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Messaggio Da bernardi_p Ven Lug 01, 2011 8:11 am

Visti i tempi la domanda che pongo non mancherà di sembrare un pò "controcorrente": sono un assistente tecnico (personale ATA) in ruolo da oltre vent'anni. Da pochi anni mi sono abilitato e specializzato potendomi così iscrivere nelle Gae della mia provincia. Ho "tenuto il piede in due scarpe" pensando di non far correre rischi inutili alla mia famiglia (continuavo a fare il tecnico in attesa di una supplenza lunga che non arrivava perchè mi proponevano solo incarichi brevi che avrei potuto accettare solo licenziandomi). Quest'anno ho avuto per la prima volta un incarico annuale, ma con i nuovi aggiornamenti delle graduatorie non sono sicuro di poter insegnare ancora... per non perdere posizioni in graduatoria mi soccorrerebbe il salvaprecari che però riconosce il punteggio solo a chi non abbia un contratto di lavoro a tempo indeterminato... sto pensando di dare le dimissioni dall'impiego ATA... Si deve risultare senza un contratto a tempo indeterminato alla data del 1 sett 2011, è corretto? Quanto devo dare di preavviso? A chi devo comunicare le dimissioni e con che strumenti?

bernardi_p

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Messaggio Da Paolo1974 Ven Lug 01, 2011 8:23 am

bernardi_p ha scritto:Visti i tempi la domanda che pongo non mancherà di sembrare un pò "controcorrente": sono un assistente tecnico (personale ATA) in ruolo da oltre vent'anni. Da pochi anni mi sono abilitato e specializzato potendomi così iscrivere nelle Gae della mia provincia. Ho "tenuto il piede in due scarpe" pensando di non far correre rischi inutili alla mia famiglia (continuavo a fare il tecnico in attesa di una supplenza lunga che non arrivava perchè mi proponevano solo incarichi brevi che avrei potuto accettare solo licenziandomi). Quest'anno ho avuto per la prima volta un incarico annuale, ma con i nuovi aggiornamenti delle graduatorie non sono sicuro di poter insegnare ancora... per non perdere posizioni in graduatoria mi soccorrerebbe il salvaprecari che però riconosce il punteggio solo a chi non abbia un contratto di lavoro a tempo indeterminato... sto pensando di dare le dimissioni dall'impiego ATA... Si deve risultare senza un contratto a tempo indeterminato alla data del 1 sett 2011, è corretto? Quanto devo dare di preavviso? A chi devo comunicare le dimissioni e con che strumenti?

Mi permetto di farti riflettere su una tua frase: "Quest'anno ho avuto per la prima volta un incarico annuale, ma con i nuovi aggiornamenti delle graduatorie non sono sicuro di poter insegnare ancora..."

Mi chiedo allora se i rischi che farai correre alla tua famiglia non siano doppi licenziandoti da ATA. Proprio perché "non sei sicuro di poter insegnare", il licenziamento non è sicuramente una condizione che ti puoi permettere. Passeresti da una situazione certa ad una non solo incerta ma assolutamente deleteria, sia dal punto di vista economico sia del futuro.

Suggerisco quindi di continuare nel tuo lavoro e, se capita, continuare altresì ad usufruire dell’art. 59, in modo che al termine del contratto a tempo determinato rientri nella sede di titolarità per proseguire il servizio a tempo indeterminato.

Mi piacerebbe quindi conoscere eventuali altre ragioni che ti spingono ad un gesto così drastico e oggi non certo conveniente, e magari poi ti dico, a malincuore, i tempi del preavviso e cosa dovresti fare.
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Messaggio Da bernardi_p Ven Lug 01, 2011 9:29 am

Paolo1974 ha scritto:
bernardi_p ha scritto:Visti i tempi la domanda che pongo non mancherà di sembrare un pò "controcorrente": sono un assistente tecnico (personale ATA) in ruolo da oltre vent'anni. Da pochi anni mi sono abilitato e specializzato potendomi così iscrivere nelle Gae della mia provincia. Ho "tenuto il piede in due scarpe" pensando di non far correre rischi inutili alla mia famiglia (continuavo a fare il tecnico in attesa di una supplenza lunga che non arrivava perchè mi proponevano solo incarichi brevi che avrei potuto accettare solo licenziandomi). Quest'anno ho avuto per la prima volta un incarico annuale, ma con i nuovi aggiornamenti delle graduatorie non sono sicuro di poter insegnare ancora... per non perdere posizioni in graduatoria mi soccorrerebbe il salvaprecari che però riconosce il punteggio solo a chi non abbia un contratto di lavoro a tempo indeterminato... sto pensando di dare le dimissioni dall'impiego ATA... Si deve risultare senza un contratto a tempo indeterminato alla data del 1 sett 2011, è corretto? Quanto devo dare di preavviso? A chi devo comunicare le dimissioni e con che strumenti?

Mi permetto di farti riflettere su una tua frase: "Quest'anno ho avuto per la prima volta un incarico annuale, ma con i nuovi aggiornamenti delle graduatorie non sono sicuro di poter insegnare ancora..."

