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Messaggio Da mara88 Mer Ago 16, 2017 4:49 pm

Promemoria primo messaggio :

http://www.orizzontescuola.it/docenti-ruolo-acquisire-altra-abilitazione/


Qui Bruschi parla delle nuove future abilitazioni di docenti già di ruolo, dice che potranno conseguire una abilitazione "libera", pagando, e questa varrebbe per la mobilità.

"Nulla vieta peraltro che si consegua l’abilitazione in maniera “libera”, come espressamente previsto, pagando il corso. Ovviamente, ciò rende possibile la mobilità. "


Ad esempio, grazie a questa abilitazione libera, un docente di ruolo alla scuola dell' infanzia, potrebbe accedere alle superiori.
Ma allora per loro vale per la scuola statale ?? Com'è che invece se la stessa abilitazione libera la consegue un aspirante non di ruolo, risulta, a quanto stabilisce ad oggi il decreto, spendibile solo nelle scuole private ? O vale per tutti o per nessuno nella statale !  Sarebbe una gravissima disparità di trattamento !

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Messaggio Da Dec Ven Ago 18, 2017 3:10 am

Non interesserà niente a nessuno, ma ho riletto il decreto, come promesso. In effetti l'esclusione dei docenti di ruolo è prevista solo per la fase transitoria riservata agli abilitati (al fine di eliminare il precariato, dicono), mentre per gli altri due concorsi non è scritto niente, il che fa presumere che non siano esclusi. Resta da capire come il contratto FIT, tra l'altro retribuito, possa essere compatibile con il contratto a tempo indeterminato. A me sembra un gran pasticcio.
Naturalmente concordo con mara88 sul fatto che nel decreto si dice chiaramente che la specializzazione acquisita iscrivendosi in sovrannumero e a pagamento vale per le scuole paritarie e non per le scuole statali.

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Messaggio Da Ospite Ven Ago 18, 2017 4:23 pm

mara88 ha scritto:
geo&geo ha scritto:
mara88 ha scritto:
E' cambiato tanto rispetto al passato: la cosiddetta "abilitazione" NON ESISTE PIU', esiste un "percorso di specializzazione" che si farà se si vince il concorso.
OK, chiamiamola specializzazione.
mara88 ha scritto:Il percorso FIT a pagamento riguarderà solo ed esclusivamente chi lavora o intende lavorare nelle paritarie, questo dice l' art. 15 che ho copincollato in alto.
Non è scritto da nessuna parte che può essere sfruttato per "altri scopi".
Dove leggi "solo ed esclusivamente"? Io leggo solo che per le paritarie è necessario, non che non possano accedere altri (per esempio quelli di ruolo).
mara88 ha scritto:Quanto ai criteri per graduare l'accesso, è tutto scritto sempre nell' art. 15, avranno priorità e precedenza coloro che insegnano in una paritaria, e questo conferma che tale percorso è "dedicato" a loro.
Se avranno priorità e precedenza saranno priorità e precedenza rispetto a qualcun altro, no?

Il Capo IV stesso così recita:

CAPO IV Docenti e insegnanti tecnico-pratici delle scuole paritarie

Art. 15  (....)  6. Il possesso del titolo di specializzazione di cui al presente articolo non dà diritto ad agevolazioni o al riconoscimento di titoli nell’ambito delle procedure concorsuali di cui al presente decreto.


La priorità/precedenza si intende rispetto agli aspiranti che non insegnano in una paritaria.

Ma infatti non darebbe alcuna agevolazione nell'ambito delle procedure concorsuali, servirebbe per la mobilità.

Comunque, OK, ammettiamo che sia come dici tu. Io non leggo nel DM alcun impedimento a utilizzare il primo anno FIT per chi è di ruolo e vuole abilitarsi/specializzarsi su un'altra classe di concorso, ma anche Dec la pensa come te, e altri pure... Diciamo quindi che avete ragione voi.
Il miur, allora, decide che i docenti di ruolo faranno un "corso speciale", che comprenderà didattica della disciplina, aspetti più strettamente disciplinari, una parte di tirocinio pratico, qualche lezione di pedagogia speciale ... I corsi saranno organizzati dalle università in collaborazione con il sistema scolastico. E le università (se conosco i miei polli) faranno coincidere tutti o parte dei corsi con quelli predisposti per chi fa il percorso di Formazione Iniziale e Tirocinio, mantenendo magari un nome diverso, chessò: CSDRNA. Cosa cambia?
L'unica vera, fondamentale questione è: i docenti di ruolo devono passare attraverso una selezione, per accedere a questi corsi (qualsiasi siano), o no?


