Diagnosi ragazzo Down syndrom

Diagnosi:
Sindrome di down con ritardo mentale grave e alta frequenza di comportamenti disadattivi e psicopatologici in tutte le sue varie accezioni, controllo dell’impulsivita’ aggressività, senso di onnipotenza, controllo delle pulsioni primarie e delle emozioni. Deficit cognitivo grave e compromissione delle competenze sociali. Diagnosi lunghissima.
Famiglia di origine totalmente disfunzionale e molto problematica con periodi di affido ad altre famiglie e rientro in famiglia di origine. Attualmente affidato a zio paterno.Il resto ve lo risparmio. Consiglio di classe straordinario e decisione unanime di pretendere figure specializzate nell’aiuto alla nostra funzione docente. Lettera sottoscritta da tutti i docenti e protocollata consegnata alla ds. Incontro personale con la ds (con collega testimone) a cui non mi sono risparmiata di dare dell'irresponsabile e mi sono ancora decisamente trattenuta. Contatto immediato con la psichiatra e i servizi sociali a cui il caso è ben noto. Telefonato personalmente alla segretaria dell'assessore attraverso conoscenze dirette, contattato faticosamente "famiglia" del ragazzo h e tutti i genitori degli altri alunni di classe molti dei quali turbati da questa prima settimana di scuola difficile. La verità è che questo ragazzo non avrebbe mai dovuto entrare a scuola senza la dovuta assistenza e che c'è stata una totale mancanza di comunicazione fra scuola famiglia e servizi sociali. Da lunedì il ragazzo sarà affiancato da due educatori per tutte le ore in cui sarà a scuola e da uno psicologo 5h alla settimana.

Hai fatto un buon lavoro

cricco84 ha scritto:Hai fatto un buon lavoro

si, sicuro

Davvero. E grazie per la tua testimonianza, che potrà essere di grande aiuto a chi si troverà in una situazione simile.

Senso di onnipotenza e compromissione delle competenze sociali? Ci credo che i genitori degli altri ragazzi erano turbati, ma io mi chiedo: perché turbare la vita di ragazzi che in un liceo sono lì per studiare e imparare, non certo per assistere a crisi, urla, e quant'altro, sarebbe stato giusto inserirlo al massimo in un istituto tecnico, NON in un liceo, tanto più che non è mite e tranquillo come la stragrande maggioranza dei Down, ma ha anche grossi problemi comportamentali.

Scuola70 ha scritto:Senso di onnipotenza e compromissione delle competenze sociali? Ci credo che i genitori degli altri ragazzi erano turbati, ma io mi chiedo: perché turbare la vita di ragazzi che in un liceo sono lì per studiare e imparare, non certo per assistere a crisi, urla, e quant'altro, sarebbe stato giusto inserirlo al massimo in un istituto tecnico, NON in un liceo, tanto più che non è mite e tranquillo come la stragrande maggioranza dei Down, ma ha anche grossi problemi comportamentali.

Non è in un liceo, ma in un istituto alberghiero e non cambia proprio niente perché la sua patologia non è compatibile con la permanenza in una classe. Qui hanno parlato tutti di integrazione e di inclusione e di diritti del disabile senza pensare anche al diritto degli ALTRI alunni di classe. Oggi sono arrivati gli educatori, uno dei quali si era già occupato del ragazzo quindi lo conosce e sa benissimo la gravità del caso. È rimasto allibito quando ha saputo che per 5 giorni siamo stati solo noi insegnanti ad occuparci di lui mentre lui aspettava di essere contattato dalla scuola e dai servizi sociali. E sai cosa? Ci ha detto che siamo stati bravi e anche fortunati perché il ragazzo talvolta manifesta anche episodi di autolesionismo e violenza nei confronti degli altri, lui una volta è stato morso. E io che mi lamentavo perché mi ha sbavato sulla giaccia e mi toccava.... ahhha bazzecole. Ci è andata bene.