Mi chiedo allora se i rischi che farai correre alla tua famiglia non siano doppi licenziandoti da ATA. Proprio perché "non sei sicuro di poter insegnare", il licenziamento non è sicuramente una condizione che ti puoi permettere. Passeresti da una situazione certa ad una non solo incerta ma assolutamente deleteria, sia dal punto di vista economico sia del futuro.

Suggerisco quindi di continuare nel tuo lavoro e, se capita, continuare altresì ad usufruire dell’art. 59, in modo che al termine del contratto a tempo determinato rientri nella sede di titolarità per proseguire il servizio a tempo indeterminato.

Mi piacerebbe quindi conoscere eventuali altre ragioni che ti spingono ad un gesto così drastico e oggi non certo conveniente, e magari poi ti dico, a malincuore, i tempi del preavviso e cosa dovresti fare.

Ti ringrazio molto per i consigli, in effetti devo dire che ho riflettuto molto e che molte delle tue perplessità sono anche mie; proprio per questo credo che ora sia venuto il momento delle scelte: quando mi sono iscritto alla SSIS ho investito molto tempo, denaro (abito a 80 km dall'università che ho frequentato) ed energie (terminavo il servizio alle 13:30 e alle 14:30 iniziavano le lezioni) in un progetto che impegnava me e tutta la mia famiglia (compresi due bimbi di pochi anni) in vista di un cambiamento che la chiusura delle graduatorie rendeva possibile. Finchè le regole sembravano immutabili potevo permettermi il lusso di fare il tecnico attendendo la supplenza annuale, (ho rifiutato diverse supplenze brevi) ma ora che tutto è rimesso in discussione devo scegliere: continuo coerentemente nel nostro progetto cercando di rimanere agganciato con il punteggio (e qui salta fuori il salvaprecari ma mi devo dimettere da ATA) oppure scelgo la tranquillità, ma in questo caso se non mi chiamassero dovrei proprio dire addio alla mia posizione in graduatoria e, con ogni probabilità, al mio futuro professionale; insomma, dovrei ammettere che ho fallito nel nostro progetto, che "ho scherzato", che tutti i crackers mangiati guidando sono stati lo sfizio di un matto e non parte di un sacrificio pesante ma motivato.

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Messaggio Da Paolo1974 Ven Lug 01, 2011 9:44 am

bernardi_p ha scritto:
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bernardi_p ha scritto:Visti i tempi la domanda che pongo non mancherà di sembrare un pò "controcorrente": sono un assistente tecnico (personale ATA) in ruolo da oltre vent'anni. Da pochi anni mi sono abilitato e specializzato potendomi così iscrivere nelle Gae della mia provincia. Ho "tenuto il piede in due scarpe" pensando di non far correre rischi inutili alla mia famiglia (continuavo a fare il tecnico in attesa di una supplenza lunga che non arrivava perchè mi proponevano solo incarichi brevi che avrei potuto accettare solo licenziandomi). Quest'anno ho avuto per la prima volta un incarico annuale, ma con i nuovi aggiornamenti delle graduatorie non sono sicuro di poter insegnare ancora... per non perdere posizioni in graduatoria mi soccorrerebbe il salvaprecari che però riconosce il punteggio solo a chi non abbia un contratto di lavoro a tempo indeterminato... sto pensando di dare le dimissioni dall'impiego ATA... Si deve risultare senza un contratto a tempo indeterminato alla data del 1 sett 2011, è corretto? Quanto devo dare di preavviso? A chi devo comunicare le dimissioni e con che strumenti?

Mi permetto di farti riflettere su una tua frase: "Quest'anno ho avuto per la prima volta un incarico annuale, ma con i nuovi aggiornamenti delle graduatorie non sono sicuro di poter insegnare ancora..."

Mi chiedo allora se i rischi che farai correre alla tua famiglia non siano doppi licenziandoti da ATA. Proprio perché "non sei sicuro di poter insegnare", il licenziamento non è sicuramente una condizione che ti puoi permettere. Passeresti da una situazione certa ad una non solo incerta ma assolutamente deleteria, sia dal punto di vista economico sia del futuro.

Suggerisco quindi di continuare nel tuo lavoro e, se capita, continuare altresì ad usufruire dell’art. 59, in modo che al termine del contratto a tempo determinato rientri nella sede di titolarità per proseguire il servizio a tempo indeterminato.

Mi piacerebbe quindi conoscere eventuali altre ragioni che ti spingono ad un gesto così drastico e oggi non certo conveniente, e magari poi ti dico, a malincuore, i tempi del preavviso e cosa dovresti fare.

