mobilità per docenti di ruolo

Vorrei sapere se i docenti di ruolo possono fare regolarmente domanda di trasferimento per l'anno scolastico 2016/2017

Certo che possono farla. Però il contratto sulla mobilità ancora non c'è.
Inoltre chi chiede trasferimento otterrà la titolarità su un ambito territoriale (albo? Come si chiama?) e non più sulla singola scuola.

In che senso?per esempio ambito Palermo e nn ics calvino?se e' si cosa comporterà?e se nn rientriamo in quell ambito ci trasferiscono ovunque anche al nord?

chi ha già fatto anno di prova può benissimo rimanere dov'è.

chi deve fare anno di prova quest'anno ed è ntrato in fase 0 o fase A probabilmente chiederà una sede definitiva nella provincia di immissione. verosimilmente i docenti già di ruolo che chiedono il trasferimento rientrano nella stessa casistica.

quelli che quest'anno sono in prova immessi in fase B e C (almeno da GaE) partecipano alla mobilità straordinaria nazionale, a questo punto direi obbligatoriamente.
scelgono un ambito territoriale, e non una sede scolastica.
i dirigenti delle scuole dell'ambito scelgono i docenti di cui hanno bisogno da quelli disponibili nell'ambito stesso.
alla stessa casistica apparterranno tutti i nominati dall'anno prossimo in poi.

Ma la deroga al blocco triennale per i trasferimenti/AP provinciali/interprovinciali potrebbe esserci anche per chi è entrato di ruolo quest'anno? Nello specifico, io che sono entrata di ruolo questo settembre in fase 0, potrò fare domanda di trasferimento/AP nella mia provincia di residenza (che è diversa da quella del ruolo)?

precarietta ha scritto:In che senso?per esempio ambito Palermo e nn ics calvino?

Sì

se e' si cosa comporterà?

può comportare parecchie cose, si è detto di tutto in proposito

e se nn rientriamo in quell ambito ci trasferiscono ovunque anche al nord?

Non è ancora scritto nulla in proposito, ma presumo che il meccanismo consisterà nella richiesta di uno o più ambiti territoriali. Se trovi posto in uno di questi bene, altrimenti presumo che non si ottenga il trasferimento e si resti nel posto di attuale titolarità.
La richiesta di mobilità obbligatoria per l'intero ambito nazionale è contemplata per i neoimmessi in fase B e C.

Vi sembra possibile che la mobilità per i neoimmessi fase 0 e A sia su sede di titolarità e quella dei docenti di ruolo fino al 2014 sia su "ambiti territoriali" (termine ambiguo per "albi dei presidi")? Oltre ad essere ingiusto per chi l'anno scorso si è trasferito con regole diverse, è complicato da realizzare in tempi utili per il prossimo anno scolastico. Dovrebbero esistere già a marzo gli ambiti (che arriveranno post 30 giugno 2016 dice la legge), i criteri di chiamata su base di curriculum che i i docenti dovrebbero realizzare in modo uniforme. In fondo poi i relegati nelle fasi B e C, pesantemente penalizzati rispetto ai colleghi neoimmessi in fasi 0 e A. Che caos, e che tristezza.

Alexis, non tutti i neoimmessi in fase 0 sono contenti di ciò, credimi. Io vorrei tanto tornare nella mia regione di residenza, che è ben diversa da quella del ruolo. E da come si vocifera io non potrò rientrare prima dei 3 anni.

Immagino, duchess. La cosa più corretta sarebbe fare un piano di mobilità unico interprovinciale per tutti, docenti di ruolo e neoimmessi, su cattedra e non su ambito, secondo le vecchie regole. I sindacati in contrattazione per il CNNI sulla mobilità dovrebbero spingere per questo. Dare a tutti le stesse garanzie, non chi guadagna una cosa (titolarità di cattedra) perde l'altra (trasferimento subito) e viceversa.

Parole sante e "giuste" Alexis. Non capisco proprio questa discrepanza che genera solo caos. Muah, staremo a vedere nei prox mesi.

Cosa abbiamo di diverso dai colleghi che hanno avuto il ruolo nel 2014 quello essere stati meno fortunati? Anche loro come noi hanno scelto di andare via ma nessuno conosceva le intenzioni del governo, perché allora solo noi dobbiamo essere esclusi da questa mobilità straordinaria?

Giá...

Ecco ls fine che faremo
A.A.A. docente esperto, bella presenza, automunito, titolatissimo, offresi anche per rapporti didattici non protetti e occasionali”. Inizia così il provocante contributo di Gianfranco Pignatelli, docente meridionale con alle spalle un precariato di 27 anni.

Secondo l’insegnante, il disegno di legge di riforma prefigura, infatti, una nuova dimensione di insegnante: quello dell’atteggiamento perennemente “supino verso il dirigente scolastico, che potrà abusare di lui senza riserva; massima accondiscendenza verso alunni e genitori; servilismo assoluto al potere politico; totale e incondizionata disponibilità a fornire ogni genere di prestazione ad ogni ora e in ogni sede; docilità a farsi prezzolare e sponsorizzare da chicchessia per qualsivoglia depravazione educativa in cambio di una ciotola di riso o un piatto di lenticchie, ma solo se è stato abbastanza seducente, remissivo e appagante verso studenti-clienti e preside-padrone. Si offrono facoltà di recesso e formula soddisfatti o rimborsati”.

Pignatelli non ha dubbi: “Sembra già di vederlo, è l’annuncio che sarà affisso all’albo regionale degli insegnanti non appena la riforma che mercifica la funzione docente uscirà dalle Camere italo-bulgare del caudillo Renzi”.

