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Messaggio Da giuliape Dom Mag 08, 2016 7:53 pm

Salve, su alcuni socialnetwork ho letto di alcuni ricorsi sia contro l'ordinanza ministeriale dell'8 aprile sulla mobilità che per richiedere l'illegittimità della l. 107, anche da parte di chi non ha fatto domanda di mobilità. I ricorsi in questione non sono promossi solo dai sindacati ma anche da avvocati privati. Che ne pensate?

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Messaggio Da sparviero. Dom Mag 08, 2016 8:01 pm

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Messaggio Da Ospite Dom Mag 08, 2016 8:13 pm

giuliape ha scritto:Salve, su alcuni socialnetwork ho letto di alcuni ricorsi sia contro l'ordinanza ministeriale dell'8 aprile sulla mobilità che per richiedere l'illegittimità della l. 107, anche da parte di chi non ha fatto domanda di mobilità. I ricorsi in questione non sono promossi solo dai sindacati ma anche da avvocati privati. Che ne pensate?
Penso che a prescindere dagli esiti di questi ricorsi la mia situazione non cambierebbe. In ogni caso passerei davanti ad un neoimmesso o ad un trasferimento interprovinciale :-)

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Messaggio Da giuliape Dom Mag 08, 2016 9:25 pm

Io ero interessata a un trasferimento interprovinciale punto 1 della fase B in una provincia limitrofa a quella dove risiedo, che non farò dato che devo indicare tutte le scuole dell'ambito. Forse il ricorso avrebbe un senso e cambierebbe la situazione. Solo ho presentato domanda di trasferimento provinciale nella fase A per cercare di avvicinarmi e non so se mi conviene in questo senso.

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Messaggio Da Ospite Dom Mag 08, 2016 11:51 pm

Questa ondata di ricorsi ha comunque un esito aleatorio. E l'esito dipende molto dai contesti specifici.

Limitiamoci ai provvedimenti amministrativi: il decreto di trasferimento. Prendiamo il tuo caso specifico: contro cosa opporresti ricorso? Se non partecipi alla fase B non puoi fare ricorso: si fa ricorso per qualcosa che si chiede ma non si ottiene oppure contro un provvedimento che si ritiene ingiustificato. Le ipotesi sono perciò due:
1) partecipi alla fase B e ricorri contro un decreto di trasferimento in una sede dell'ambito che hai richiesto ma lontana dalla tua residenza. Ammesso che il ricorso venga accolto, l'unica disposizione giudiziale possibile è che il tuo trasferimento venga annullato. Infatti non si può comunque disporre il trasferimento in una sede espressa non disponibile. E le sedi più vicine non sarebbero comunque disponibili perché sono già occupate da altri trasferimenti di docenti che hanno una precedenza nei tuoi confronti (i movimenti comunali e/o provinciali avrebbero comunque la precedenza su quelli interprovinciali in qualsiasi ambito normativo). A quel punto resteresti provvisoriamente senza sede nella tua provincia. Avresti un'assegnazione provvisoria nel prossimo anno scolastico, nel frattempo l'ufficio scolastico provvederebbe a rettificare a cascata i movimenti nella tua provincia e assegnarti una sede con decorrenza esclusivamente giuridica. Molto probabilmente la sede sarebbe assegnata d'ufficio in una qualsiasi scuola della provincia. Tra un anno ti ritroveresti nella stessa situazione.
2) non partecipi alla fase B. A quel punto il ricorso sarebbe contro il provvedimento di trasferimento all'interno della tua provincia. Su quale base dovrebbe essere accolto questo ricorso? Nell'ambito dei trasferimenti provinciali le regole sono rimaste sostanzialmente immutate, quindi potresti ricorrere solo di fronte a evidenti irregolarità. Se non ottieni un avvicinamento è solo perché non ci sono sedi disponibili o sono state comunque coperte da trasferimenti di insegnanti che hanno un punteggio più alto del tuo o, comunque, una precedenza.

Insomma, le prospettive che si possa vedere accolto un ricorso e che questo possa portare ad un provvedimento giudiziale favorevole, per un neoimmesso o per un immesso in ruolo da pochi anni non sono rosee. Nella migliore delle ipotesi si rischia di finire in un limbo temporaneo che non offre certo quella certezza di stabilità a cui si aspira.

Prendiamo il caso degli immessi in fase C. Contro cosa possono ricorrere? Contro il CCNI? Non otterrebbero nulla di concreto. Ai sensi della 107 la loro mobilità si svolge comunque per ambiti territoriali e su base nazionale e la loro mobilità si elabora in subordine ai movimenti interprovinciali e alla mobilità professionale. L'unico rilievo che possono opporre è che il CCNI deroga alla 107 permettendo la mobilità per sedi ai fase A e ai fase B che ottengono trasferimento nel primo ambito. Anche ammesso che il ricorso venga accolto su tale base, non otterrebbero alcun esito positivo: i movimenti provinciali e comunali non incidono sulla loro condizione, perché sono comunque movimenti compensativi. Al più potrebbero "strappare" l'imposizione della mobilità per ambiti per tutti, ma non otterrebbero alcun risultato concreto: i movimenti per ambiti nella provincia non liberano posti perché sono movimenti compensativi, quelli interprovinciali e quelli professionali si svolgerebbero comunque sottraendo in ogni modo i posti resi disponibili dall'istituzione dell'organico di potenziamento. L'alternativa è che ricorrano contro la stessa legge 107. Ma questo ricorso è tutto in salita. Ammesso che venga accolto, l'ipotesi più probabile è che si rimandi alla Corte Costituzionale, la quale, in sostanza, dovrebbe esprimersi sull'incostituzionalità di una norma che impone la mobilità interprovinciale ai neoimmessi. A quel punto gli scenari che si possono aprire sono del tutto oscuri perché si ritornerebbe probabilmente ad una base normativa fondata sul Testo Unico da applicare retroattivamente in una situazione di fatto creatasi nell'arco di alcuni anni: da un lato ci sarebbe l'annullamento di trasferimenti interprovinciali coatti, da un altro ci sarebbe la difficoltà di annulare retroattivamente una catena di provvedimenti difficilmente rettificabili retroattivamente, come i trasferimenti interprovinciali della fase B e le nuove immissioni in ruolo. Il risultato sarebbe probabilmente un azzeramento dei provvedimenti di trasferimento interprovinciale della fase C, con la creazione di un bacino di esuberi provinciali. A quel punto non so come andrebbe a finire, perché i rimedi normativi d'urgenza farebbero più danno che altro. E ad essere danneggiati sarebbero molto probabilmente gli stessi vincitori della presunta sentenza della Consulta.

