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Messaggio Da causaeffetto Ven Nov 23, 2018 3:03 pm

Promemoria primo messaggio :

PETIZIONE CONTRO IL BLOCCO TRIENNALE DELLA MOBILITA'

FIRMATE E FATE FIRMARE CONTRO QUESTA ENNESIMA LIMITAZIONE VESSATORIA CHE IL NUOVO GOVERNO SI STA APPRESTANDO AD APPROVARE NEI CONFRONTI DI TUTTI I DOCENTI DI RUOLO CHE CHIEDENDO LA MOBILITA' SI VEDRANNO POI BLOCCATI PER 3 ANNI

FIRMATE E FATE FIRMARE:

https://www.petizioni24.com/petizione_contro_blocco_triennale_della_mobilita_per_i_docenti









....


Ultima modifica di causaeffetto il Sab Dic 29, 2018 6:48 pm - modificato 1 volta.

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PETIZIONE  E RICORSI CONTRO BLOCCO TRIENNALE DELLA MOBILITA' - Pagina 6 Empty Re: PETIZIONE E RICORSI CONTRO BLOCCO TRIENNALE DELLA MOBILITA'

Messaggio Da Ospite Dom Dic 09, 2018 9:56 pm

causaeffetto ha scritto:forse l' esperienza di Renzi sulle politiche nei confronti dei lavoratori e della scuola non ha insegnato abbastanza, di questo passo andranno a sbattere anche loro...

i problemi non si risolvono limitando o negando i diritti delle persone,

la scuola ha bisogno di un reale investimento e non di palliativi che si rivelerebbero  non solo inefficaci ma peggiorativi e controproducenti per tutti , per la scuola, per la società e per il governo.

il governo dovrebbe drogare per quest'anno il CNNI sulla mobilità  e prendere tempo per pensare a politiche  sulla scuola più sostanziali, risolutive e davvero migliorative.

la gente chiede un governo amico che aiuti a risolvere situazioni critiche e di reale sofferenza e non che continui a infliggergli ulteriori sofferenze.
La dico solo per inciso perchè non si può non dire,ma non vado oltre,il problema del governo è quello che temevo prima del voto : non hanno il coraggio di farsi valere con l'UE e non lo trovano neppure ora che la Francia è in mezzo ai guai e i tedeschi hanno pure i loro bei grattacapi,se non lo si fa ora quando?Mai! Già il fatto che hanno iniziato a trattare come un Renzi o un Berlusconi qualsiasi ti fa capire che tira brutta aria e allora non sperare in grandi cambiamenti.
Sulla mobilità non danno il 100% dei posti perchè poi i posti liberi alla fine sarebbero al 99% al nord dove gli insegnanti sono pochi e quindi non li coprirebbero manco per 1/3,invece loro,per indorare la pillola di qualche altra promessa mancata causa UE,puntano tutto sull'effetto annuncio "abbiamo assunto X insegnanti" ma per fare questo devono lasciare spazio alle immissoni in ruolo specie al sud.
Mi sbaglierò ma penso questo.
Sappiano però che le immissioni le hanno fatte pure quelli di prima,adesso si chiedeva di cercare di far avvicinare le persone a casa.

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PETIZIONE  E RICORSI CONTRO BLOCCO TRIENNALE DELLA MOBILITA' - Pagina 6 Empty Re: PETIZIONE E RICORSI CONTRO BLOCCO TRIENNALE DELLA MOBILITA'

Messaggio Da Ospite Dom Dic 09, 2018 10:01 pm

arrubiu ha scritto:"la gente". Termini che non condivido.
Non mi hai ancora detto quale sarebbe la rivoluzione operata per via elettorale, comunque.
L'Italia non è paese di rivoluzioni,forse proprio per questo quella del 4 marzo,in un paese come il nostro,è una rivoluzione.
Nel senso che in un paese normale non sarebbe nulla di che in Italia è forse il massimo che si può ottenere.
Vedo le proteste in Francia,in Italia per jobsact e buonascuola non è stato fatto nulla,un giorno di sciopero(per il jobsact manco quello),questi sono in piazza da oltre 2 settimane.
Noi per scendere in piazza devono toccarci il pallone,ecco se fermassero il campionato allora vedresti la rivoluzione in Italia,in assenza c'è questo.

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Messaggio Da arrubiu Dom Dic 09, 2018 11:00 pm

Va beh, se per voi il 4 marzo è una rivoluzione.. che vi devo dire?
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Messaggio Da paniscus_2.1 Dom Dic 09, 2018 11:19 pm

gugu ha scritto:
causaeffetto ha scritto:

gli investimenti di cui diversi utenti hanno parlato in questo topic  vanno nella direzione della eliminazione delle classi pollaio con un conseguente aumento dei posti di lavoro

Ma scusa, proprio tu proponi una cosa del genere quando ai tempi della 107 hai contrastato in ogni modo la creazione di 50000 posti di potenziamento?

Perché, quando mai i posti di potenziamento sono stati usati per ridurre le classi pollaio?

Se l'obietivo fosse stato davvero quello, non ci sarebbe stato nessun bisogno di inventarsi il potenziamento, sarebbero stati assunti come insegnanti di cattedre ordinarie e basta.

