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Messaggio Da Ospite Dom Giu 21, 2015 5:23 pm

La sfida dell'antidispersione si sta ponendo da anni; la stessa Europa nel Trattato di Lisbona lo ha posto tra gli obiettivi fondamentali.
Per quanto mi concerne articolerei tale lotta alla dispersione nei seguenti modi:
1) Aumento del personale da impiegare nei corsi IEFP, corsi regionali triennali collegati con la scuola. Tali corsi sono già attivi, tuttavia soffrono di fatto di una forte mancanza di risorse e finiscono per diventare in alcuni casi estremi, dei ghetti. Occorrerebbe a mio avviso personale altamente qualificato, in particolare docenti con la specializzazione di sostegno, esperti di integrazione, posti come docenti curricolari nelle materie di area affine alla propria (si ricorda che i programmi sono estremamente semplificati nelle materie teoriche).
2) Introduzione obbligatoria di supporto allo studio pomeridiano per gli alunni stranieri e con alunni con insufficienze, estenendo il tempo pieno a tutti i livelli, fino all'assolvimento dell'obbligo scolastico a 16 anni; tale supporto non deve però essere un evento eccezionale relegato ai mesi di febbraio e luglio, ma deve essere costante, ogni giorno dell'anno scolastico.
3) Aumento delle ore di educazione fisica, collocandole in ogni giorno dell'anno al pomeriggio per permettere a tutti gli studenti di appassionarsi con la competizione e il gioco, alla scuola; un alunno può essere estremamente motivato dallo sport, essendo un linguaggio senza barriere, internazionale.
4) Introduzione di materie pomeridiane che possano motivare lo studente (oltre all'educazione fisica) come corsi (non necessariamente annuali) su giochi di ruolo, manga, cineforum ecc...
5) Introduzione del Counseling Scolastico, con personale formato per sostenere il ragazzo psicologicamente nelle sfide che la scuola pone.

Questo potrebbe essere un modo per collocare l'OFU qualora dovesse passare la riforma (cosa che non mi auguro e che sono certo che NON accadrà).

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Messaggio Da Enoc Dom Giu 21, 2015 5:46 pm

Certamente l'offerta formativa va potenziata. Aggiungo al tuo elenco il sacrosanto ripristino delle ore tagliate dalla riforma Gelmini che in alcuni casi sono state drammaticamente distorsive perfino della caratterizzazione degli istituti che hanno colpito, come nel caso delle ore su a017 che ha anche una sentenza passata in giudicato nella quale si dimostra che erano materie caratterizzanti l'iter scolastico.
Detto questo, si possono sognare la notte insieme agli stati uniti d'europa che gli insegnanti lavorino gratis di pomeriggio.
Volete aumentare il carico orario? bene, io voglio lavorare mattina e pomeriggio ma non gratis, e questo è un punto irrinunciabile.

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Messaggio Da Ospite Dom Giu 21, 2015 5:51 pm

Certo, non è necessario lavorare gratis, basta assumere più insegnanti o rivoluzionare il concetto di sostegno, che deve diventare un docente a tutti gli effetti, che tiene lezione e che non sta in compresenza.

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Messaggio Da Enoc Dom Giu 21, 2015 5:58 pm

C'è un piccolo problema: questi vogliono solo tagliare, precarizzare, ridurre. Renzi ha una concezione dello stato come problema che è tipica dell'estrema destra conservatrice americana, la stessa intolleranza ideologica di Berlusconi.
Il tirocinio triennale sottopagato, la possibilità addirittura di non essere assunti alla fine dell'iter del reclutamento è figlia di chi odia lo Stato e la funzione pubblica.
Figuriamoci se costoro, che vogliono ridurre la scuola pubblica di tutti e dei nostri figli a diplomificio privato, hanno il minimo vero interesse alla diminuzione della dispersione scolastica.

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Messaggio Da Ospite Dom Giu 21, 2015 6:03 pm

Indubbiamente, per quello considero questo DDL un obbrobrio. Sono anche convinto che il famoso OFU non partirà mai, o se dovesse partire semplicemente verràpoi tagliato utilizzando le deleghe in bianco... comunque la dispersione deve essere combattuta anche grazie alle risorse attuali...

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Messaggio Da Babbeus Dom Giu 21, 2015 6:05 pm

