- fradacla ha scritto:
- Volevo solo dire che il blocco degli stipendi non è d'ostacolo al rinnovo della parte normativa.
Per il momento a loro basta ridurci il montante retributivo (con il blocco dei contratti e degli scatti), a cui si applicherà l'aliquota del 33% (cioè una riduzione del 66%) per determinare il montante contributivo, a cui si aggiungerà un misero 1% di tasso di capitaliazzazione Istat (valore medio quinquennale del Pil) e questa somma verrà decapitata mediante il coefficiente di trasformazione che sarà del 5,65% per chi andrà in pensione a 67 anni (ma il coeff. di trasformazione viene cambiato ogni triennio, quindi ci aspettiamo il peggio). Questa la ferrea legge del sistema pensionistico contributivo, che i pensionati retributivi non si immaginano neanche! Le fortune di essere nati trent'anni prima e di essersi avvantaggiati - anche nel piccolo - di un sistema Politico che ha raschiato il barile a scapito delle giovani generazioni.
Ogni rinnovo economico del Contratto cancellato e ogni anno perduto nell'anzianità di carriera è un investimento di risparmio non tanto per gli stipendi attuali, quanto per le pensioni future... oggi che utilizziamo il sistema di calcolo contributivo, che non regala nulla (ma anzi, toglie) rispetto alle pensioni regalate retributive.
Il brutto è che al momento non ce ne rendiamo conto, perchè il montante retributivo inganna (e non dà il senso del montante contributivo): ma... basta farsi il calcoletto è tutto diventa chiaro!
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Ma le pensioni (retributive regalate) continuano ad essere adeguate al costo della vita (dopo il blocco Fornero): e gli stipendi dei lavoratori in servizio non serve adeguarli al costo della vita ma anzi vengono bloccati sia come rinnovi contrattuali che come scatti, anche in previsione del montante contributivo utile per la pensione?
Ovvio che no, perchè siamo in una Societàm gerontocratica e il Sindacato ha un enorme bacino di utenza tra i Pensionati.
Si può - per chi volesse - revocare la delega sindacale, senza muoversi da casa, inviando una mail Pec.
1) Scaricare il modulo da
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CC8QFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.anief.org%2Fuserfiles%2Ffile%2FMODELLOREVOCA.doc&ei=qe62UobgF6TByQOS-YFw&usg=AFQjCNFEU4WMA5bk6tiFxe2dnk2GMDXvAw&bvm=bv.58187178,d.bGQ
2) Stamparlo, firmarlo, scannerizzare il modulo compilato.
3) Anche se ne modulo è presente l'indirizzo della Scuola e del Sindacato, non serve nè inviare alla Scuola nè al Sindacato: inviare solo alla Ragioneria Provinciale.
4) Fotocopiare e scannerizzare il documento di identità.
5) Trovare in web l'indirizzo di posta elettronica CERTIFICATA della Ragioneria Territoriale pagatrice della propria provincia.
6) Spedire da un proprio indirizzo di posta elettronica CERTIFICATA all'indirizzo Pec della Ragioneria territoriale i due allegati (modulo e fotocopia documento).
7) La trattenuta sarà revocata già dal mese successivo o al massimo in due mesi.
Con la stessa tempistica, si può - quando lo si vuole - riattivare la delega sindacale con la stessa procedura e col modulo reperibile nel sito del Sindacato scelto.