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Messaggio Da causaeffetto Lun Dic 10, 2018 2:16 am

gugu ha scritto:
causaeffetto ha scritto:

gli investimenti di cui diversi utenti hanno parlato in questo topic  vanno nella direzione della eliminazione delle classi pollaio con un conseguente aumento dei posti di lavoro , questo risolverebbe tutti i problemi riguardanti  sia la mobilità che la continuità  didattica con un indiscusso miglioramento anche della qualità d'insegnamento considerando il numero più limitato di alunni per classe.


Ma scusa, proprio tu proponi una cosa del genere quando ai tempi della 107 hai contrastato in ogni modo la creazione di 50000 posti di potenziamento?
La scuola non è un menù à la carte che cambia in base alle tue esigenze.
Piuttosto si investa in infrastrutture, non certo per creare ancora più posti solo per permettere la mobilità a chi si è volontariamente iscritto in determinate province/regioni per entrare in ruolo prima.

e no, questo non te lo permetto, ti sbagli di grosso! Io ai tempi della 107 contestavo la "chiamata diretta",  non certo le assunzioni pur essendo io già di ruolo. Al massimo contestavo quel modo di fare le assunzioni che obbligava i docenti ad accettare il ruolo in capo al mondo ( si poneva il "ricatto": o prendi quest'ultimo treno o resterai fuori ) e inoltre li costringeva a fare i "tappabuchi" sul potenziamento.  Io sono sempre stato coerentemente a favore delle assunzioni, però  proponevo un piano di assunzioni pluriennale più equilibrato e graduale, sfruttando il cospicuo turn over di questi anni per evitare quella che a quei tempi chiamavamo la "deportazione" dei docenti al nord in virtù del famoso algoritmo impazzito . Tu invece eri uno strenuo sostenitore della 107  e di tutte "le sue storture, dalla chiamata diretta al potenziamento-tappabuchi, per finire alla "deportazione" al nord tramite algoritmo impazzito. Ma a e quei tempi tu ti dovevi "sistemare" e pur di raggiungere questo scopo in fretta avresti accettato qualsiasi "nefandezza". Adesso che invece hai avuto il tuo bel ruolo e ti sei "sistemato" a costo di appoggiare una "buona scuola" indecente  sei improvvisamente diventato contrario alle assunzioni per quelli che vengono dopo di te  e contrario alla mobilità utile a sanare anche le storture della "buona scuola". Improvvisamente adesso hai cambiato bandiera e le assunzioni non ti stanno più bene; di questi non ti importa più niente come degli insegnanti spediti al nord dal piano di assunzioni che tu appoggiavi.
Io,al contrario di te, mi sono sempre sforzato di ipotizzare soluzioni equilibrate che potessero andar bene a tutti, rispettando le esigenze e i diritti di tutti, cercando di avere una visione globale dei problemi nell' interesse dell'intera categoria e della collettività. E proprio tu che , invece,  hai sempre guardato soltanto ai tuoi personali interessi e continui a vedere tutto in base alla tua convenienza, vieni a fare la morale a me ... avrebbe detto qualcuno: "ma mi faccia il piacere!"

mi scuso con gli altri per questa spiacevole ma necessaria divagazione in cui sono stato costretto ma le offensive e insulse provocazioni e calunnie portate sul piano personale da parte di questa persona che ho la fortuna di non conoscere, meritavano una risposta altrettanto "adeguata".Non è mio interesse alimentare diatribe personali e invito i moderatori a redarguire chi trascende in attacchi personali e in provocazioni che non possono essere ignorate.

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Messaggio Da causaeffetto Lun Dic 10, 2018 4:37 am

paniscus_2.1 ha scritto:

Perché, quando mai i posti di potenziamento sono stati usati per ridurre le classi pollaio?

Se l'obietivo fosse stato davvero quello, non ci sarebbe stato nessun bisogno di inventarsi il potenziamento, sarebbero stati assunti come insegnanti di cattedre ordinarie e basta.

infatti non parlavamo di quello che è stato fatto in passato (che è stato fatto male) ma parlavamo di quelle che si dovrebbe fare in futuro: creare nuovi posti di lavoro eliminando le classi pollaio al fine di risolvere i problemi della mobilità, della continuità didattica e dell' organizzazione scolastica e al fine di migliorare la didattica dovendo lavorare con un minor numero di alunni per classe.

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Messaggio Da Annaangelaelvira Lun Dic 10, 2018 8:45 am

causaeffetto ha scritto:

i problemi non si risolvono limitando o negando i diritti delle persone,


la gente chiede un governo amico che aiuti a risolvere situazioni critiche e di reale sofferenza e non che continui a infliggergli ulteriori sofferenze.
Forse tu non ci crederai ma, in tema di scuola, la gente crede che i diritti delle persone consistano nell’avere i docenti dei propri figli fissi dal primo all’ultimo giorno del ciclo di studi.
A me risulta, poi, che il governo precedente abbia consentito la mobilità sul 100% dei posti ( nel 2016?) suscitando le ire dei precari, soprattutto del sud, che per almeno un anno si sono visti scippare tutti o quasi i posti per i ruoli.
E forse non crederai neppure a questo, ma aprire la bocca per gridare promesse ben sapendo di non poterle mantenere (se la coperta è corta è corta) è molto facile, quello che meraviglia è che la gente abbocchi.
E, da ultimo, pensa quanto è contenta la gente che non si vedrà rinnovare i contratti a TD dopo 24 mesi, e quindi sarà disoccupata, quando uno dei primi atti del tuo governo ha cancellato il limite dei 36 mesi per il personale della scuola.
Mi sbagliavo, non era la mia ultima osservazione, la seguente è l’ultima:
Pensa che le mie figlie, per lavorare nel proprio campo, hanno dovuto emigrare una a Cambridge e l’altra nella Silicon Valley e sopravvivono nonostante la famiglia e gli amici siano lontani mille mila miglia.

