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Riflessione su quanto la riorganizzazione della P.A. inciderà sulla scuola

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Messaggio Da Francesca4 Gio Giu 18, 2015 9:13 am

Come ho sempre sostenuto il DDL sulla scuola è solo parte di un processo complessivo di riorganizzazione della P.A. che è necessario ed indispensabile se si vuole finalmente uscire dall'impasse attuale.
Certo non lavoro nella scuola, ma forse proprio per questo ritengo sia necessario partire da una visione più ampia del funzionamento della P.A., e di conoscere molte delle cause dei mali che l'affliggono a discapito dei diritti di tutti i cittadini tra cui : la difficoltà ad individuare nei singoli uffici un responsabile del procedimento che si assuma la responsabilità di firmare provvedimenti che pure dovrebbero fare capo a lui, e la impossibilità di chiedere informazioni al personale di riferimento che per mille motivi non è quasi mai presente sul luogo di lavoro.
Sia chiaro non parlo della scuola, anche perché non potrei mai esprimere un giudizio su quello che non conosco, ma la mia esperienza professionale è zeppa di questi cattivi esempi nella P.A..
Mi fa piacere che OS vi abbia dedicato il link che segue, davvero illuminante sulle prospettive future che ci attendono:

http://www.orizzontescuola.it/news/ddl-riorganizzazione-amministrazioni-pubbliche-incider-anche-sulla-scuola-concorsi-assenze-mala

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Messaggio Da Ospite Gio Giu 18, 2015 9:21 am

E allora se non sai, perché parli?

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Messaggio Da mordekayn Gio Giu 18, 2015 9:25 am

Senza investimenti non ci può essere qualità.
Sottoporre la scuola e gli uffici pubblici ad una continua doccia scozzese non è salutare.
Basti pensare al livello devastante che oramai abbiamo raggiunto come dimensionamenti.

Francesca, come pensi che un Preside possa gestire  a livello di utenza mostri di 120-150 docenti, 28 ata, 1500+ alunni sparsi in 5-6 plessi diversi?

Chiaro che non può..la scuola azienda senza mezzi non porta a nulla.
Un manager nel privato, con gli stessi dipendenti ha uffici legali e quant'altro...
Il paradosso è che la PA va verso una privatizzazione del rapporti dl lavoro, ma poi non si danno dei mezzi per poter lavorare al meglio.
La scuola poi..è quella in cui i lavoratori hanno stipendi più bassi (in tutte le categorie..docenti, collaboratori scolastici, amministrativi, at e pure presidi) e con i tagli agli organici più significativi di tutta la PA.
Infatti ci troviamo in coda tra i paesi OCSE come spesa su pil nel comparto istruzione.


Ultima modifica di mordekayn il Gio Giu 18, 2015 9:34 am - modificato 2 volte.

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Messaggio Da magma Gio Giu 18, 2015 9:32 am

"l'azzeramento assoluto della contrattazione collettiva nazionale" E' IL MALE ASSOLUTO.

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Messaggio Da mordekayn Gio Giu 18, 2015 9:38 am

La riorganizzazione sta già avvenendo..ma in modo singolare.
Si decertifica (183/2011) senza che i sistemi informativi comunichino tra loro...quindi alla fine la situazione in alcuni ambiti non è affatto migliorata...anzi è persino peggiorata.

E' sotto l'occhio di tutti (spero) che di fatto ci sono solo comprensivi scolastici con dimensione media di 1300 alunni..se non è riorganizzazione questa (per risparmiare sugli organici ovviamente)...

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Messaggio Da Ospite Gio Giu 18, 2015 9:49 am

Il mio sospetto sta diventanto una certezza: c'è qualcuno, molto vicino ai sostenitori della riforma, che frequenta il forum per saggiare umori, provocare e controllarci. Quale intersse può mai muovere un avvocato, un architetto o, tanto per fare un esempio, un banchiere a discutere con i precari della scuola?

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Messaggio Da mordekayn Gio Giu 18, 2015 9:53 am

Sono comunque "stakeholder" del dibattito. (cit).

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Messaggio Da mordekayn Gio Giu 18, 2015 10:06 am

E' nell'aria poi la creazione di centri territoriali per il disbrigo delle pratiche seriali..
Voglio dire prima smantellate i provveditorati, date agli esecutivi (sulla carta) dei megacomprensivi pratiche che svolgevano i c3 super se non i funzionari e poi volete ritornare indietro?