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Messaggio Da oizan Lun Mag 09, 2016 5:09 am

Mi dispiace non essere d'accordo con te. Se rifletti bene sulla procedura di mobilità (e sottolineo procedura e non singole fasi) ti accorgerai che ti è sfuggito qualcosa. Io, immesso in ruolo in fase C, ho già fatto ricorso per provvedimento d'urgenza Contro il CCNI e il giudizio è stato posto in decisione il 3 maggio scorso (per inciso il ministero non si è neppure costituito). Sono convinto che tra pochi giorni ne vedremo delle belle.

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Messaggio Da Ospite Lun Mag 09, 2016 7:04 am

oizan ha scritto:Mi dispiace non essere d'accordo con te. Se rifletti bene sulla procedura di mobilità (e sottolineo procedura e non singole fasi) ti accorgerai che ti è sfuggito qualcosa. Io, immesso in ruolo in fase C, ho già fatto ricorso per provvedimento d'urgenza Contro il CCNI e il giudizio è stato posto in decisione il 3 maggio scorso (per inciso il ministero non si è neppure costituito). Sono convinto che tra pochi giorni ne vedremo delle belle.
Non pretendo che le mie considerazioni siano sacrosante e inopinabili! E sicuramente ho omesso diversi aspetti che, personalmente, ho ritenuto marginali (a torto o a ragione).
Sarei però curioso di sapere cosa mi è sfuggito di determinante e, se non sono indiscreto, su quale principio si fonda il tuo ricorso.

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Messaggio Da oizan Lun Mag 09, 2016 8:13 am

Gentile collega,
neppure io pretendo di essere depositario di alcuna verità e le mie espressioni, lungi da essere critiche nei tuoi confronti, erano solo un modo per evidenziare come troppo spesso nel mondo della scuola ciascuno tenda a considerare esclusivamente le propria posizione senza tenere conto del quadro generale.
Sarebbe troppo lungo esporti i motivi del mio ricorso, ma cercherò di evidenziarne alcuni aspetti che sottopongo alla tua attenzione: se vorrai potremo discuterne.
Sarebbe necessario, a mio parere, considerare l'intera procedura di mobilità e non le singole fasi cui ciscuno è interessato, questo per la semplice ragione che ciascuna fase fa parte di un complessivo procedimento amministrativo articolato in più fasi e le violazioni legge presenti in una delle fasi antecedenti, se gravi (come in questo caso), producono effetti sulle fasi successive, potendo determinare l'inefficacia dell'intera procedura e cioé l'inapplicabilità della stessa nei confronti dla persona che ne subisce gli effetti pregiudizievoli.
Orbene, al personale immesso in ruolo entro l’anno scolastico 2014/2015, inclusi DOP e soprannumerari, è inspiegabilmente concesso di partecipare alla mobilità territoriale e professionale provinciale (comunale ed intercomunale), indicando la scuola e acquisendone la titolarità (art. 3, comma II, CCNI e art. 8 O.M.), e di partecipare alla mobilità verso province diverse, acquisendo la titolarità della sede, se questa è disponibile nel primo ambito territoriale richiesto (art. 3, comma IV, CCNI e artt. 8 e 9 O.M.), in violazione della legge n. 107/2015, che prevede la mobilità solo su ambiti territoriali ai fini dell’assegnazione dell’incarico triennale che verrà conferito dal Dirigente Scolastico.
E' fin troppo evidente che la possibilità concessa ad alcuni docenti, in una fase precedente della mobilità, di ottenere la titolarità sulla scuola o sulla sede, e non sull’ambito territoriale, realizza una ingiusta forma di discriminazione a danno dei docenti (ed è il mio caso) obbligati a partecipare alle operazioni di mobilità solo su ambiti territoriali nelle fasi successive.
Il sottoscritto infatti si troverà collocato in un ambito territoriale nel quale una o più sedi (sicuramente quelle più comode o "prestigiose") sono state già occupate da docenti che hanno potuto sceglierle nella fase precedente della mobilità grazie all’ingiusto privilegio loro concesso da disposizioni illegittime o, addirittura, verrà assegnato d’ufficio a una scuola, senza alcuna possibilità di proporre la propria candidatura alle altre, solo perché tutte le altre sedi dell'ambito sono state già occupate da docenti cui è stato concesso questo vantaggio, in violazione della legge 107/2015, che prevede che debba essere il Dirigente Scolastico, e non il docente, ad assegnare la sede di servizio e che l’incarico triennale sia conferito sulla base di criteri oggettivi e trasparenti, che pongano tutti i docenti sullo stesso piano, offrendo loro le medesime possibilità di essere scelti. Paradossalmente, altresì, nel caso in cui tutte le domande di trasferimento su scuola o sede in una provincia venissero accolte, sarebbe impossibile addirittura costituire gli albi territoriali, stravolgendo l'impianto della Legge 107/2015.
Inoltre, l’attribuzione della titolarità di una scuola o di una sede ad un docente, che ha chiesto ed ottenuto la mobilità territoriale o professionale, determina l’inamovibilità dello stesso e la mancata applicazione nei suoi confronti del disposto dei commi 79 e 80 della Legge n. 107/2015, sottraendolo alla procedura di conferimento dell’incarico triennale e impedendo di fatto al Dirigente Scolastico di esercitare il proprio diritto/dovere di valutare le professionalità di tutti i docenti inseriti nell’albo territoriale e di non rinnovare l’incarico in caso di modifica del piano triennale dell’offerta formativa, vanificando qualunque possibilità per quelli come me di ottenere in futuro qualsivoglia incarico in quella scuola e violando clamorosamente tutto l’impianto della Legge n. 107/2015.
L’attribuzione, a seguito della procedura di mobilità, della titolarità della sede o della scuola, impedirebbe la revisione annuale del piano triennale dell'offerta formativa o l’individuazione di nuove discipline da insegnare al posto di altre ritenute non più adeguate, che però dovrebbero essere mantenute, perché insegnate da docenti che sono titolari sine die della scuola o della sede e pertanto sottratti al rinnovo triennale degli incarichi.
Ho fatto presente al Giudice del Lavoro queste ed altre argomentazioni e ho semplicemente chiesto di valutare se una simile procedura di mobilità (lasciamelo dire, semplicemente vergognosa) sia applicabile o meno nei miei confronti.