precario_acciaio ha scritto:La sfida dell'antidispersione si sta ponendo da anni; la stessa Europa nel Trattato di Lisbona lo ha posto tra gli obiettivi fondamentali.
Per quanto mi concerne articolerei tale lotta alla dispersione nei seguenti modi:
1) Aumento del personale da impiegare nei corsi IEFP, corsi regionali triennali collegati con la scuola. Tali corsi sono già attivi, tuttavia soffrono di fatto di una forte mancanza di risorse e finiscono per diventare in alcuni casi estremi, dei ghetti. Occorrerebbe a mio avviso personale altamente qualificato, in particolare docenti con la specializzazione di sostegno, esperti di integrazione, posti come docenti curricolari nelle materie di area affine alla propria (si ricorda che i programmi sono estremamente semplificati nelle materie teoriche).
2) Introduzione obbligatoria di supporto allo studio pomeridiano per gli alunni stranieri e con alunni con insufficienze, estenendo il tempo pieno a tutti i livelli, fino all'assolvimento dell'obbligo scolastico a 16 anni; tale supporto non deve però essere un evento eccezionale relegato ai mesi di febbraio e luglio, ma deve essere costante, ogni giorno dell'anno scolastico.
3) Aumento delle ore di educazione fisica, collocandole in ogni giorno dell'anno al pomeriggio per permettere a tutti gli studenti di appassionarsi con la competizione e il gioco, alla scuola; un alunno può essere estremamente motivato dallo sport, essendo un linguaggio senza barriere, internazionale.
4) Introduzione di materie pomeridiane che possano motivare lo studente (oltre all'educazione fisica) come corsi (non necessariamente annuali) su giochi di ruolo, manga, cineforum ecc...
5) Introduzione del Counseling Scolastico, con personale formato per sostenere il ragazzo psicologicamente nelle sfide che la scuola pone.

Questo potrebbe essere un modo per collocare l'OFU qualora dovesse passare la riforma (cosa che non mi auguro e che sono certo che NON accadrà).

Ho sentito da più fonti che l'OFU sarà composto da 1-2 docenti per scuola.


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Messaggio Da Babbeus Dom Giu 21, 2015 6:07 pm

precario_acciaio ha scritto:Indubbiamente, per quello considero questo DDL un obbrobrio. Sono anche convinto che il famoso OFU non partirà mai, o se dovesse partire semplicemente verràpoi tagliato utilizzando le deleghe in bianco... comunque la dispersione deve essere combattuta anche grazie alle risorse attuali...

Non c'è bisogno di usare le deleghe, basta assumere meno personale e far slittare chi è su OFU su cattedre e spezzoni.

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Messaggio Da Francesca4 Dom Giu 21, 2015 6:07 pm

precario_acciaio ha scritto:La sfida dell'antidispersione si sta ponendo da anni; la stessa Europa nel Trattato di Lisbona lo ha posto tra gli obiettivi fondamentali.
Per quanto mi concerne articolerei tale lotta alla dispersione nei seguenti modi:
1) Aumento del personale da impiegare nei corsi IEFP, corsi regionali triennali collegati con la scuola. Tali corsi sono già attivi, tuttavia soffrono di fatto di una forte mancanza di risorse e finiscono per diventare in alcuni casi estremi, dei ghetti. Occorrerebbe a mio avviso personale altamente qualificato, in particolare docenti con la specializzazione di sostegno, esperti di integrazione, posti come docenti curricolari nelle materie di area affine alla propria (si ricorda che i programmi sono estremamente semplificati nelle materie teoriche).
2) Introduzione obbligatoria di supporto allo studio pomeridiano per gli alunni stranieri e con alunni con insufficienze, estenendo il tempo pieno a tutti i livelli, fino all'assolvimento dell'obbligo scolastico a 16 anni; tale supporto non deve però essere un evento eccezionale relegato ai mesi di febbraio e luglio, ma deve essere costante, ogni giorno dell'anno scolastico.
3) Aumento delle ore di educazione fisica, collocandole in ogni giorno dell'anno al pomeriggio per permettere a tutti gli studenti di appassionarsi con la competizione e il gioco, alla scuola; un alunno può essere estremamente motivato dallo sport, essendo un linguaggio senza barriere, internazionale.
4) Introduzione di materie pomeridiane che possano motivare lo studente (oltre all'educazione fisica) come corsi (non necessariamente annuali) su giochi di ruolo, manga, cineforum ecc...
5) Introduzione del Counseling Scolastico, con personale formato per sostenere il ragazzo psicologicamente nelle sfide che la scuola pone.

Questo potrebbe essere un modo per collocare l'OFU qualora dovesse passare la riforma (cosa che non mi auguro e che sono certo che NON accadrà).

La tua è una proposta complementare estremamente interessante da approfondire,a patto che si affianchi alla scuola tradizionale che ha però ulteriori obiettivi rispetto agli IEFP, come tu stesso hai evidenziato.
Inoltre ti invito a tener conto che un'eccessiva frammentazione delle risorse, da investire nella formazione in generale, potrebbe, data l'insufficienza degli stanziamenti, almeno al momento, portare a risultati insoddisfacenti in tutti i settori eventualmente interessati dal cambiamento, così come tu lo immagini.
E poi la approvanda riforma è un'altra, e le energie sarebbe meglio concentrarle, ad oggi, su quella, nulla vietando di potenziare in futuro anche altre modalità di funzionamento e potenziamento della lotta alla dispersione scolastica.