Ultima modifica di geo&geo il Ven Ago 18, 2017 4:34 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Dec Ven Ago 18, 2017 4:34 pm

No, nel decreto non è prevista nessuna selezione e a mio parere i corsi per i docenti di ruolo, quando verranno attivati, saranno molto più leggeri di quelli per chi fa il FIT senza avere nessuna abilitazione; la differenza sarà questa.

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Messaggio Da Ospite Ven Ago 18, 2017 4:42 pm

Beh, una pacchia per i docenti di ruolo. Fino ad ora dovevano passare dalle forche caudine del TFA, selezione prima, esame/i dopo, e pagarlo anche profumatamente.
Nel decreto, a proposito di queste attività formative, non si parla neppure di esame finale

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Messaggio Da Dec Ven Ago 18, 2017 4:52 pm

Infatti sono convinto che nelle intenzioni di chi ha scritto il decreto sia un regalo ai docenti di ruolo. Solo che non prevedendo termini tassativi per l'avvio di queste attività (e anche se ci fossero sappiamo che poi il rischio che non vengano rispettati è molto alto) e non dando indicazioni precise, con il cambio di governo potrebbe essere dimenticato o rimandato sine die; del resto la logica non è quella di attivare un corso per soddisfare un'aspettativa del docente, ma quella di rendere il sistema più flessibile nell'interesse dell'amministrazione; quindi, se questa non manifesta interesse, c'è il rischio che non se ne faccia nulla per anni.

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Messaggio Da dubitoergosum Ven Ago 18, 2017 4:59 pm

Ma dove sta lo scandalo?
La mia laurea mi permette di insegnare in 6 classi di concorso oltre a quella per cui sono di ruolo, ora che non ci sono più corsi abilitanti come dovrei fare per conseguire l'abilitazione e poter accedere alla mobilità, magari per poter lavorare più vicino a casa (considerato che la scuola più vicina a casa mia con la mia cdc è a un'ora di viaggio), o per passare alle medie (magari tra qualche anno mi piace l'idea) o per qualunque altro cavolo di motivo?

Una pacchia perché? Non ho già dato abbastanza? Mi sfugge veramente quale sia il problema di chi non è ancora di ruolo: vorrebbero forse che i docenti già di ruolo si rimettessero in competizione con i precari per conseguire nuove abilitazioni? Ma siete proprio assolutamente certi che vi conviene?

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Messaggio Da Ospite Ven Ago 18, 2017 5:01 pm

Io sono di ruolo :-)
Sto già pensando di fare il corso per la A050....

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Messaggio Da Dec Ven Ago 18, 2017 5:44 pm

dubitoergosum ha scritto:Ma dove sta lo scandalo?
La mia laurea mi permette di insegnare in 6 classi di concorso oltre a quella per cui sono di ruolo, ora che non ci sono più corsi abilitanti come dovrei fare per conseguire l'abilitazione e poter accedere alla mobilità, magari per poter lavorare più vicino a casa (considerato che la scuola più vicina a casa mia con la mia cdc è a un'ora di viaggio), o per passare alle medie (magari tra qualche anno mi piace l'idea) o per qualunque altro cavolo di motivo?

Una pacchia perché? Non ho già dato abbastanza? Mi sfugge veramente quale sia il problema di chi non è ancora di ruolo: vorrebbero forse che i docenti già di ruolo si rimettessero in competizione con i precari per conseguire nuove abilitazioni?  Ma siete proprio assolutamente certi che vi conviene?