oizan

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Messaggio Da giuliape Lun Mag 09, 2016 10:08 am

Ringrazio Giancarlo per le sue considerazioni che confermano il mio dubbio sul fatto che avendo fatto solo trasferimento provinciale possa non avere senso in questo caso. Rimane il fatto che la l. 107 è una legge ingiusta che ha cambiato i miei piani e le prospettive di molti sulla mobilità e forse un ricorso controla sua legittimità avrebbe un senso di protesta al di là di ciò che ciascuno può o non può ottenere. Fare comunque un ricorso solo per la sua illegittimità in toto mi sembra però allo stesso tempo un pò generico. Per questo chiedevo pareri.

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Messaggio Da Ospite Lun Mag 09, 2016 10:22 am

Immaginavo che ti riferissi al doppio canale (sedi e ambiti), ma pensavo ci fossero anche altre ragioni. Concordo su un aspetto: l'intera procedura è un mostro amministrativo che andrebbe completamente riscritto. Generato però più dalle incongruenze della 107 che dai maldestri tentativi di porvi rimedio con il CCNI.
Non concordo invece - almeno nel mio caso - su una tua considerazione iniziale: troppo spesso nel mondo della scuola ciascuno tenda a considerare esclusivamente le propria posizione senza tenere conto del quadro generale. Io non guardo la mia posizione, ma ho una visione più ampia. Paradossalmente, partecipando alla fase A, per me sarebbe stato più vantaggiosa la mobilità per ambiti.

Veniamo al dunque. Cerco di rispondere "per blocchi".

Orbene, al personale immesso in ruolo entro l’anno scolastico 2014/2015, inclusi DOP e soprannumerari, è inspiegabilmente concesso di partecipare alla mobilità territoriale e professionale provinciale (comunale ed intercomunale),
[...]
in violazione della legge n. 107/2015, che prevede la mobilità solo su ambiti territoriali ai fini dell’assegnazione dell’incarico triennale che verrà conferito dal Dirigente Scolastico.

È dallo scorso autunno che ribadisco l'incongruenza tecnica della 107 su questo aspetto. Aver lasciato nella 107 il doppio canale, mobilità per sedi per i neoimmessi in fase 0 e A, mobilità per ambiti per tutti gli altri, compresi i soprannumerari, ha creato un nodo inestricabile: l'unica possibilità di sviluppare questa mobilità era quella di sviluppare una procedura di mobilità farraginosa e troppo lunga per poter rientrare nei tempi. L'alternativa sarebbe stata quella di elaborare la mobilità dei neoimmessi 0 e A a monte di tutti gli altri movimenti. Ebbene, questa alternativa, in un quadro normativo pregresso che la 107 ha comunque superato solo in parte, avrebbe generato centinaia di migliaia di ricorsi. Proprio da parte dei docenti maggiormente coinvolti (in termini numerici) nella mobilità: quelli che partecipano alla mobilità comunale e provinciale. Si può essere in disaccordo su questa mia considerazione, ma stranamente questa "violazione" della 107 è stata proposta dal MIUR, anche se apparentemente sembra risultare una "vittoria" dei sindacati. Stranamente, questa "violazione" supera le criticità della 107 che avevo anticipato molto prima che si aprissero le trattative.

E' fin troppo evidente che la possibilità concessa ad alcuni docenti, in una fase precedente della mobilità, di ottenere la titolarità sulla scuola o sulla sede, e non sull’ambito territoriale, realizza una ingiusta forma di discriminazione
[...]
Paradossalmente, altresì, nel caso in cui tutte le domande di trasferimento su scuola o sede in una provincia venissero accolte, sarebbe impossibile addirittura costituire gli albi territoriali, stravolgendo l'impianto della Legge 107/2015.