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Messaggio Da Ospite Dom Giu 21, 2015 6:55 pm

Francesca4 ha scritto:
precario_acciaio ha scritto:La sfida dell'antidispersione si sta ponendo da anni; la stessa Europa nel Trattato di Lisbona lo ha posto tra gli obiettivi fondamentali.
Per quanto mi concerne articolerei tale lotta alla dispersione nei seguenti modi:
1) Aumento del personale da impiegare nei corsi IEFP, corsi regionali triennali collegati con la scuola. Tali corsi sono già attivi, tuttavia soffrono di fatto di una forte mancanza di risorse e finiscono per diventare in alcuni casi estremi, dei ghetti. Occorrerebbe a mio avviso personale altamente qualificato, in particolare docenti con la specializzazione di sostegno, esperti di integrazione, posti come docenti curricolari nelle materie di area affine alla propria (si ricorda che i programmi sono estremamente semplificati nelle materie teoriche).
2) Introduzione obbligatoria di supporto allo studio pomeridiano per gli alunni stranieri e con alunni con insufficienze, estenendo il tempo pieno a tutti i livelli, fino all'assolvimento dell'obbligo scolastico a 16 anni; tale supporto non deve però essere un evento eccezionale relegato ai mesi di febbraio e luglio, ma deve essere costante, ogni giorno dell'anno scolastico.
3) Aumento delle ore di educazione fisica, collocandole in ogni giorno dell'anno al pomeriggio per permettere a tutti gli studenti di appassionarsi con la competizione e il gioco, alla scuola; un alunno può essere estremamente motivato dallo sport, essendo un linguaggio senza barriere, internazionale.
4) Introduzione di materie pomeridiane che possano motivare lo studente (oltre all'educazione fisica) come corsi (non necessariamente annuali) su giochi di ruolo, manga, cineforum ecc...
5) Introduzione del Counseling Scolastico, con personale formato per sostenere il ragazzo psicologicamente nelle sfide che la scuola pone.

Questo potrebbe essere un modo per collocare l'OFU qualora dovesse passare la riforma (cosa che non mi auguro e che sono certo che NON accadrà).

La tua è una proposta complementare estremamente interessante da approfondire,a patto che si affianchi alla scuola tradizionale che ha però ulteriori obiettivi rispetto agli IEFP, come tu stesso hai evidenziato.
Inoltre ti invito a tener conto che un'eccessiva frammentazione delle risorse, da investire nella formazione in generale, potrebbe, data l'insufficienza degli stanziamenti, almeno al momento, portare a risultati insoddisfacenti in tutti i settori eventualmente interessati dal cambiamento, così come tu lo immagini.
E poi la approvanda riforma è un'altra, e le energie sarebbe meglio concentrarle, ad oggi, su quella, nulla vietando di potenziare in futuro anche altre modalità di funzionamento e potenziamento della lotta alla dispersione scolastica.

Sì ma la approvanda riforma non scende assolutamente nel dettaglio di come dovrà essere utilizzato questo ofu (ne avevam già parlato ma non trovo più il topic); la riforma resta sul vago, sull'impreciso ed è totalmente insoddisfacente sotto questo aspetto.
Naturalmente alcuni aspetti da me evidenziati potranno essere messi in pratica solo in un secondo tempo, ma per quanto concerne l'IEFP il tutto potrebbe essere svolto in tempi brevissimi; considera anche che l'IEFP non è un aspetto minoritario della scuola, ma sta assumendo proporzioni sempre maggiori ed è a mio avviso desiderabile che buona parte degli istituti professionali venga convertito in questa modalità. Inoltre ribadisco fino alla noia che per materie marginali da un punto di vista di cattedre disponibili come la mia e come la tua sarebbe desiderabilissimo una conversione negli IEFP ampliandone l'offerta formativa... non sarebbe utilissimo che proprio gli IEFP che raccolgono l'utenza più marginale e con maggiori difficoltà, avesse ore di legislazione? Insomma, qui buio si fa e le pecore non si arrimettono: la riforma è troppo vaga e indica in modo troppo confuso quello che sarà il collocamento dell'OFU. Concretamente tu come combatteresti la dispersione scolastica?

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Messaggio Da Ospite Dom Giu 21, 2015 6:57 pm

avidodinformazioni ha scritto:
precario_acciaio ha scritto:La sfida dell'antidispersione si sta ponendo da anni; la stessa Europa nel Trattato di Lisbona lo ha posto tra gli obiettivi fondamentali.
OK, traduciamo quanto sopra.

Europa: "bisogna ridurre la dispersione scolastica".

Italia: "Si, certo, state sereni".

Devo aggiungere altro ?

PS quello è un "obiettivo fondamentale"; hai mai sentito parlare di un "obiettivo che non conta un cazzo" ?

Sono sempre tutti fondamentali, visto che non ci spendiamo soldi allora spendiamoci parole, e "fondamentale" è un buon inizio.

Obiettivo non fondamentale è ad esempio diminuire l'età media dei docenti: si può fare o non fare e il livello della didattica non cambierà, poi è chiaro che altri la pensano diversamente...

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Messaggio Da Babbeus Dom Giu 21, 2015 7:41 pm

avidodinformazioni ha scritto:
precario_acciaio ha scritto:La sfida dell'antidispersione si sta ponendo da anni; la stessa Europa nel Trattato di Lisbona lo ha posto tra gli obiettivi fondamentali.
OK, traduciamo quanto sopra.

