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Prima esperienza sul sostegno

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Messaggio Da Gaelle Mer Nov 23, 2016 11:52 am

Insegno per la prima volta sostegno in una scuola secondaria di 1 grado e ho i seguenti dubbi:

1) devo seguire gli alunni che mi sono stati assegnati in tutte le materie o solo nelle materie in cui sono presente in classe?
2) i miei alunni seguono una programmazione differenziata, posso comunque rimanere in classe con il docente curricolare?
3) devo chiedere al docente curricolare il materiale per i miei alunni?
4) chi prepara le verifiche (per gli alunni con disabilità), il docente di sostegno o il docente curricolare?
5) chi mette i voti?
6) e chi prepara l'esame di terza media (per italiano, matematica e inglese)?

Grazie

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Messaggio Da eragon Mer Nov 23, 2016 6:02 pm

1)Il ragazzo deve essere aiutato da te e dai colleghi curricolari quindi tu lo seguirai in collaborazione con i docenti curricolari. Nella mia esperienza (ma parlo delle superiori) individuavo le materie più ostiche per il ragazzo e cercavo di "farmi" un orario che comprendesse quelle ore. E' ovvio che NON puoi seguirlo in tutte le materie e che i docenti curricolari faranno la loro parte;
2)Non solo puoi ma sarebbe opportuno che le attività uno ad uno fuori dalla classe fossero ridotte al minimo. Certo devi valutare tu la situazione ma, in linea generale, il ragazzo deve trascorrere il tempo in classe insieme ai suoi compagni;
3)In teoria si, in pratica regolati di conseguenza;
4)Su argomenti/attività estremamente differenziate (ma è solo un suggerimento) è bene che verifiche le prepari tu; su argomenti/attività vicine alla classe le dovrebbe preparare il docente curricolare. Il discorso è sempre quello: se si lavora in un clima di reale collaborazione queste "problematiche" nemmeno nascono, se il clima è di totale delega al docente di sostegno queste "problematiche" saranno molto frequenti;
5)Tu partecipi alle operazioni di valutazione per tutta la classe; per come interpreto io la figura del docente di sostegno, se io mi faccio in quattro per aiutare il ragazzo credo di avere il diritto di discutere il voto con il docente curricolare; nelle discipline dove, per vari motivi, il mio supporto è nullo o molto molto ridotto lascio tranquillamente il voto al docente curricolare ricordandogli sempre però la particolarità del ragazzo; in caso di programmazione differenziato, con i colleghi che delegano tutte le attività a me, normativa o meno, il voto lo decido io (ci vorrebbe pure una bella faccia tosta a disinteressarsi totalmente del ragazzo ma poi arrogarsi il diritto di "valutarlo")
6)Questo non lo so
Spero di esserti stato utile, magari qualche collega che lavora alle media saprà risponderti meglio di me.

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Messaggio Da Gaelle Gio Nov 24, 2016 1:39 pm

Grazie per le risposte, ora è tutto più chiaro.
Dispiace solo vedere come alcuni docenti curricolari invitano gli insegnanti di sostegno ad uscire durante le loro lezioni perchè "l'alunno ha una programmazione differenziata". Mi chiedo allora che senso abbia parlare di didattica inclusiva se, prima di tutto, manca la collaborazione e comprensione da parte di tutti i docenti. Come può un alunno integrarsi se lo isoliamo in un'aula di sostegno (che, a parer mio, non dovrebbero esistere nelle nostre scuole)? Cos'è più importante, l'integrazione o il "programma"?

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Messaggio Da Marechiaro Gio Nov 24, 2016 3:05 pm

Solitamente quella è una scusa. Se l'alunno rimane buono e bravo la tendenza è quella di farlo rimanere in classe, altro paio di maniche se è un rompic...

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Messaggio Da PrimulaVera Gio Nov 24, 2016 4:08 pm

Le aulette di sostegno hanno un senso come no. Dipende dall'uso che se ne fa, in relazione al singolo alunno. Nelle attività di sostegno è necessaria molta elasticità e buon senso. L'integrazione non si realizza a tutti i costi e soprattutto non deriva solo dalla presenza/assenza fisica in un luogo.

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Messaggio Da eragon Gio Nov 24, 2016 6:57 pm

Va bene tutto, ma quando un docente curricolare "invita" il docente di sostegno e l'alunno ad andare fuori dall'aula non è integrazione/inclusione ma bensì piena esclusione.
L'invito ad "andare in auletta", al di là della forma, nella sostanza è uno sbattere l'alunno fuori dalla classe ed un modo COMODISSIMO per scaricare tutta la responsabilità didattico-educativa sul docente di sostegno.
Quando leggo queste cose vi confesso che quasi quasi apprezzo la riforma targata sul sostegno di Faraone: forse alcuni colleghi curricolari fintanto che ci saranno i docenti di sostegni continueranno a lavarsi le mani.

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Messaggio Da Cozza Gio Nov 24, 2016 7:22 pm

non per difendere l'indifendibile...
ma come qualcuno ha già ben sottolineato....
dipende anche dal ragazzino in questione.
da noi le aule son finite...quelle di sostegno non esistono più, gli spazi esterni son solo corridoi...
e certi ragazzini con problemi immensi, in classe dopo un po' creano problemi altrettanto immensi al resto della classe (e parlo di capelli strappati, morsi, abbracci violenti, sputi e calci).
il docente di sostegno da solo spesso ha paura ad uscire e lo capisco benissimo.
in altri casi invece la convivenza pacifica è di reciproco aiuto per tutti, serve ad allentare la tensione, a permettere la ripetizione di un tal concetto (che male non fa nemmeno al resto della classe), serve a "costringere" il docente curricolare a dare in parallelo anche una spiegazione semplificata del pensiero appena esposto alla classe magari con terminologia più appropriata ma ancora oscuro a qualcuno...