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Messaggio Da paniscus_2.1 Lun Dic 10, 2018 1:51 pm

causaeffetto ha scritto:
paniscus_2.1 ha scritto:

Perché, quando mai i posti di potenziamento sono stati usati per ridurre le classi pollaio?

Se l'obietivo fosse stato davvero quello, non ci sarebbe stato nessun bisogno di inventarsi il potenziamento, sarebbero stati assunti come insegnanti di cattedre ordinarie e basta.

infatti non parlavamo di quello che è stato fatto in passato (che è stato fatto male) ma parlavamo di quelle che si dovrebbe fare in futuro: creare nuovi posti di lavoro eliminando le classi pollaio al fine di risolvere i problemi della mobilità, della continuità didattica e dell' organizzazione scolastica e al fine di migliorare la didattica dovendo lavorare con un minor numero di alunni per classe.

Mi permetto di ricordare che, almeno per le superiori, le immissioni in ruolo di nuovo personale a seguito del piano straordinario ha riguardato non sono state affatto proporzionali al rispettivo fabbisogno per aree disciplinari... ma anzi, per la maggior parte, hanno attinto da graduatorie interminabili di materie di nicchia, pochissimo richieste (e che avevano code interminabili PROPRIO perché poco richieste, oppure perché già sature), e hanno "sistemato" schiere di docenti che non avrebbero potuto essere impiegati in alcun modo per istituire nuove classi a livello diffuso, perché sarebbero comunque mancati i docenti delle altre materie, richieste invece ovunque.

E infatti non sono stati affatto usati per creare delle classi in più e quindi "ridurre le classi pollaio", ma per piazzarli si è dovuro inventare il potenziamento, infilandoli qua e là a caso, anche in scuole dove la loro materia non si insegnava e non era prevista. E si è fatto finta che fossero un investimento e un arricchimento in più per la scuola, chiedendo loro di fare sostituzioni tappabuchi, improbabilissime compresenze, e progetti inutili... attività più o meno paragonabile al mitico "scavo delle buche per poi ricoprirle", giusto per dimostrare che non era vero che fossero stati assunti per non fare nulla.

Pensare che si potessero "ridurre le classi pollaio" immettendo in ruolo, in massa, decine di migliaia insegnanti di materie già sovrabbondanti, quando poi hanno continuato sistematicamente a mancare insegnanti di altre discipline, sarebbe stato ridicolo fin dall'inizio (e infatti nessuno l'ha sostenuto, e nessuno ci ha mai creduto, di questo va dato atto). Se in un tecnico agrario ci sono le classi da 32 ragazzi... che si fa, si dividono a metà, e una classe fa le normali materie dell'agrario mentre l'altra viene affidata esclusivamente a giuristi, filosofi, storici dell'arte o sportivi, senza fare matematica, né chimica, né biologia?

Per quanto riguarda elementari e materne, invece, è vero che le cattedre sono tutte quasi perfettamente intercambiabili, tranne forse gli specializzati di inglese...

...ma è anche vero che se tutti questi vogliono andare a tutti i costi in certe provincie e andarsene prima possibile da altre, quale sarebbe l'effetto finale?

Metti che in una provincia ci sono 100 classi pollaio e in un'altra provincia molto lontana ce ne sono altre 100: per ovviare al problema si assumono 100 docenti nuovi qua e 100 di là. Tutto a posto, idealmente. E invece no.

Perché dei 100 assunti nella provincia A, sono tutti contentissimi di restare lì, mentre dei 100 assunti nella provincia B, la maggioranza non vede l'ora di scappare e di tornare nella provincia A, e rivendica di averne diritto, in nome della propria personale felicità.

Il risultato è che le classi pollaio vengoono eliminate solo in una delle due provincie, e l'altra rimane sguarnita come prima.

E' ammissibile che l'obiettivo (serio) di ridurre le classi pollaio debba essere SUBORRDINATO ai gusti personali dei docenti?

Non ci credo che qualcuno lo pensi davvero...

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Messaggio Da paniscus_2.1 Lun Dic 10, 2018 2:29 pm

Annaangelaelvira ha scritto:
Pensa che le mie figlie, per lavorare nel proprio campo, hanno dovuto emigrare una a Cambridge e l’altra nella Silicon Valley e sopravvivono nonostante la famiglia e gli amici siano lontani mille mila miglia.

E comunque, a questo proposito, nell'annosa saga delle lamentele sulle "deportazioni" e sui "ricatti": immagino che le tue figlie abbiano deciso di partire quando erano ancora all'inizio dei loro progetti lavorativi, ossia abbastanza giovani, con poca esperienza, senza figli, e senza responsabilità gravose verso altre persone.