Europa: "bisogna ridurre la dispersione scolastica".

Italia: "Si, certo, state sereni".

Devo aggiungere altro ?

L'europa contemporaneamente chiede di ridurre le spese, limitare il deficit o magari addirittura andare in pareggio (e pure di tenere la disoccupazione alta).

Mettendo insieme i vincoli economici e l'obiettivo di ridurre la dispersione scolastica l'unica possibilità per soddisfare entrambe le richieste è convertire le scuole in diplomifici.

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Messaggio Da Francesca4 Dom Giu 21, 2015 8:11 pm

precario_acciaio ha scritto:
Sì ma la approvanda riforma non scende assolutamente nel dettaglio di come dovrà essere utilizzato questo ofu (ne avevam già parlato ma non trovo più il topic); la riforma resta sul vago, sull'impreciso ed è totalmente insoddisfacente sotto questo aspetto.
Naturalmente alcuni aspetti da me evidenziati potranno essere messi in pratica solo in un secondo tempo, ma per quanto concerne l'IEFP il tutto potrebbe essere svolto in tempi brevissimi; considera anche che l'IEFP non è un aspetto minoritario della scuola, ma sta assumendo proporzioni sempre maggiori ed è a mio avviso desiderabile che buona parte degli istituti professionali venga convertito in questa modalità. Inoltre ribadisco fino alla noia che per materie marginali da un punto di vista di cattedre disponibili come la mia e come la tua sarebbe desiderabilissimo una conversione negli IEFP ampliandone l'offerta formativa... non sarebbe utilissimo che proprio gli IEFP che raccolgono l'utenza più marginale e con maggiori difficoltà, avesse ore di legislazione? Insomma, qui buio si fa e le pecore non si arrimettono: la riforma è troppo vaga e indica in modo troppo confuso quello che sarà il collocamento dell'OFU. Concretamente tu come combatteresti la dispersione scolastica?

Premetto di non avere né la competenza, né l'arroganza di proporre nuovi modelli di funzionamento di un mondo che conosco solo marginalmente, però, almeno per la mia materia, delle nuove possibilità d'impiego le avevo da subito formulate, ma sono stata considerata per questo eccessivamente "fantasiosa".
Ad ogni modo provo a darti una risposta, naturalmente limitata alla prospettiva che conosco, ed in particolare, se permetti, approfondirei proprio il tema dell'alternanza scuola-lavoro, che è forse quello che per finalità accomuna maggiormente la scuola tradizionale agli IEFP.
I docenti in OFU, potrebbero, ad esempio, curare i rapporti tra la scuola ed il mondo del lavoro pubblico e privato, attraverso l'elaborazione di progetti che coinvolgano direttamente gli studenti nell'osservazione ed nell'analisi dei vari modelli lavorativi: prevedendo ad esempio la possibilità di trascorrere qualche giorno al Comune o alla Regione per poter osservare da vicino il funzionamento delle istituzioni, e la loro complessità, non escludendo anche la possibilità di intervistare funzionari ed impiegati pubblici, soprattutto quelli particolarmente motivati e che si prestino volentieri a questo compito, sul livello qualitativo e quantitativo della loro prestazione professionale.
Allo stesso modo impegnerei questi docenti ad approfondire le tematiche legate al mondo dell'imprenditorialità, proponendo lo stesso percorso di osservazione che ho indicato nel pubblico.
Inoltre impiegherei questo personale nell'ampliamento dell'offerta formativa per aiutare i ragazzi a scoprire i loro talenti da poter impiegare nello svolgimento del loro futuro lavoro pubblico o privato che sia.
Terrei aperte per questo le scuole anche nel pomeriggio, naturalmente.
In questo senso materie come arte, musica, lingue ed educazione motoria potrebbero davvero stimolare i ragazzi a riconoscere le loro qualità intrinseche che, spese nel mondo del lavoro, sarebbero, tra l'altro, funzionali e pienamente compatibili con la rivalutazione del nostro patrimonio culturale, artistico e gastronomico.
Naturalmente potrei ancora continuare, ma non vorrei tediarti, anche perché i miei sono solo spunti che avrebbero necessità di ulteriori approfondimenti per la loro effettiva praticabilità.