Premesso che sono di ruolo (ma che con la mia laurea non posso accadere ad altre classi di concorso, oltre a quelle per cui sono già abilitato, tanto per essere onesto), è pratica comune entrare in ruolo in una classe di concorso per la quale non si ha nessun interesse o scarsa preparazione solo perché è più facile entrare in ruolo e poi chiedere appena possibile il passaggio. In questo modo vengono danneggiati sia i precari della classe di concorso lasciata che magari sarebbero più motivati e più competenti ad insegnare in quella classe di concorso sia quelli della classe di concorso scelta che vengono scavalcati in questo modo. Ma soprattutto è interesse dell'amministrazione incentivare queste pratiche o è meglio che ogni insegnante scelga subito quello che vuole insegnare e lo faccia possibilmente per tutta la vita? Certo una piccola quota per i passaggi deve rimanere perché uno può davvero scoprire dopo il ruolo che quella classe di concorso non gli piace poi tanto e preferisce cambiare o può avere necessità come le tue. Ma che sia più conveniente entrare in una classe di concorso sapendo che non è quella che si vuole e usandola (e usando gli studenti) come una scorciatoia per raggiungere il proprio vero obiettivo mi sembra una distorsione del sistema.

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Messaggio Da dubitoergosum Ven Ago 18, 2017 6:15 pm

Dec ha scritto:
dubitoergosum ha scritto:Ma dove sta lo scandalo?
La mia laurea mi permette di insegnare in 6 classi di concorso oltre a quella per cui sono di ruolo, ora che non ci sono più corsi abilitanti come dovrei fare per conseguire l'abilitazione e poter accedere alla mobilità, magari per poter lavorare più vicino a casa (considerato che la scuola più vicina a casa mia con la mia cdc è a un'ora di viaggio), o per passare alle medie (magari tra qualche anno mi piace l'idea) o per qualunque altro cavolo di motivo?

Una pacchia perché? Non ho già dato abbastanza? Mi sfugge veramente quale sia il problema di chi non è ancora di ruolo: vorrebbero forse che i docenti già di ruolo si rimettessero in competizione con i precari per conseguire nuove abilitazioni?  Ma siete proprio assolutamente certi che vi conviene?

Premesso che sono di ruolo (ma che con la mia laurea non posso accadere ad altre classi di concorso, oltre a quelle per cui sono già abilitato, tanto per essere onesto), è pratica comune entrare in ruolo in una classe di concorso per la quale non si ha nessun interesse o scarsa preparazione solo perché è più facile entrare in ruolo e poi chiedere appena possibile il passaggio. In questo modo vengono danneggiati sia i precari della classe di concorso lasciata che magari sarebbero più motivati e più competenti ad insegnare in quella classe di concorso sia quelli della classe di concorso scelta che vengono scavalcati in questo modo. Ma soprattutto è interesse dell'amministrazione incentivare queste pratiche o è meglio che ogni insegnante scelga subito quello che vuole insegnare e lo faccia possibilmente per tutta la vita? Certo una piccola quota per i passaggi deve rimanere perché uno può davvero scoprire dopo il ruolo che quella classe di concorso non gli piace poi tanto e preferisce cambiare o può avere necessità come le tue. Ma che sia più conveniente entrare in una classe di concorso sapendo che non è quella che si vuole e usandola (e usando gli studenti) come una scorciatoia per raggiungere il proprio vero obiettivo mi sembra una distorsione del sistema.
Dec ma a leggere quella frase mi sono gelata...
Tutta la vita è veramente tanta roba, io penso che sia molto utile nella carriera di una persona poter cambiare, rimettersi in gioco con nuovi argomenti e nuove esperienze. Il contrario di mobilità è immobilità, e in tutta la PA è permesso cambiare anche per poter migliorare, acquisire nuove competenze e professionalità: la mobilità serve anche a questo, ed è un bene per l'amministrazione, non un male. La nostra professione è delicata e non ha nemmeno un gran riconoscimento sociale, se mi dici che per tutta la vita dovrei insegnare sempre le stesse cose, beh ti confesso che mi sento male. Non sono certa che la userò, ma vglio avere la possibilità di cambiare.
Negare questo diritto (per ora, non essendo disponibile alcun canale abilitante, io non posso usufriure della mobilità professionale) è solo una cattiveria gratuita.