Invece, il tormentone più ricorrente, riguardo alle lamentele di cui sopra in ambito scolastico, si basava sull'argomentazione che molti di questi trasferimenti forzati avessero riguardato donne di mezza età, con famiglia, figli, eccetera (cioè, persone che l'età adeguata per lavorare l'avevano già raggiunta 10 o 15 anni prima, e che avevano già avuto decenni a disposizione per decidere cosa avevano intenzione di fare da grandi).

Quindi, mi chiedo che cosa mai queste persone avessero fatto fino al giorno pima, e come mai (soprattutto donne, ma anche parecchi maschi), fino a quel momento la situazione precedente se la fossero fatta andare bene.

I casi sono due: o erano davvero talmente determinati a fare gli insegnanti, da essere disposti a trasferirsi lontano, e allora l'avevano già fatto anche per lavorare da precari, quindi non sono stati affatto "deportati", ma erano già abituati a stare lontano dalla provincia d'origine)... oppure, erano davvero tanto determinati a non muoversi da casa, da essere disposti a rimanere precari, e quindi potevano continuare a farlo, senza che nessuno li obbligasse a fare domanda per il ruolo in un qualunque posto a caso dell'Italia intera.

La storia del "ma ci avevano fatto credere che, se non si faceva domanda, poi non sarebbe stato più possibile nemmeno fare le supplenzeeeee!", è inutile utilizzarla come scusa, perché si sa benissimo che è un'invenzione.

Poi, in tutto questo, c'è anche la situazione (a mio avviso discutibilissima, e NON meritevole di alcun trattamento di favore) di tutti quelli, in maggioranza donne con famiglia, che non hanno MAI guardato al percorso dell'insegnamento come a una vera e propria scelta professionale determinata, ma che l'hanno considerato solo un riempitivo di poca importanza per "arrotondare lo stipendio del marito" e per "fare qualcos'altro oltre alla casalinga", fermo restando che l'impegno di casalinga venisse prima di tutto il resto.

A maggior ragione, tali personaggi non avrebbero dovuto fare domanda... oppure avrebbero dovuto farla, sperando in una convocazione geograficamente fortunata, ma anche con la disponibilità iniziale a RINUNCIARE al posto, se la nomina fosse stata troppo scomoda.

Non avrebbero subito nessuna conseguenza tragica, sarebbero semplicemente rimaste a fare esattamente la stessa vita che facevano prima, ossia quella della casalinga che ogni tanto va anche un po' a lavorare a scuola.


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Messaggio Da Ospite Lun Dic 10, 2018 5:19 pm



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Messaggio Da causaeffetto Mar Dic 11, 2018 4:30 pm

L' eliminazione delle "classi pollaio" va auspicata perchè contribuirebbe di sicuro a migliorare la scuola principalmente per il miglior rapporto docente/alunni; avrebbe in secondo luogo anche il vantaggio di avere più docenti di ruolo  in tutte le provincie e infine permetterebbe a molti più docenti di lavorare nelle proprie città senza doversi trasferire; questi due ultimi vantaggi vanno nella direzione di ottenere una migliore organizzazione scolastica e maggiore continuità didattica.

Questo mi sembra un esempio di soluzione sicuramente positiva che apporterebbe sicuri benefici al mondo della scuola senza calpestare i diritti dei lavoratori.

Altri provvedimenti che invece prevedono la negazione dei diritti dei lavoratori non possono essere accettati. Non si può pensare di risolvere problemi facendoli scontare ai lavoratori .E' questa una tendenza dei nostri tempi che sta portando ad un progressivo deterioramento delle condizioni lavorative. Questo tipo di logica "padronale" che svilisce sempre più il lavoratore riporta la nostra società indietro di secoli, in epoche buie in cui i diritti e le tutele dei lavoratori non erano tenuti in nessun conto. Una società che umilia e sfrutta il lavoratore è una società retrograda. Ci sono voluti secoli per raggiungere un modello sociale basato sulla dignità del lavoro.

"Di buone intenzioni è lastricato l' inferno" e pensare di risolvere problemi negando la dignità ai lavoratori è il viatico di quest' inferno.


Ad esempio sarebbe facile pensare di risolvere i problemi di bilancio economico di una qualsiasi società o sistema pensando ad una riduzione dei salari per chi lavora. Allo stesso modo può essere facile pensare di risolvere problemi organizzativi di un sistema limitando le libertà individuali del lavoratore (mobilità). In entrambi i casi è il lavoratore ad essere sfruttato e vessato. Ma un approccio di questo tipo alla soluzione dei problemi riconduce la nostra società a un livello barbarico e di annichilimento umano.

Chi può pensare veramente che sia questa la strada che la nostra società deve percorrere?

I problemi possono essere a volte di difficile soluzione e la loro soluzione può richiedere tempo e sforzo  ma i paletti che riguardano la dignità del lavoratore non possono essere messi in discussione pena la disumanizzazione del lavoratore e l' imbarbarimento sociale.

