dovrebbe nemmeno accettarle, quelle richieste. In che modo riescono a farle figurare, tecnicamente?

aku ha scritto:Nella mia scuola, dove è permessa l'iscrizione di bambini che compiono i due anni entro dicembre (accordo preso dalla scuola 6 anni or sono per via del calo drastico di iscrizioni), le difficoltà sono enormi. Quello che ha detto paniscus è verissimo a questo si aggiungono tempi differenti per i bimbi di 2 che alle 11 del mattino, nel pieno dell'attività del resto del gruppo crollano dalla stanchezza, sfognadosi con pianti inconsolabili e rendendo la classe un delirio. Non abbiamo personale in più, gli ata e le maestre si sobbarcano di cambiare, imboccare e sorvegliare (bambini così piccoli non sanno ancora masticare bene, mettono ancora in bocca molti oggetti di uso comune tipo colori a cera, tappi di pennarelli ecc) questi piccoli senza alcun riconoscimento in più.
Dico solo che l'ultima arrivata entra a scuola alle 7.30, alle 12 crolla con la faccia nel piatto, e i genitori stanno insistendo a più non posso per farla dormire a scuola e venirla a riprendere alle sei.

Io non vorrei mai che questa situazione "straordinaria" diventasse ordinaria.

Mio figlio in asilo nido sta da quando ha 5 mesi dalle 7:30 alle 17:30 senza nessun problema, anzi fermandosi talmente volentieri che spesso quando vado a prenderlo, dopo essermi corso incontro tutto felice vorrebbe fermarsi ancora! Ma è in una struttura: nido (comunale) appositamente pensata per lui, con ritmi, attività, tempistiche pensate e programmate per bimbi così piccoli, inoltre perfino al nido esistono due realtà distinte: i lattanti (dai 3 mesi all'anno) e i bimbi dall'anno ai tre perchè sono età in cui pochi mesi fanno una differenza ENORME!
Capisco quindi benissimo che nella tua scuola sia una situazione pesante e che crea malessere ai bimbi ed enormi difficoltà a voi.
Io sono una di quelle mamme che ritiene nidi e materne primariamente un servizio per le famiglie di genitori lavoratori e secondariamente una struttura di formazione "didattica", in cui questo secondo aspetto però va via via assumendo un ruolo sempre più importante fino ad arrivare alle soglie della scuola elementare. Tuttavia non ho mai immaginato queste scuole come "parcheggi", da mamma so benissimo che mio figlio non è un oggetto e che richiede un accudimento specifico alla sua fase di crescita e che più tempo deve passare in una struttura diversa dalla sua casa più questa deve essere pensata a misura delle sue esigenze e le esigenze di un bimbo di meno di un anno non sono quelle di un bimbo di due e a maggior ragione di quattro o cinque!
Quando ho portato mio figlio al nido non era nemmeno svezzato e non era in grado di stare seduto da solo! Mi chiedo quale mente perversa possa pensare di unificare le esigenze di un lattante con quelle di un bambino prossimo alla scuola primaria.
Scommessa che con questa unificazione la proporzione bimbi/educatrici sarà livellata a quella delle materne, piuttosto che a quella dei nidi (per i lattanti in Lombardia è di 5 a 1!) fornendo ulteriore margine di risparmio? E intanto si fa credere alle mamme che così tutti potranno usufruire dei nidi per ora appannaggio (soprattutto in alcune città) di una minoranza risicatissima!

Poveri bambini! dalle 7.30 alle 17.30 e pure stanno bene!
I bambini devono poter crescere con i propri genitori, fare esperienze con loro! penso che un nido dovrebbe al massimo avere un orario di 6-7 ore.

Io sono favorevolissima all'asilo nido e vi ho tranquillamente mandato i figli a partire dall'età di poco più di un anno (uno a 14 mesi e l'altra a 18), però ammetto che non mi sarebbe MAI venuto in mente di mandarceli a cinque mesi.

