Domanda REBUS

Questo è un quesito del concorso di GEOGRAFIA !!

Qualcuno è così bravo da capire a cosa si riferivano esattamente ?
Per me è stato un modo per dire "tema a piacere su geografia e educazione alla cittadinanza"


Quesito 6 - La geografia può offrire significative competenze per la formulazione di progetti collegati all'educazione alla cittadinanza attiva. Il candidato argomenti come potrebbe essere spiegato a una classe di un Istituto Tecnico del settore Economico il fatto che occorra sapersi orientare in un'ottica transcalare, sia nella grandissima scala della pianta di un quartiere sia in quella piccolissima del planisfero, considerando che collocarsi nello spazio non è una semplice operazione geometrica, ma è soprattutto espressione di una capacità culturale.

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Non è la mia classe di concorso... Ma mi pare sia abbastanza strana come domanda... Apprezzerei veramente se qualcuno riportasse un esempio di risposta. Un'operazione "geometrica" può già essere considerata espressione di capacità culturale... Cioè, cosa vogliono sentirsi dire?!?

credo si parli di orientamento in una città, seguendo le vie, il fatto che il mare sta a valle, la montagna su, il fiume attraversa in una direzione e così via. presi questi punti di riferimento e non più la bussola (operazione geometrica perchè la bussala dà un angolo) si può ricavare la propria posizione o quella di luoghi di interesse.

Io farei questo ragionamento.
Collocarsi nello spazio (ovviamente geografico), grande o piccolo che sia, vuol dire comprendere gli elementi, naturali e antropici, che lo compongono, le loro interazioni e quindi sapersi relazionare con essi.
A tal fine, mi pare che la lettura del paesaggio (nelle quattro fasi, denotativa, connotativa, interpretativa e temporale) sia un'ottima competenza. A maggior ragione se si considera la dimensione soggettiva del paesaggio e la possibilità di fare confronti tra paesaggi vicini e paesaggi lontani in chiave di educazione interculturale.

Sì credo che il riferimento alla lettura del paesaggio e all'educazione interculturale possa avvicinarsi a quanto richiesto, cioè spiegare come sapersi orientare sia soprattutto espressione di una capacità culturale.
Resto comunque perplessa rispetto a varie domande uscite nelle diverse classi di concorso...

Geolo ha scritto:Io farei questo ragionamento.
Collocarsi nello spazio (ovviamente geografico), grande o piccolo che sia, vuol dire comprendere gli elementi, naturali e antropici, che lo compongono, le loro interazioni e quindi sapersi relazionare con essi.
A tal fine, mi pare che la lettura del paesaggio (nelle quattro fasi, denotativa, connotativa, interpretativa e temporale) sia un'ottima competenza. A maggior ragione se si considera la dimensione soggettiva del paesaggio e la possibilità di fare confronti tra paesaggi vicini e paesaggi lontani in chiave di educazione interculturale.

Sapersi collocare è sapersi collocare; godere di quel che c'è intorno a te, trarne utilità o interagire col territorio sono altre cose.

Sapersi collocare è un'operazione puramente geometrica e chi ha formulato il quesito non sa esprimersi in italiano.

Capita che qualcuno ti faccia domande stupide, se è necessario dare risposte intelligenti (come in un concorso) l'unica strada è arrampicarsi sugli specchi, che è una competenza importante, di quelle che vale la pena sondare nei concorsi.