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Messaggio Da Ospite Dom Giu 21, 2015 8:25 pm

Non mi tedi, sono un sostenitore del confronto sulle alternative alla realtà, perchè se non altro consentono di approfondire e modificare le proprie posizioni.
Sul collegamento con il mondo del lavoro sarebbe in effetti auspicabile andare nella direzione che hai indicato, eventualmente con stage pagati (anche se purtroppo si rischia di creare bei percorsi che poi fanno capo a lavori che non ci sono, come nel caso di alcune mie alunne che fanno lo stage in comune nonostante il comune non assuma da 20 anni).
Questo è un nodo difficile perchè ci sono alcune scuole che creano figure professionali che purtroppo non esistono più, e su questo occorerebbe modificare le cose... ad esempio sono stato in una scuola (grafico) che formava al mestiere di grafico, secondo però le tecniche che ora sono state ampiamente superate dall'uso del pc e che quindi era di fatto una scuola fine a sè stessa.
In effetti come affermi tu, sarebbe utile avere qualcuno che curi in modo stabile i rapporti con il mondo del lavoro; nella scuola alberghiera ciò sarebbe fondamentale perchè obiettivamente il carico di lavoro per gli ITP di cucina è improponibile.
Sulla rivalutazione del patrimonio storico e artistico sono purtroppo totalmente pessimista... in questo campo è più probabile che si stia andando verso una ricerca del turismo di massa che non richiede la valorizzazione di alte competenze culturali, ma anzi una sorta di "saper vivere" più adatto a un animatore turistico.
Se io dovessi esprimere i miei egoistici desiderata nel caso in cui dovessi rientrare come probabile nell'OFU, propenderei per:
1) Insegnare negli IEFP cultura generale.
2) Seguire nei compiti pomeridiani i ragazzi dell'Alberghiero
3) Non fare sostegno

Tu quali preferenze avresti? Hai la specializzazione AD03?

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Messaggio Da Francesca4 Dom Giu 21, 2015 9:09 pm

precario_acciaio ha scritto:Non mi tedi, sono un sostenitore del confronto sulle alternative alla realtà, perchè se non altro consentono di approfondire e modificare le proprie posizioni.
Su questa affermazione concordo pienamente.
precario_acciaio ha scritto:
Sul collegamento con il mondo del lavoro sarebbe in effetti auspicabile andare nella direzione che hai indicato, eventualmente con stage pagati (anche se purtroppo si rischia di creare bei percorsi che poi fanno capo a lavori che non ci sono, come nel caso di alcune mie alunne che fanno lo stage in comune nonostante il comune non assuma da 20 anni).
E qui entrerebbe in gioco la competenza e l'esperienza del docente necessaria ad effettuare eventuali scremature per proporre modelli di lavoro possibile, senza contare che prima o poi anche il Comune dovrà assumere, essendo escluso che gli impiegati attuali lavorino per sempre.
precario_acciaio ha scritto:
Questo è un nodo difficile perché ci sono alcune scuole che creano figure professionali che purtroppo non esistono più, e su questo occorrerebbe modificare le cose... ad esempio sono stato in una scuola (grafico) che formava al mestiere di grafico, secondo però le tecniche che ora sono state ampiamente superate dall'uso del pc e che quindi era di fatto una scuola fine a sé stessa.In effetti come affermi tu, sarebbe utile avere qualcuno che curi in modo stabile i rapporti con il mondo del lavoro; nella scuola alberghiera ciò sarebbe fondamentale perché obiettivamente il carico di lavoro per gli ITP di cucina è improponibile.
Sono anche consulente legale di una agenzia pubblicitaria, e conosco perfettamente i problemi legati all'obsolescenza delle tecniche, dei materiali e dei macchinari di produzione; si tratta di un settore nel quale la creatività e la sperimentazione sono obbligatorie, se non si vuole essere fuori dal mercato in breve tempo.
Il problema però si complica quando la eccessiva burocratizzazione dei permessi necessari ad operare aumenta a dismisura i costi di esercizio dell'impresa, ma si tratta di un problema comune a tutte le imprese italiane, purtroppo.
precario_acciaio ha scritto:
Sulla rivalutazione del patrimonio storico e artistico sono purtroppo totalmente pessimista... in questo campo è più probabile che si stia andando verso una ricerca del turismo di massa che non richiede la valorizzazione di alte competenze culturali, ma anzi una sorta di "saper vivere" più adatto a un animatore turistico.
Qui invece dissentiamo, poiché l'unica possibilità di rilancio per l'economia italiana io la vedo in questo campo.
E' chiaro che sia necessaria una diversificazione del pacchetto turistico che dovrebbe essere calibrato su diversi livelli di offerta  passando da quelli che appaghino i gusti più esigenti fino a quelli più spendibili commercialmente ed alla portata di tutti.
precario_acciaio ha scritto:
Se io dovessi esprimere i miei egoistici desiderata nel caso in cui dovessi rientrare come probabile nell'OFU, propenderei per:
1) Insegnare negli IEFP cultura generale.
2) Seguire nei compiti pomeridiani i ragazzi dell'Alberghiero
3) Non fare sostegno
Per i primi due sono pienamente d'accordo, quanto al terzo desiderio, posso solo rispettarlo, rientrando strettamente nelle tue prerogative.
precario_acciaio ha scritto:
Tu quali preferenze avresti? Hai la specializzazione AD03?
Non ho la specializzazione sul sostegno, ma ti prego non approfondiamo ulteriormente la questione perché su questo argomento ho già dato...e pure abbondantemente.