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Messaggio Da causaeffetto Mer Dic 12, 2018 8:09 am

Us3R ha scritto:
causaeffetto ha scritto:forse l' esperienza di Renzi sulle politiche nei confronti dei lavoratori e della scuola non ha insegnato abbastanza, di questo passo andranno a sbattere anche loro...

i problemi non si risolvono limitando o negando i diritti delle persone,

la scuola ha bisogno di un reale investimento e non di palliativi che si rivelerebbero  non solo inefficaci ma peggiorativi e controproducenti per tutti , per la scuola, per la società e per il governo.

il governo dovrebbe drogare per quest'anno il CNNI sulla mobilità  e prendere tempo per pensare a politiche  sulla scuola più sostanziali, risolutive e davvero migliorative.

la gente chiede un governo amico che aiuti a risolvere situazioni critiche e di reale sofferenza e non che continui a infliggergli ulteriori sofferenze.
La dico solo per inciso perchè non si può non dire,ma non vado oltre,il problema del governo è quello che temevo prima del voto : non hanno il coraggio di farsi valere con l'UE e non lo trovano neppure ora che la Francia è in mezzo ai guai e i tedeschi hanno pure i loro bei grattacapi,se non lo si fa ora quando?Mai! Già il fatto che hanno iniziato a trattare come un Renzi o un Berlusconi  qualsiasi ti fa capire che tira brutta aria e allora non sperare in grandi cambiamenti.
Sulla mobilità non danno il 100% dei posti perchè poi i posti liberi alla fine sarebbero al 99% al nord dove gli insegnanti sono pochi e quindi non li coprirebbero manco per 1/3,invece loro,per indorare la pillola di qualche altra promessa mancata causa UE,puntano tutto sull'effetto annuncio "abbiamo assunto  X insegnanti" ma per fare questo devono lasciare spazio alle immissoni in ruolo specie al sud.
Mi sbaglierò ma penso questo.
Sappiano però che le immissioni le hanno fatte pure quelli di prima,adesso si chiedeva di cercare di far avvicinare le persone a casa.

Imporre il blocco triennale della mobilità invece non solo non risolve ma addirittura aggrava i problemi legati alla mobilità. Rappresenta una soluzione sbagliata ad un problema e apporterebbe  più danni che benefici.

Far passare questo provvedimento, ideato dal governo del PD, vorrebbe dire agire in perfetta continuità con quelle politiche vessatorie nei confronti dei lavoratori che sono state la causa della implosione  di quel partito.

A questo governo invece si chiedeva e si chiede un netto "cambiamento" rispetto alle politiche del passato ed è per questo che sono stati votati.

Gli italiani sapranno giudicare e recentemente hanno dimostrato ,nelle urne,  di essere anche molto severi...

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Messaggio Da mordekayn Ven Dic 14, 2018 1:47 am

causaeffetto ha scritto:non è giusto far ricadere sui lavoratori della scuola i disastri causati da politiche sconsiderate del passato, e non è giuste privare i docenti del diritto alla mobilità lavorativa a cui  nessuno farebbe ricorso se non per cause di forza maggiore! non è giusto e  non è costituzionale.

inoltre vorrei sottolineare che una scuola funziona meglio se i docenti che vi lavorano non sono persone vessate , frustate e depresse come certe limitazioni della libertaì vorrebbero ridurle; i docenti vogliono solo essere messi in condizione di lavorare serenamente ed è proprio questo che può miglioare la qualità dell' insegnamento e quindi della scuola italiana.

Hai tutta la mia solidarietà se sei uno dei cosidetti "deportati". Però dato che la storia viene raccontata solo dalle "vittime"  più o meno consapevoli del piano di assunzione straordinario, mi sento in dovere di raccontare come sono stati vissuti questi anni da altri punti di "vista".
Ho linkato la situazione vergognosa  (monitoraggio contratti noipa) dell'istituto in cui lavoro in cui l'anno scorso abbiamo dovuto stipulare oltre 200 ctd per lo più brevi e saltuari per coprire (più che coprire tamponare l'emergenza) del numero fuori scala di assenze dei titolari per surroga che ci ha gentilmente assegnato il signor Riformino (ora caduto in disgrazia) il nemico della "supplentite" (come se i supplenti fossero una malattia) e quello che dava finalmente al nord i docenti di cui le scuole avevano bisogno ( domine non sum dignus!!). Ti pare normale che un istituto scolastico per garantire una minima parvenza di servizio pubblico debba stipulare più di 200 contratti di lavoro pur avendo poco più di 130 dipendenti?
Qui si scherza col fuoco e se le cose vanno avanti così sarà la stessa opinione pubblica a volere la privatizzazione della scuola (già ora i bambini delle elementari dicono al maestro "maestro ma quanto rimane da noi? ah,ah,ah).
I posti sono nel nord italia (e in futuro lo squilibrio regionale sul fabbisogno dei posti scoperti aumenterà, come è aumentato in questi ultimi venti anni), quindi chi è del sud e vuole fare il docente deve accettare che per molti anni dovrà lavorare anche a mille km di distanza dalla propria provincia di origine di fatto andando a causa di stipendi non adeguati al costo della vita quasi in perdita tra affitti, viaggi e costo della vita tendenzialmente più alto rispetto al mezzogiorno.
Se vuoi lavorare sotto casa perchè il docente non fa il concorso nella regione che sceglie liberamente (sempre che ci siano i posti) invece di fare il concorso  da altre parti sapendo benissimo che appena potrà farà trasferimento (e nel frattempo magari piazzerà assenze a go-go perchè di fatto non ha alcuna intenzione di prestare servizio dove ha vinto il concorso?)