Ti ringrazio molto per i consigli, in effetti devo dire che ho riflettuto molto e che molte delle tue perplessità sono anche mie; proprio per questo credo che ora sia venuto il momento delle scelte: quando mi sono iscritto alla SSIS ho investito molto tempo, denaro (abito a 80 km dall'università che ho frequentato) ed energie (terminavo il servizio alle 13:30 e alle 14:30 iniziavano le lezioni) in un progetto che impegnava me e tutta la mia famiglia (compresi due bimbi di pochi anni) in vista di un cambiamento che la chiusura delle graduatorie rendeva possibile. Finchè le regole sembravano immutabili potevo permettermi il lusso di fare il tecnico attendendo la supplenza annuale, (ho rifiutato diverse supplenze brevi) ma ora che tutto è rimesso in discussione devo scegliere: continuo coerentemente nel nostro progetto cercando di rimanere agganciato con il punteggio (e qui salta fuori il salvaprecari ma mi devo dimettere da ATA) oppure scelgo la tranquillità, ma in questo caso se non mi chiamassero dovrei proprio dire addio alla mia posizione in graduatoria e, con ogni probabilità, al mio futuro professionale; insomma, dovrei ammettere che ho fallito nel nostro progetto, che "ho scherzato", che tutti i crackers mangiati guidando sono stati lo sfizio di un matto e non parte di un sacrificio pesante ma motivato.

Io non la vedo così. Sai benissimo che sperare oggi in un incarico a TI per il personale della scuola è molto difficile (in molti pensiamo alla parola "impossibile"), quindi avere già un incarico a TI, seppur ATA e non docente, credo che sia il sogno di tutti. Hai capito che non entro mai nelle scelte personali, né tanto meno lo farò con le tue, quindi stiamo parlando come se fossimo al bar a parlare di un amico, che abbiamo in comune, al quale consigliare cosa fare.

Non riesco a capire però perché ti riferisci al "futuro professionale" come se già non avessi un presente professionale e quindi anche un futuro, nel senso che io capisco le aspirazioni, i sacrifici e tutto il resto, però avere già una posizione, un incarico a TI nel profilo che hai è sicuramente un presente e un futuro professionale.

Fallire in un progetto vuol dire non arrivare, mi sembra che invece tu hai frequentato la SSIS, quindi hai un'abilitazione, una posizone in GE. Ora, il fatto che non ti chiamino non vuol dire aver fallito, perché, come molti docenti precari non dipende da te il fatto che non ti chiamino. Lascia perdere il sp, il quale comunque anche se ti garantisce il punteggio non ti garantisce lo stipendio, i contributi e tutto ciò che garantisce una qualsiasi supplenza per non parlare di un incarico a TI.

Detto questo e ovviamente non condividendo la tua scelta (anzi la scelta del "tuo amico"), se vuoi ti indico come si procede per chi deve licenziarsi, nel comparto scuola, da un incarico a TI. Ma aspetto ancora un po'...
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Messaggio Da bernardi_p Ven Lug 01, 2011 10:03 am

Paolo1974 ha scritto:
bernardi_p ha scritto:
Paolo1974 ha scritto:
bernardi_p ha scritto:Visti i tempi la domanda che pongo non mancherà di sembrare un pò "controcorrente": sono un assistente tecnico (personale ATA) in ruolo da oltre vent'anni. Da pochi anni mi sono abilitato e specializzato potendomi così iscrivere nelle Gae della mia provincia. Ho "tenuto il piede in due scarpe" pensando di non far correre rischi inutili alla mia famiglia (continuavo a fare il tecnico in attesa di una supplenza lunga che non arrivava perchè mi proponevano solo incarichi brevi che avrei potuto accettare solo licenziandomi). Quest'anno ho avuto per la prima volta un incarico annuale, ma con i nuovi aggiornamenti delle graduatorie non sono sicuro di poter insegnare ancora... per non perdere posizioni in graduatoria mi soccorrerebbe il salvaprecari che però riconosce il punteggio solo a chi non abbia un contratto di lavoro a tempo indeterminato... sto pensando di dare le dimissioni dall'impiego ATA... Si deve risultare senza un contratto a tempo indeterminato alla data del 1 sett 2011, è corretto? Quanto devo dare di preavviso? A chi devo comunicare le dimissioni e con che strumenti?

Mi permetto di farti riflettere su una tua frase: "Quest'anno ho avuto per la prima volta un incarico annuale, ma con i nuovi aggiornamenti delle graduatorie non sono sicuro di poter insegnare ancora..."

Mi chiedo allora se i rischi che farai correre alla tua famiglia non siano doppi licenziandoti da ATA. Proprio perché "non sei sicuro di poter insegnare", il licenziamento non è sicuramente una condizione che ti puoi permettere. Passeresti da una situazione certa ad una non solo incerta ma assolutamente deleteria, sia dal punto di vista economico sia del futuro.

Suggerisco quindi di continuare nel tuo lavoro e, se capita, continuare altresì ad usufruire dell’art. 59, in modo che al termine del contratto a tempo determinato rientri nella sede di titolarità per proseguire il servizio a tempo indeterminato.

Mi piacerebbe quindi conoscere eventuali altre ragioni che ti spingono ad un gesto così drastico e oggi non certo conveniente, e magari poi ti dico, a malincuore, i tempi del preavviso e cosa dovresti fare.