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Messaggio Da Ospite Dom Giu 21, 2015 9:18 pm

Anche a me, sulla carta, piacerebbe molto che fosse possibile puntare sulle specificità culturali del nostro paese, e come umanista in teoria ne dovrei essere fortemente convinto, ma mi sembra che il futuro non possa essere questo... c'è una grave crisi in atto e la si può risolvere a mio avviso solo puntando tutto sulla produzione (e sicuramente il primo discorso che abbiamo fatto sul collegamento scuola - lavoro è strettamente correlato a ciò) e tagliando sulle spese improduttive (anche se mi fa orrore dirlo, è la verità).
Ti faccio due esempi:
1) Colosseo. Monumento conosciuto in tutto il mondo, che attira orde di turisti; favorire in questo caso un turismo di massa promuovendolo in modo (anche) trash porterebbe a un ritorno immediato.
2) Basilica di un piccolo comune. Monumento sconosciuto ai più, che può al limite attirare gruppi di specialisti e appassionati dell'arte. In nessun caso porterà a un ritorno immediato.

Siamo in crisi, dobbiamo valorizzare ciò che è produttivo, e a mio avviso la grande sfida della scuola è questa, cioè essere "produttiva", cioè diminuire la devianza, il lavoro nero e diffondendo la cultura della legalità.

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Messaggio Da Stellastellina1975 Dom Giu 21, 2015 9:28 pm

Scusate se mi metto in posizione antitetica rispetto ai vostri interventi.

La dispersione scolastica secondo me è dovuta al degrado della società, alla mancanza di prospettive, di obiettivi, di lavoro, di futuro. Il resto sono tante belle iniziative che però non possono risolvere il problema, se non in piccola parte.

In genere si è portati a pensare che la dispersione scolastica sia legata allo scarso profitto e che soltanto i ragazzi di famiglie abbienti, potendosi permettere ripetizioni private, riescano a superare le difficoltà incontrate e ad andare avanti. Ma io non la penso così. Credo piuttosto che i ragazzi non associano il buon profitto scolastico alle prospettive di lavoro, perciò non hanno nessuno stimolo che li spinge a studiare.

Ergo: se in Italia aumentassero le opportunità di lavoro, la dispersione scolastica diminuirebbe molto, senza dover prendere alcun provvedimento in merito. E' abbastanza logico che sia così.

Come sono arrivata a questa conclusione? A causa di molti fattori. Ne cito solo alcuni.
1) La scarsa considerazione della cultura di questa società.
"Studiare non serve a niente". Spesso le ragazze vogliono diventare veline, i ragazzi calciatori, e non certo insegnanti sfigati che prendono uno stipendio da fame (questo me lo hanno detto alcuni dei miei studenti).
2) La domanda più ricorrente degli studenti è: "a cosa mi serve studiare questo argomento?"
Inutile rispondere che l'argomento è propedeutico ad altri successivi, oppure che se lo ritroveranno all'università. Loro vogliono sapere se gli servirà nella vita quotidiana, oppure se gli permetterà di trovare un lavoro, altrimenti non gli interessa impararlo.
3) Nonostante la scuola metta a disposizione sportelli, corsi di recupero e quant' altro, soltanto una piccola percentuale di studenti in media partecipa a questi corsi. E quelli che lo fanno, molto spesso sono costretti dai genitori, quindi non li seguono con molto impegno.

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Messaggio Da lurk Dom Giu 21, 2015 10:08 pm

Stellastellina1975 ha scritto:La dispersione scolastica secondo me è dovuta al degrado della società, alla mancanza di prospettive, di obiettivi, di lavoro, di futuro. Il resto sono tante belle iniziative che però non possono risolvere il problema, se non in piccola parte.

Concordo. Aggiungerei però un altro fattore: le condizioni strutturali e socioeconomiche del territorio. In aree a bassa densità di popolazione la scelta della scuola diventa obbligata salvo l'assunzione di costi e disagi che proprio le famiglie più in difficoltà e i giovani meno motivati sono possono o vogliono sostenere. Peraltro, proprio in queste aree la concorrenza degli istituti è agguerrita e nel complesso si abbassa la qualità dell'offerta formativa pur di mantenere un congruo bacino d'utenza.
Avendo sempre lavorato in aree o bacini socioeconomici svantaggiati ho sempre convissuto con il fenomeno del drop out e conosco molto bene il problema. Solo quest'anno ho avuto quattro casi di drop out. Solo uno di questi è associato a cause di forza maggiore, gli altri tre si riconducono a condizioni strutturali di natura socioeconomica.

A questi si deve aggiungere un sicurissimo caso di dispersione che si verificherà nel prossimo anno. Un alunno non promosso che non si iscriverà perché non avrà alcuna intenzione di viaggiare a 40 km di distanza per continuare gli studi. altri tre sono a rischio, li si sta portando avanti offrendo l'ultima chance, ma il problema si proporrà prima o poi. Solo uno di questi è maggiorenne.


Ultima modifica di lurk il Dom Giu 21, 2015 10:11 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Ospite Dom Giu 21, 2015 10:08 pm

Stellastellina1975 ha scritto:Scusate se mi metto in posizione antitetica rispetto ai vostri interventi.

