articolo lungo sulla scuola senza zaino

riporto il collegamento
ad un allucinante e lungo articolo sulla scuola
per rendere felici i piccoli studenti invece che prepararli allo studio per il lavoro (da svolgersi alle superiori)
(e anche per rendere facile la preparazione delle lezioni aggiungerei)

http://www.gildavenezia.it/vivalascuola-senza-zaino/

il topic è OT
quello che trovo terrificante è l'approccio totalitario e omologante, la minuziosità delle prescrizioni metodologiche, organizzative, pedagogiche e persino spaziali, il sottintendere che qualunque altro approccio porti all'infelicità degli alunni. Terribile anche l'idea di nominare dei responsabili a turno, prima che la scuola e la famiglia abbiano fatto la loro parte per sviluppare nei bambini il senso della responsabilità individuale. Per quanto ci possano essere anche delle idee condivisibili nella scuola SZ, temo che una sua applicazione rigorosa e chiusa privi gli alunni di fondamentali esperienze didattiche ed educative, cosa che li porterà a incontrare difficoltà nei cicli superiori: tante più difficoltà quanto più gli alunni partono da una situazione di debolezza.

Quest'anno, ad inizio incarico, ho richiesto agli alunni un minimo di materiale per la lezione (penna, foglio di carta, il libro ... per carità). Ad un alunno in particolare che non aveva niente con sè, gli ho fatto notare, accanto a lui, l'esistenza del suo zaino e gli ho domandato cosa contenesse: era leggerissimo solo qualche mandarino.
Per la serie la scuola con lo zaino. Credo sia una situazione ordinaria.

franco71 ha scritto:Quest'anno, ad inizio incarico, ho richiesto agli alunni un minimo di materiale per la lezione (penna, foglio di carta, il libro ... per carità). Ad un alunno in particolare che non aveva niente con sè, gli ho fatto notare, accanto a lui, l'esistenza del suo zaino e gli ho domandato cosa contenesse: era leggerissimo solo qualche mandarino.
Per la serie la scuola con lo zaino. Credo sia una situazione ordinaria.

E quindi la soluzione sarebbe quella d avallare la scuola senza zaino?

NON quella di fare un cazziatone al ragazzo e pretendere che si porti il materiale di studio e che impari a gestirselo?

paniscus_2.1 ha scritto:

franco71 ha scritto:Quest'anno, ad inizio incarico, ho richiesto agli alunni un minimo di materiale per la lezione (penna, foglio di carta, il libro ... per carità). Ad un alunno in particolare che non aveva niente con sè, gli ho fatto notare, accanto a lui, l'esistenza del suo zaino e gli ho domandato cosa contenesse: era leggerissimo solo qualche mandarino.
Per la serie la scuola con lo zaino. Credo sia una situazione ordinaria.

E quindi la soluzione sarebbe quella d avallare la scuola senza zaino?

NON quella di fare un cazziatone al ragazzo e pretendere che si porti il materiale di studio e che impari a gestirselo?

Deduzione sbagliata: se il materiale didattico non servisse non avrei richiamato l'attenzione dell'alunno sul suo zaino "inesistente". Negli interventi scritti purtroppo far passare un pò di ironia ammetto che sia difficile.
Giorni fa, in una situazione simile, con alunno con lo zaino che prima mi dice "ho dimenticato la penna", poi "ho dimenticato il quaderno" etc ... mi è venuto spontaneo rispondere "tu hai dimenticato la testa a casa".
Per la cronaca, nei miei anni alle superiori, non ho mai usato lo zaino, alcuni usavano,credo che si usassero anche da te, le cinghie elastiche.
Scuola con zaino o scuola senza zaino sono slogan vuoti se non li riempiamo di contenuti validi.
Certamente la situazione ideale è quella del ragazzo/a fornito di tutto il materiale didattico necessario.
Tuttavia ci sono situazioni/utenze difficili da gestire (al limite del recuperabile) il che non è semplice, è necessario guadagnarsi prima un minimo di attenzione e stima e poi il resto viene da sè.

franco71 ha scritto: Per la cronaca, nei miei anni alle superiori, non ho mai usato lo zaino, alcuni usavano,credo che si usassero anche da te, le cinghie elastiche.

Tuttavia ci sono situazioni/utenze difficili da gestire (al limite del recuperabile) il che non è semplice, è necessario guadagnarsi prima un minimo di attenzione e stima e poi il resto viene da sè.

Se quello che compare nel tuo nick è il tuo anno di nascita, siamo quasi coetanei (cioè abbiano fatto le elementari negli anni settanta e le superiori negli anni ottanta), e assicuro che le cinghie elastiche non le ho mai conosciute se non come mito letterario, ossia come cosa che "sapevo vagamente che si usasse in passato", ma che era già completamente scomparsa quando andavo a scuola io.

Per quale motivo si sarebbero dovute usare le cinghie elastiche quando le borse e gli zaini erano molto più comodi (anche se non pesanti e ingombranti come adesso), sia dal punto di vista della trasportabilità, sia da quello della protezione da acqua, polvere e immondizie varie? Come si faceva a trasportare libri e quaderni con le semplici cinghie elastiche, quando pioveva? Giuro che non le ho mai viste, al massimo le ho sentite raccontare dai miei genitori, che hanno 30 anni più di me.

Per quanto riguarda la seconda osservazione: sarà pure un mio limite, ma io proprio non riesco ad accettare l'idea che spetti all'insegnante sbattersi per "guadagnarsi" il rispetto e l'attenzione degli alunni. L'ammirazione, la condivisione e la stima personale vanno guadagnati, ma il rispetto e l'attenzione sono DOVUTI, a prescindere da tutto il resto.

La solita storia secondo cui se l'alunno non rispetta l'insegnante è colpa dell'insegnante che non ha fatto abbastanza per guadagnarsi il rispetto, non la sopporto più.

Siamo coetanei. Da me si usavano le cinghie ma c'erano naturalmente gli zaini "invincibili". Sul rispetto sono totalmente d'accordo, va richiesta a prescindere dal contesto.  Sul discorso dell'attenzione: è dovuta ma non scontata ed ottenerla in contesti difficili e con ragazzi difficili è un lungo lavoro che spesso paradossalmente segue il percorso inverso a quello da te delineato. Vale a dire ti conquisti la fiducia umana con il dialogo e poi su quella puoi provare a lavorare sull'aspetto didattico. Non è scritto sul contratto, ma fai se ti senti di farlo. Altrimenti ti sgoli dalla prima all'ultima ora.
Il discorso "alunno non rispetta l'insegnante ..." è semplificatorio, il più delle volte si tratta di creare semplicemente un canale comunicativo. Mi ripeto dipende molto dall'utenza che hai davanti. Immagino che la tua sia di tipo liceale, quindi formata da persone che vogliono intraprendere studi universitari e quindi fai bene a pretendere attenzione a prescindere.
Nelle utenze professionali invece ti ritrovi catapultate persone alle quali, se va bene, interessano (prestano attenzione) le (alle) materie d'indirizzo ma alla stragrande maggioranza non interessano le materie "generali" ed in generale la scuola. Mi fermo qui. Più che la ragion potè il sonno.