Ti ringrazio molto per i consigli, in effetti devo dire che ho riflettuto molto e che molte delle tue perplessità sono anche mie; proprio per questo credo che ora sia venuto il momento delle scelte: quando mi sono iscritto alla SSIS ho investito molto tempo, denaro (abito a 80 km dall'università che ho frequentato) ed energie (terminavo il servizio alle 13:30 e alle 14:30 iniziavano le lezioni) in un progetto che impegnava me e tutta la mia famiglia (compresi due bimbi di pochi anni) in vista di un cambiamento che la chiusura delle graduatorie rendeva possibile. Finchè le regole sembravano immutabili potevo permettermi il lusso di fare il tecnico attendendo la supplenza annuale, (ho rifiutato diverse supplenze brevi) ma ora che tutto è rimesso in discussione devo scegliere: continuo coerentemente nel nostro progetto cercando di rimanere agganciato con il punteggio (e qui salta fuori il salvaprecari ma mi devo dimettere da ATA) oppure scelgo la tranquillità, ma in questo caso se non mi chiamassero dovrei proprio dire addio alla mia posizione in graduatoria e, con ogni probabilità, al mio futuro professionale; insomma, dovrei ammettere che ho fallito nel nostro progetto, che "ho scherzato", che tutti i crackers mangiati guidando sono stati lo sfizio di un matto e non parte di un sacrificio pesante ma motivato.

Io non la vedo così. Sai benissimo che sperare oggi in un incarico a TI per il personale della scuola è molto difficile (in molti pensiamo alla parola "impossibile"), quindi avere già un incarico a TI, seppur ATA e non docente, credo che sia il sogno di tutti. Hai capito che non entro mai nelle scelte personali, né tanto meno lo farò con le tue, quindi stiamo parlando come se fossimo al bar a parlare di un amico, che abbiamo in comune, al quale consigliare cosa fare.

Non riesco a capire però perché ti riferisci al "futuro professionale" come se già non avessi un presente professionale e quindi anche un futuro, nel senso che io capisco le aspirazioni, i sacrifici e tutto il resto, però avere già una posizione, un incarico a TI nel profilo che hai è sicuramente un presente e un futuro professionale.

Fallire in un progetto vuol dire non arrivare, mi sembra che invece tu hai frequentato la SSIS, quindi hai un'abilitazione, una posizone in GE. Ora, il fatto che non ti chiamino non vuol dire aver fallito, perché, come molti docenti precari non dipende da te il fatto che non ti chiamino. Lascia perdere il sp, il quale comunque anche se ti garantisce il punteggio non ti garantisce lo stipendio, i contributi e tutto ciò che garantisce una qualsiasi supplenza per non parlare di un incarico a TI.

Detto questo e ovviamente non condividendo la tua scelta (anzi la scelta del "tuo amico"), se vuoi ti indico come si procede per chi deve licenziarsi, nel comparto scuola, da un incarico a TI. Ma aspetto ancora un po'...

Non ho mai parlato di aspirare ad un incarico a TI e sì, ti confermo: è una scelta difficile e non ho ancora deciso cosa farò; proprio per questo cerco informazioni, per poter prendere una decisione con cognizione di causa. Aspetto le tue info. (secondo me posso dare le dimissioni irrevocabili anche se non ho maturato il diritto al trattamento di quiescienza - specificando che ne sono consapevole l'Amm. non dovrebbe nemmeno contattarmi per chiedermi conferma) - La questione è che, in caso faccia il passo, devo ESSERE CERTO di risultare senza contratto alla data del 1/9, altrimenti oltre a cornuto sarei anche mazziato, non credi :-).

bernardi_p

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Messaggio Da Paolo1974 Ven Lug 01, 2011 10:19 am

bernardi_p ha scritto:
Paolo1974 ha scritto:
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Mi permetto di farti riflettere su una tua frase: "Quest'anno ho avuto per la prima volta un incarico annuale, ma con i nuovi aggiornamenti delle graduatorie non sono sicuro di poter insegnare ancora..."

Mi chiedo allora se i rischi che farai correre alla tua famiglia non siano doppi licenziandoti da ATA. Proprio perché "non sei sicuro di poter insegnare", il licenziamento non è sicuramente una condizione che ti puoi permettere. Passeresti da una situazione certa ad una non solo incerta ma assolutamente deleteria, sia dal punto di vista economico sia del futuro.

Suggerisco quindi di continuare nel tuo lavoro e, se capita, continuare altresì ad usufruire dell’art. 59, in modo che al termine del contratto a tempo determinato rientri nella sede di titolarità per proseguire il servizio a tempo indeterminato.

Mi piacerebbe quindi conoscere eventuali altre ragioni che ti spingono ad un gesto così drastico e oggi non certo conveniente, e magari poi ti dico, a malincuore, i tempi del preavviso e cosa dovresti fare.