Nel frattempo rispetto all'ultimo messaggio scritto una nostra docente dopo aver vinto una sentenza in prima istanza al tribunale che la assegnava in via provvisoria una sede in una provincia del sud italia (metà ore di sostegno e metà ore in disponibilità, praticamente l'USR si è dovuta "inventare" un posto intero dove non c'era per adempiere alla sentenza del tribunale di milano) è stata costretta dopo ordinanza dello stesso tribunale (evidentemente il miur si è appellato alla sentenza) a ritornare da noi in servizio. Oramai siamo alle comiche finali e per fortuna ho letto in tempo la sentenza nella mail, prima di rettificare il contratto alla supplente che vista la sentenza ( e il rientro della docente) ha terminato la supplenza (invece di avere un contratto n11 fino al termine delle lezioni).
E di mezzo c'è il servizio pubblico che per quanto riguarda la primaria (a  Milano la situazione è davvero pessima, solo quest'anno si respira grazie alle AP) versa in uno stato pietoso proprio a causa dello scriteriato piano di assunzione della legge 107. Perchè sia chiaro, anche togliendo la chiamata diretta, le scuole subiranno per anni e anni i danni dell'ultima riforma scolastica che ha devastato le scuole proprio a causa dello tsunami della mobilità tra esodi e controesodi sud-nord e nord sud fatti ovviamente a ridotto dell'avvio delle lezioni (anzi nel catastrofico 2016-2017 le ap arrivarono anche a fine settembre).

L'errore sta nella poca chiarezza delle norme e nella scarsa volontà di farle rispettare per intero, oltre all'incapacità di leggere la realtà delle persone a cui è stato offerto il ruolo con il requisito del vincolo triennale (per quanto riguarda la primaria quasi tutte donne dai 45 anni in su che lavoravano nelle gae del sud, molte delle quali dopo il primo giorno della presa di servizio non si son più viste) e con la possibilità di finire in uno qualunque degli ambiti italiani.

Se manca chiarezza poi è evidente che il lavoratore non fa scelte consapevoli (o magari le fa tanto poi una soluzione la si trova tra  ricorsi, conciliazioni, assenze sistematiche o cambio di rotta del miur..vedi quest'anno  con le assegnazioni provvisorie date sui sostegni a chi è sprovvisto di specializzazione).

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Messaggio Da paniscus_2.1 Ven Dic 14, 2018 9:58 am

mordekayn ha scritto: L'errore sta nella poca chiarezza delle norme e nella scarsa volontà di farle rispettare per intero, oltre all'incapacità di leggere la realtà delle persone a cui è stato offerto il ruolo con il requisito del vincolo triennale (per quanto riguarda la primaria quasi tutte donne dai 45 anni in su che lavoravano nelle gae del sud, molte delle quali dopo il primo giorno della presa di servizio non si son più viste)

Però, scusate se mi ripeto, e non me ne importa nulla di fare la figura della cinica e dell'insensibile, ma vediamo almeno di riconoscere che queste numerose donne dai 45 anni in su sono state le prime a dimostrare incapacità di leggere la realtà, e non può essere tutta e sola colpa del governo (per quanto sia stato un governo di buffoni, di imbonitori e di squali).

Una donna (ma anche un uomo) di 45 anni, specialmente se ha famiglia... un po' di riflessioni serie su cosa vuole fare da grande, dovrebbe essersele fatte già da diversi decenni.

Se avesse avuto come obiettivo professionale forte, veramente determinato, quello di fare proprio l'insegnante, e fosse stata consapevole fin dall'inizio che nella sua regione c'era poco spazio di manovra e che conveniva cercare altrove, avrebbe potuto trasferirsi molto prima, quando era ancora giovane, senza figli e senza responsabilità verso altri, passare qualche anno altrove con possibilità molto maggiore di accumulare punteggio e di entrare in ruolo prima, e quindi eventualmente tornare nella sua provincia in seguito. Esattamente come fanno in tanti, ma tanti giovani, in varie altre professioni.

Ma se è arrivata a 45 anni facendosi andare bene il lavoro da precaria (perché, appunto, non lo considerava veramente un obiettivo professionale forte, ma un riempitivo di secondo piano rispetto agli impegni casalinghi), si sveglia adesso? Si lamenta di "essere stata costretta" a fare domanda di assunzione? Si lamenta di "essere stata costretta" ad accettare il ruolo, che so, a Bergamo? E poi si stupisce e casca dal pero perché scopre che per accettare un posto di lavoro a Bergamo bisogna andare a vivere a Bergamo... perché proprio non se l'aspettava, poverella, lei credeva davvero che si potesse lavorare a Bergamo continuando a vivere a Catania o a Benevento, senza che nella propria vita quotidiana cambiasse assolutamente nulla?! Ma dai... a 45 anni questi concetti non si capiscono? E non si è in grado di fare una disamina razionale dei pro e dei contro?

E sia chiaro che anch'io sono una donna di quell'età e con figli, eh, non parlo per sentito dire!

