“Indicazioni nazionali” queste sconosciute
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herman il lattoniere
MWM
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“Indicazioni nazionali” queste sconosciute
In una recente pubblicazione del MIUR (“Orientamenti per l’apprendimento della Filosofia nella società della conoscenza”) si può leggere quanto segue:
“Per affrontare il discorso sul ruolo delle Indicazioni nazionali nella progettazione curricolare di filosofia, bisogna realisticamente considerare le modalità conservative del modo di progettare, per ceti versi ancora legate alle liste programmatorie di contenuti disciplinari, che tuttora sembrano resistere in istituti e singoli docenti.
L’idea che le Indicazioni siano di fatto una versione aggiornata dei “programmi ministeriali” è frutto di una qualche ambiguità legata, nel frattempo, al rallentamento della formazione e all’aggiornamento in servizio, nonché alla crescente proceduralizzazione della vita professionale dei docenti [...].
In effetti, la Legge 107/2015 e i successivi provvedimenti, riaprono un dialogo e una riflessione nella consapevolezza che la fiducia dei docenti va riconquistata a partire dal piano giuridico-normativo, dalla possibilità di dimostrare che i concetti quali successo formativo, diritto e libertà di apprendimento, competenze sono tra loro legati in un intreccio ordinato.
Si tratta di un quadro disegnato dalla ridefinizione delle finalità del sistema di istruzione (in particolare del secondo ciclo), dalla riforma dell’obbligo scolastico e dall’introduzione del diritto dovere, all’interno della più ampia cornice della personalizzazione dell’apprendimento. Quest’ultima rappresenta infatti l’asse gravitazionale intorno al quale ruota tutta l’autonomia scolastica, dall’attribuzione della personalità giuridica alle scuole del 1997 all’assegnazione di risorse ad hoc da parte della Buona scuola.”
Si tratta di affermazioni, in particolare quelle evidenziate, che mi lasciano davvero molto perplesso. Voi che interpretazione date alle “indicazioni nazionali”, anche alla luce del fatto che l’esame di stato prevede prove ministeriali che hanno, per così dire, “carattere nazionale”? Si sottointende una distinzione nella interpretazione delle indicazioni tra materie che possono essere oggetto di prova ministeriale e materie che invece non possono esserlo?
“Per affrontare il discorso sul ruolo delle Indicazioni nazionali nella progettazione curricolare di filosofia, bisogna realisticamente considerare le modalità conservative del modo di progettare, per ceti versi ancora legate alle liste programmatorie di contenuti disciplinari, che tuttora sembrano resistere in istituti e singoli docenti.
L’idea che le Indicazioni siano di fatto una versione aggiornata dei “programmi ministeriali” è frutto di una qualche ambiguità legata, nel frattempo, al rallentamento della formazione e all’aggiornamento in servizio, nonché alla crescente proceduralizzazione della vita professionale dei docenti [...].
In effetti, la Legge 107/2015 e i successivi provvedimenti, riaprono un dialogo e una riflessione nella consapevolezza che la fiducia dei docenti va riconquistata a partire dal piano giuridico-normativo, dalla possibilità di dimostrare che i concetti quali successo formativo, diritto e libertà di apprendimento, competenze sono tra loro legati in un intreccio ordinato.
Si tratta di un quadro disegnato dalla ridefinizione delle finalità del sistema di istruzione (in particolare del secondo ciclo), dalla riforma dell’obbligo scolastico e dall’introduzione del diritto dovere, all’interno della più ampia cornice della personalizzazione dell’apprendimento. Quest’ultima rappresenta infatti l’asse gravitazionale intorno al quale ruota tutta l’autonomia scolastica, dall’attribuzione della personalità giuridica alle scuole del 1997 all’assegnazione di risorse ad hoc da parte della Buona scuola.”
Si tratta di affermazioni, in particolare quelle evidenziate, che mi lasciano davvero molto perplesso. Voi che interpretazione date alle “indicazioni nazionali”, anche alla luce del fatto che l’esame di stato prevede prove ministeriali che hanno, per così dire, “carattere nazionale”? Si sottointende una distinzione nella interpretazione delle indicazioni tra materie che possono essere oggetto di prova ministeriale e materie che invece non possono esserlo?
Ultima modifica di MWM il Dom Gen 07, 2018 1:03 pm - modificato 1 volta.
MWM- Messaggi : 535
Data d'iscrizione : 30.07.15
Re: “Indicazioni nazionali” queste sconosciute
Devo sottolineare che l'abitudine settentrionale di troncare le parole lunghe (apprendi anziché apprendimento) è fastidiosa e, anche se digitato da smartphone, il testo va riletto e corretto.