E questa gente dovrebbe riformare la PA?

Uno come Faraone?

Faraone non è in grado di riformare manco il suo appartamento..

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Messaggio Da udl Gio Giu 18, 2015 10:13 am

Francesca4 ha scritto:
.... la mia esperienza professionale è zeppa di questi cattivi esempi nella P.A..


Francesca, tu come avvocato conosci perfettamente alcune disfunzioni della PA relative alla Giustizia: dall'impossibilità di depositare un atto in scadenza perchè il cancelliere è in giro a fare spese, all'udienza rimandata dopo ore di attesa perchè non è stato trovato il fascicolo, alle 30 udienze fissate tutte alle 9,00 e il giudice che dice, alle 14, dopo 10 udienze e 5 ore di attesa, che le altre sono tutte rimandate ecc. ecc.
Tutte queste figure non sono soggette ad alcun “questionario di gradimento” da parte della “clientela”, sono impossibili da criticare (perchè all'udienza successiva te la fanno pagare o il cancelliere non ti accetta l'atto perchè a suo dire qualcosa non va bene...) mentre noi insegnanti siamo, già adesso, soggetti alle critiche dei genitori, con i DS che prendono per oro colato tutto quello che dicono, siamo noi responsabili se i pargoli non studiano (abbiamo l'obbligo del “successo formativo”), siamo noi responsabili se i pargoli non capiscono, se la classe è indisciplinata ecc. ecc.

Con il DDL allo studio saremmo diventati l'unica branca della PA ricattabile dall'utenza, ancora più di quello che siamo ora, oltre che, last but not least, la meno pagata.
Noi non possiamo lasciare la classe neppure per andare in bagno, non possiamo farlo neppure nell'intervallo perchè anche lì dobbiamo fare sorveglianza, vadano invece a vedere chi va a far spese in orario di lavoro, chi si fa timbrare il cartellino dall'amico e va a giocare a tennis, oppure vadano a vedere i giudici che fanno aspettare mezz'ora trenta persone perchè sono a bere il caffè (se noi tardiamo un minuto ad entrare in classe veniamo richiamati dai bidelli) oppure rinviano un'udienza di due anni perchè arrivano all'udienza che non hanno letto neppure un atto...

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Messaggio Da barbaZOO Gio Giu 18, 2015 10:44 am

Francesca4 ha scritto:Come ho sempre sostenuto il DDL sulla scuola è solo parte di un processo complessivo di riorganizzazione della P.A. che è necessario ed indispensabile se si vuole finalmente uscire dall'impasse attuale.
Certo non lavoro nella scuola, ma forse proprio per questo ritengo sia necessario partire da una visione più ampia del funzionamento della P.A., e di conoscere molte delle cause dei mali che l'affliggono a discapito dei diritti di tutti i cittadini tra cui : la difficoltà ad individuare nei singoli uffici un responsabile del procedimento che si assuma la responsabilità di firmare provvedimenti che pure dovrebbero fare capo a lui, e la impossibilità di chiedere informazioni al personale di riferimento che per mille motivi non è quasi mai presente sul luogo di lavoro.
Sia chiaro non parlo della scuola, anche perché non potrei mai esprimere un giudizio su quello che non conosco, ma la mia esperienza professionale è zeppa di questi cattivi esempi nella P.A..
Mi fa piacere che OS vi abbia dedicato il link che segue, davvero illuminante sulle prospettive future che ci attendono:

http://www.orizzontescuola.it/news/ddl-riorganizzazione-amministrazioni-pubbliche-incider-anche-sulla-scuola-concorsi-assenze-mala