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Messaggio Da Dec Ven Ago 18, 2017 7:11 pm

A chi conviene che chi vuole insegnare la materia A e solo quella per farlo debba entrare in ruolo nella materia B e poi chiedere il passaggio? Tu vuoi cambiare e ti ho già detto che le poche persone che la pensano come te devono avere la possibilità di farlo. Ma sai bene che la maggior parte di coloro che chiedono il passaggio avevano già ben chiaro prima del ruolo che della materia B gli interessava poco o nulla, ma che era la via più breve per arrivare ad A.
Nella PA è così frequente che chi vuole lavorare all'inps si faccia assumere in comune, poi chieda il passaggio alla asl, poi vada per qualche anno in un tribunale o in un ministero e poi passi all'inps? Può darsi che per qualcuno sia stimolante, ma per altri sarebbe solo stressante e ogni volta dovrebbe perdere tempo per imparare il nuovo lavoro ed acquisire nuove competenze perché quelle vecchie in buona parte (ammesso che le abbia mai avute, se già era demotivato in partenza) non gli servono più.

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Messaggio Da Erodoto Ven Ago 18, 2017 7:15 pm

Dec ha scritto:
Premesso che sono di ruolo (ma che con la mia laurea non posso accadere ad altre classi di concorso, oltre a quelle per cui sono già abilitato, tanto per essere onesto), è pratica comune entrare in ruolo in una classe di concorso per la quale non si ha nessun interesse o scarsa preparazione solo perché è più facile entrare in ruolo e poi chiedere appena possibile il passaggio.

Che sia una pratica antipatica è assodato, ma è lecita. Chi aspira al posto a tempo indeterminato a 30 e può farlo perché no invece di aspettare di esserlo sulla c.d.c che gli interessa davvero a 40 anni?
Sai quel è il vero problema? Che per anni c'è stato chi ha chiesto passaggi di cattedra e ruolo magari dopo 15-20 anni che insegnava. Più passano gli anni e meno si diventa flessibili e pronti al cambiamento. La maestra entrata in ruolo a 25 anni che a 45 chiede il passaggio alle superiori non ha certo la versatilità del laureato che a 30 prende il ruolo in una c.dc. e a 35 chiede il passaggio su un'altra.

In questo modo vengono danneggiati sia i precari della classe di concorso lasciata che magari sarebbero più motivati e più competenti ad insegnare in quella classe di concorso sia quelli della classe di concorso scelta che vengono scavalcati in questo modo.

Nel secondo caso non posso darti torto, l'ho vissuta pure io alcune volte però dal momento che è permessa non è che ci si possa fare molto. Nel primo caso invece dissento: la motivazione o che l'hai o non ce l'hai. Vuoi lavorare a tutti i costi e essere poco gratificato. Scelta tua.
Quando ho avuto l'abilitazione ho scelto di lavorare solo alle superiori. I miei compagni di corso, sulle medie, hanno avuto il ruolo dai 3 ai 5 anni prima di me. Non me ne dolgo, io ho fatto quello che mi piaceva fare e ho raggiunto comunque l'obiettivo. Tra l'altro poi molto di loro alla fine il passaggio non l'hanno ancora chiesto. Lo chiederanno magari tra 15 anni e non sarà la stessa cosa.


Ma soprattutto è interesse dell'amministrazione incentivare queste pratiche o è meglio che ogni insegnante scelga subito quello che vuole insegnare e lo faccia possibilmente per tutta la vita?


Noi dobbiamo insegnare la flessibilità, dire che non si potrà fare lo stesso lavoro tutta la vita e l'amministrazione invece la pensa così? Comodo questo calcolo in un mondo che cambia così rapidamente. Tra l'altro è una mentalità che ha in sé tutti i pregiudizi e le maldicenze riguardo il posto pubblico.

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Messaggio Da PrimulaVera Ven Ago 18, 2017 7:27 pm

E se il conseguimento di un'altra abilitazione fosse l'unico sistema per "smaltire" i potenziatori? Il Miur potrebbe essere molto interessato a ciò, come pure i colleghi che sono utilizzati in modo improprio, cioè quasi esclusivamente nelle supplenze.

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Messaggio Da Dec Ven Ago 18, 2017 7:44 pm

Erodoto ha scritto:
Dec ha scritto:
Premesso che sono di ruolo (ma che con la mia laurea non posso accadere ad altre classi di concorso, oltre a quelle per cui sono già abilitato, tanto per essere onesto), è pratica comune entrare in ruolo in una classe di concorso per la quale non si ha nessun interesse o scarsa preparazione solo perché è più facile entrare in ruolo e poi chiedere appena possibile il passaggio.