Ti ringrazio molto per i consigli, in effetti devo dire che ho riflettuto molto e che molte delle tue perplessità sono anche mie; proprio per questo credo che ora sia venuto il momento delle scelte: quando mi sono iscritto alla SSIS ho investito molto tempo, denaro (abito a 80 km dall'università che ho frequentato) ed energie (terminavo il servizio alle 13:30 e alle 14:30 iniziavano le lezioni) in un progetto che impegnava me e tutta la mia famiglia (compresi due bimbi di pochi anni) in vista di un cambiamento che la chiusura delle graduatorie rendeva possibile. Finchè le regole sembravano immutabili potevo permettermi il lusso di fare il tecnico attendendo la supplenza annuale, (ho rifiutato diverse supplenze brevi) ma ora che tutto è rimesso in discussione devo scegliere: continuo coerentemente nel nostro progetto cercando di rimanere agganciato con il punteggio (e qui salta fuori il salvaprecari ma mi devo dimettere da ATA) oppure scelgo la tranquillità, ma in questo caso se non mi chiamassero dovrei proprio dire addio alla mia posizione in graduatoria e, con ogni probabilità, al mio futuro professionale; insomma, dovrei ammettere che ho fallito nel nostro progetto, che "ho scherzato", che tutti i crackers mangiati guidando sono stati lo sfizio di un matto e non parte di un sacrificio pesante ma motivato.

Io non la vedo così. Sai benissimo che sperare oggi in un incarico a TI per il personale della scuola è molto difficile (in molti pensiamo alla parola "impossibile"), quindi avere già un incarico a TI, seppur ATA e non docente, credo che sia il sogno di tutti. Hai capito che non entro mai nelle scelte personali, né tanto meno lo farò con le tue, quindi stiamo parlando come se fossimo al bar a parlare di un amico, che abbiamo in comune, al quale consigliare cosa fare.

Non riesco a capire però perché ti riferisci al "futuro professionale" come se già non avessi un presente professionale e quindi anche un futuro, nel senso che io capisco le aspirazioni, i sacrifici e tutto il resto, però avere già una posizione, un incarico a TI nel profilo che hai è sicuramente un presente e un futuro professionale.

Fallire in un progetto vuol dire non arrivare, mi sembra che invece tu hai frequentato la SSIS, quindi hai un'abilitazione, una posizone in GE. Ora, il fatto che non ti chiamino non vuol dire aver fallito, perché, come molti docenti precari non dipende da te il fatto che non ti chiamino. Lascia perdere il sp, il quale comunque anche se ti garantisce il punteggio non ti garantisce lo stipendio, i contributi e tutto ciò che garantisce una qualsiasi supplenza per non parlare di un incarico a TI.

Detto questo e ovviamente non condividendo la tua scelta (anzi la scelta del "tuo amico"), se vuoi ti indico come si procede per chi deve licenziarsi, nel comparto scuola, da un incarico a TI. Ma aspetto ancora un po'...

Non ho mai parlato di aspirare ad un incarico a TI e sì, ti confermo: è una scelta difficile e non ho ancora deciso cosa farò; proprio per questo cerco informazioni, per poter prendere una decisione con cognizione di causa. Aspetto le tue info. (secondo me posso dare le dimissioni irrevocabili anche se non ho maturato il diritto al trattamento di quiescienza - specificando che ne sono consapevole l'Amm. non dovrebbe nemmeno contattarmi per chiedermi conferma) - La questione è che, in caso faccia il passo, devo ESSERE CERTO di risultare senza contratto alla data del 1/9, altrimenti oltre a cornuto sarei anche mazziato, non credi :-).

Questo il file che ho al riguardo e che ti posto. Attenzione alla differenza tra dimissioni e abbandono (e quali sono i compiti del dirigente). C'è la normativa di riferimento, che potrai poi approfondire.



"Il personale della scuola può rassegnare le dimissioni anche in corso d'anno, ma esse decorrono solo dal 1° settembre dell'anno successivo, come prevede l'art. 1/1 del DPR 28/4/1998, n.351: “Le dimissioni dall'impiego del personale del comparto "Scuola" con rapporto di lavoro a tempo indeterminato decorrono dall'inizio dell'anno scolastico o accademico successivo alla data in cui la domanda è stata presentata”.

Nel frattempo il docente deve prestare il suo regolare servizio.

Qualora invece lo abbandoni egli incorre nella decadenza dall'impiego.

Essa è disciplinata dall’art. 127 lettera c) del DPR n. 3 del 10/01/1957 al quale fa espresso riferimento e rinvio l’art. 511 del D.Lgs. n. 297 del 16/04/1994.

Ai sensi dell’art. 127 lett. c) citato, il dipendente incorre nella decadenza dall’impiego quando, senza giustificato motivo, non assuma o non riassuma servizio entro il termine prefissatogli ovvero rimanga assente dall’ufficio per un periodo non inferiore a 15 giorni.

E’ necessaria la diffida a riassumere servizio da parte dell’Amministrazione nel termine prefissatogli che può essere pari o inferiore a 15 gg. La diffida costituisce un’ancora di salvataggio a disposizione dell’interessato per non farlo incorrere nella decadenza automatica per semplice decorso di quindici giorni di assenza ingiustificata.

La decadenza decorre dal giorno successivo a quello di scadenza del termine perentorio fissato al dipendente per riassumere servizio ed il relativo provvedimento ha natura dichiarativa.