La responsabilità del docente è individuale, a cominciare dalle modalità di relazione con alunni e genitori, per continuare con tutti gli aspetti legati alla mansione: modalità e tempi dell'attività didattica, strategie applicate, risultati degli alunni, insoddisfazione delle famiglie...etc.
Io non sono libero nemmeno di presentare un alunno sfaticato con il 5 (con voti congrui) perchè la prima cosa che mi chiede il DS è se ho attuato tutte le procedure per mettere in condizioni di recuperare l'alunno (e nulla conta l'atteggiamento sfuggevole dell'alunno nell'intero anno scolastico).
A me francamente sembra già eccessiva questa determinazione di responsabilità in capo al docente, perché se il docente è sotto pressione e sotto il tiro incrociato degli altri attori del processo educativo non potrà mai fare il suo lavoro con l'indispensabile serenità intellettuale.
Parliamoci chiaro, chi fa il suo mestiere con passione riesce a capire al volo se l'alunno X sta facendo il "furbo" oppure se ha dei problemi veri, in questo meccanismo di iper-responsabilizzazione del docente siamo costretti a far finta di non vedere e a giustificare tutto, e ciò porta in breve ad una distorsione del processo educativo tutto sbilanciato a vantaggio (vantaggio educativo falso) del discente, il quale interpreta questa sua posizione come una reale possibilità di fare i suoi comodi. L'alunno sarà convinto di essere iper-tutelato nella vita, quando invece il mondo del lavoro non lo è, e soprattutto in futuro lo sarà ancora meno.

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Messaggio Da udl Gio Giu 18, 2015 11:42 am

barbaZOO ha scritto:

... L'alunno sarà convinto di essere iper-tutelato nella vita, quando invece il mondo del lavoro non lo è, e soprattutto in futuro lo sarà ancora meno.

E' quello che continuo a sostenere, sia nei cdc che dicendolo direttamente agli studenti in classe: "qualcuno" vuole che voi siate continuamente giustificati e scusati per ogni vostra "carenza", nella vita è l'opposto: correrete il rischio di essere "massacrati" anche se avete fatto perfettamente il vostro dovere, figuriamoci se non lo fate...

Eppure l'impostazione della scuola dell'ultimo ventennio ha portato a questa direzione, e questo ddl è il compimento di questa metodologia

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Messaggio Da Francesca4 Gio Giu 18, 2015 2:10 pm

Lo stimolo della discussione era un altro, anche se mi rendo conto che potrei avervi fuorviato con il mio commento personale al link postato.
Perciò chiedo venia e vi invito a riflettere sui seguenti punti.
1) Sul mutamento del ruolo dei sindacati, le cui istanze potranno solamente essere sentite, sic et simpliciter.
2) Sui meccanismi di valutazione nei concorsi finalizzati anche alla valutazione di percorsi professionali dentro, e aggiungo anche fuori, la P.A.
3) Sulla previsione di meccanismi di rilevazione delle competenze nei vari settori della P.A.
4)Sul potenziamento dell'efficacia e dell'effettività del controllo sulle assenze per malattie
5)Sulla necessità della valutazione dei dipendenti pubblici e riconoscimento del merito in termini di premialità.
6) Sulla certezza e concretezza dei provvedimenti disciplinari legati alla responsabilità del dipendente.
In conclusione, a me pare, che in questo contesto, la riforma della scuola così come è stata proposta, sia improntata ad una logica certamente migliore rispetto a quella del provvedimento di cui sopra, e questo proprio in considerazione della specificità del settore, che ha il compito delicatissimo di offrire stimoli formativi quantitativamente e qualitativamente superiori ai nostri ragazzi.
E questo, tacendo del tema relativo alla stabilizzazione di una parte consistente di precari, e senza considerare il fatto che, secondo la mia personalissima visione delle cose, questa stabilizzazione potrebbe aprire le porte anche a quelle successive, se è vero, come è vero, che si potrebbe essere in numero più consistente a chiedere maggiori garanzie per l'assunzione al prossimo concorso di tutti quelli che sono stati per ora, e solo per ora, esclusi dal piano assunzionale.

PS: chiedo a KKimba di evitare le sue fastidiose insinuazioni, invitandolo all'uopo a contattare tutti quelli che su questo forum di me sanno praticamente tutto... compreso il numero delle scarpe, senza considerare il fatto che oltre ad essere una persona, e non un personaggio, avrei, sempre se mi sia consentito, essendo in GAE , anche io un'aspirazione: quella d'insegnare, pur esercitando al momento un'altra professione.
Ti ringrazio anticipatamente.

