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Valutazione obiettivi minimi e differenziati

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Messaggio Da Fabio_76 Dom Nov 20, 2016 6:10 pm

Salve a tutti,
vorrei un aiuto riguardo la normativa che regola l'aspetto valutativo degli alunni con disabilità. La domanda che pongo è la seguente: fino a che punto è possibile abbassare gli obiettivi minimi per un alunno (che presenta un medio ritardo cognitivo), e qual è il limite oltre il quale si sfora in una programmazione differenziata.
Grazie antivipatamente

Fabio_76

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Messaggio Da eragon Lun Nov 21, 2016 2:59 am

Credo tu faccia un po' di confusione. Gli obiettivi minimi sono il livello minimo di conoscenze/abilità/competenze che il ragazzo deve possedere per ogni materia. Detto più brutalmente é la soglia della sufficienza della disciplina. Ogni docente curricolare deve indicare gli obiettivi minimi che valgono, come limite inferiore, per tutta la classe. Semplicemente quando il tuo alunno non riesce a raggiungere quel livello minimo fissato per tutta la classe per una data materia sei costretto a passare ad una programmazione differenziata.

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Messaggio Da Ire Lun Nov 21, 2016 9:12 am

naturalmente, lo sapete meglio di me, la differenziata è adottabile con il consenso dei partecipanti al glh.   Della famiglia in primis

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Messaggio Da carla75 Lun Nov 21, 2016 9:32 am

Ire ha scritto:naturalmente, lo sapete meglio di me, la differenziata è adottabile con il consenso dei partecipanti al glh.   Della famiglia in primis
il glh non c'entra nulla. e' il consiglio di classe che decide e comunica alla famiglia per accettazione. se la famiglia non accetta allora l'alunno continua a fare gli obiettivi minimi e se non li raggiunge verrà bocciato.
art. 15, comma 5 O.M.n. 90/01


Ultima modifica di carla75 il Lun Nov 21, 2016 9:45 am - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Ire Lun Nov 21, 2016 9:42 am

Veramente, carla, una modifica del pei  dovrebbe essere considerata insieme agli specialisti e alla famiglia nei periodici incontri.

Che poi non si faccia, vuoi perchè l'asl non è mai disponibile, vuoi perchè si prende la via breve, vuoi perchè...
è un altro discorso

E' evidente che sia il consiglio di classe quello in grado di comprendere la necessità di passare alla differenziata e quello da cui in linea di massima debba partire la proposta.
Può però avvenire anche qualcosa di diverso:
può essere lo specialista a vedere il ragazzo eccessivamente stressato o bisognoso di sostegno per il raggiungimento di abilità diverse da quelle degli om
può essere la famiglia a chiederlo

E lo si deve valutare insieme.

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Messaggio Da carla75 Lun Nov 21, 2016 9:50 am

Art. 15, om n. 90/01
5. Qualora un Consiglio di classe intenda adottare la valutazione differenziata di cui sopra, deve darne immediata notizia alla famiglia fissandole un termine per manifestare un formale assenso, in mancanza del quale la modalità valutativa proposta si intende accettata. In caso di diniego espresso, l’alunno non può essere considerato in situazione di handicap ai soli fini della valutazione, che viene effettuata ai sensi dei precedenti artt.12 e 13.

che se ne voglia parlare, va bene,. Ma il CdC è sovrano.
il diploma è un titolo con valore giuridico. e chi lo rilascia se ne assume le responsabilità.
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Messaggio Da Ire Lun Nov 21, 2016 12:48 pm

Proprio per quello che hai postato, Carla, non vedo la sovranità del consiglio di classe.
Se lo propone ma la famiglia non lo accetta non lo si può adottare.

Ire

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Messaggio Da PrimulaVera Lun Nov 21, 2016 12:49 pm

Ho sempre saputo che gli obiettivi minimi dell'alunno con handicap non coincidono con gli obiettivi minimi della classe, tant'è vero che devono essere esplicitati ed allegati al fascicolo personale dell'alunno. In una stessa classe potrebbero, quindi, esserci più alunni con obiettivi minimi, diversi tra loro. Il nostro DS sta sbagliando? Da anni seguiamo questa procedura. Comunque fissiamo sempre obiettivi minimi molto vicini a quelli della classe. Siamo piuttosto severi, ma stiamo sbagliando?