Premetto che non sono uno strenuo difensore della "titolarità". Sono al 24° anno di servizio in ruolo. Negli anni duemila sono stato trasferito d'ufficio come perdente posto per 6 anni prima di ottenere il riassorbimento. E negli ultimi 5 anni sono in mobilità annuale, un anno in utilizzazione a domanda, altre tre anni in utilizzazione da dotazione organica provinciale, quest'anno in assegnazione provvisoria, dopo aver ripreso una titolarità a seguito di un passaggio di cattedra. Ebbene, nonostante tutto, i miei 24 anni di servizio li ho svolti in sole due scuole (a parte 4 anni di COE): per 19 anni ho lavorato nella scuola in cui ero stato immesso in ruolo, negli ultimi 5 anni ho lavorato nella mia nuova scuola, una scuola in cui non ho la titolarità. Da quasi 15 anni ho imparato a destreggiarmi nei meandri della mobilità e pianificare le mie scelte in modo da lasciare ben poco al caso. Ma soprattutto ho imparato che la titolarità non è una certezza di lungo periodo. Io sono diventato perdente posto dopo 11 anni nella stessa sede (anche se poi ho continuato a restarci in utilizzazione fino al riassorbimento), ma ho visto molti colleghi diventare improvvisamente soprannumerari dopo 15-25 anni di servizio.
Tu affermi che la deroga alla 107 introdotta nella fase A sia una discriminazione. Formalmente è vero, nella pratica questa discriminazione è pressoché fittizia. La mobilità per ambiti avrebbe sicuramente azzerato le aspirazioni ad un trasferimento comunale, avrebbe sicuramente disincentivato qualche movimento provinciale, ma non avrebbe comunque bloccato i movimenti da ambiti disagiati ad ambiti favoriti. A questo aggiungi i movimenti interprovinciali e la mobilità professionale, che non sarebbero certo fermati da una mobilità per ambiti. In ogni caso, un neoimmesso in fase B o C non ha alcuna capacità di competere, anche nella mobilità per ambiti con gli immessi in ruolo ante 2015. Il neoimmesso parte da un punteggio ordinario di 10-60 punti, massimo 70. Come può pensare di competere con chi parte da punteggi di 100-300 punti?
Tu ti appelli alla possibilità negata di poter partecipare da pari a pari nella fase della chiamata diretta. Ma il problema è che bisogna prima ottenere il trasferimento nell'ambito. E questo si ottiene con le tradizionali scale di merito. Non facciamoci illusioni, gli ambiti favorevoli sarebbero comunque saturati dai vecchi immessi in ruolo in mobilità provinciale e, su qualche residuo, dai vecchi immessi in mobilità professionale e/o interprovinciale. Agli immessi in fase C sarebbe rimasta qualche briciola per le classi di concorso e per le province meno congestionate, ma la prospettiva, nella migliore delle ipotesi, sarebbe comunque quella di restare nella provincia di immissione in ruolo in ambiti territoriali disagiati. Sempre che la mobilità interprovinciale e/o professionale e il riassorbimento delle Dotazioni Organiche Provinciali lasci dei residui per cui concorrere. E questo a prescindere dalla modalità (ambiti o sedi).
Sai chi avrebbe avvantaggiato la mobilità per ambiti territoriali nella fase A? Non certo voi immessi in fase C. Avrebbe avvantaggiato quelli nella mia posizione: sono titolare in una sede in cui non sono interessato a restare, mentre sono fortemente interessato ad entrare in una scuola di un ambito metropolitano. Ebbene, con il mio punteggio non mi preoccupavano e non mi preoccupano i neoimmessi che attualmente occupano un posto di potenziamento nell'ambito territoriale a cui sono interessato. Non mi preoccupavano e non mi preoccupano i neoimmessi in fase 0 e A, perché nella mia provincia non ve ne sono. Non mi preoccupavano e non mi preoccupano gli eventuali trasferimenti interprovinciali, perché ho comunque un punteggio più solido. Mi preoccupano quelli che mi precedono nel punteggio. Che non sono poi tanti, ma che con la scelta delle sedi possono rompermi le uova nel paniere. Se ci fosse stata la mobilità per ambiti avrei avuto qualche concorrente in meno e poi, nella fase di reclutamento per chiamata diretta, sarei stato in una botte di ferro. Perché la DS della scuola a cui aspiro non avrebbe neppure avuto bisogno di visionare il mio curriculum, dal momento che sono un suo collaboratore fiduciario da tre anni in una scuola in cui faccio servizio "precario" da cinque. E dal momento che conosco e sono conosciuto anche da altri dirigenti scolastici, mi sarei trovato probabilmente nella condizione di poter selezionare le proposte di incarico.
E attenzione, nel mio caso non si tratterebbe certo di nepotismo. Io ho curriculum poverissimo di titoli cartacei, pressoché nullo a parte il superamento di un concorso. Ma ho titoli conquistati sul campo, informali ma solidi.

Inoltre, l’attribuzione della titolarità di una scuola o di una sede ad un docente, che ha chiesto ed ottenuto la mobilità territoriale o professionale, determina l’inamovibilità dello stesso e la mancata applicazione nei suoi confronti del disposto dei commi 79 e 80 della Legge n. 107/2015, sottraendolo alla procedura di conferimento dell’incarico triennale e impedendo di fatto al Dirigente Scolastico di esercitare il proprio diritto/dovere di valutare le professionalità di tutti i docenti inseriti nell’albo territoriale e di non rinnovare l’incarico in caso di modifica del piano triennale dell’offerta formativa, vanificando qualunque possibilità per quelli come me di ottenere in futuro qualsivoglia incarico in quella scuola e violando clamorosamente tutto l’impianto della Legge n. 107/2015.