Per il resto sono d'accordo con te. La figura del docente tratteggiata da MIUR e INDIRE è quella di una specie di prete laico e un po' filosofo, che deve riflettere e progettare; solo che la religione che questo prete dovrebbe praticare e diffondere e sulla quale riflettere, a dispetto di una faticosa "produzione" da portare avanti, è quella ufficiale del MIUR. Le indicazioni nazionali, che qualcuno definisce come un capolavoro della tradizione didattica e pedagogica italiana, a mio avviso sono confuse e contraddittorie e, soprattutto, non danno alcuna garanzia che i discenti raggiungano dei reali obiettivi didattici, delle reali capacità, abilità, conoscenze o competenze che dir si voglia.
Per il resto sono d'accordo con te. La figura del docente tratteggiata da MIUR e INDIRE è quella di una specie di prete laico e un po' filosofo, che deve riflettere e progettare; solo che la religione che questo prete dovrebbe praticare e diffondere e sulla quale riflettere, a dispetto di una faticosa "produzione" da portare avanti, è quella ufficiale del MIUR. Le indicazioni nazionali, che qualcuno definisce come un capolavoro della tradizione didattica e pedagogica italiana, a mio avviso sono confuse e contraddittorie e, soprattutto, non danno alcuna garanzia che i discenti raggiungano dei reali obiettivi didattici, delle reali capacità, abilità, conoscenze o competenze che dir si voglia.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: “Indicazioni nazionali” queste sconosciute
Al MIUR non capiscono (o fanno finta di non capire) che l'abolizione dei programmi è incoerente con l'esistenza di prove nazionali agli Esami di Stato.
mac67- Messaggi : 7123
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Località : Pianeta Terra
Re: “Indicazioni nazionali” queste sconosciute
D’accordo con voi. Come può essere realizzata la personalizzazione dell’apprendimento con 2 ore alla settimana, classi di 25-30 studenti, “un congruo numero” di verifiche da garantire e una quantità esagerata di contenuti “imprescindibili” da trattare?
MWM- Messaggi : 535
Data d'iscrizione : 30.07.15
Re: “Indicazioni nazionali” queste sconosciute
herman il lattoniere ha scritto:Devo sottolineare che l'abitudine settentrionale di troncare le parole lunghe (apprendi anziché apprendimento) è fastidiosa e, anche se digitato da smartphone, il testo va riletto e corretto.
Non si tratta di “abitudine settentrionale” (???) di troncare le parole lunghe (se lo fosse, mancherebbe il punto di abbreviazione), ma in effetti di (s)correzione automatica e rilettura frettolosa in un display di piccole dimensioni, sommato a controllo del flood che non consente correzioni rapide a post inoltrato.
MWM- Messaggi : 535
Data d'iscrizione : 30.07.15
Re: “Indicazioni nazionali” queste sconosciute
avidodinformazioni ha scritto:Stai chiedendo come fare o ti stai lamentando che non si può ?MWM ha scritto:D’accordo con voi. Come può essere realizzata la personalizzazione dell’apprendimento con 2 ore alla settimana, classi di 25-30 studenti, “un congruo numero” di verifiche da garantire e una quantità esagerata di contenuti “imprescindibili” da trattare?
Se chiedi come fare significa che ritieni possibile farlo a condizione di operare bene ed in tal caso non sei degno di rieplica
Se ti lamenti che non si può allora siamo tutti d'accordo e non è necessario replicare.
A me pare quanto meno “difficilmente realizzabile” - e non dico “impossibile” semplicemente perché riconosco i miei limiti (anche nella capacità di immaginare). Quindi, se qualcuno ha trovato un sistema per tenere insieme ciò che apparentemente non può essere conciliato, le/gli sarei molto grato se lo condividesse.
Ma chi le caga le indicazioni nazionali ? Io spiego quello che c'è sul libro di testo (un buon libro) e neanche tutto.
Chi insegna una materia oggetto di seconda prova - ministeriale e dunque nazionale - difficilmente le può ignorare. (La prima prova, anche quella ministeriale, consente margini più ampi di discrezionalità se non altro perché propone un certo numero di tracce tra cui scegliere).
MWM- Messaggi : 535
Data d'iscrizione : 30.07.15
Re: “Indicazioni nazionali” queste sconosciute
Io sopravvivo mantenendo un minimo di equilibrio dignitoso solo perché insegno materie fondamentali di indirizzo che sono argomento principale della seconda prova ministeriale, quindi nessuno mi può fare pressioni più di tanto sulla necessità di alleggerire, facilitare, e passare tutto in cavalleria. E perché mi sono guadagnata un certo livello di rispettabilità professionale, visto che in media le mie classi se la cavano bene agli esami, sia quando ci sono io, sia quando c'è un commissario esterno.
Altrimenti sarei in burnout conclamato da anni, e avrei preso seriamente in considerazione la possibilità di passare a un'altra pubblica amministrazione diversa dalla scuola.
Altrimenti sarei in burnout conclamato da anni, e avrei preso seriamente in considerazione la possibilità di passare a un'altra pubblica amministrazione diversa dalla scuola.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
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