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Messaggio Da carla75 Lun Nov 21, 2016 4:16 pm

Ire ha scritto:Proprio per quello che hai postato, Carla, non vedo la sovranità del consiglio di classe.
Se lo propone ma la famiglia non lo accetta non lo si può adottare.

mi sono espressa male, hai ragione. Il Consiglio di Classe è sovrano nell'attribuzione del titolo di studio. se la famiglia non accetta la programmazione differenziata, il Cdc può deliberare la bocciatura dello studente. anche questo non lo decide il GLH.
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Messaggio Da carla75 Lun Nov 21, 2016 4:24 pm

PrimulaVera ha scritto:Ho sempre saputo che gli obiettivi minimi dell'alunno con handicap non coincidono con gli obiettivi minimi della classe, tant'è vero che devono essere esplicitati ed allegati al fascicolo personale dell'alunno. In una stessa classe potrebbero, quindi, esserci più alunni con obiettivi minimi, diversi tra loro. Il nostro DS sta sbagliando? Da anni seguiamo questa procedura. Comunque fissiamo sempre obiettivi minimi molto vicini a quelli della classe. Siamo piuttosto severi, ma stiamo sbagliando?
ti dico quello che penso io anche se ormai, nel marasma generale, si trattano tutti i ragazzi con difficoltà allo stesso modo. Gli obiettivi minimi non sono quelli richiesti alla classe per la sufficienza. ma sono quelli che consentono al ragazzo disabile di acquisire le le competenze in uscita valevoli per quel titolo, ossia i nuclei fondanti di ogni disciplina. addirittura possono essere previste prove equipollenti all'esame di Stato. (mentre gli altri fanno lo scritto, il ragazzo h potrebbe dimostrare davanti d una macchina le competenze tecniche. quindi si puo' sostenere che lo studente puo' preparasi durante l'anno prevalentemente in quello.) quindi io la penso esattamente come te.
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Messaggio Da Ire Lun Nov 21, 2016 6:46 pm

carla75 ha scritto:
Ire ha scritto:Proprio per quello che hai postato, Carla, non vedo la sovranità del consiglio di classe.
Se lo propone ma la famiglia non lo accetta non lo si può adottare.

mi sono espressa male, hai ragione. Il Consiglio di Classe è sovrano nell'attribuzione del titolo di studio. se la famiglia non accetta la programmazione differenziata, il Cdc può deliberare la bocciatura dello studente. anche questo non lo decide il GLH.

naaaaaaaaaaaa  ti esprimi male anche questa volta  : - )

Se la famiglia non lo accetta il ragazzo segue la programmazione per om e se ce la fa a raggiungerli viene promosso, se non ce la fa può essere bocciato.

Quello che hai detto tu sembrava un automatismo.

(lo so che intendevi altro)

A parte le scaramucce su questioni di forma (che nella sostanza almeno in questo caso mi sembra siamo d'accordo) quello che volevo sottolineare era la necessità di passare per la famiglia nella differenziata.

Ire

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Messaggio Da carla75 Lun Nov 21, 2016 7:33 pm

Ire ha scritto:
carla75 ha scritto:
Ire ha scritto:Proprio per quello che hai postato, Carla, non vedo la sovranità del consiglio di classe.
Se lo propone ma la famiglia non lo accetta non lo si può adottare.

mi sono espressa male, hai ragione. Il Consiglio di Classe è sovrano nell'attribuzione del titolo di studio. se la famiglia non accetta la programmazione differenziata, il Cdc può deliberare la bocciatura dello studente. anche questo non lo decide il GLH.

naaaaaaaaaaaa  ti esprimi male anche questa volta  : - )

Se la famiglia non lo accetta il ragazzo segue la programmazione per om e se ce la fa a raggiungerli viene promosso, se non ce la fa può essere bocciato.

Quello che hai detto tu sembrava un automatismo.

(lo so che intendevi altro)

A parte le scaramucce su questioni di forma (che nella sostanza almeno in questo caso mi sembra siamo d'accordo) quello che volevo sottolineare era la necessità di passare per la famiglia nella differenziata.

non mi sono espressa male e non sembra un automatismo. ho detto che puo', non che lo fa o che deve.
e non e' forma. Il glh che tu hai menzionato comprende anche la asl, che non ha potere decisionale in merito.
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Messaggio Da Ire Lun Nov 21, 2016 8:11 pm

La asl non ha potere decisionale in merito a nulla se la vuoi mettere così-

Cosa può fare?  La decisione è della scuola.


Non deve essere così, però, perchè la asl è espressamente parte del gruppo di lavoro che predispone il pei.