boston ha scritto:
Non è in un liceo, ma in un istituto alberghiero e non cambia proprio niente perché la sua patologia non è compatibile con la permanenza in una classe. Qui hanno parlato tutti di integrazione e di inclusione e di diritti del disabile senza pensare anche al diritto degli ALTRI alunni di classe. Oggi sono arrivati gli educatori, uno dei quali si era già occupato del ragazzo quindi lo conosce e sa benissimo la gravità del caso. È rimasto allibito quando ha saputo che per 5 giorni siamo stati solo noi insegnanti ad occuparci di lui  mentre lui aspettava di essere contattato dalla scuola e dai servizi sociali. E sai cosa? Ci ha detto che siamo stati bravi e anche fortunati  perché il ragazzo talvolta manifesta anche episodi di autolesionismo e violenza nei confronti degli altri, lui una volta è stato morso. E io che mi lamentavo perché mi ha sbavato sulla giaccia e mi toccava.... ahhha bazzecole. Ci è andata bene.

Vi è andata bene e tu hai operato bene. Immediatamente (o quasi) e con fermezza.
Quanto al fatto che parlassimo tutti di integrazione e di diritti del disabile senza pensare anche al diritto degli ALTRI alunni di classe, mi dispiace se le mie parole possono averti dato questa impressione. Se è stato così, me ne scuso con te e con gli altri tuoi allievi.

Stefania Biancani ha scritto:

boston ha scritto:
Non è in un liceo, ma in un istituto alberghiero e non cambia proprio niente perché la sua patologia non è compatibile con la permanenza in una classe. Qui hanno parlato tutti di integrazione e di inclusione e di diritti del disabile senza pensare anche al diritto degli ALTRI alunni di classe. Oggi sono arrivati gli educatori, uno dei quali si era già occupato del ragazzo quindi lo conosce e sa benissimo la gravità del caso. È rimasto allibito quando ha saputo che per 5 giorni siamo stati solo noi insegnanti ad occuparci di lui  mentre lui aspettava di essere contattato dalla scuola e dai servizi sociali. E sai cosa? Ci ha detto che siamo stati bravi e anche fortunati  perché il ragazzo talvolta manifesta anche episodi di autolesionismo e violenza nei confronti degli altri, lui una volta è stato morso. E io che mi lamentavo perché mi ha sbavato sulla giaccia e mi toccava.... ahhha bazzecole. Ci è andata bene.

Vi è andata bene e tu hai operato bene. Immediatamente (o quasi) e con fermezza.
Quanto al fatto che parlassimo tutti di integrazione e di diritti del disabile senza pensare anche al diritto degli ALTRI alunni di classe, mi dispiace se le mie parole possono averti dato questa impressione. Se è stato così, me ne scuso con te e con gli altri tuoi allievi.

Grazie sei molto carina e gentile. Scuse non necessarie ma figurati, so nice of you.

perché turbare la vita di ragazzi che in un liceo sono lì per studiare e imparare, non certo per assistere a crisi, urla, e quant'altro, sarebbe stato giusto inserirlo al massimo in un istituto tecnico, NON in un liceo,

Fermo restando che condivido pienamente il discorso sul diritto allo studio degli altri alunni della classe, non capisco per quale motivo questo diritto dovrebbe essere diverso a seconda del tipo di scuola.

"Turbare la vita" di studenti del liceo è più grave che turbarla a quelli del tecnico o del professionale? Siccome quelli del professionale sono già abituati a fare una vita scolastica sfigata, allora possono beccarsi più facilmente anche un problema in più, mentre quelli del liceo devono essere protetti da qualsiasi turbamento? Boh, questo assicuro che non lo capisco.

Semmai posso capire l'idea che il disabile grave possa stare meglio in un professionale, in cui c'è meno importanza attribuita al pensiero teorico e alla parola scritta, e più alle attività manuali (e infatti in questo caso è stato davvero iscritto in un professionale), ma appunto, si tratta di una scelta per far stare meglio lui, non per evitare il disturbo agli altri.

E ribadisco, il problema del "disturbo agli altri" esiste, ma esiste anche in un alberghiero, mica solo in un liceo...

Ho letto , in ritardo, tutta la discussione. Volevo chiedervi di leggere " è Francesca e basta" di Milena Portolani, casa editrice La Meridiana ; è un libro piccolo che si legge in un pomeriggio....

grazie. Lo leggerò