“C’è voluto tutto l’acume del partito democratico per risolvere la piaga del precariato scolastico italiano, l’insopportabile iniquità tra quell’80% di docenti a tempo indeterminato e il 20% utilizzati un po’ qui un po’ lì, un giorno sì e tanti no. Meglio precarizzarli tutti, equipararli senza discriminazione alcuna ai neri, quelli che il caporalato recluta a rotazione per gli agrumi in Sicilia, i pomodori in Campania, l’uva in Puglia e i calci nel sedere dello Stato complice quando non servono”.

il quesito interessa anche me.
Il docente che nel 2016 dovesse risultare perdente posto o sovrannumerario (nel mio caso per accorpamento e/o ridimensionamento) in che tipo di disciplina ricadrebbe?
E' consigliabile che, se si accorgesse di rischiare di essere sovrannumerario, faccia una domanda di trasferimento preventiva, sfruttando la mobilità straordinaria 2016/17?
Come si valutano le graduatorie interne in caso dell'accorpamento di un plesso e della cessione di un altro plesso?
Grazie per le risposte.

ipercarmela ha scritto:il quesito interessa anche me.
Il docente che nel 2016 dovesse risultare perdente posto o sovrannumerario (nel mio caso per accorpamento e/o ridimensionamento) in che tipo di disciplina ricadrebbe?
E' consigliabile che, se si accorgesse di rischiare di essere sovrannumerario, faccia una domanda di trasferimento preventiva, sfruttando la mobilità straordinaria 2016/17?
Come si valutano le graduatorie interne in caso dell'accorpamento di un plesso e della cessione di un altro plesso?
Grazie per le risposte.

Nelle scuole superiori il plesso ha un codice proprio (addirittura corso serale e corso diurno di una stessa scuola sono trattati come plessi differenti). In caso di accorpamento o scorporo, gli effetti diretti sono sul personale ATA, per il quale esiste un'unica graduatoria interna per tutto l'istituto. Per i docenti non cambia nulla perché ogni plesso ha una sua graduatoria interna. L'unica cosa che cambia con questi riassetti è il codice meccanografico.

Grazie Giancarlo,
attualmente la nostra scuola (media) ha un suo codice meccanografico proprio, diverso da quello di istituto, e se il piano di ridimensionamento venisse approvato entreremmo a far parte di una scuola in cui i plessi di medie hanno un unico codice meccanografico. In tal caso le graduatorie interne confluirebbero in una unica, con conseguente perdita di posto di chi ha pochi punti come me? Se così fosse, mi converrebbe chiedere mobilità a inizio 2016?

ipercarmela ha scritto:Grazie Giancarlo,
attualmente la nostra scuola (media) ha un suo codice meccanografico proprio, diverso da quello di istituto, e se il piano di ridimensionamento venisse approvato entreremmo a far parte di una scuola in cui i  plessi di medie hanno un unico codice meccanografico. In tal caso le graduatorie interne confluirebbero in una unica, con conseguente perdita di posto di chi ha pochi punti come me? Se così fosse, mi converrebbe chiedere mobilità a inizio 2016?

Mah... è un contesto che non conosco per cui non sono in grado di darti suggerimenti. Soprattutto quando in ballo c'è la mobilità 2016 che è un vero e proprio rebus allo stato attuale.

Per quanto concerne gli accorpamenti potrei dirti quello che succede per il personale ATA: quando si accorpano più istituti si procede sempre alla ricostruzione di una graduatoria unica. Se nell'operazione l'organico complessivo è destinato a diminuire saranno inevitabilmente penalizzati quelli con il punteggio più basso in assoluto, che risulteranno perdenti posto.

Nel tuo caso specifico possono verificarsi due scenari:
1) il tuo plesso mantiene una propria identità, con un codice proprio, perciò la graduatoria interna di cui fai parte resterà distinta da quella dell'istituto a cui siete accorpati
2) il tuo plesso perderà la propria identità e acquisirà lo stesso codice dell'istituto a cui sarete accorpati. In questo caso si procederà all'unificazione delle graduatorie, come si procede per il personale ATA.
Purtroppo non ho esperienza di casi del genere. In passato ero titolare in una sede di un istituto che è stato soppresso e smembrato, con l'accorpamento delle sue 6 sedi associate ad altri istituti. La mia sede ha cambiato codice meccanografico ed è stata accorpata ad un altro plesso scorporato da un altro istituto per costituire un nuovo istituto autonomo. Le due sedi hanno però mantenuto la propria specificità con un nuovo codice, pertanto le loro graduatorie interne sono rimaste invariate e reciprocamente distinte.

http://it.blastingnews.com/lavoro/2015/09/scuola-mobilita-docenti-e-ambiti-territoriali-novita-e-cosa-cambia-con-la-legge-107-00553333.html

c'è da preoccuparsi?

ipercarmela ha scritto:http://it.blastingnews.com/lavoro/2015/09/scuola-mobilita-docenti-e-ambiti-territoriali-novita-e-cosa-cambia-con-la-legge-107-00553333.html

c'è da preoccuparsi?

nulla di cui non si sapesse già: l'obiettivo è di eliminare nel tempo la titolarità di sede per trasformarla in titolarità di ambito territoriale: tutti i neoassunti, a partire dalla fase B e C di quest'anno, acquisiranno la titolarità nell'ambito. Entreranno inoltre progressivamente nell'ambito tutti i titolari di sede che otterranno trasferimento oppure saranno perdenti posto. Gli altri che conserveranno la titolarità, prima o poi, andranno in pensione finché resteranno solo quattro gatti.