1) devi seguire gli alunni in tutte le materie, possibilmente infatti dovresti riuscire a coprirle tutte e magari assistere a distanza o in altri momenti, chi dovesse averne bisogno anche se non sei presente esattamente nell'ora in questione.
2) rimanere in classe quindi, uscire con un piccolo gruppo, decidi tu che fare, in accordo con il docente curricolare (ma secondo me e lo dico da attuale curricolare ma da  ex di sostegno, la tua parola vale più di quella del tuo collega).
3) chiedere del materiale dedicato non fa mai male...spesso molti docenti han fatto esperienze di sostegno e riciclare del lavoro già fatto non è certo terribile...anzi.
4) qui il disocros è più delicato...io direi tu secondo le indicazioni del curricolare o viceversa...insomma a 4 mani così non si sbaglia.
5) il docente curricolare, sempre. (io personalmente prima di scrivere a penna chiedo conferma ai colleghi di sostegno)
6) la preparazione per gli esami va pianificata ad inizio d'anno con il collega di materia.
magari ti fai passare qualche prova d'esame dell'anno precedente....puoi iniziare a lavorare sulla lettera per italiano e sulla presentazione scritta in lingua fin da ora...dipenderà poi anche dalla gravità del caso, se farà prove totalmente differenziate o no...
Cozza
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Messaggio Da eragon Ven Nov 25, 2016 1:51 pm

tellina ha scritto:non per difendere l'indifendibile...
ma come qualcuno ha già ben sottolineato....
dipende anche dal ragazzino in questione.
da noi le aule son finite...quelle di sostegno non esistono più, gli spazi esterni son solo corridoi...
e certi ragazzini con problemi immensi, in classe dopo un po' creano problemi altrettanto immensi al resto della classe (e parlo di capelli strappati, morsi, abbracci violenti, sputi e calci).
il docente di sostegno da solo spesso ha paura ad uscire e lo capisco benissimo.
in altri casi invece la convivenza pacifica è di reciproco aiuto per tutti, serve ad allentare la tensione, a permettere la ripetizione di un tal concetto (che male non fa nemmeno al resto della classe), serve a "costringere" il docente curricolare a dare in parallelo anche una spiegazione semplificata del pensiero appena esposto alla classe magari con terminologia più appropriata ma ancora oscuro a qualcuno...

1) devi seguire gli alunni in tutte le materie, possibilmente infatti dovresti riuscire a coprirle tutte e magari assistere a distanza o in altri momenti, chi dovesse averne bisogno anche se non sei presente esattamente nell'ora in questione.
2) rimanere in classe quindi, uscire con un piccolo gruppo, decidi tu che fare, in accordo con il docente curricolare (ma secondo me e lo dico da attuale curricolare ma da  ex di sostegno, la tua parola vale più di quella del tuo collega).
3) chiedere del materiale dedicato non fa mai male...spesso molti docenti han fatto esperienze di sostegno e riciclare del lavoro già fatto non è certo terribile...anzi.
4) qui il disocros è più delicato...io direi tu secondo le indicazioni del curricolare o viceversa...insomma a 4 mani così non si sbaglia.
5) il docente curricolare, sempre. (io personalmente prima di scrivere a penna chiedo conferma ai colleghi di sostegno)
6) la preparazione per gli esami va pianificata ad inizio d'anno con il collega di materia.
magari ti fai passare qualche prova d'esame dell'anno precedente....puoi iniziare a lavorare sulla lettera per italiano e sulla presentazione scritta in lingua fin da ora...dipenderà poi anche dalla gravità del caso, se farà prove totalmente differenziate o no...

Mi spieghi come fa la collega a seguire i suoi alunni in tutte le materie? Ha il dono dell'ubiquità? Se gli assegnano due casi deve preparare materiali per 60 ore di lezione (30+30)? Dai siamo seri!!!
Quindi fammi capire la collega deve seguire il ragazzo in tutte le materie, deve preparare le verifiche in tutte le materie, deve prepararlo in solitaria per l'esame di stato ma poi tu curricolare gli fai la concessione che il voto prima di scriverlo a penna gli chiedi conferma?
Ti posso assicurare che se incontrassi qualche mia collega di quelle toste la tua concezione del sostegno cambierebbe radicalmente.

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Messaggio Da eragon Ven Nov 25, 2016 1:57 pm

Gaelle ha scritto:Grazie per le risposte, ora è tutto più chiaro.
Dispiace solo vedere come alcuni docenti curricolari invitano gli insegnanti di sostegno ad uscire durante le loro lezioni perchè "l'alunno ha una programmazione differenziata". Mi chiedo allora che senso abbia parlare di didattica inclusiva se, prima di tutto, manca la collaborazione e comprensione da parte di tutti i docenti. Come può un alunno integrarsi se lo isoliamo in un'aula di sostegno (che, a parer mio, non dovrebbero esistere nelle nostre scuole)? Cos'è più importante, l'integrazione o il "programma"?
Ed infatti l'unica cosa buona della imminente riforma del sosteno credo sia questa: specializzare tutti i docenti sul sostegno, ridurre al minimo le ore di sostegno (sostituendo la figura del docente di sostegno con assistenti) e lasciare al docente di sostegno solo un lavoro di coordinamento fuori dall'aula; sono curioso di vedere a chi diranno "è meglio che lo porti fuori il ragazzino"...
D'altronde anche Ianes ed altri padri dell'integrazione italiana hanno sottolineato più volte che la figura dell'insegnante di sostegno, nata per favorire l'integrazione/inclusione, paradossalmente è finita per favorire l'esclusione dei ragazzini disabili.
Alcuni docenti finchè avranno il collega di sostegno a cui sbolognare il ragazzino se ne sbatteranno altamente, l'unica soluzione è la terapia d'urto: il docente con la classe compreso il disabile senza nessun'altro, facendo il quel caso di necessità virtù (perchè non ci sarà nessuno che gli porterà fuori il disabile o lo accudirà mentre lui si occupa della classe) cominceranno ad aggiornarsi ed a curvare la loro didattica verso la vera inclusione e integrazione.