Francesca4

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Messaggio Da ghirettina Gio Giu 18, 2015 2:28 pm

1) sic et simpliciter in base a quale assunto dittatoriale?
2) Tradotto in termini meno burocratesi?
3) Se la pubblica amministrazione volesse rilevare le mie competenze le basterebbe aprire il mio fascicolo personale con relativi titoli di studio, voti, abilitazioni, master... così come per gli altri dipendenti
4) Per il controllo delle assenze per malattia basta assumere medici fiscali che sono in numero risibile
5)  Premialità vuol dire 20 euro ogni tre anni, se la tenessoro, poveri si ma pezzenti anche no
6) vale come per tutta la giustizia, per i poveri sia severa per  i potenti interpretativa.
ghirettina
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Messaggio Da Enoc Gio Giu 18, 2015 2:40 pm

Francesca4 ha scritto:la difficoltà ad individuare nei singoli uffici un responsabile del procedimento che si assuma la responsabilità di firmare provvedimenti che pure dovrebbero fare capo a lui

Questo non viene minimamente garantito dalla riforma Renzi, che anzi introduce maggiori elementi di arbitrio e discrezionalità con la figura del preside plenipotenziario che decide la sorte dei docenti influenzando l'autonomia didattica e la libertà di insegnamento.
La scuola dell'obbligo ha già un garante-controllore ed è la Costituzione della Repubblica, solo purtroppo in parte attuata.
Chi controlla il preside? a quali standard deve uniformarsi? se non si uniforma a tali standard, cosa accade? chi garantisce che la scelta dei docenti da confermare non sia esercitata per alimentare familismo e corruttela?
Oggi ci sono precise garanzie con selezioni, corsi abilitanti e concorsi, si insegna per titoli e anzianità.
E' poi assolutamente fuorviante indicare del DS una figura di controllo da modello di impresa fordista, con il proprietario padre-padrone del processo produttivo.
Si tratta di un modello superato e non applicabile alla PA, poichè con il dirigente-controllore pubblico in assenza di checks and balances non v'è garanzia di presidio della funzione in quanto non c'è nessun provvedimento di retroazione del sistema (mobilità, emolumento legato alla produttività e rimozione) del pubblico dirigente, che resta legato soltanto in ultima istanza alla nomina politica, con i pro e soprattutto i contro che leggiamo tutti i giorni sui giornali.
Il settore privato può avere questa impostazione in quanto collegato a meccanismi di mercato, nel modello manageriale se il decisore non realizza la mission aziendale (massimizzazione del fatturato, del valore azionario, aumento della quota di mercato) viene sostituito dalla proprietà.
Qui si vuole fare un preside manager a sovranità illimitata e scollegato dalla proprietà (fruitori del servizio ovvero cittadini) che possa rispondere solo a logiche politiche, storicamente mutevoli ed evidentemente slegate dalle finalità intrinseche al sistema formativo.

Enoc

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Messaggio Da Francesca4 Gio Giu 18, 2015 3:20 pm

Enoc ha scritto:
Francesca4 ha scritto:la difficoltà ad individuare nei singoli uffici un responsabile del procedimento che si assuma la responsabilità di firmare provvedimenti che pure dovrebbero fare capo a lui

Questo non viene minimamente garantito dalla riforma Renzi, che anzi introduce maggiori elementi di arbitrio e discrezionalità con la figura del preside plenipotenziario che decide la sorte dei docenti influenzando l'autonomia didattica e la libertà di insegnamento.
La scuola dell'obbligo ha già un garante-controllore ed è la Costituzione della Repubblica, solo purtroppo in parte attuata.
Chi controlla il preside? a quali standard deve uniformarsi? se non si uniforma a tali standard, cosa accade? chi garantisce che la scelta dei docenti da confermare non sia esercitata per alimentare familismo e corruttela?
Oggi ci sono precise garanzie con selezioni, corsi abilitanti e concorsi, si insegna per titoli e anzianità.
E' poi assolutamente fuorviante indicare del DS una figura di controllo da modello di impresa fordista, con il proprietario padre-padrone del processo produttivo.
Si tratta di un modello superato e non applicabile alla PA, poichè con il dirigente-controllore  pubblico in assenza di checks and balances non v'è garanzia di presidio della funzione in quanto non c'è nessun provvedimento di retroazione del sistema (mobilità, emolumento legato alla produttività e rimozione) del pubblico dirigente, che resta legato soltanto in ultima istanza alla nomina politica, con i pro e soprattutto i contro che leggiamo tutti i giorni sui giornali.
Il settore privato può avere questa impostazione in quanto collegato a meccanismi di mercato, nel modello manageriale se il decisore non realizza la mission aziendale (massimizzazione del fatturato, del valore azionario, aumento della quota di mercato) viene sostituito dalla proprietà.
Qui si vuole fare un preside manager a sovranità illimitata e scollegato dalla proprietà (fruitori del servizio ovvero cittadini) che possa rispondere solo a logiche politiche, storicamente mutevoli ed evidentemente slegate dalle finalità intrinseche al sistema formativo.