La dispersione scolastica secondo me è dovuta al degrado della società, alla mancanza di prospettive, di obiettivi, di lavoro, di futuro. Il resto sono tante belle iniziative che però non possono risolvere il problema, se non in piccola parte.

In genere si è portati a pensare che la dispersione scolastica sia legata allo scarso profitto e che soltanto i ragazzi di famiglie abbienti, potendosi permettere ripetizioni private, riescano a superare le difficoltà incontrate e ad andare avanti. Ma io non la penso così. Credo piuttosto che i ragazzi non associano il buon profitto scolastico alle prospettive di lavoro, perciò non hanno nessuno stimolo che li spinge a studiare.

Ergo: se in Italia aumentassero le opportunità di lavoro, la dispersione scolastica diminuirebbe molto, senza dover prendere alcun provvedimento in merito. E' abbastanza logico che sia così.

Come sono arrivata a questa conclusione? A causa di molti fattori. Ne cito solo alcuni.
1) La scarsa considerazione della cultura di questa società.
"Studiare non serve a niente". Spesso le ragazze vogliono diventare veline, i ragazzi calciatori, e non certo insegnanti sfigati che prendono uno stipendio da fame (questo me lo hanno detto alcuni dei miei studenti).
2) La domanda più ricorrente degli studenti è: "a cosa mi serve studiare questo argomento?"
Inutile rispondere che l'argomento è propedeutico ad altri successivi, oppure che se lo ritroveranno all'università. Loro vogliono sapere se gli servirà nella vita quotidiana, oppure se gli permetterà di trovare un lavoro, altrimenti non gli interessa impararlo.
3) Nonostante la scuola metta a disposizione sportelli, corsi di recupero e quant' altro, soltanto una piccola percentuale di studenti in media partecipa a questi corsi. E quelli che lo fanno, molto spesso sono costretti dai genitori, quindi non li seguono con molto impegno.

Io credo che le due cose siano collegate... tu affermi che la produzione e l'economia (e la sua attuale crisi) portino alla scarsa considerazione della scuola, tuttavia è anche vero che anche la Scuola potrebbe iniziare il cambiamento invertendo il processo della crisi. Io credo che un efficace collegamento con il mondo del lavoro (coniugando domanda e offerta e creando di fatto altra offerta) porterebbe al miglioramento della situazione economica... io almeno credo fortemente che la Scuola possa tradursi in Pil, tuttavia deve riuscire ad armonizzarsi con il nuovo mercato del lavoroo proporsi come efficace freno alla devianza e marginalità.
Prendi un'area economicamente depressa: è la stessa cosa se la scuola non fa nulla o se al contrario organizza corsi pomeridiani di sport e aiuto allo studio? Almeno si rubano braccia alla criminalità organizzata, almeno nelle ore in cui i ragazzi sono a scuola.

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Messaggio Da Francesca4 Dom Giu 21, 2015 10:17 pm

precario_acciaio ha scritto:
Stellastellina1975 ha scritto:Scusate se mi metto in posizione antitetica rispetto ai vostri interventi.

La dispersione scolastica secondo me è dovuta al degrado della società, alla mancanza di prospettive, di obiettivi, di lavoro, di futuro. Il resto sono tante belle iniziative che però non possono risolvere il problema, se non in piccola parte.

In genere si è portati a pensare che la dispersione scolastica sia legata allo scarso profitto e che soltanto i ragazzi di famiglie abbienti, potendosi permettere ripetizioni private, riescano a superare le difficoltà incontrate e ad andare avanti. Ma io non la penso così. Credo piuttosto che i ragazzi non associano il buon profitto scolastico alle prospettive di lavoro, perciò non hanno nessuno stimolo che li spinge a studiare.

Ergo: se in Italia aumentassero le opportunità di lavoro, la dispersione scolastica diminuirebbe molto, senza dover prendere alcun provvedimento in merito. E' abbastanza logico che sia così.

Come sono arrivata a questa conclusione? A causa di molti fattori. Ne cito solo alcuni.
1) La scarsa considerazione della cultura di questa società.
"Studiare non serve a niente". Spesso le ragazze vogliono diventare veline, i ragazzi calciatori, e non certo insegnanti sfigati che prendono uno stipendio da fame (questo me lo hanno detto alcuni dei miei studenti).
2) La domanda più ricorrente degli studenti è: "a cosa mi serve studiare questo argomento?"
Inutile rispondere che l'argomento è propedeutico ad altri successivi, oppure che se lo ritroveranno all'università. Loro vogliono sapere se gli servirà nella vita quotidiana, oppure se gli permetterà di trovare un lavoro, altrimenti non gli interessa impararlo.
3) Nonostante la scuola metta a disposizione sportelli, corsi di recupero e quant' altro, soltanto una piccola percentuale di studenti in media partecipa a questi corsi. E quelli che lo fanno, molto spesso sono costretti dai genitori, quindi non li seguono con molto impegno.

