Episodi come questo sono in aumento.

Riporto qui un articolo dalle News di Orizzontescuola:
https://www.orizzontescuola.it/docente-scrive-nota-disciplinare-sul-registro-elettronico-viene-denunciata-diffamazione/
e mi chiedo, preoccupato, “usque tandem?

Sì, ma perché ogni volta che c'è una denuncia per qualcosa nel mondo della scuola, un atto di violenza, immediatamente la stampa ne viene informata, praticamente in tempo reale? Dove va a finire la privacy del docente e della scuola stessa? Con tutto questo accanimento mediatico si rischia sempre la gogna, i docenti e la scuola sono sotto i riflettori e sommersi di critiche, non è giusto, la scuola non deve diventare l'humus privilegiato dei cronisti di nera, che sono i peggiori sciacalli che esistono su questo pianeta!

Ma questo è un problema di "mode" mediatiche e giornalistiche che si alternano rapidamente su più argomenti diversi. Ossia, dopo che sono venuti alla ribalta un paio di episodi significativi a distanza di pochi giorni, allora per qualche settimana di seguito si mettono in evidenza TUTTE le notizie vagamente simili che prima sarebbero passate inosservate, poi si cambia argomento.

Non ve le ricordate le cicliche "emergenze" sulle tragedie in sala parto, sulle aggressioni da pitbull, o sulle truffe agli anziani? Non è che adesso quelle cose non avvengano più, immagino che la frequenza sia rimasta più o meno la stessa, solo che è da un po' che non capita che vengano messe in primo piano. Fra qualche mese ritorneranno quelle, e nessuno si ricorderà più delle vessazioni agli insegnanti!

Comunque, nel caso specifico dell'episodio narrato, non mi pare che ci sia stata nessuna violazione della privacy dell'insegnante, e tantomeno "in tempo reale".

Si tratta di una lettera scritta volontariamente dall'interessata, che ha voluto riportare la propria testimonianza appositamente perché venisse pubblicata e perché ricevesse il commento di un esperto;

e oltretutto l'episodio originario risale a 4 anni fa e la conclusione del caso a 3 anni fa, quindi l'interessata stessa ha avuto tutto il tempo di rifletterci e di decidere se pubblicarla o no.

C'è qualcosa che non mi torna, semmai, nella conclusione in risposta, ossia nell'idea che l'insegnante non possa far altro che rassegnarsi ad aver perso tempo, soldi e benessere psicofisico mentre l'arrogante famiglia della studentessa maleducata può rimanersene soddisfatta comunque senza averci rimesso niente.

Se c'è un'accusa penale che si rivela falsa, e l'imputato viene pienamente assolto, ma può dimostrare di aver subito dei danni personali a seguito dell'accusa e del processo che ne è seguito (e sicuramente la signora potrà dimostrarlo, con certificazioni mediche e ricevute delle spese sostenute) può benissimo controdenunciare gli accusanti e fare una bella richiesta di risarcimento. Non le restituirà i mesi di serenità perduti, ma almeno i cialtroni verranno colpiti sul portafoglio...

Infatti, è proprio all'eventuale risarcimento che ho pensato anch'io.

Possibile che a favore di un Pubblico Ufficiale danneggiato in qualsiasi modo, mentre svolge correttamente il proprio lavoro, non si possa prevedere una sorta di procedimento d'ufficio contro i soggetti che hanno ingiustamente denunciato?

Forse così, tanta gentaglia la smetterebbe di partire in quarta, cavalcando le proprie assurde convinzioni...

Ciccio.8 ha scritto:Infatti, è proprio all'eventuale risarcimento che ho pensato anch'io.

Possibile che a favore di un Pubblico Ufficiale danneggiato in qualsiasi modo, mentre svolge correttamente il proprio lavoro, non si possa prevedere una sorta di procedimento d'ufficio contro i soggetti che hanno ingiustamente denunciato?

Forse così, tanta gentaglia la smetterebbe di partire in quarta, cavalcando le proprie assurde convinzioni...

Non solo quoto, ma "straquoto": è la classica arroganza di chi non ha niente da perdere a trascinare un docente nella polvere. Se ci fosse una punibilità automatica nel caso in cui il fatto denunciato non sussistesse, allora i genitori ci penserebbero su due volte prima di adire le vie legali, come sempre più spesso fanno.