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Messaggio Da Cozza Ven Nov 25, 2016 3:08 pm

eragon ha scritto:
tellina ha scritto:non per difendere l'indifendibile...
ma come qualcuno ha già ben sottolineato....
dipende anche dal ragazzino in questione.
da noi le aule son finite...quelle di sostegno non esistono più, gli spazi esterni son solo corridoi...
e certi ragazzini con problemi immensi, in classe dopo un po' creano problemi altrettanto immensi al resto della classe (e parlo di capelli strappati, morsi, abbracci violenti, sputi e calci).
il docente di sostegno da solo spesso ha paura ad uscire e lo capisco benissimo.
in altri casi invece la convivenza pacifica è di reciproco aiuto per tutti, serve ad allentare la tensione, a permettere la ripetizione di un tal concetto (che male non fa nemmeno al resto della classe), serve a "costringere" il docente curricolare a dare in parallelo anche una spiegazione semplificata del pensiero appena esposto alla classe magari con terminologia più appropriata ma ancora oscuro a qualcuno...

1) devi seguire gli alunni in tutte le materie, possibilmente infatti dovresti riuscire a coprirle tutte e magari assistere a distanza o in altri momenti, chi dovesse averne bisogno anche se non sei presente esattamente nell'ora in questione.
2) rimanere in classe quindi, uscire con un piccolo gruppo, decidi tu che fare, in accordo con il docente curricolare (ma secondo me e lo dico da attuale curricolare ma da  ex di sostegno, la tua parola vale più di quella del tuo collega).
3) chiedere del materiale dedicato non fa mai male...spesso molti docenti han fatto esperienze di sostegno e riciclare del lavoro già fatto non è certo terribile...anzi.
4) qui il disocros è più delicato...io direi tu secondo le indicazioni del curricolare o viceversa...insomma a 4 mani così non si sbaglia.
5) il docente curricolare, sempre. (io personalmente prima di scrivere a penna chiedo conferma ai colleghi di sostegno)
6) la preparazione per gli esami va pianificata ad inizio d'anno con il collega di materia.
magari ti fai passare qualche prova d'esame dell'anno precedente....puoi iniziare a lavorare sulla lettera per italiano e sulla presentazione scritta in lingua fin da ora...dipenderà poi anche dalla gravità del caso, se farà prove totalmente differenziate o no...

Mi spieghi come fa la collega a seguire i suoi alunni in tutte le materie? Ha il dono dell'ubiquità? Se gli assegnano due casi deve preparare materiali per 60 ore di lezione (30+30)? Dai siamo seri!!!
Quindi fammi capire la collega deve seguire il ragazzo in tutte le materie, deve preparare le verifiche in tutte le materie, deve prepararlo in solitaria per l'esame di stato ma poi tu curricolare gli fai la concessione che il voto prima di scriverlo a penna gli chiedi conferma?
Ti posso assicurare che se incontrassi qualche mia collega di quelle toste la tua concezione del sostegno cambierebbe radicalmente.
io veramente ho fatto sostegno per anni.. . E l'ho fatto così : in tutte le materie.. sempre in accordo con il docente curricolare . Poi ovviamente se devi fare un ripasso o una spiegazione di.. Boh diciamo storia ma in quelle ore non sei mai presente... Porterai fuori il ragazzino solo o in gruppo durante l'ora in cui sei presente (e in quel caso pazienza se salterà una lezione di matematica!).
Fare sostegno, bene, richiede molto lavoro a casa soprattutto i primi tempi... Poi se avrai fortuna scoprirai di poter riciclare parecchio materiale (ho ancora schede di lezioni varie che passo a colleghe di sostegno)
Ed è indispensabile una sana elasticità mentale e pratica nella gestione del tempo scuola.
Cozza
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Messaggio Da Cozza Ven Nov 25, 2016 3:21 pm

eragon ha scritto:
Gaelle ha scritto:Grazie per le risposte, ora è tutto più chiaro.
Dispiace solo vedere come alcuni docenti curricolari invitano gli insegnanti di sostegno ad uscire durante le loro lezioni perchè "l'alunno ha una programmazione differenziata". Mi chiedo allora che senso abbia parlare di didattica inclusiva se, prima di tutto, manca la collaborazione e comprensione da parte di tutti i docenti. Come può un alunno integrarsi se lo isoliamo in un'aula di sostegno (che, a parer mio, non dovrebbero esistere nelle nostre scuole)? Cos'è più importante, l'integrazione o il "programma"?
Ed infatti l'unica cosa buona della imminente riforma del sosteno credo sia questa: specializzare tutti i docenti sul sostegno, ridurre al minimo le ore di sostegno (sostituendo la figura del docente di sostegno con assistenti) e lasciare al docente di sostegno solo un lavoro di coordinamento fuori dall'aula; sono curioso di vedere a chi diranno "è meglio che lo porti fuori il ragazzino"...
D'altronde anche Ianes ed altri padri dell'integrazione italiana hanno sottolineato più volte che la figura dell'insegnante di sostegno, nata per favorire l'integrazione/inclusione, paradossalmente è finita per favorire l'esclusione dei ragazzini disabili.
Alcuni docenti finchè avranno il collega di sostegno a cui sbolognare il ragazzino se ne sbatteranno altamente, l'unica soluzione è la terapia d'urto: il docente con la classe compreso il disabile senza nessun'altro, facendo il quel caso di necessità virtù (perchè non ci sarà nessuno che gli porterà fuori il disabile o lo accudirà mentre lui si occupa della classe) cominceranno ad aggiornarsi ed a curvare la loro didattica verso la vera inclusione e integrazione.
Non posso che concordare.
Come docente di arte raramente ho sostegno in compresenza e quindi (anche grazie all'esperienza sul sos) gestisco classe e caso particolare.
I rarissimi casi in cui ho sostegno son casi talmente gravi da mettere addirittura in dubbio l'utilità dell'inclusione forzata. ..
Molti, troppi, colleghi curriculari si scordano o preferiscono dimenticarsi d'esser responsabili di tutta la classe
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Messaggio Da eragon Ven Nov 25, 2016 7:43 pm