Se è parte espressamente prevista dalla legge del gruppo che predispone il pei non sembra coerente che possa poi essere esclusa dalla discussione sulla modifica di quel pei.

Non si modifica un pei unilateralmente.

Ire

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Messaggio Da Nessunpericolo Lun Nov 21, 2016 8:17 pm

PrimulaVera ha scritto:Ho sempre saputo che gli obiettivi minimi dell'alunno con handicap non coincidono con gli obiettivi minimi della classe, tant'è vero che devono essere esplicitati ed allegati al fascicolo personale dell'alunno. In una stessa classe potrebbero, quindi, esserci più alunni con obiettivi minimi, diversi tra loro. Il nostro DS sta sbagliando? Da anni seguiamo questa procedura. Comunque fissiamo sempre obiettivi minimi molto vicini a quelli della classe. Siamo piuttosto severi, ma stiamo sbagliando?
Discussione killer!!!
Per come la vedo io gli obiettivi minimi sono quelli della classe (infatti ogni docente DEVE indicare nelle proprie programmazione gli obiettivi minimi per tutta la classe, ovvero quale sia il livello di conoscenze/abilità/competenze che un alunno deve possedere per essere ammesso alla classe successiva).
Senza volere fare nessuna polemica e vista la confusione che regna sovrana sulla tematica (se consultate i vari siti delle associazioni delle varie disabilità vedrete varie interpretazioni) io credo che voi perseguiate degli obiettivi equipollenti agli obiettivi (minimi?) della classe, procedendo alla riduzione o sostituzione dei contenuti di apprendimento ma mirando comunque a degli obiettivi che rientrano nell'indirizzo di studi, al termine del quale, il ragazzo deve avere acquisito quelle competenze a volte di natura specialistica (un esempio molto brutale, equipollente o meno, se rilasci un diploma di geometra il ragazzo deve avere le competenze di un "geometra" perchè lo Stato che rilascia il titolo si fa garante della validità di quel titolo di fronte alla collettività; per inciso vi è una sentenza del Consiglio di Stato proprio su questo argomento).
Pertanto da come la vedo io, ok, va bene giocare con le equipollenze ma senza mai snaturare il corso di studi ed il bagaglio minimo di competenze che il ragazzo DEVE possedere.

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Messaggio Da carla75 Lun Nov 21, 2016 11:01 pm

Ire ha scritto:La asl non ha potere decisionale in merito a nulla se la vuoi mettere così-

Cosa può fare?  La decisione è della scuola.


Non deve essere così, però, perchè la asl è espressamente parte del gruppo di lavoro che predispone il pei.

Se è parte espressamente prevista dalla legge del gruppo che predispone il pei non sembra coerente che possa poi essere esclusa dalla discussione sulla modifica di quel pei.

Non si modifica un pei unilateralmente.
anche la famiglia partecipa alla redazione dei Pei; decidono loro gli obiettivi minimi?
La Asl puo' consigliare il tipo di intervento specifico per la patologia presente. La neuropsichiatra puo' dire che per un ragazzo autistico e' meglio alternare momenti di aggregazione a momenti di lavoro "silenzioso". puo' dire come allentare la tensione di un alunno con problemi emotivi. i medici fanno i medici.  non decidono nulla sulla programmazione da seguire perchè la legge lascia la decisione, giustamente, al cdc. cosa ne sa una psicologa degli obiettivi minimi di matematica o tecnica grafica o costruzioni o economia aziandale? cosa ne sa di quello che l'alunno produce in classe? e considera che spesso i ragazzi  nemmeno li vedono. leggono sulla carta. la valutazione e' competenza del cdc, che tra le altre cose è firmatario delle bocciature e promozioni. e ci mancherebbe pure questo! La legge è ancora questa, per fortuna.


Ultima modifica di carla75 il Lun Nov 21, 2016 11:10 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio Da carla75 Lun Nov 21, 2016 11:06 pm