Che sia una pratica antipatica è assodato, ma è lecita. Chi aspira al posto a tempo indeterminato a 30 e può farlo perché no invece di aspettare di esserlo sulla c.d.c che gli interessa davvero a 40 anni?
Sai quel è il vero problema? Che per anni c'è stato chi ha chiesto passaggi di cattedra e ruolo magari dopo 15-20 anni che insegnava. Più passano gli anni e meno si diventa flessibili e pronti al cambiamento. La maestra entrata in ruolo a 25 anni che a 45 chiede il passaggio alle superiori non ha certo la versatilità del laureato che a 30 prende il ruolo in una c.dc. e a 35 chiede il passaggio su un'altra.

In questo modo vengono danneggiati sia i precari della classe di concorso lasciata che magari sarebbero più motivati e più competenti ad insegnare in quella classe di concorso sia quelli della classe di concorso scelta che vengono scavalcati in questo modo.

Nel secondo caso non posso darti torto, l'ho vissuta pure io alcune volte però dal momento che è permessa non è che ci si possa fare molto. Nel primo caso invece dissento: la motivazione o che l'hai o non ce l'hai. Vuoi lavorare a tutti i costi e essere poco gratificato. Scelta tua.
Quando ho avuto l'abilitazione ho scelto di lavorare solo alle superiori. I miei compagni di corso, sulle medie, hanno avuto il ruolo dai 3 ai 5 anni prima di me. Non me ne dolgo, io ho fatto quello che mi piaceva fare e ho raggiunto comunque l'obiettivo. Tra l'altro poi molto di loro alla fine il passaggio non l'hanno ancora chiesto. Lo chiederanno magari tra 15 anni e non sarà la stessa cosa.


Ma soprattutto è interesse dell'amministrazione incentivare queste pratiche o è meglio che ogni insegnante scelga subito quello che vuole insegnare e lo faccia possibilmente per tutta la vita?


Noi dobbiamo insegnare la flessibilità, dire che non si potrà fare lo stesso lavoro tutta la vita e l'amministrazione invece la pensa così? Comodo questo calcolo in un mondo che cambia così rapidamente. Tra l'altro è una mentalità che ha in sé tutti i pregiudizi e le maldicenze riguardo il posto pubblico.

Quello che potrebbe fare il miur è cercare di costruire un sistema in cui questo non sia necessario e non sia nemmeno conveniente. Nessuno se la prende con chi usufruisce delle leggi che ci sono, ma quando si legge che è un diritto inalienabile perché i docenti di ruolo hanno diritto al miglioramento (dove sta scritto che ci sono classi di concorso "migliori" se non in un'ottica individuale? Non è un modo per disprezzare indirettamente quella su cui si lavora attualmente?) e i precari non hanno nessun diritto mi permetto di non essere d'accordo. Nell'interesse degli studenti prima ancora che dei precari.

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Messaggio Da Dec Ven Ago 18, 2017 7:48 pm

PrimulaVera ha scritto:E se il conseguimento di un'altra abilitazione fosse l'unico sistema per "smaltire" i potenziatori? Il Miur potrebbe essere molto interessato a ciò, come pure i colleghi che sono utilizzati in modo improprio, cioè quasi esclusivamente nelle supplenze.

Per i docenti di diritto non so quale altra abilitazione potrebbero prendere, visto che economia aziendale è messa poco meglio. A meno che non si pensi alle solite riconversioni sul sostegno, su cui tanto si è scritto in passato.
Per i docenti di filosofia ovviamente tutti su italiano perché italiano possono insegnarlo tutti.
E quelli di musica dove li mettiamo?
Non si poteva evitare semplicemente di mettersi in questa situazione?
Io auspico che rimangano nelle loro classi di concorso e aspettino i pensionamenti, come avrebbero dovuto fare da precari.