Pertanto anche se sopraggiungesse dopo un lungo lasso di tempo dal verificarsi dei presupposti di fatto da cui scaturisce la decadenza, questa avrà comunque effetto dalle date precedentemente indicate e non da quello in cui è stato adottato il provvedimento. La natura dichiarativa del provvedimento, oltre all’effetto della decorrenza retroattiva della cessazione, implica che, nelle more dell’iter procedurale, a fronte di una richiesta dell’interessato di ritornare in servizio con la motivazione che nessun atto di decadenza è stato ancora emesso nei suoi confronti, il D.S. deve dare risposta negativa motivando il diniego per iscritto sulla base della natura dichiarativa del provvedimento di decadenza.

Come già precisato, il dipendente non può riprendere servizio scaduto il termine di diffida.

Nel caso in cui rientrasse in servizio dopo la diffida ma prima della sua scadenza, l’aspettativa è atto discrezionale del D.S.

E’ altresì da precisare che il dipendente che abbia ripreso servizio dopo la diffida, pur non incorrendo nella decadenza, può essere soggetto a sanzione disciplinare.

In caso il docente non rientrasse in servizio il D.S. è competente a dichiararne la decadenza.

L’atto di decadenza è emanato previo parere obbligatorio, ma non vincolante, del Consiglio scolastico Provinciale per tutte le categorie di personale docente ed educativo (art. 22/1 lett.g del D.Lgs. 297/1994), esclusi i docenti di scuola secondaria di secondo grado per i quali spetta al Consiglio Nazionale della P.I.

Il provvedimento di decadenza deve contenere, nella premessa, tutti i passaggi della procedura e la motivazione in modo da evidenziare la sussistenza sia dell’elemento oggettivo (assenza ingiustificata e volontaria del dipendente) sia dell’elemento soggettivo (volontà dell’interessato di abbandonare il servizio in quanto consapevole che il suo comportamento determina la risoluzione del rapporto di impiego)

Il provvedimento di decadenza, anche se ha natura dichiarativa, è tuttavia formalmente costitutivo, nel senso che solo con il suddetto atto l’Amministrazione sancisce ufficialmente la cessazione dal servizio del dipendente. Prima del decreto di decadenza il posto della docente è disponibile solo di fatto e non di diritto, quindi solo per le supplenze, ma non per le immissioni in ruolo.
Il decreto va inviato all’USP - Ufficio competente per il personale.

Si riportano i vari passaggi della procedura nel caso di non riassunzione in servizio:

- diffida parte dell’Amministrazione a riprendere servizio nel termine prefissato
- avviso all’interessato dell’instaurazione del procedimento finalizzato alla dichiarazione di decadenza
- richiesta di parere dell’Organo collegiale competente
- avviso all’interessato della convocazione dell’Organo collegiale
- acquisizione del parere dell’Organo collegiale
- emissione del provvedimento
- notifica decreto all’interessato
- notifica alla DPT del provvedimento ai fini della chiusura della partita di spesa fissa
- invio decreto alla Ragioneria Provinciale dello Stato per il visto con la relativa documentazione
- invio all’Ufficio competente di copia del provvedimento per le variazioni di stato giuridico a Sistema
- invio all’Ufficio competente di copia del provvedimento per la predisposizione degli atti pensionistici, se dovuti."

Datti almeno un anno di tempo per pensarci, e quindi dare le "dimissioni" e non "abbandonare" il servizio. Le dimissioni si presentano online, di solito entro febbraio.

In bocca al lupo.
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Messaggio Da bernardi_p Ven Lug 01, 2011 10:40 am

Paolo1974 ha scritto:
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bernardi_p ha scritto:
Paolo1974 ha scritto:
bernardi_p ha scritto:Visti i tempi la domanda che pongo non mancherà di sembrare un pò "controcorrente": sono un assistente tecnico (personale ATA) in ruolo da oltre vent'anni. Da pochi anni mi sono abilitato e specializzato potendomi così iscrivere nelle Gae della mia provincia. Ho "tenuto il piede in due scarpe" pensando di non far correre rischi inutili alla mia famiglia (continuavo a fare il tecnico in attesa di una supplenza lunga che non arrivava perchè mi proponevano solo incarichi brevi che avrei potuto accettare solo licenziandomi). Quest'anno ho avuto per la prima volta un incarico annuale, ma con i nuovi aggiornamenti delle graduatorie non sono sicuro di poter insegnare ancora... per non perdere posizioni in graduatoria mi soccorrerebbe il salvaprecari che però riconosce il punteggio solo a chi non abbia un contratto di lavoro a tempo indeterminato... sto pensando di dare le dimissioni dall'impiego ATA... Si deve risultare senza un contratto a tempo indeterminato alla data del 1 sett 2011, è corretto? Quanto devo dare di preavviso? A chi devo comunicare le dimissioni e con che strumenti?

Mi permetto di farti riflettere su una tua frase: "Quest'anno ho avuto per la prima volta un incarico annuale, ma con i nuovi aggiornamenti delle graduatorie non sono sicuro di poter insegnare ancora..."