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Messaggio Da Ospite Ven Dic 14, 2018 2:48 pm



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Messaggio Da Nera Ven Dic 14, 2018 2:50 pm

Il problema non era accettare o meno il ruolo a Bergamo! Magari fosse stato così! Il ruolo si accettava o meno in una qualunque provincia d'Italia. Senza sapere quale. Poteva andare bene... poteva andare male. E pensate che ingiustizia per chi ha deciso di non fare domanda per poi scoprire che il suo punteggio era sufficiente per avete il ruolo a casa! È stato un disastro completo per tutti.. senza se e senza ma.
Per tornare all'argomento principale... si possono imporre dei sacrifici ai lavoratori, ma solo se ne scaturisce un grande vantaggio generale. In questo caso il vantaggio quale sarebbe? Non certo la continuità! Io insegno alle superiori e ogni anno vedo classi tolte a un titolare della scuola per essere date ad un altro titolare. E a nulla valgono le proteste di alunni e colleghi. L'assegnazione delle classi ai docenti segue criteri sconosciuti. Mi sono convinta che la continuità sia una bufala.... forse con la sola eccezione della scuola primaria.
Quindi resterebbe come unico vantaggio il minor carico di lavoro per le segreterie? Nemmeno quello! Se un lavoratore in un posto non ci vuole stare... non ci sta. Tra aspettative non retribuite, congedi e anni sabbatici i tre anni passerebbero lo stesso e la scuola dovrebbe in ogni caso nominare supplenti su supplenti.

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Messaggio Da Ospite Ven Dic 14, 2018 3:05 pm



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Messaggio Da paniscus_2.1 Ven Dic 14, 2018 3:53 pm

Nera ha scritto:Il problema non era accettare o meno il ruolo a Bergamo! Magari fosse stato così! Il ruolo si accettava o meno in una qualunque provincia d'Italia. Senza sapere quale.

Una cosa è fare domanda, un'altra è accettare il ruolo.

La domanda si faceva senza sapere in quale provincia si sarebbe stati chiamati, e questo lo capisco... ma al momento di essere chiamati a prendere servizio, la provincia si sapeva, e si poteva anche dire di no, se le condizioni fossero risultate inaccettabili per la propria vita personale.


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Messaggio Da arrubiu Ven Dic 14, 2018 3:55 pm

paniscus_2.1 ha scritto:
Nera ha scritto:Il problema non era accettare o meno il ruolo a Bergamo! Magari fosse stato così! Il ruolo si accettava o meno in una qualunque provincia d'Italia. Senza sapere quale.

Una cosa è fare domanda, un'altra è accettare il ruolo.

La domanda si faceva senza sapere in quale provincia si sarebbe stati chiamati, e questo mi sta bene... ma al momento di essere chiamati a prendere servizio, la provincia si sapeva, e si poteva anche dire di no, se le condizioni fossero risultate inaccettabili per la propria vita personale.
Ma si veniva cancellati dalla graduatoria da cui si era stati chiamati.
Avrebbero potuto almeno dare la possibilità di scegliere le province, ma oramai è tutta accademia:)
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Messaggio Da paniscus_2.1 Ven Dic 14, 2018 4:19 pm

arrubiu ha scritto:
paniscus_2.1 ha scritto:
Nera ha scritto:Il problema non era accettare o meno il ruolo a Bergamo! Magari fosse stato così! Il ruolo si accettava o meno in una qualunque provincia d'Italia. Senza sapere quale.

Una cosa è fare domanda, un'altra è accettare il ruolo.

La domanda si faceva senza sapere in quale provincia si sarebbe stati chiamati, e questo mi sta bene... ma al momento di essere chiamati a prendere servizio, la provincia si sapeva, e si poteva anche dire di no, se le condizioni fossero risultate inaccettabili per la propria vita personale.
Ma si veniva cancellati dalla graduatoria da cui si era stati chiamati.
Avrebbero potuto almeno dare la possibilità di scegliere le province, ma oramai è tutta accademia:)

E ho capito, ma allora comunque i casi erano due:

- o si accetta di essere cancellati dalla graduatoria, e ci si rassegna a rinunciare (cioè, o continuare a fare le casalinghe come prima, o continuare a fare un altro mestiere come si faceva prima, oppure continuare a lavorare con supplenze saltuarie da graduatorie di istituto come prima);

- o si accetta il ruolo in una provincia lontana, e allora ci si trasferisce davvero in quella provincia e ci si mette nell'ordine di idee di lavorare davvero lì.

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Messaggio Da arrubiu Ven Dic 14, 2018 4:24 pm

paniscus_2.1 ha scritto:
arrubiu ha scritto:
paniscus_2.1 ha scritto:
Nera ha scritto:Il problema non era accettare o meno il ruolo a Bergamo! Magari fosse stato così! Il ruolo si accettava o meno in una qualunque provincia d'Italia. Senza sapere quale.

Una cosa è fare domanda, un'altra è accettare il ruolo.

La domanda si faceva senza sapere in quale provincia si sarebbe stati chiamati, e questo mi sta bene... ma al momento di essere chiamati a prendere servizio, la provincia si sapeva, e si poteva anche dire di no, se le condizioni fossero risultate inaccettabili per la propria vita personale.
Ma si veniva cancellati dalla graduatoria da cui si era stati chiamati.
Avrebbero potuto almeno dare la possibilità di scegliere le province, ma oramai è tutta accademia:)

E ho capito, ma allora comunque i casi erano due:

- o si accetta di essere cancellati dalla graduatoria, e ci si rassegna a rinunciare (cioè, o continuare a fare le casalinghe come prima, o continuare a fare un altro mestiere come si faceva prima, oppure continuare a lavorare con supplenze saltuarie da graduatorie di istituto come prima);