tellina ha scritto:
eragon ha scritto:
tellina ha scritto:non per difendere l'indifendibile...
ma come qualcuno ha già ben sottolineato....
dipende anche dal ragazzino in questione.
da noi le aule son finite...quelle di sostegno non esistono più, gli spazi esterni son solo corridoi...
e certi ragazzini con problemi immensi, in classe dopo un po' creano problemi altrettanto immensi al resto della classe (e parlo di capelli strappati, morsi, abbracci violenti, sputi e calci).
il docente di sostegno da solo spesso ha paura ad uscire e lo capisco benissimo.
in altri casi invece la convivenza pacifica è di reciproco aiuto per tutti, serve ad allentare la tensione, a permettere la ripetizione di un tal concetto (che male non fa nemmeno al resto della classe), serve a "costringere" il docente curricolare a dare in parallelo anche una spiegazione semplificata del pensiero appena esposto alla classe magari con terminologia più appropriata ma ancora oscuro a qualcuno...

1) devi seguire gli alunni in tutte le materie, possibilmente infatti dovresti riuscire a coprirle tutte e magari assistere a distanza o in altri momenti, chi dovesse averne bisogno anche se non sei presente esattamente nell'ora in questione.
2) rimanere in classe quindi, uscire con un piccolo gruppo, decidi tu che fare, in accordo con il docente curricolare (ma secondo me e lo dico da attuale curricolare ma da  ex di sostegno, la tua parola vale più di quella del tuo collega).
3) chiedere del materiale dedicato non fa mai male...spesso molti docenti han fatto esperienze di sostegno e riciclare del lavoro già fatto non è certo terribile...anzi.
4) qui il disocros è più delicato...io direi tu secondo le indicazioni del curricolare o viceversa...insomma a 4 mani così non si sbaglia.
5) il docente curricolare, sempre. (io personalmente prima di scrivere a penna chiedo conferma ai colleghi di sostegno)
6) la preparazione per gli esami va pianificata ad inizio d'anno con il collega di materia.
magari ti fai passare qualche prova d'esame dell'anno precedente....puoi iniziare a lavorare sulla lettera per italiano e sulla presentazione scritta in lingua fin da ora...dipenderà poi anche dalla gravità del caso, se farà prove totalmente differenziate o no...

Mi spieghi come fa la collega a seguire i suoi alunni in tutte le materie? Ha il dono dell'ubiquità? Se gli assegnano due casi deve preparare materiali per 60 ore di lezione (30+30)? Dai siamo seri!!!
Quindi fammi capire la collega deve seguire il ragazzo in tutte le materie, deve preparare le verifiche in tutte le materie, deve prepararlo in solitaria per l'esame di stato ma poi tu curricolare gli fai la concessione che il voto prima di scriverlo a penna gli chiedi conferma?
Ti posso assicurare che se incontrassi qualche mia collega di quelle toste la tua concezione del sostegno cambierebbe radicalmente.
io veramente ho fatto sostegno per anni..  . E l'ho fatto così : in tutte le materie..  sempre in accordo con il docente curricolare . Poi ovviamente se devi fare un ripasso o una spiegazione di.. Boh diciamo storia ma in quelle ore non sei mai presente... Porterai fuori il ragazzino solo o in gruppo durante l'ora in cui sei presente (e in quel caso pazienza se salterà una lezione di matematica!).
Fare sostegno,  bene,  richiede molto lavoro a casa soprattutto i primi tempi... Poi se avrai fortuna scoprirai di poter riciclare parecchio materiale (ho ancora schede di lezioni varie che passo a colleghe di sostegno)
Ed è indispensabile una sana elasticità mentale e pratica nella gestione del tempo scuola.

Credo che abbiamo due concezioni differenti del sostegno, per carità, al di là delle lotte di principio spesso anche io mi sono sobbarcato un immane lavoro seguendo il ragazzino in quasi tutte le discipline (e calcola che io sono alle superiori) ma, alla lunga ho capito che in questo modo non si fa il bene del ragazzo e non si fa il bene della "scuola".
Nel momento in cui, per quieto vivere, ti carichi tutto di lavoro del ragazzino sulle tue spalle, deresponsabilizzando i docenti curricolari crei tanti grossi danni:
A)Contribuisci a rafforzare l'idea ERRATISSIMA che il curricolare gestisce la classe e quello di sostegno gestisce il disabile, come due mondi separati;
B)Rafforzi le errate convinzioni di colleghi che pensano davvero che se c'è l'insegnante di sostegno loro sono esonerati da qualsiasi responsabilità didattico-educativa;
C)Ti ritrovi alcuni colleghi che, nell'errata convincimento che loro non debbano occuparsi del disabile, pretendono una copertura totale del ragazzo disabile perchè "io non posso gestire la classe ed il disabile contemporaneamente";
D)Crei una frattura abbastanza netta tra ragazzino e resto della classe poichè, il docente curricolare, sapendo che tanto c'è il docente di sostegno, non tarerà MAI nessuna lezione sulle esigenze del ragazzo disabile: in questo modo, le volte che è in classe da solo si trova a confrontarsi con un tipo di didattico e di modalità di trasmissione del sapere lontanissima dai modi a cui è abituato;
E)Non contribuisci di certo ad un reale processo di integrazione/inclusione.