Penso che tu abbia una visione piuttosto ingenua di questa procedura. Nella maggior parte dei casi i DS cercheranno di accaparrarsi docenti che conoscono. Perché una scelta consapevole basata sull'esperienza diretta è sempre più mirata di una scelta al buio basata su un processo estimativo. E conosco tanti colleghi che, qualora finissero in un ambito territoriale, verrebbero reclutati senza indugio da un qualche dirigente scolastico. Fra questi annovero anche immessi in fase C, che alle spalle hanno un preruolo di 15-20 anni e che hanno avuto modo di farsi conoscere da questo o quel dirigente scolastico.

L’attribuzione, a seguito della procedura di mobilità, della titolarità della sede o della scuola, impedirebbe la revisione annuale del piano triennale dell'offerta formativa o l’individuazione di nuove discipline da insegnare al posto di altre ritenute non più adeguate, che però dovrebbero essere mantenute, perché insegnate da docenti che sono titolari sine die della scuola o della sede e pertanto sottratti al rinnovo triennale degli incarichi.

Anche questa è un'interpretazione alquanto ingenua della "titolarità". Essere titolari non implica essere inamovibili. Tu pensi davvero che le scuole stravolgeranno così facilmente il loro PTOF ogni tre anni? Mi sono occupato di POF per otto anni e sinceramente non lo vedo questo dinamismo. Il dinamismo è determinato dal mutare dei contesti, spesso generati dalle "riforme", ma nella maggior parte delle realtà, le scuole sono statiche. A iniziare dai dirigenti scolastici. Le discipline non si cambiano, anzi, nei limiti del possibile si cerca di rafforzare quelle discipline che permettono di mantenere una stabilità interna acquisita, non certo per iniettare nuovo sangue nell'organico. Nessun dirigente scolastico è interessato a cambiare un docente se questo "funziona". Nessun collegio dei docenti è interessato a stravolgere un organico che può pregiudicare la sua stabilità.
La titolarità di sede o l'incarico triennale si equivalgono sotto questo aspetto. A prescindere dalla posizione che si occupa, quando si entra in una scuola ci si rimbocca le maniche per creare quelle condizioni di stabilità che permettono di conservare il posto. Perché se quelle condizioni non si verificano, sei il primo a saltare. Sia che tu arrivi con una titolarità ma in fondo ad una graduatoria interna, sia che tu arrivi con un incarico triennale.

Auguri per il ricorso, comunque. Personalmente questi ricorsi non mi impensieriscono. Se saranno accolti, difficilmente possono riflettersi sulla mia condizione personale. Penso invece che nell'insieme globale avranno l'effetto di inasprire - nei prossimi 1-2 anni - una realtà che è già incerta e caotica di suo.

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Messaggio Da Ospite Lun Mag 09, 2016 10:28 am

giuliape ha scritto:Ringrazio Giancarlo per le sue considerazioni che confermano il mio dubbio sul fatto che avendo fatto solo trasferimento provinciale possa non avere senso in questo caso. Rimane il fatto che la l. 107 è una legge ingiusta che ha cambiato i miei piani e le prospettive di molti sulla mobilità e forse un ricorso controla sua legittimità avrebbe un senso di protesta al di là di ciò che ciascuno può o non può ottenere. Fare comunque un ricorso solo per la sua illegittimità in toto mi sembra però allo stesso tempo un pò generico. Per questo chiedevo pareri.
La legittimità in toto è priva di fondamento, solo la Corte Costituzionale ha questo potere. Tecnicamente ci sono però incongruenze che possono portare a diversi contenziosi, perché la 107 è una riforma ideata e scritta male e che si incastra in modo conflittuale con la normativa pregressa e attualmente ancora in vigore.
Sul fatto che sia ingiusta non voglio esprimermi. L'ingiustizia è una percezione soggettiva e a ben vedere credo che una percentuale quasi bulgara del mondo della scuola percepisce questa legge come ingiusta, per motivi diversi. A iniziare dalla maggior parte di quelli che fino ad un anno fa avevano riposto una fiducia quasi cieca nei confronti di questa "riforma".

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Messaggio Da carla75 Lun Mag 09, 2016 6:46 pm

avidodinformazioni ha scritto:
oizan ha scritto:E' fin troppo evidente che la possibilità concessa ad alcuni docenti, in una fase precedente della mobilità, di ottenere la titolarità sulla scuola o sulla sede, e non sull’ambito territoriale, realizza una ingiusta forma di discriminazione a danno dei docenti (ed è il mio caso) obbligati a partecipare alle operazioni di mobilità solo su ambiti territoriali nelle fasi successive.
Quello che scrivi è corretto tranne nel termine "ingiusta".
La legge 107 è intervenuta d'autorità dopo le passate operazioni di mobilità, offrendo opportunità (quasi diritti) a persone che prima non li avevano, e non offrendole ad altri; tale intempestività ha causato disparità di trattamento tra vecchi e nuovi assunti (a favore dei nuovi che hanno ottenuto nuove cattedre), che ora vengono compensati con la mobilità STRAORDINARIA.
forse dimentichi che c'e' gente assunta il fase c con 11 e più anni di nomine annuali (io per esempio...)
Ricordiamolo, questa non è una mobilità, è un mobilità straordinaria e come tale non può operare con modalità ordinarie e soddisfare richieste ordinarie; le modalità operative devono essere straordinarie anch'esse ed essere organizzate in coerenza con un quadro più ampio.

la mobilita' straordinaria deve essere sempre fatta con criteri di uguaglianza, correttezza , deve rispettare il buon andamento, imparzialità ecc... ossia i principi della nostra Costituzione e non mi pare sia così, ma saranno i giudici a decidare


Comprenderai che il prof. Punti120 che pochi mesi prima è partito da Catania alla via di Milano, perchè i posti di potenziamento non esistevano, ha più diritti da vantare del prof. Puntizero che è rimasto a Catania (tanto non avrebbe lavorato neanche a Milano) ed ora si è trovato un posto comodo in città.

comprenderai che il prof. Tizione che, con 85 pt partito l'anno scorso per Milano perché sapeva che al sud non avrebbe lavorato, entrato l'anno scorso in ruolo, avrebbe meno diritto al rientro rispetto a Caione, che con i suoi 250 pt e 20 anni di precariato, deve partire.