A quell'età erano ancora allattati esclusivamente al seno, e liberi di attaccarsi alla tetta a richiesta illimitata, senza nessun orario fisso, senza aver mai visto né un biberon né un ciuccio. Col fischio che li avrei lasciati a qualcun altro per 10 ore al giorno (ma nemmeno per 4 o 5).

paniscus_2.0 ha scritto:Io sono favorevolissima all'asilo nido e vi ho tranquillamente mandato i figli a partire dall'età di poco più di un anno (uno a 14 mesi e l'altra a 18), però ammetto che non mi sarebbe MAI venuto in mente di mandarceli a cinque mesi.

A quell'età erano ancora allattati esclusivamente al seno, e liberi di attaccarsi alla tetta a richiesta illimitata, senza nessun orario fisso, senza aver mai visto né un biberon né un ciuccio. Col fischio che li avrei lasciati a qualcun altro per 10 ore al giorno (ma nemmeno per 4 o 5).

eppure ci sono dei casi in cui le madri devono mandarceli perchè devono riprendere presto a lavorare.

L'ingresso di questi 6 bambini di 2 anni è permesso, a quanto ne so, da un accordo con la regione che permette alle scuole d'infanzia di inserire questi bambini dove nel territorio del comune non sia presente il servizio di nido d'infanzia.
La mia situazione mi è sembrata pertinente alla discussione soprattutto perchè dimostra l'importanza di strutturare seriamente un eventuale ambiente che dovesse occuparsi di una fascia d'età ampia e varia quanto quella 0-6, infatti qui già solo con l'arrivo di un numero limitato di piccolissimi si è creata una situazione poco gestibile dagli insegnanti e dal personale e, a mio avviso, ha contribuito ad uno scadimento generale della didattica del plesso. I problemi sono molti, ve ne sono anche tanti altri che vi lascerebbero a bocca aperta. Quello che mi premeva sottolineare col mio intervento sono due punti. Il primo è che se davvero dovessimo andare nella direzione menzionata dal ddl bisogna porre estrema attenzione (anche da parte del collegio docenti) alle condizioni che si vogliono creare per gestire il servizio. Quindi pensare bene a tutte le conseguenze che un raggruppamento diverso da quello 3-6 può comportare (specie in casi come il mio in cui non si tratta di sezione primavera con spazi, tempi e attività dedicate, ma si tratta di inserimento in sezione!!!).
Seconda cosa, bisogna dedicare attenzione anche all'aspetto didattico ed educativo, specie nel trasmettere questo ai genitori, che tendono ad assimilare i più grandi ai piccoli piuttosto che il contrario (cioè estendono il ragionamento della mera sorveglianza a tutto il gruppo, sottovalutando il ruolo che le attività educative e didattiche hanno per i bambini più grandicelli).

Per il discorso di cosa sia o meno opportuno per un bambino piccolo io ragiono così:
sappiamo tutti che ci sono state variazioni nella struttura familiare, sociale e lavorativa che incidono pesantemente sulla gestione dei figli ed è fuori discussione che una maggiore tutela della maternità e della genitorialità farebbe solo bene al bambino che potrebbe beneficiare di ritmi ed esperienze più adatte all'età che ha. Ma tutto ciò è utopia. Perciò il bambino passa molto più tempo con le insegnanti che con i suoi genitori e questo è tanto più vero man mano che diminuisce l'età del bimbo. L'80% dei miei alunni entra a scuola verso le 8.30 e ci resta fino alle 17.00 con punte di bambini che frequentano con un orario ancora maggiore. Sono 9 e più ore fuori casa. E parliamo di bambini dai 2 ai 6 anni. Personalmente credo che questo dato parli da solo. Parallelamente l'insegnante viene vissuto dalla maggior parte dei genitori (di questi genitori) come un mero assistente fisico, che sorveglia, cambia, lenisce i capricci, ma non come figura di riferimento per il bambino stesso.
Il territorio in cui mi trovo a lavorare inoltre è peculiare perchè molte madri sono casalinghe ma a fronte della gratuità del servizio lo sfruttano a pieno per aver modo di fare altro...
Per me questa situazione è desolante.