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Messaggio Da Gaelle Dom Nov 27, 2016 2:43 pm

Ringrazio tutti per le gentili risposte.

Vi chiedo cortesemente altri consigli:

1) come gestite i primi giorni? Vi sedete accanto all'alunno disabile o girate per la classe per osservare tutti gli alunni? (Nel primo caso non vorrei creare disagio all'alunno, mentre nel secondo caso non vorrei infastidire il docente curricolare);
2) se l'insegnante curricolare svolge un argomento completamente diverso e troppo difficile per l'alunno con programmazione differenziata, come gestite la lezione in classe? (Per es., finchè il docente curricolare spiega alla classe, voi spiegate un altro argomento all'alunno con disabilità? Così non si va a creare confusione sia al vostro alunno che al resto della classe, senza considerare che non si può parlare di didattica inclusiva?)

Grazie

Gaelle

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Messaggio Da Gaelle Gio Dic 01, 2016 11:33 am

Gaelle ha scritto:Ringrazio tutti per le gentili risposte.

Vi chiedo cortesemente altri consigli:

1) come gestite i primi giorni? Vi sedete accanto all'alunno disabile o girate per la classe per osservare tutti gli alunni? (Nel primo caso non vorrei creare disagio all'alunno, mentre nel secondo caso non vorrei infastidire il docente curricolare);
2) se l'insegnante curricolare svolge un argomento completamente diverso e troppo difficile per l'alunno con programmazione differenziata, come gestite la lezione in classe? (Per es., finchè il docente curricolare spiega alla classe, voi spiegate un altro argomento all'alunno con disabilità? Così non si va a creare confusione sia al vostro alunno che al resto della classe, senza considerare che non si può parlare di didattica inclusiva?)

Grazie

Ringrazio se qualcuno può gentilmente rispondermi...

Gaelle

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Messaggio Da Cozza Gio Dic 01, 2016 7:43 pm

eragon ha scritto:
tellina ha scritto:
eragon ha scritto:
tellina ha scritto:non per difendere l'indifendibile...
ma come qualcuno ha già ben sottolineato....
dipende anche dal ragazzino in questione.
da noi le aule son finite...quelle di sostegno non esistono più, gli spazi esterni son solo corridoi...
e certi ragazzini con problemi immensi, in classe dopo un po' creano problemi altrettanto immensi al resto della classe (e parlo di capelli strappati, morsi, abbracci violenti, sputi e calci).
il docente di sostegno da solo spesso ha paura ad uscire e lo capisco benissimo.
in altri casi invece la convivenza pacifica è di reciproco aiuto per tutti, serve ad allentare la tensione, a permettere la ripetizione di un tal concetto (che male non fa nemmeno al resto della classe), serve a "costringere" il docente curricolare a dare in parallelo anche una spiegazione semplificata del pensiero appena esposto alla classe magari con terminologia più appropriata ma ancora oscuro a qualcuno...

1) devi seguire gli alunni in tutte le materie, possibilmente infatti dovresti riuscire a coprirle tutte e magari assistere a distanza o in altri momenti, chi dovesse averne bisogno anche se non sei presente esattamente nell'ora in questione.
2) rimanere in classe quindi, uscire con un piccolo gruppo, decidi tu che fare, in accordo con il docente curricolare (ma secondo me e lo dico da attuale curricolare ma da  ex di sostegno, la tua parola vale più di quella del tuo collega).
3) chiedere del materiale dedicato non fa mai male...spesso molti docenti han fatto esperienze di sostegno e riciclare del lavoro già fatto non è certo terribile...anzi.
4) qui il disocros è più delicato...io direi tu secondo le indicazioni del curricolare o viceversa...insomma a 4 mani così non si sbaglia.
5) il docente curricolare, sempre. (io personalmente prima di scrivere a penna chiedo conferma ai colleghi di sostegno)
6) la preparazione per gli esami va pianificata ad inizio d'anno con il collega di materia.
magari ti fai passare qualche prova d'esame dell'anno precedente....puoi iniziare a lavorare sulla lettera per italiano e sulla presentazione scritta in lingua fin da ora...dipenderà poi anche dalla gravità del caso, se farà prove totalmente differenziate o no...

Mi spieghi come fa la collega a seguire i suoi alunni in tutte le materie? Ha il dono dell'ubiquità? Se gli assegnano due casi deve preparare materiali per 60 ore di lezione (30+30)? Dai siamo seri!!!
Quindi fammi capire la collega deve seguire il ragazzo in tutte le materie, deve preparare le verifiche in tutte le materie, deve prepararlo in solitaria per l'esame di stato ma poi tu curricolare gli fai la concessione che il voto prima di scriverlo a penna gli chiedi conferma?
Ti posso assicurare che se incontrassi qualche mia collega di quelle toste la tua concezione del sostegno cambierebbe radicalmente.
io veramente ho fatto sostegno per anni..  . E l'ho fatto così : in tutte le materie..  sempre in accordo con il docente curricolare . Poi ovviamente se devi fare un ripasso o una spiegazione di.. Boh diciamo storia ma in quelle ore non sei mai presente... Porterai fuori il ragazzino solo o in gruppo durante l'ora in cui sei presente (e in quel caso pazienza se salterà una lezione di matematica!).
Fare sostegno,  bene,  richiede molto lavoro a casa soprattutto i primi tempi... Poi se avrai fortuna scoprirai di poter riciclare parecchio materiale (ho ancora schede di lezioni varie che passo a colleghe di sostegno)
Ed è indispensabile una sana elasticità mentale e pratica nella gestione del tempo scuola.