Aggiungiamo che coloro che hanno partecipato alla fase C lo hanno fatto nell'ambito di un quadro normativo chiaro (a chi si è tenuto informato) mentre coloro che hanno partecipato ai rinnovi GaE precedenti ed alle mobilità precedenti, lo hanno fatto in totale assenza non solo di quadri chiari ma anche di quadri ipotetici; la buona scuola è stata presentata a settembre 2014 e successivamente modificata ad aprile 2015, i rinnovi GaE sono del febbraio 2014 e le mobilità successive del febbraio 2015.

ricorderai anche che la legge 107 dopo 36 mesi ti manda a casa e che la scontata apertura delle ap elimina le supplenze al centro sud

La legge 107 (che tu hai potuto leggere prima di agire) parlava chiaramente di una mobilità straordinaria, senza indicare chiaramente i termini della straordinarietà, che quindi rimanevano aperti; se hai pensato che tutto si risolvesse nel cadere del vincolo triennale lo hai fatto evidentemente in maniera azzardata.

straordinario non significa incostituzionale, infatti anche le code lo erano, poi i Giudici costituzionali hanno ribadito che si entra nelle graduatorie per punteggio e non per fasce, molto simile a quello che oggi si sta facendo per la mobilita'.

Le tue possibilità di accedere alle scuole desiderate e di "essere valutato dal DS per la tua coerenza con il PTOF" non sono azzerate, sono solo ridotte ed in definitiva rimandate.
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Messaggio Da Romado72 Lun Mag 09, 2016 7:50 pm

Non dimentichiamo peró che la mobilità straordinaria è stata creata su un piano di immissioni straordinario in cui nessuno ha puntato la pistola alla tempia per accedere ad istanze online e compilare la domanda di immissione, che era su base volontaria.
Molti docenti che hanno prodotto volontariamente domanda e che ora si ritrovano con contratto a tempo indeterminato a quest'ora erano già frustrati, come tutti gli anni, perchè a breve partiva l'arrivederci e grazie da parte dell'istituto, da supplenti si diventava disoccupati e si era già alla ricerca del Pin non per inoltrare una domanda di mobilità da docenti di ruolo, ma per richiedere all'INPS per l'n-simo anno l'ndennità di disoccupazione.
Ad agosto 2015 tutti questi docenti erano già impensieriti pensando a SE si riusciva a lavorare l'anno successivo; ad agosto 2016 tutti questi docenti saranno sempre impensieriti, ma pensando a DOVE andranno a lavorare. Direi che c'è un pó di differenza in termini di condizione. Molto hanno avuto una stabilità lavorativa ed economica che manco se campavano 7 vite riuscivano ad avere, essendo inseriti in GAE congestionatissime. Direi che le cose vanno guardate sotto diversi punti di vista.
E poi spezzo una lancia in favore di una persona che stimo tantissimo, e cioè Giancarlo Dessì, che non ho mai sentito parlare per interessi personali (e mi ha fatto pure qualche cazziatone quando l'ho fatto io :):)) ma sempre in maniera obiettiva e guardando le cose a 360 gradi, cosa che molti, soprattutto della Fase C, non fanno, guardando solo al loro orticello.
Quando si decide di prendere la bicicletta è il caso di pedalare, altrimenti si è liberissimi di andare a piedi.
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Messaggio Da carla75 Lun Mag 09, 2016 9:25 pm

avidodinformazioni ha scritto:
carla75 ha scritto:ricorderai anche che la legge 107 dopo 36 mesi ti manda a casa e che la scontata apertura delle ap elimina le supplenze al centro sud
La legge 107 rimanda a casa i precari con 36 mesi di servizio su posto al 31/8, contandolo a partire da quest'anno e solo se si ostinano a prendere quelle supplenze, se non superano concorsi e se non aderiscono a ricorsi specifici per quella problematica (per me incostituzionale).
mi citi la fonte normativa in cui si dice che la cattedra vacante e disponibile e' solo quella al 31/08? perché la corte di Giustizia e anche i funzionari del mio csa non dicono questo.


Quel che dici sui neoimmessi fase C ad alto punteggio può avere una parte di ragionevolezza, ma converrai che loro sapevano a cosa andavano incontro e potevano prendere decisioni adeguate, gli assunti precedenti no.
se l'alternativa e' non lavorare per il vincolo dei 36 mesi (vedi sopra) o perché svincolano (pare ormai certo) le ap, bella scelta avevamo!quindi non convengo , anzi ti dico che gli assunti degli anni precedenti sapevano di dover stare fuori per anni. io sapevo che se non avessi fatto domanda sarei rimasta a casa. infatti mi pare che quelli che non hanno fatto domanda stanno prendendo consapevolezza che c'e' il serio rischio di non lavorare.

bastava fare una mobilita' unica.
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Messaggio Da carla75 Lun Mag 09, 2016 9:28 pm

ma tanto la furbata di non far migrare i vecchi immessi nell'ambito sta diventando un boomerang. nella mia prov. tantissimi docenti sos stanno cogliendo l'occasione per passare alla materia.
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Messaggio Da Ospite Lun Mag 09, 2016 9:59 pm