Mi chiedo allora se i rischi che farai correre alla tua famiglia non siano doppi licenziandoti da ATA. Proprio perché "non sei sicuro di poter insegnare", il licenziamento non è sicuramente una condizione che ti puoi permettere. Passeresti da una situazione certa ad una non solo incerta ma assolutamente deleteria, sia dal punto di vista economico sia del futuro.

Suggerisco quindi di continuare nel tuo lavoro e, se capita, continuare altresì ad usufruire dell’art. 59, in modo che al termine del contratto a tempo determinato rientri nella sede di titolarità per proseguire il servizio a tempo indeterminato.

Mi piacerebbe quindi conoscere eventuali altre ragioni che ti spingono ad un gesto così drastico e oggi non certo conveniente, e magari poi ti dico, a malincuore, i tempi del preavviso e cosa dovresti fare.

Ti ringrazio molto per i consigli, in effetti devo dire che ho riflettuto molto e che molte delle tue perplessità sono anche mie; proprio per questo credo che ora sia venuto il momento delle scelte: quando mi sono iscritto alla SSIS ho investito molto tempo, denaro (abito a 80 km dall'università che ho frequentato) ed energie (terminavo il servizio alle 13:30 e alle 14:30 iniziavano le lezioni) in un progetto che impegnava me e tutta la mia famiglia (compresi due bimbi di pochi anni) in vista di un cambiamento che la chiusura delle graduatorie rendeva possibile. Finchè le regole sembravano immutabili potevo permettermi il lusso di fare il tecnico attendendo la supplenza annuale, (ho rifiutato diverse supplenze brevi) ma ora che tutto è rimesso in discussione devo scegliere: continuo coerentemente nel nostro progetto cercando di rimanere agganciato con il punteggio (e qui salta fuori il salvaprecari ma mi devo dimettere da ATA) oppure scelgo la tranquillità, ma in questo caso se non mi chiamassero dovrei proprio dire addio alla mia posizione in graduatoria e, con ogni probabilità, al mio futuro professionale; insomma, dovrei ammettere che ho fallito nel nostro progetto, che "ho scherzato", che tutti i crackers mangiati guidando sono stati lo sfizio di un matto e non parte di un sacrificio pesante ma motivato.

Io non la vedo così. Sai benissimo che sperare oggi in un incarico a TI per il personale della scuola è molto difficile (in molti pensiamo alla parola "impossibile"), quindi avere già un incarico a TI, seppur ATA e non docente, credo che sia il sogno di tutti. Hai capito che non entro mai nelle scelte personali, né tanto meno lo farò con le tue, quindi stiamo parlando come se fossimo al bar a parlare di un amico, che abbiamo in comune, al quale consigliare cosa fare.

Non riesco a capire però perché ti riferisci al "futuro professionale" come se già non avessi un presente professionale e quindi anche un futuro, nel senso che io capisco le aspirazioni, i sacrifici e tutto il resto, però avere già una posizione, un incarico a TI nel profilo che hai è sicuramente un presente e un futuro professionale.

Fallire in un progetto vuol dire non arrivare, mi sembra che invece tu hai frequentato la SSIS, quindi hai un'abilitazione, una posizone in GE. Ora, il fatto che non ti chiamino non vuol dire aver fallito, perché, come molti docenti precari non dipende da te il fatto che non ti chiamino. Lascia perdere il sp, il quale comunque anche se ti garantisce il punteggio non ti garantisce lo stipendio, i contributi e tutto ciò che garantisce una qualsiasi supplenza per non parlare di un incarico a TI.

Detto questo e ovviamente non condividendo la tua scelta (anzi la scelta del "tuo amico"), se vuoi ti indico come si procede per chi deve licenziarsi, nel comparto scuola, da un incarico a TI. Ma aspetto ancora un po'...

Non ho mai parlato di aspirare ad un incarico a TI e sì, ti confermo: è una scelta difficile e non ho ancora deciso cosa farò; proprio per questo cerco informazioni, per poter prendere una decisione con cognizione di causa. Aspetto le tue info. (secondo me posso dare le dimissioni irrevocabili anche se non ho maturato il diritto al trattamento di quiescienza - specificando che ne sono consapevole l'Amm. non dovrebbe nemmeno contattarmi per chiedermi conferma) - La questione è che, in caso faccia il passo, devo ESSERE CERTO di risultare senza contratto alla data del 1/9, altrimenti oltre a cornuto sarei anche mazziato, non credi :-).

Questo il file che ho al riguardo e che ti posto. Attenzione alla differenza tra dimissioni e abbandono (e quali sono i compiti del dirigente). C'è la normativa di riferimento, che potrai poi approfondire.



"Il personale della scuola può rassegnare le dimissioni anche in corso d'anno, ma esse decorrono solo dal 1° settembre dell'anno successivo, come prevede l'art. 1/1 del DPR 28/4/1998, n.351: “Le dimissioni dall'impiego del personale del comparto "Scuola" con rapporto di lavoro a tempo indeterminato decorrono dall'inizio dell'anno scolastico o accademico successivo alla data in cui la domanda è stata presentata”.