Credo che abbiamo due concezioni differenti del sostegno, per carità, al di là delle lotte di principio spesso anche io mi sono sobbarcato un immane lavoro seguendo il ragazzino in quasi tutte le discipline (e calcola che io sono alle superiori) ma, alla lunga ho capito che in questo modo non si fa il bene del ragazzo e non si fa il bene della "scuola".
Nel momento in cui, per quieto vivere, ti carichi tutto di lavoro del ragazzino sulle tue spalle, deresponsabilizzando i docenti curricolari crei tanti grossi danni:
A)Contribuisci a rafforzare l'idea ERRATISSIMA che il curricolare gestisce la classe e quello di sostegno gestisce il disabile, come due mondi separati;
B)Rafforzi le errate convinzioni di colleghi che pensano davvero che se c'è l'insegnante di sostegno loro sono esonerati da qualsiasi responsabilità didattico-educativa;
C)Ti ritrovi alcuni colleghi che, nell'errata convincimento che loro non debbano occuparsi del disabile, pretendono una copertura totale del ragazzo disabile perchè "io non posso gestire la classe ed il disabile contemporaneamente";
D)Crei una frattura abbastanza netta tra ragazzino e resto della classe poichè, il docente curricolare, sapendo che tanto c'è il docente di sostegno, non tarerà MAI nessuna lezione sulle esigenze del ragazzo disabile: in questo modo, le volte che è in classe da solo si trova a confrontarsi con un tipo di didattico e di modalità di trasmissione del sapere lontanissima dai modi a cui è abituato;
E)Non contribuisci di certo ad un reale processo di integrazione/inclusione.
no, non credo.
probabilmente lavoriamo in ordini di scuole differenti.
alle medie ai ragazzini spesso serve davvero più un docente che dia loro delle "dritte", dei metodi di studio, un po' di ordine nell'assegnare priorità, schemi semplificati sui vari argomenti ecc...
e son cose che si possono e si devono fare un po' in tutte le materie...anche perché non essendo possibile esser presente, fisicamente, in tutte le ore...che si fa? li si abbandona al loro destino quando non presenti (o peggio, come fanno certi colleghi con la scusa del "ma io quella materia non la conosco"???!!!).

tutto questo lavoro, che non è comunque poco, va concordato con il docente di materia.
sarà che son piuttosto "pressante" nelle richieste e che è effettivamente difficile condirmi via con un "fai tu fai tu..." ma ho sempre ottenuto dai colleghi di materia qualche dispensa, dei riassunti minimi che magari poi io semplificavo ulteriormente (come dire...facevan prima ad accontentarmi che a non considerarmi) ehehhe
con il passare degli anni in qualche caso non ho nemmeno dovuto chiedere materiale ai colleghi avendo una buona riserva di schede per varie materie preparate su vari livelli e tarate su differentidifficoltà presenti in parecchi ragazzini che necessitano di sostegno.
tu poi parli di frattura tra ragazzino e resto della classe...qui dissento fortemente.
spesso il passaggio di appunti specifici rende l'assistito piuttosto popolare tra i compagni che usufruiscono comunque del suo stesso materiale fosse solo per un rapido ripasso o come base per lo studio approfondito a casa...se pensi poi, che immagino soprattutto alle medie, ci son tantissimi ragazzini non ancora certificati ma "messi peggio" dell'alunno certificato...se pensi a questo capirai quanto sia importante, davvero per tutta la classe, il lavoro del docente di sostegno in tutte le materie.
e sia chiaro: tutto questo sistema di lavoro funziona con la maggior parte degli alunni certificati...ma ovviamente non con i casi gravi e gravissimi...ma di quelli probabilmente tu senti poco parlare perché dopo le medie vanno in scuole speciali...e la scuola media a volte per loro davvero è un momento di passaggio di cui io per prima non son certa dell'utilità.
ma mi tengo i miei dubbi e le mie perplessità.
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Messaggio Da stella76 Lun Dic 05, 2016 2:06 pm

Ciao a tutti, anche per me è la prima volta che lavoro sul sostegno.
Mi potreste dire se nel pei devo inserire tutte le programmazioni o solo quelle delle materie in cui seguo l'alunno?
Il mio alunno segue la program. di classe con obiettivi minini, inserisco tutta la programmazione o solo quella con gli obiettivi che riguardano il mio alunno?
Grazie in anticipo!

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Messaggio Da eragon Lun Dic 05, 2016 5:11 pm

tellina ha scritto:
eragon ha scritto:
tellina ha scritto:
eragon ha scritto:
tellina ha scritto:non per difendere l'indifendibile...
ma come qualcuno ha già ben sottolineato....
dipende anche dal ragazzino in questione.
da noi le aule son finite...quelle di sostegno non esistono più, gli spazi esterni son solo corridoi...
e certi ragazzini con problemi immensi, in classe dopo un po' creano problemi altrettanto immensi al resto della classe (e parlo di capelli strappati, morsi, abbracci violenti, sputi e calci).
il docente di sostegno da solo spesso ha paura ad uscire e lo capisco benissimo.
in altri casi invece la convivenza pacifica è di reciproco aiuto per tutti, serve ad allentare la tensione, a permettere la ripetizione di un tal concetto (che male non fa nemmeno al resto della classe), serve a "costringere" il docente curricolare a dare in parallelo anche una spiegazione semplificata del pensiero appena esposto alla classe magari con terminologia più appropriata ma ancora oscuro a qualcuno...