- o si accetta il ruolo in una provincia lontana, e allora ci si trasferisce davvero in quella provincia e ci si mette nell'ordine di idee di lavorare davvero lì.
Sì chiaro, ne abbiamo parlato tante volte, stiamo diventando ripetitivi:)
Chi l'ha fatto, sapendo di non potere spostarsi, ha sempre sperato di ottenere AP o altre cose, lo sappiamo.
Se ne può discutere ma oramai è storia. Io credo che chi ha pensato tale operazione si sia in fondo reso conto che non è stata una grande scelta e non trovo assurdo che si ragioni nell'ottica di provare a fare tornare i docenti, nei limiti del possibile.
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Messaggio Da Nera Ven Dic 14, 2018 4:37 pm

Certo! Siamo ripetitivi. E lo saremo fino a quando ci sarà gente che colpevolizza chi ha subito questo assurdo piano di assunzioni straordinario e non chi ha scritto una legge con i piedi. Vorrei ricordare a chi sostiene che la 107 doveva essere accettata e basta pur con i suoi enormi limiti... che anche chiedere aspettative, congedi, anni sabbatici, assegnazioni provvisorie è perfettamente legale, previsto da leggi dello Stato! Perché mai i docenti avrebbero dovuto accettare una legge sfavorevole e non avvalersi di altre leggi favorevoli? E per favore non fatene una questione di coscienza. Il singolo docente non si può far carico dei problemi di continuità o del super lavoro delle segreterie al nord. Chiaramente pensa prima a risolvere i problemi della propria famiglia. Non ci vedo nulla di riprovevole.

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Messaggio Da causaeffetto Ven Dic 14, 2018 4:45 pm

Il problema della "supplentite" nelle scuole è determinato dalla mancanza di docenti da assumere sulle cattedre disponibili. In Italia le cattedre ci sono ma mancano i docenti da assumere  e 22mila cattedre restano scoperte e affidate ai supplenti. Mancano sopratutto docenti di italiano e matematica alle medie.Quest'anno sono state richieste 57.000 assunzioni ma solo meno della metà è andata a buon fine. Questa situazione si è creata perchè in molte classi di concorso le graduatorie sono esaurite e sopratutto perchè non sono stati fatti i concorsi. Non si è investito nella formazione e nei concorsi.E' questo il vero problema.

QUINDI IL PROBLEMA SI RISOLVE FACENDO I CONCORSI E LA FORMAZIONE.

E' anche vero che allo stato questa situazione conviene economicamente perchè risparmia facendo lavorare i supplenti al posto dei docenti di ruolo.

Ma  in alcuni casi si è registrata anche mancanza di candidati e questo perchè la professione docente è considerata poco allettante. Forse pechè è malpagata? forse perchè richiede lunghi anni di studio e di "gavetta" per accedere al ruolo? Certo non si rende tale professione più allettante andando a peggiorarne ulteriormente le condizioni contrattuali, limitando la mobilità a tutti i docenti già di ruolo. Inoltre porre blocchi alla mobilità dissuaderebbe i docenti del sud a spostarsi al nord, prima lo facevano sperando di poter tornare presto nelle loro città ma se questa situazione  peggiorasse quanti accetterebbero di trasferirsi? Le scuole del nord rimarrebbero ancora più sguarnite e in preda alla supplentite .

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Messaggio Da paniscus_2.1 Ven Dic 14, 2018 5:28 pm

Nera ha scritto:Vorrei ricordare a chi sostiene che la 107 doveva essere accettata e basta pur con i suoi enormi limiti....

Se ci si riferisce a me, io invece vorrei ricordare che fin dall'inizio mi ero sempre dichiarata CONTRARIA alla legge 107, e ho sempre sostenuto che andasse combattuta e basta, in blocco, in tutti suoi aspetti. Compreso anche il piano di assunzioni straordinario, che a mio avviso non avrebbe proprio dovuto esistere, e basta. E' inutile discutere sui dettagli di come è stato scritto il bando, se si pensa (come me) che l'impianto stesso del provvedimento fosse privo di senso già a priori.

Quindi, l'esatto contrario di quello che si dice qui.

Solo che io, avendo l'abitudine di ragionare sulle mie posizioni e di cercare di essere coerente,

trovo quantomeno bizzarra la posizione di chi esalta la legge 107 "perché ha permesso a un sacco di gente di entrare in ruolo", anche a costo di inventare cattedre inutili e squallide utilizzazioni da tappabuchi, e di peggiorare lo status generale di ogni singolo docente... e poi contemporaneamente la contesta perché non ha fatto abbastanza per sistemare ognuno nella propria esatta provincia di preferenza.

Io ho il coraggio di dire che la legge 107, complessivamente, è stata una schifezza.

Quanti di quelli che hanno acciuffato il ruolo in un posto lontano e poi si lamentano che è troppo difficile tornare a casa, hanno il coraggio di dire la stessa cosa?

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Messaggio Da paniscus_2.1 Ven Dic 14, 2018 5:30 pm

causaeffetto ha scritto: Questa situazione si è creata perchè in molte classi di concorso le graduatorie sono esaurite e sopratutto perchè non sono stati fatti i concorsi. Non si è investito nella formazione e nei concorsi.E' questo il vero problema.

Veramente negli ultimi cinque o sei anni sono stati fatti più concorsi di quanti ce ne fossero stati nei 20 anni precedenti (e anche con prove di esame molto più facili).

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