@Romado: Ringrazio per la lancia :-)

Vero tutto ciò che hai detto, però vanno aggiunte anche delle precisazioni:

1) la procedura dell'agosto 2015 non si è svolta certo all'insegna della piena trasparenza e della serenità di valutazione. A inasprire il contesto ci si è messa anche la disinformazione, sia da un lato sia dall'altro, che ha generato aspettative illusorie e paure. Chi allora si è trovato a scegliere l'ha fatto in una condizione di totale assenza di razionalità, trasparenza e serenità. E ancora oggi manca questa serenità, dal momento che le informazioni attendibili vengono centellinate con il contagocce in un mare di proclami, esternazioni, slogan, ecc.

2) uno degli aspetti più vergognosi di tutta la "buona scuola" è il castello di inganni e false illusioni allestito dalla macchina propagandistica. E l'emblema di questo grande inganno è proprio l'emendamento che ha introdotto la mobilità straordinaria. Da un lato sono state predisposte delle aspettative nei confronti degli "immobilizzati" per sedarne l'opposizione. Non dimentichiamoci che i più accesi oppositori a questa "riforma", un anno fa, erano proprio gli immobilizzati oltre ai precari delle graduatorie di istituto in seconda fascia. La 107 ha allestito uno specchietto per le allodole che ha abbindolato un po' tutti:
- i docenti già in ruolo, preoccupati qualche mese prima dalla prospettiva annunciata dell'abolizione della progressione stipendiale per anzianità, poi eliminata del tutto nel disegno di legge;
- gli immobilizzati, preoccupati dalla saturazione dei posti disponibili nella loro provincia di origine a seguito del piano straordinario di assunzioni, prospettiva poi sfatata dall'introduzione del piano straordinario di mobilità del 2016
- gli idonei delle graduatorie di merito, inizialmente non inclusi nel piano straordinario di assunzioni, poi recuperati anche in una posizione discriminatoria di vantaggio nei confronti degli iscritti in GAE
- gli stessi immessi in fase C, ai quali è stata prospettata, in gran parte, una temporanea sistemazione sostenibile grazie alla rimodulazione del famigerato algoritmo.

L'intero percorso della "buona scuola", da aprile a dicembre, è stato costellato di esche e miraggi, creando aspettative illusorie per tutti. A beneficio della macchina propagandistica del "governo del fare". Ricordiamo la recente sentenza del buffone, che ad una delle convention di partito aveva affermato spudoratamente che nessuno è stato deportato, tranne i bamba che avevano dato retta ai sindacati e sono rimasti precari. Grazie al cazzo. Hanno rimandato tutto con quel famoso emendamento introdotto alla Camera in prima lettura.

Il dramma è stato solo rinviato. E sarà percepito solo nelle rispettive sfere personali. Perché la macchina propagandistica di questo governo e di questo dicastero non affermerà certo che molti degli immessi in ruolo dell'anno scorso "sotto casa" avranno cambiato destinazione. No, la macchina propagandistica spaccerà l'immagine di un numero "considerevole" di insegnanti fuori sede avranno finalmente fatto ritorno nella loro provincia di origine. Grazie a questa riforma. Poco importa se altri saranno scalzati dalla stessa provincia e prenderanno il loro posto chissà dove. Questo non trasparirà certo agli occhi dell'opinione pubblica. E chi lo dice sarà tacciato come gufo o contrastivo.
Va anche detto che a "migrare" non saranno certo i neoimmessi a punteggio zero, a beneficio di chi nella scuola lavora da molto più tempo. Fra i neoimmessi in fase C non ci sono solo i miracolati senza servizio, ci sono anche precari storici, colleghi con 15-20 anni di pre-ruolo. E poco importa se il loro punteggio può essere più alto di un immobilizzato entrato in ruolo uno o due anni fa. Perché quest'ultimo ha comunque la precedenza nei suoi confronti, imposta dall'articolazione tra fase B e fase C del piano di mobilità.

La verità è che si è ideato e allestito un piano perverso e vessatorio fin dall'inizio, volto a ridurre tutto l'insieme degli insegnanti alla stregua dei capponi di Renzo, come avevo detto in tempi lontani, nel gennaio del 2015. Ora siamo all'apoteosi di questa guerra tra poveri. E non è ancora finita, purtroppo.

A margine, non è mia intenzione alimentare il terrorismo psicologico. In molte province e in molte classi di concorso la mobilità 2016 sarà sostenibile anche per i neoimmessi in fase C. Non ci saranno tutte queste deportazioni paventate, se non la sistemazione in sedi disagiate all'interno della provincia. Ma questa è una legge fisica che si è sempre perpetrata, anche in passato: il neoimmesso si accoda e fa gavetta prima di una collocazione ottimale. Ma al tempo stesso non facciamoci illusioni: in province e classi di concorso sature la coperta sarà troppo corta per poter accontentare tutti. E la causa non è certo il CCNI. La causa è il disegno imbastito da un'idea malsana nata nel settembre del 2014 e che ha prospettato solo false illusioni.

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Messaggio Da carla75 Lun Mag 09, 2016 10:24 pm

avidodinformazioni ha scritto:
carla75 ha scritto: mi citi la fonte normativa in cui si dice che la cattedra vacante e disponibile e' solo  quella al 31/08? perché la corte di Giustizia e anche i funzionari del mio csa non dicono questo.
Tutti i posti al 31/8 sono vacanti e disponibili, convengo che anche altre cattedre possano esserlo ma che siano state poste al 30/6 (per furbata MIUR), tuttavia sul tuo contratto non c'è scritto "vacante e disponibile" e quindi non puoi sapere se lo sono o no; se ne deduce che non dichiarandolo non dichiari il falso ma solo ciò che è stato omesso dal relativo DS.