1) devi seguire gli alunni in tutte le materie, possibilmente infatti dovresti riuscire a coprirle tutte e magari assistere a distanza o in altri momenti, chi dovesse averne bisogno anche se non sei presente esattamente nell'ora in questione.
2) rimanere in classe quindi, uscire con un piccolo gruppo, decidi tu che fare, in accordo con il docente curricolare (ma secondo me e lo dico da attuale curricolare ma da  ex di sostegno, la tua parola vale più di quella del tuo collega).
3) chiedere del materiale dedicato non fa mai male...spesso molti docenti han fatto esperienze di sostegno e riciclare del lavoro già fatto non è certo terribile...anzi.
4) qui il disocros è più delicato...io direi tu secondo le indicazioni del curricolare o viceversa...insomma a 4 mani così non si sbaglia.
5) il docente curricolare, sempre. (io personalmente prima di scrivere a penna chiedo conferma ai colleghi di sostegno)
6) la preparazione per gli esami va pianificata ad inizio d'anno con il collega di materia.
magari ti fai passare qualche prova d'esame dell'anno precedente....puoi iniziare a lavorare sulla lettera per italiano e sulla presentazione scritta in lingua fin da ora...dipenderà poi anche dalla gravità del caso, se farà prove totalmente differenziate o no...

Mi spieghi come fa la collega a seguire i suoi alunni in tutte le materie? Ha il dono dell'ubiquità? Se gli assegnano due casi deve preparare materiali per 60 ore di lezione (30+30)? Dai siamo seri!!!
Quindi fammi capire la collega deve seguire il ragazzo in tutte le materie, deve preparare le verifiche in tutte le materie, deve prepararlo in solitaria per l'esame di stato ma poi tu curricolare gli fai la concessione che il voto prima di scriverlo a penna gli chiedi conferma?
Ti posso assicurare che se incontrassi qualche mia collega di quelle toste la tua concezione del sostegno cambierebbe radicalmente.
io veramente ho fatto sostegno per anni..  . E l'ho fatto così : in tutte le materie..  sempre in accordo con il docente curricolare . Poi ovviamente se devi fare un ripasso o una spiegazione di.. Boh diciamo storia ma in quelle ore non sei mai presente... Porterai fuori il ragazzino solo o in gruppo durante l'ora in cui sei presente (e in quel caso pazienza se salterà una lezione di matematica!).
Fare sostegno,  bene,  richiede molto lavoro a casa soprattutto i primi tempi... Poi se avrai fortuna scoprirai di poter riciclare parecchio materiale (ho ancora schede di lezioni varie che passo a colleghe di sostegno)
Ed è indispensabile una sana elasticità mentale e pratica nella gestione del tempo scuola.

Credo che abbiamo due concezioni differenti del sostegno, per carità, al di là delle lotte di principio spesso anche io mi sono sobbarcato un immane lavoro seguendo il ragazzino in quasi tutte le discipline (e calcola che io sono alle superiori) ma, alla lunga ho capito che in questo modo non si fa il bene del ragazzo e non si fa il bene della "scuola".
Nel momento in cui, per quieto vivere, ti carichi tutto di lavoro del ragazzino sulle tue spalle, deresponsabilizzando i docenti curricolari crei tanti grossi danni:
A)Contribuisci a rafforzare l'idea ERRATISSIMA che il curricolare gestisce la classe e quello di sostegno gestisce il disabile, come due mondi separati;
B)Rafforzi le errate convinzioni di colleghi che pensano davvero che se c'è l'insegnante di sostegno loro sono esonerati da qualsiasi responsabilità didattico-educativa;
C)Ti ritrovi alcuni colleghi che, nell'errata convincimento che loro non debbano occuparsi del disabile, pretendono una copertura totale del ragazzo disabile perchè "io non posso gestire la classe ed il disabile contemporaneamente";
D)Crei una frattura abbastanza netta tra ragazzino e resto della classe poichè, il docente curricolare, sapendo che tanto c'è il docente di sostegno, non tarerà MAI nessuna lezione sulle esigenze del ragazzo disabile: in questo modo, le volte che è in classe da solo si trova a confrontarsi con un tipo di didattico e di modalità di trasmissione del sapere lontanissima dai modi a cui è abituato;
E)Non contribuisci di certo ad un reale processo di integrazione/inclusione.
no, non credo.
probabilmente lavoriamo in ordini di scuole differenti.
alle medie ai ragazzini spesso serve davvero più un docente che dia loro delle "dritte", dei metodi di studio, un po' di ordine nell'assegnare priorità, schemi semplificati sui vari argomenti ecc...
e son cose che si possono e si devono fare un po' in tutte le materie...anche perché non essendo possibile esser presente, fisicamente, in tutte le ore...che si fa? li si abbandona al loro destino quando non presenti (o peggio, come fanno certi colleghi con la scusa del "ma io quella materia non la conosco"???!!!).
CHE SI FA? SI FA LAVORARE ANCHE IL DOCENTE CURRICOLARE VISTO CHE IL BAMBINO DISABILE E' ANCHE UN LORO ALUNNO!, GLI SCHEMI SEMPLIFICATI DEI QUALI PARLI LI PREPARA IL DOCENTE CURRICOLARE, VISTO CHE COME DICI SEMPRE TU SERVONO POI PER TUTTA LA CLASSE