Nessunpericolo ha scritto:
PrimulaVera ha scritto:Ho sempre saputo che gli obiettivi minimi dell'alunno con handicap non coincidono con gli obiettivi minimi della classe, tant'è vero che devono essere esplicitati ed allegati al fascicolo personale dell'alunno. In una stessa classe potrebbero, quindi, esserci più alunni con obiettivi minimi, diversi tra loro. Il nostro DS sta sbagliando? Da anni seguiamo questa procedura. Comunque fissiamo sempre obiettivi minimi molto vicini a quelli della classe. Siamo piuttosto severi, ma stiamo sbagliando?
Discussione killer!!!
Per come la vedo io gli obiettivi minimi sono quelli della classe (infatti ogni docente DEVE indicare nelle proprie programmazione gli obiettivi minimi per tutta la classe, ovvero quale sia il livello di conoscenze/abilità/competenze che un alunno deve possedere per essere ammesso alla classe successiva).
Senza volere fare nessuna polemica e vista la confusione che regna sovrana sulla tematica (se consultate i vari siti delle associazioni delle varie disabilità vedrete varie interpretazioni) io credo che voi perseguiate degli obiettivi equipollenti agli obiettivi (minimi?) della classe, procedendo alla riduzione o sostituzione dei contenuti di apprendimento ma mirando comunque a degli obiettivi che rientrano nell'indirizzo di studi, al termine del quale, il ragazzo deve avere acquisito quelle competenze a volte di natura specialistica (un esempio molto brutale, equipollente o meno, se rilasci un diploma di geometra il ragazzo deve avere le competenze di un "geometra" perchè lo Stato che rilascia il titolo si fa garante della validità di quel titolo di fronte alla collettività; per inciso vi è una sentenza del Consiglio di Stato proprio su questo argomento).
Pertanto da come la vedo io, ok, va bene giocare con le equipollenze ma senza mai snaturare il corso di studi ed il bagaglio minimo di competenze che il ragazzo DEVE possedere.
sull'ultima parte concordo. possono essere obiettivi equipollenti ma le competenze in uscita devono essere conformi al titolo che viene rilasciato. gli obiettivi equipollenti valgono solo per il ragazzo disabile e non per tutta la classe. la legge infatti consente solo a lui di fare prove differenti all'esame di Stato, purche' abbiamo la stessa valenza formativa.
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Messaggio Da Nessunpericolo Mar Nov 22, 2016 12:04 am

Possiamo parlare millenni sul generale, secondo me per chiarire la questione bisogna andare nello specifico.
Ecco il profilo in uscita di un ragioniere:
Profilo professionale
Il Ragioniere con diploma di Perito Commerciale, al termine del Corso di studi, sarà in
grado di:
 impostare e redigere la contabilità delle imprese;
 eseguire i principali adempimenti amministrativi, civili e fiscali;
 redigere il bilancio delle società, rispettando le norme imposte dal codice civile;
 analizzare il bilancio delle società, elaborando l’analisi per indici e impostare una
valutazione finanziaria, patrimoniale ed economica dell’azienda;
 impostare Piani finanziari ed economici;
 analizzare i costi dell’impresa per le scelte aziendali;
 impostare il Budget di esercizio e analizzare gli scostamenti tra dati preventivi e
consuntivi
 analizzare il fabbisogno finanziario dell’impresa;
 seguire l’impresa nei rapporti con gli Istituti Bancari ed eseguire le principali
operazioni bancarie;
 utilizzare competenze acquisite nello studio delle lingue straniere (Inglese,
Francese e/o Tedesco) anche al fine dell’accoglienza in ambito turistico.

Io credo che disabile o meno, equipollente o meno, dotato di strumenti compensativi o meno, queste cose al termine degli studi le deve sapere fare.
Non so cosa possa fare durante i cinque anni di studi (ma lo dico senza polemica e con la consapevolezza che tutti, per amore di integrazione e spesso per evitare di penalizzare un ragazzo che magari riesce bene in tante materie ma in alcune proprio fa davvero fatica, prima o poi ci siamo ritrovati a chiudere un occhio!!!), non so quali equipollenze, tagli programmatici, contenuti differenti proponiamo, ma al termine, in teoria questo si deve sapere fare, e sinceramente faccio fatica a pensare una prova equipollente in sede d'esame di stato quando dal ministero ti arriva il quesito con tutti i dati fiscali, societari, ecc, ed al candidato è chiesto di redigere il bilancio (è un esempio).
Ripeto senza nessuna polemica e con tutto l'amore per i ragazzi disabili, ma spesso le nostre discussioni sono questioni di lana caprina.
Se davvero dovremmo prendere gli obiettivi di cinque anni di studi e "equipollentizzarli", non basterebbero riunioni, su riunioni, su riunioni, su riunioni (e sappiamo tutti che già quando si fa il PEI siamo noi docenti a sbolognarci tutto!) con tutti i docenti ed ancora non se ne verrebbe veramente a capo

Nessunpericolo

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