I posti al 30/6 non ti creeranno mai problemi.
che i contratti ad agosto siano vacanti e disponibili mi pare ovvio. che lo siano anche quelli al 30/06 senza titolarità e disponibili per tutto l'anno e' altrettanto ovvio. il problema non e' che io debba o meno dichiarare il falso, ma che il Ministero dica ai Ds di considerare vacanti e disponibili tutti i posti che effettivamente lo sono. infatti il funzionario del mio csa ci disse chiaramente che i posti di sos sono tutti vacanti e disponibili, poiché privi di titolare e disponibili per l'intero anno (e anche piu' visto che sequo da 4 anni lo stesso ragazzo....)
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Messaggio Da pasquale1 Mar Mag 10, 2016 8:52 am

giuliape ha scritto:Salve, su alcuni socialnetwork ho letto di alcuni ricorsi sia contro l'ordinanza ministeriale dell'8 aprile sulla mobilità che per richiedere l'illegittimità della l. 107, anche da parte di chi non ha fatto domanda di mobilità. I ricorsi in questione non sono promossi solo dai sindacati ma anche da avvocati privati. Che ne pensate?
Mi sembra prematuro prima degli esiti della mobilità inoltrare ricorsi...

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Messaggio Da carla75 Mar Mag 10, 2016 1:42 pm

avidodinformazioni ha scritto:Non di meno quando fra tre anni dovranno assegnare una cattedra vacante e disponibile ti chiameranno e ti chiederanno se ne hai già avute tre; tu guarderai i tuoi contratti e risponderai "non mi risulta, se non avete fretta posso provare a chiedere".
chi ti dice che lo chiederanno a me? chi ti dice che non inventeranno un sistema per controllare le procedure? nel mio csa, a margine dei posti al 30 giugno c'era scritto se il posto era libero o dato per assegnazione congedo ecc... e occorreva firmare a fianco.
ricordati che i ds sono responsabili per legge per il mancato rispetto del vincolo dei 36 mesi.

Sarà la verità e solo con una lunga procedura di accesso agli atti si potrà giungere ad una verità più vera; a chi dovrebbe spettare l'onere ? Non certo a te, nè al DS visto che non è lui che assegna le cattedre vacanti e disponibili, nè all' USP che non ha tempo.

Finirà tutto in una bolla di sapone e dopo un po' la corte costituzionale ci metterà una pietra sopra.

e quindi pensi che nel fare la domanda avrei dovuto pensare che tanto finiva tutto a tarallucci e vino? io mi sono basata sulla legge e sugli effetti che questa poteva comportare anche nel lungo periodo.
ps. la corte costituzionale doveva pronunciarsi un anno fa sulla reiterazione dei contratti ed è passato un anno.
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Messaggio Da enricat Mar Mag 10, 2016 3:27 pm

carla75 ha scritto:
avidodinformazioni ha scritto:Non di meno quando fra tre anni dovranno assegnare una cattedra vacante e disponibile ti chiameranno e ti chiederanno se ne hai già avute tre; tu guarderai i tuoi contratti e risponderai "non mi risulta, se non avete fretta posso provare a chiedere".
chi ti dice che lo chiederanno a me? chi ti dice che non inventeranno un sistema per controllare le procedure? nel mio csa, a margine dei posti al 30 giugno c'era scritto se il posto era libero o dato per assegnazione congedo ecc... e occorreva firmare  a fianco.
ricordati che i ds sono responsabili per legge per il mancato rispetto del vincolo dei 36 mesi.

Sarà la verità e solo con una lunga procedura di accesso agli atti si potrà giungere ad una verità più vera; a chi dovrebbe spettare l'onere ? Non certo a te, nè al DS visto che non è lui che assegna le cattedre vacanti e disponibili, nè all' USP che non ha tempo.

Finirà tutto in una bolla di sapone e dopo un po' la corte costituzionale ci metterà una pietra sopra.

e quindi pensi che nel fare la domanda avrei dovuto pensare che tanto finiva tutto a tarallucci e vino? io mi sono basata sulla legge e sugli effetti che questa poteva comportare anche nel lungo periodo.
ps. la corte costituzionale doveva pronunciarsi un anno fa sulla reiterazione dei contratti ed è passato un anno.
Scusate, ma che altro volete? Le ap le avete praticamente ottenute, volete altro? La scelta era tra rischio di non lavorare e rischio di partire. Io mi son presa quello di non lavorare, voi prendetevi quello di partire.

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Messaggio Da spillo16 Mar Mag 10, 2016 4:15 pm

pasquale1 ha scritto:
giuliape ha scritto:Salve, su alcuni socialnetwork ho letto di alcuni ricorsi sia contro l'ordinanza ministeriale dell'8 aprile sulla mobilità che per richiedere l'illegittimità della l. 107, anche da parte di chi non ha fatto domanda di mobilità. I ricorsi in questione non sono promossi solo dai sindacati ma anche da avvocati privati. Che ne pensate?
Mi sembra prematuro prima degli esiti della mobilità inoltrare ricorsi...

prematuro non direi, hai 60 giorni dal CCNI per impugnarlo essendo quello un atto illegittimo e contro la legge alla quale non può derogare. se cercate su facebook trovate i vari gruppi che si sono organizzati, sono centinaia se non migliaia i ricorrenti.

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