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Messaggio Da donadoni Ven Ago 18, 2017 7:55 pm

no classi di concorso migliori Dec ma magari sedi più vicine o poter fuggire da un professionale o non perdere il posto nella tua sede ed essere sbattuta a km di distanza, io insegno alle superiori da 15 anni , ma ho l'abilitazione per la primaria, se dovessi perdere il posto probabilmente prima di andare lontano spendendo quasi 500 euri al mese tra benzina e autostrada chiederi assegnazione provvisoria o utilizzo alle elementari....ma se avessi un'altra abilitazione per le superiori o per il sostegno potrei rimenere nella mia sede in utilizzo no? lo preferirei sinceramente

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Messaggio Da elirpe Ven Ago 18, 2017 7:58 pm

Dec ha scritto:A chi conviene che chi vuole insegnare la materia A e solo quella per farlo debba entrare in ruolo nella materia B e poi chiedere il passaggio? Tu vuoi cambiare e ti ho già detto che le poche persone che la pensano come te devono avere la possibilità di farlo. Ma sai bene che la maggior parte di coloro che chiedono il passaggio avevano già ben chiaro prima del ruolo che della materia B gli interessava poco o nulla, ma che era la via più breve per arrivare ad A.
Nella PA è così frequente che chi vuole lavorare all'inps si faccia assumere in comune, poi chieda il passaggio alla asl, poi vada per qualche anno in un tribunale o in un ministero e poi passi all'inps? Può darsi che per qualcuno sia stimolante, ma per altri sarebbe solo stressante e ogni volta dovrebbe perdere tempo per imparare il nuovo lavoro ed acquisire nuove competenze perché quelle vecchie in buona parte (ammesso che le abbia mai avute, se già era demotivato in partenza) non gli servono più.

Devi considerare un altro aspetto; prendi la mia situazione: dipendesse da me vorrei insegnare Storia e Filosofia fino alla pensione, approfondendo al massimo gli argomenti, tuttavia non posso non considerare alcuni dati di fatto come l'estrema scarsità delle cattedre nelle mie materie che porta, come sta accadendo a me, ad avere buona parte dell'orario su potenziamento oppure il fatto che nei licei quadriennali (e mi sto basando su dati oggettivi) la mia materia è la maggiormente tagliata. In una situazione di questo tipo è giocoforza pensare a reinvestire la mia professionalità in materia affine alla mia e se ne avessi possibilità indubbiamente lo farei.
Faccio però una considerazione aggiuntiva: è giusto che i precari abbiano la stessa opportunità e ciò si può raggiungere solo con una flessibilità maggiore nel rapporto tra laurea e materia insegnabili; il nostro sistema è asfittico e bloccato.


Ultima modifica di elirpe il Ven Ago 18, 2017 8:00 pm - modificato 1 volta.

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Bruschi e le future abilitazioni: si rende conto della grave disparità di trattamento tra docenti di ruolo e non ? - Pagina 2 Empty Re: Bruschi e le future abilitazioni: si rende conto della grave disparità di trattamento tra docenti di ruolo e non ?

Messaggio Da donadoni Ven Ago 18, 2017 7:59 pm

sono di ruolo alle superiori da 15 con abilitazione da concorso ordinario vecchia 036 oggi 018 e ho anche l'abilitazione da concorso ordinario per la primaria, prendere il sos o la 019 non mi farebbe poi tanto schifo....

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Messaggio Da Dec Ven Ago 18, 2017 8:01 pm

Ho capito, non ho mai detto che non debba esserci un sistema attraverso cui i docenti di ruolo possano abilitarsi in altre classi di concorso; contesto che debba essere eccessivamente facilitato, insomma una pura e semplice formalità, che spingerebbe chiunque ad iscriversi perché non si sa mai, svalutando così il lavoro di chi quelle abilitazioni ha dovuto sudarsele.

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Messaggio Da dubitoergosum Ven Ago 18, 2017 8:19 pm

Dec ha scritto:Ho capito, non ho mai detto che non debba esserci un sistema attraverso cui i docenti di ruolo possano abilitarsi in altre classi di concorso; contesto che debba essere eccessivamente facilitato, insomma una pura e semplice formalità, che spingerebbe chiunque ad iscriversi perché non si sa mai, svalutando così il lavoro di chi quelle abilitazioni ha dovuto sudarsele.
Oh beh su questo concordo, per me possono anche reinserire le prove selettive com'era per i TFA.
Ma davvero, credimi mi sento mancare il fiato a pensare di dover spiegare ai ragazzi sempre gli stessi argomenti, fino alla pensione, e con tutto che la mia è una materia tecnica abbastanza in evoluzione.
Mi rendo conto di essere un po' particolare, anche quando lavoravo nel privato avevo sempre una gran bisogno di "spingermi più in là", e infatti non mi facevo troppi problemi a cambiare lavoro dopo qualche anno.
Io non chiedo scorciatoie, semplicemente chiedo che venga rispettato un mio diritto, e se penso al corso abilitante che ho dovuto seguire (che dal punto di vista della mia materia non ha aggiunto granché alle mie conoscenze), francamente penso che bisognerebbe davvero riflettere sulla reale utilità di ulteriori corsi abilitanti, quando uno ne ha già superato uno. Forse ulteriori abilitazioni andrebbero concesse per altre vie, magari selettive ma meno ipocrite.