Io credo che le due cose siano collegate... tu affermi che la produzione e l'economia (e la sua attuale crisi) portino alla scarsa considerazione della scuola, tuttavia è anche vero che anche la Scuola potrebbe iniziare il cambiamento invertendo il processo della crisi. Io credo che un efficace collegamento con il mondo del lavoro (coniugando domanda e offerta e creando di fatto altra offerta) porterebbe al miglioramento della situazione economica... io almeno credo fortemente che la Scuola possa tradursi in Pil, tuttavia deve riuscire ad armonizzarsi con il nuovo mercato del lavoroo proporsi come efficace freno alla devianza e marginalità.
Prendi un'area economicamente depressa: è la stessa cosa se la scuola non fa nulla o se al contrario organizza corsi pomeridiani di sport e aiuto allo studio? Almeno si rubano braccia alla criminalità organizzata, almeno nelle ore in cui i ragazzi sono a scuola.

Questa volta quoto totalmente il tuo intervento!

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Messaggio Da lurk Dom Giu 21, 2015 10:30 pm

precario_acciaio ha scritto:Prendi un'area economicamente depressa: è la stessa cosa se la scuola non fa nulla o se al contrario organizza corsi pomeridiani di sport e aiuto allo studio? Almeno si rubano braccia alla criminalità organizzata, almeno nelle ore in cui i ragazzi sono a scuola.

Il problema è che si tratta di strategie palliative. La Scuola ha un effetto trainante, ma solo nel lungo periodo. Se all'investimento sulla Scuola (che comunque latita) non si accompagnano interventi di sostegno nel territorio e nelle fasce di popolazione disagiate, nel breve periodo si ottengono risultati negativi. Che purtroppo incidono con un effetto a spirale.
Non basta tenere aperte le scuole con attività palliative e poco efficaci. È necessario anche spingere sulla motivazione. E la motivazione è una palude. Dalle mie parti, molti ragazzi abbandonano per fare lavoro nero o a causa dell'insuccesso scolastico, la criminalità organizzata non esiste. D'altra parte, che motivazioni puoi offrire ad un ragazzo di 16 anni - non sostenuto dalla famiglia - che si vede la prospettiva di guadagnare subito qualche soldo facendo lavoro nero? Quali modelli di riferimento puoi offrirgli?

Nella quinta di quest'anno ho tre casi di eccellenza, tre gioiellini, molto motivati e supportati anche da ottime famiglie, che per impegno e/o capacità hanno sempre superato la media dell'otto. Due di questi non hanno neppure partecipato alle attività di orientamento in uscita e proprio oggi, in corrispondenza dell'esame di stato, non hanno ancora deciso cosa fare da grandi. Motivo? Demotivazione allo stato puro. Al punto da essere indecisi se proseguire o meno all'università. E parlo di un liceo delle scienze applicate.
Ho parlato del problema con i loro genitori, sono disarmati e impotenti. Come me.

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Messaggio Da Stellastellina1975 Dom Giu 21, 2015 10:51 pm

Comunque, quello che volevo dire in sintesi era che è abbastanza inutile intervenire seriamente sulla scuola, e in particolare sulla dispersione scolastica, se in parallelo non si interviene anche sulla crisi economica e la disoccupazione giovanile.


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Messaggio Da Ospite Dom Giu 21, 2015 11:04 pm

Sì, che i due provvedimenti debbano andare di pari in passo è una necessità, ma ciò non è un problema...



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Messaggio Da barbaZOO Lun Giu 22, 2015 8:53 am

Parlo per l'istruzione superiore

Anche io ritengo che la dispersione sia un falso problema.

Con la storia della dispersione di fatto si allungano i tempi dell'introduzione dei giovani nel mercato del lavoro: più tempo stanno a scuola e più tardi risultano nelle statistiche come inoccupati in cerca di prima occupazione.
Con la storia della dispersione l'insegnate ha perso autorevolezza sociale perché è diventato controllore invece di formatore, e l'attenzione si è spostata sulla sorveglianza piuttosto che sulla qualità del lavoro, peraltro quest'ultima si è tradotta nella regola: bravo insegnante = valutazioni sufficienti.

Se si vuole arginare la dispersione in maniera concreta bisogna che ci sia un riscontro reale tra un titolo di studio formativo (che certifica le competenze) e spendibilità nel mondo del lavoro. Dal momento che gli alunni trascorrono diversi anni a scuola già con la convinzione (dai dati ufficiali) che molti di loro non lavoreranno grazie a quella formazione, è ovvio che la motivazione scende a livelli inaccettabili fino a diventare dispersione.

L'anello mancante non è dentro la scuola ma nel mondo del lavoro, nel senso di vera opportunità lavorativa e non di baggianate che servono a giustificare soldi spesi su progetti provinciali o regionali. Se il mondo del lavoro offre opportunità tangibili lo studente riesce a vedere l'obiettivo formativo e ne fa una questione di vita.

La formazione è uno strumento per affrontare il problema solo se il mondo del lavoro è in grado di recepire lavoratori adeguatamente formati.

barbaZOO

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