tutto questo lavoro, che non è comunque poco, va concordato con il docente di materia.
sarà che son piuttosto "pressante" nelle richieste e che è effettivamente difficile condirmi via con un "fai tu fai tu..." ma ho sempre ottenuto dai colleghi di materia qualche dispensa, dei riassunti minimi che magari poi io semplificavo ulteriormente (come dire...facevan prima ad accontentarmi che a non considerarmi) ehehhe
IL PROBLEMA NON E' CHE IL DOCENTE CURRICOLARE NON DEVE LIQUIDARTI CON UN "FAI TU FAI TU", SEMMAI DOVRESTI ESSERE TU (O IL DOCENTE DI SOSTEGNO) A DIRE "DEVI FARLO TU DEVI FARLO TU"
con il passare degli anni in qualche caso non ho nemmeno dovuto chiedere materiale ai colleghi avendo una buona riserva di schede per varie materie preparate su vari livelli e tarate su differentidifficoltà presenti in parecchi ragazzini che necessitano di sostegno.
tu poi parli di frattura tra ragazzino e resto della classe...qui dissento fortemente.
spesso il passaggio di appunti specifici rende l'assistito piuttosto popolare tra i compagni che usufruiscono comunque del suo stesso materiale fosse solo per un rapido ripasso o come base per lo studio approfondito a casa...se pensi poi, che immagino soprattutto alle medie, ci son tantissimi ragazzini non ancora certificati ma "messi peggio" dell'alunno certificato...se pensi a questo capirai quanto sia importante, davvero per tutta la classe, il lavoro del docente di sostegno in tutte le materie.
QUINDI, FAMMI CAPIRE, ALLE MEDIE CI SONO TANTI RAGAZZI NON CERTIFICATI MA "MESSI PEGGIO", EPPURE AI DOCENTI CURRICOLARI NON E' MAI VENUTO IN MENTE DI SEMPLIFICARE IL MATERIALE, MA PRETENDONO CHE IL DOCENTE DI SOSTEGNO, MAGARI PRESENTE QUALCHE ORA, PROCEDA ALLA SEMPLIFICAZIONE E ALL'ADATTAMENTO DI TUTTI I MATERIALI PER TUTTE LE ORE DI LEZIONE? ANDIAMO BENE!
e sia chiaro: tutto questo sistema di lavoro funziona con la maggior parte degli alunni certificati...ma ovviamente non con i casi gravi e gravissimi...ma di quelli probabilmente tu senti poco parlare perché dopo le medie vanno in scuole speciali...e la scuola media a volte per loro davvero è un momento di passaggio di cui io per prima non son certa dell'utilità.
ma mi tengo i miei dubbi e le mie perplessità.

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Messaggio Da eragon Lun Dic 05, 2016 5:16 pm

stella76 ha scritto:Ciao a tutti, anche per me è la prima volta che lavoro sul sostegno.
Mi potreste dire se nel pei devo inserire tutte le programmazioni o solo quelle delle materie in cui seguo l'alunno?
Il mio alunno segue la program. di classe con obiettivi minini, inserisco tutta la programmazione o solo quella con gli obiettivi che riguardano il mio alunno?
Grazie in anticipo!
La domanda credo sia posta male.
Il tuo alunno credo seguirà la programmazione di classe ma cercando di raggiungere solo gli obiettivi minimi.
Gli obiettivi minimi sono il livello minimo di conoscenze, abilità e competenze che il tuo collega curricolare ha individuato per tutta la classe, quindi nella sua programmazione dovresti già trovare esplicitati gli obiettivi minimi.
Sintetizzando devi inserire le programmazioni di tutte le discipline dove troverai già esplicitati gli obiettivi minimi.

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Messaggio Da eragon Lun Dic 05, 2016 5:24 pm

Gaelle ha scritto:
Gaelle ha scritto:Ringrazio tutti per le gentili risposte.

Vi chiedo cortesemente altri consigli:

1) come gestite i primi giorni? Vi sedete accanto all'alunno disabile o girate per la classe per osservare tutti gli alunni? (Nel primo caso non vorrei creare disagio all'alunno, mentre nel secondo caso non vorrei infastidire il docente curricolare);
2) se l'insegnante curricolare svolge un argomento completamente diverso e troppo difficile per l'alunno con programmazione differenziata, come gestite la lezione in classe? (Per es., finchè il docente curricolare spiega alla classe, voi spiegate un altro argomento all'alunno con disabilità? Così non si va a creare confusione sia al vostro alunno che al resto della classe, senza considerare che non si può parlare di didattica inclusiva?)

Grazie

Ringrazio se qualcuno può gentilmente rispondermi...
1)Dipende dal tipo di gravità: in linea di massima se giri per la classe e prendi "confidenza" con tutti gli alunni male non fai, anzi io credo che per i primi giorni (ma anche dopo) sia necessario! Sul discorso disturbare ricordati che non sei un intruso ma sei la docente contitolare della classe, altro che infastidire!!!
2)Alcuni miei colleghi riescono a spiegare al ragazzino disabile un argomento mentre il collega curricolare ne spiega un altro (magari si spostano agli ultimi banchi). Effettivamente come dici tu non è una didattica pienamente inclusiva ma a volte mica puoi stare un'ora a guardare il soffitto o a far sorbire al tuo alunno una lezione della quale capirebbe poco o nulla. Al massimo prova a concordare in anticipo con il collega, magari fa un'introduzione alla lezione ipersemplificata che può seguire pure il tuo alunno, poi lui continua approfondendo mentre tu con il ragazzino disabile continuate a rivedere i concetti basilari detti all'inizio. Insomma dipende molto da te e dalla disponibilità del tuo collega curricolare (Mi viene un esempio molto stupido da farti ma utile per farmi capire: se il tuo collega spiega "l'Italia" magari 5 minuti di informazioni base lo fai seguire poi magari il tuo alunno colora la cartina, i monti, insomma fa un lavoro attinente all'argomento della lezione di classe, quello io provo a farlo spesso!)

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