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Messaggio Da Dec Ven Ago 18, 2017 8:24 pm

Sì, capisco il tuo punto di vista. Parliamo di cose parzialmente diverse e ognuno vede un aspetto della questione. Sull'inutilità di certi corsi abilitanti siamo d'accordo.

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Messaggio Da Erodoto Ven Ago 18, 2017 8:42 pm

Dec ha scritto:Ho capito, non ho mai detto che non debba esserci un sistema attraverso cui i docenti di ruolo possano abilitarsi in altre classi di concorso; contesto che debba essere eccessivamente facilitato, insomma una pura e semplice formalità, che spingerebbe chiunque ad iscriversi perché non si sa mai, svalutando così il lavoro di chi quelle abilitazioni ha dovuto sudarsele.

Su questo non posso che essere d'accordo, le scorciatoie mi hanno sempre dato fastidio.
Oggi però siamo ancora nella situazione paradossale che un precario può fare un'abilitazione e partecipare a un concorso pubblico e un docente di ruolo no. Se esistesse un corso formativo-abilitante chiamalo come vuoi a cui potessero partecipare tutti che male ci sarebbe? Invece l'amministrazione ragiona così: quelli di ruolo sono sistemati e non rompano che c'è un gran da fare con i precari.
Tra l'altro credo che il diritto a migliorare la propria professionalità sia sacrosanto per ogni lavoro.
Chiudo con la riforma delle c.d.c di cui io e te abbiamo parlato anche di recente. Avessero operato scelte più coraggiose o battuto sentieri nuovi forse queste situazioni in futuro non si presenterebbero così spesso.

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Messaggio Da Dec Ven Ago 18, 2017 8:49 pm

Infatti c'era il Tfa sia per i precari sia per i docenti di ruolo, ma ai precari non andava bene perché poi dovevano fare il concorso e quindi c'era una doppia selezione e ai docenti di ruolo (o ad alcuni di loro, tu no se dici questo) non andava bene perché loro erano già di ruolo e volevano un percorso riservato. A volte non è solo colpa dell'amministrazione; anche noi ci mettiamo del nostro.
Il discorso di migliorare la propria professionalità, come ti ho detto, non mi piace: ti potrebbero rispondere che c'è la formazione obbligatoria, ma con quella non si può chiedere il passaggio di cattedra/ruolo;-)

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Messaggio Da Erodoto Sab Ago 19, 2017 12:42 am

Dec ha scritto:
Il discorso di migliorare la propria professionalità, come ti ho detto, non mi piace: ti potrebbero rispondere che c'è la formazione obbligatoria, ma con quella non si può chiedere il passaggio di cattedra/ruolo;-)

Non fissiamoci sui termini. Si tratta di avere nuove prospettive lavorative, avanzamenti, chiamali come vuoi. Se sento più portato a insegnare storia e filosofia (non è il mio caso, con la filosofia litigo :P) mi pare legittimo che vorrai passare dalla ex A050 alla ex A037 e questo non implica che tu che hai voluto "migliorare la tua professionalità" consideri la A050 un c.d.c. da poveretti.

Sul TFA per i docenti di ruolo c'era un problema di fondo. Va bene che sia lo stesso percorso dei neolaureati e dei precari ma se ho già crediti formativi riguardo alcuni esami da sostenere, con quelli di didattica capitava spesso, me li devi riconoscere tutti. Al TFA mi sono ritrovato a frequentare il corso di didattica della letteratura dopo i due dei tempi della SSIS. Male non mi ha fatto ma non ha aggiunto nulla alla mia preparazione e nemmeno idee e stimoli nuovi. Se ci metti che nella mia provincia nemmeno ci davano le 150 ore per il TFA capirai che quelle ore le avrei impiegate più volentieri per attività più utili alla mia professione.

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