Io stessa ho mandato i miei bambini al nido, con modalità simili a quelle di Paniscus, e hanno sempre frequentato l'infanzia in modo regolare in orario antimeridiano, ma non esiste che se io sono a casa loro non siano con me. Non li lascio a scuola per andare a fare la spesa, o per andare dal parrucchiere, o per fare due chiacchere con le amiche al bar..perchè credo fortemente nel fatto che la mia presenza educativa debba essere più forte possibile, devono stare con me il più possibile. Inoltre credo che al bambino vada data la possibilità di partecipare al mondo adulto in maniera guidata e graduale proprio affinchè diventi capace di capirlo e di assumerne poi i comportamenti, il bambino può venire a fare la spesa, può accompagnarmi dal parrucchiere, può sedere al bar e pazientare un po' intanto che saluto le amiche. Così in modo graduale imparerà come ci si comporta nelle varie situazioni. Invece mi sembra che sempre più spesso per poca voglia di fronteggiare la difficoltà iniziale della situazione si tengano i bambini al di fuori di tutto ciò che può provocare in loro la più piccola noia. Il bambino è sempre più visto come impiccio e persona a cui far provare solo determinate attività fatte su mi sura per lui, li teniamo fuori dalla vita vera.

In questo senso parlavo di genitori che vedono il servizio come babysitteraggio. E che non comprendono nè il nostro ruolo educativo nei confronti dei figli, nè tantomeno il LORO!!

'SCUSATE ma perche' nessuno chiede ai signori parlamentari di chiarire il discorso della riforma 0-6 di cui il nostro primo ministro salito in cattedra alla lavagna ha fatto solo un velocissimo accenno?quando e come "butteranno il veleno" come si dice da noi????

nonostante il decreto specifico 0-6 nn sia ancora stato presentato, con l'entrata in vigore della nuova riforma, ad esempio anche per la scuola dell'infanzia, chiameranno solo x le supplenze superiori superiori a 10 giorni?

Sapete qualcosa riguardo alla delega per il prog 0-6 che riguarda l'appalto a "ditte" esterne?

araxever ha scritto:Sapete qualcosa riguardo alla delega per il prog 0-6 che riguarda l'appalto a "ditte" esterne?

Ehhhh appalto a ditte esterne ??????Scusa ma dove l hai letto ????? Inoltre se così fosse dovrebbe cambiare anche l intero nostro contratto.

Nel ddl c'è la delega per infanzia. Ormai con questo ddl non mi stupirei più di nulla. C'era una relazione (se trovo il link lo posto), dove si dava questo 0-6 a finanziamenti esterni...

"La riforma ridisegna anche i meccanismi di finanziamento pubblico: il 50 per cento dei costi di gestione delle scuole dell'infanzia sarà a carico dello Stato (che cresce, quindi), il restante di regioni ed enti locali."

Lascia perdere che l'articolo è di febbraio, la sostanza non cambia. Anzi la delega è stata pure approvata...
http://www.repubblica.it/scuola/2015/02/24/news/la_rivoluzione_degli_asili_pi_posti_e_addio_stangate_cos_cambia_la_scuola_per_i_bimbi_fino_a_6_anni-108059683/

Uhhm...ma scusa l ignoranza una legge delega ha il potere implicito di modificare un contratto di lavoro?

E certo!

finalmente la Prestigiacomo ha colto nel segno!

Ma lo vedo di molta difficile attuazione questo 0.6. Soprattutto a livello strutturale,  gli asili nido non sono poi così diffusi in Italia in particolare al Sud, non penso che il governo avrà la copertura finanziaria x costruirli a tappeto.

no, infatti, vuole creare nelle scuole dell'infanzia dei mega nidi, magari gestiti da enti locali e cooperative (le care cooperative che stanno tanto a cuore al PD).eliminando così di fatto la scuola dell'infanzia dall'ordinamento scolastico!

E difficile lo stesso alcune scuole dell infanzia strutturalmente non sono adeguate o semplicemente sono piccole o vecchie. Scusate l ignoranza ma se è una legge delega a chi viene delegato concretamente tale compito ??????ad una commissione????

quindi noi insegnanti della scuola dell'infanzia potremmo avere la possibilità di lavorare con i lattanti?? Ma ci saranno anche quelle che già insegnano ai nidi che potrebbero prendere il posto, o sbaglio?