Vorrei solo farti riflettere sul fatto che il preside non è elettivo, quindi non deve dare alcun conto alla politica, a meno che lui non voglia, ma in questo caso risponderebbe personalmente degli illeciti eventualmente consumati per obbedire agli ordini di scuderia, esattamente come vediamo oggi accadere, con o senza l'approvazione della riforma.
Ragion per cui, siccome l'arruolamento del DS avviene oggi, e presumo anche domani, attraverso il superamento di un pubblico concorso, è chiaro come il sole che anche per lui, come per tutti gli altri pubblici dipendenti, saranno rafforzati e previsti, dove non lo siano già , meccanismi di controllo sul suo operato, attraverso l'esame scrupoloso dei suoi atti, e di valutazione complessiva del suo periodo di dirigenza, naturalmente, oltre che in considerazione dei risultati conseguiti, anche in base alle diverse condizioni di partenza della scuola in relazione al contesto economico sociale e culturale del bacino di utenza.
Appare perciò lapalissiano che tali meccanismi non potevano essere previsti nel dettaglio dalla riforma attuale, sarebbe stato pretendere troppo da una riforma generale della scuola, potendosi solo tracciare, al momento, le linee generali entro le quali far muovere poi i provvedimenti attuativi della stessa.
A me pare si faccia invece un processo alle intenzioni, e se permetti, pur non giocando a poker, vorrei vedere, prima di stracciarmi le vesti e gridare: che scandalo!

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Messaggio Da barbaZOO Gio Giu 18, 2015 5:06 pm

Francesca4 ha scritto:Lo stimolo della discussione era un altro, anche se mi rendo conto che potrei avervi fuorviato con il mio commento personale al link postato.
Perciò chiedo venia e vi invito a riflettere sui seguenti punti.
1) Sul mutamento del ruolo dei sindacati, le cui istanze potranno solamente essere sentite, sic et simpliciter.
2) Sui meccanismi di valutazione nei concorsi finalizzati anche alla valutazione di percorsi professionali dentro, e aggiungo anche fuori, la P.A.
3) Sulla previsione di meccanismi di rilevazione delle competenze nei vari settori della P.A.
4)Sul potenziamento dell'efficacia e dell'effettività del controllo sulle assenze per malattie
5)Sulla necessità della valutazione dei dipendenti pubblici e riconoscimento del merito in termini di premialità.
6) Sulla certezza e concretezza dei provvedimenti disciplinari legati alla responsabilità del dipendente.
In conclusione, a me pare, che in questo contesto, la riforma della scuola così come è stata proposta, sia improntata ad una logica certamente migliore rispetto a quella del provvedimento di cui sopra, e questo proprio in considerazione della specificità del settore, che ha il compito delicatissimo di offrire stimoli formativi quantitativamente e qualitativamente superiori ai nostri ragazzi.
E questo, tacendo del tema relativo alla stabilizzazione di una parte consistente di precari, e senza considerare il fatto che, secondo la mia personalissima visione delle cose, questa stabilizzazione potrebbe aprire le porte anche a quelle successive, se è vero, come è vero, che si potrebbe essere in numero più consistente a chiedere maggiori garanzie per l'assunzione al prossimo concorso di tutti quelli che sono stati per ora, e solo per ora, esclusi dal piano assunzionale.

PS: chiedo a KKimba di evitare le sue fastidiose insinuazioni, invitandolo all'uopo a contattare tutti quelli che su questo forum di me sanno praticamente tutto... compreso il numero delle scarpe, senza considerare il fatto che oltre ad essere una persona, e non un personaggio, avrei, sempre se mi sia consentito, essendo in GAE , anche io un'aspirazione: quella d'insegnare, pur esercitando al momento un'altra professione.
Ti ringrazio anticipatamente.