Nel frattempo il docente deve prestare il suo regolare servizio.

Qualora invece lo abbandoni egli incorre nella decadenza dall'impiego.

Essa è disciplinata dall’art. 127 lettera c) del DPR n. 3 del 10/01/1957 al quale fa espresso riferimento e rinvio l’art. 511 del D.Lgs. n. 297 del 16/04/1994.

Ai sensi dell’art. 127 lett. c) citato, il dipendente incorre nella decadenza dall’impiego quando, senza giustificato motivo, non assuma o non riassuma servizio entro il termine prefissatogli ovvero rimanga assente dall’ufficio per un periodo non inferiore a 15 giorni.

E’ necessaria la diffida a riassumere servizio da parte dell’Amministrazione nel termine prefissatogli che può essere pari o inferiore a 15 gg. La diffida costituisce un’ancora di salvataggio a disposizione dell’interessato per non farlo incorrere nella decadenza automatica per semplice decorso di quindici giorni di assenza ingiustificata.

La decadenza decorre dal giorno successivo a quello di scadenza del termine perentorio fissato al dipendente per riassumere servizio ed il relativo provvedimento ha natura dichiarativa.

Pertanto anche se sopraggiungesse dopo un lungo lasso di tempo dal verificarsi dei presupposti di fatto da cui scaturisce la decadenza, questa avrà comunque effetto dalle date precedentemente indicate e non da quello in cui è stato adottato il provvedimento. La natura dichiarativa del provvedimento, oltre all’effetto della decorrenza retroattiva della cessazione, implica che, nelle more dell’iter procedurale, a fronte di una richiesta dell’interessato di ritornare in servizio con la motivazione che nessun atto di decadenza è stato ancora emesso nei suoi confronti, il D.S. deve dare risposta negativa motivando il diniego per iscritto sulla base della natura dichiarativa del provvedimento di decadenza.

Come già precisato, il dipendente non può riprendere servizio scaduto il termine di diffida.

Nel caso in cui rientrasse in servizio dopo la diffida ma prima della sua scadenza, l’aspettativa è atto discrezionale del D.S.

E’ altresì da precisare che il dipendente che abbia ripreso servizio dopo la diffida, pur non incorrendo nella decadenza, può essere soggetto a sanzione disciplinare.

In caso il docente non rientrasse in servizio il D.S. è competente a dichiararne la decadenza.

L’atto di decadenza è emanato previo parere obbligatorio, ma non vincolante, del Consiglio scolastico Provinciale per tutte le categorie di personale docente ed educativo (art. 22/1 lett.g del D.Lgs. 297/1994), esclusi i docenti di scuola secondaria di secondo grado per i quali spetta al Consiglio Nazionale della P.I.

Il provvedimento di decadenza deve contenere, nella premessa, tutti i passaggi della procedura e la motivazione in modo da evidenziare la sussistenza sia dell’elemento oggettivo (assenza ingiustificata e volontaria del dipendente) sia dell’elemento soggettivo (volontà dell’interessato di abbandonare il servizio in quanto consapevole che il suo comportamento determina la risoluzione del rapporto di impiego)

Il provvedimento di decadenza, anche se ha natura dichiarativa, è tuttavia formalmente costitutivo, nel senso che solo con il suddetto atto l’Amministrazione sancisce ufficialmente la cessazione dal servizio del dipendente. Prima del decreto di decadenza il posto della docente è disponibile solo di fatto e non di diritto, quindi solo per le supplenze, ma non per le immissioni in ruolo.
Il decreto va inviato all’USP - Ufficio competente per il personale.

Si riportano i vari passaggi della procedura nel caso di non riassunzione in servizio:

- diffida parte dell’Amministrazione a riprendere servizio nel termine prefissato
- avviso all’interessato dell’instaurazione del procedimento finalizzato alla dichiarazione di decadenza
- richiesta di parere dell’Organo collegiale competente
- avviso all’interessato della convocazione dell’Organo collegiale
- acquisizione del parere dell’Organo collegiale
- emissione del provvedimento
- notifica decreto all’interessato
- notifica alla DPT del provvedimento ai fini della chiusura della partita di spesa fissa
- invio decreto alla Ragioneria Provinciale dello Stato per il visto con la relativa documentazione
- invio all’Ufficio competente di copia del provvedimento per le variazioni di stato giuridico a Sistema
- invio all’Ufficio competente di copia del provvedimento per la predisposizione degli atti pensionistici, se dovuti."

Datti almeno un anno di tempo per pensarci, e quindi dare le "dimissioni" e non "abbandonare" il servizio. Le dimissioni si presentano online, di solito entro febbraio.

In bocca al lupo.

Wowww, sei forte! Grazie mille, mi rimane un dubbio: ho letto gli artt. e non ho capito esattamente la differenza fra "conseguenza delle dimissione" e "conseguenza della decadenza". In entrambi i casi resto a casa; con l'abbandono posso rimanerci quando voglio, mentre con le dimissioni devo aspettare febbraio 2012 per inoltrarne domanda, oltre a questo?

bernardi_p

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