1) il diritto dei lavoratori ad essere rappresentati diventerebbe così inutile, bell'esempio da parte di un governo che si definisce democratico!
2) e 3) troppo generico, senza dettagli non posso che essere scettico. Valutare le competenze è auspicabile ma bisognerebbe discutere concretamente nel merito delle strategie attuative. I discorsi politici di opportunità consentono troppo "margine di manovra" senza possibilità di confronto e di eventuale critica.
4) no problem: più medici assunti (buon per loro)
5) il premio viene percepito come una "gentile concessione" mentre l'elasticità sulla mansione (vedi incarichi aggiuntivi che il DS potrà assegnare senza possibilità di rifiuto da parte del docente) un tempo erano oggetto di contrattazione sindacale (parlo già al passato!)
6) A leggere le sentenze in merito alle sanzioni irrogate dai DS mi pare che già ora vi è una elevata certezza che il dipendente possa essere sanzionato, meno certezza (sempre leggendo le sentenze) vi è sulla corretta interpretazione e applicazione delle norme da parte dei DS.
Diverso il discorso nei confronti di coloro che usufruiscono impropriamente di benefici di legge per vantaggi personali: un maggior controllo penso non dia fastidio a nessuno (o quasi).

Mi permetto di aggiungere un punto di riflessione:
a) come risolvere l'importante questione dello stipendio e soprattutto dell'adeguamento all'inflazione? Le altre categorie di professionisti hanno la possibilità di detrarre l'IVA oppure di acquistare beni necessari allo svolgimento della professione con modalità vantaggiose. Se non si vuole adeguare lo stipendio all'aumento dell'inflazione perché non pensare alla possibilità di compensare in altro modo: recupero IVA sul carburante consumato per raggiungere la sede di servizio (determinabile molto facilmente e anche in anticipo), acquisto di computer o di libri, oppure ai DPI in uso nei laboratori che nessuna scuola acquista ai dipendenti, etc.
Credo che molti di noi durante l'anno facciano acquisti necessari allo svolgimento del proprio lavoro e che queste spese contribuiscono a rendere il docente più competitivo (nella logica del merito) rispetto a chi ha l'atteggiamento della superficialità nel suo lavoro: andrebbero così a contribuire alla valutazione della dedizione al lavoro.

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Messaggio Da lurk Gio Giu 18, 2015 5:17 pm

lucetta10 ha scritto:
Francesca4 ha scritto:la difficoltà ad individuare nei singoli uffici un responsabile del procedimento che si assuma la responsabilità di firmare provvedimenti che pure dovrebbero fare capo a lui, e la impossibilità di chiedere informazioni al personale di riferimento che per mille motivi non è quasi mai presente sul luogo di lavoro.


tema che per la scuola nemmeno si pone: il dirigente è unico, gli insegnanti rispondono della propria didattica "esclusiva" in classe, il CdC si prende ogni responsabilità. Le comunicazioni scuola-famiglia sono un'ossessione

Stavo per scriverlo dopo aver letto il messaggio di apertura, poi mi sono fermato dicendomi: "no, non posso crederci che nessuno ci abbia pensato".

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Messaggio Da lurk Gio Giu 18, 2015 5:25 pm

mordekayn ha scritto:La riorganizzazione sta già avvenendo..ma in modo singolare.
Si decertifica (183/2011) senza che i sistemi informativi comunichino tra loro...quindi alla fine la situazione in alcuni ambiti non è affatto migliorata...anzi è persino peggiorata.

E' sotto l'occhio di tutti (spero) che di fatto ci sono solo comprensivi scolastici con dimensione media di 1300 alunni..se non è riorganizzazione questa (per risparmiare sugli organici ovviamente)...

Nella mia scuola il DSGA e un collega si stanno occupando direttamente, con un altro applicato "prestato" all'ufficio didattica, di espletare le procedure correlate agli scrutini finali. Effetti dell'autonomia. La cosa più grottesca è che la piattaforma SIDI venga messa in ibernazione in occasione del weekend. Come se nelle scuole non si lavorasse di sabato.
Questo è uno dei tanti esempi di come pubblica amministrazione e scuola vivano in universi paralleli. Nei ministeri e negli uffici periferici dei ministeri il sabato è un giorno festivo, nelle scuole è un giorno come un altro. Con qualche intoppo in più.

lurk

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Riflessione su quanto la riorganizzazione della P.A. inciderà sulla scuola Empty Re: Riflessione su quanto la riorganizzazione della P.A. inciderà sulla scuola

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