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Perché le classi a tempo prolungato sono spesso difficili?

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Perché le classi a tempo prolungato sono spesso difficili? Empty Perché le classi a tempo prolungato sono spesso difficili?

Messaggio Da Scuola70 Sab Giu 16, 2018 7:21 pm

Io ho notato e sto notando sempre di più che nelle scuole medie le classi a tempo prolungato (con mensa e almeno due rientri pomeridiani) sono quelle più problematiche, sia didatticamente che dal punto di vista comportamentale: gli alunni di quelle classi sono a un livello di preparazione mediamente più basso degli altri, sono meno disciplinati e spesso sono anche stranieri con scarsa padronanza della lingua italiana. Deduco che il prolungato è diventato ormai un parcheggio in cui le famiglie decidono di tenere i propri figli, visto che lavorano tutto il giorno e delegano alla scuola ogni compito educativo, pretendendo che gli insegnanti facciano anche da genitori o baby sitter. Anche voi notate questa cosa o avete esperienza di classi a tempo prolungato che funzionano? A mio modesto parere il tempo pieno è più un'abitudine ammissibile alla scuola primaria, vista anche l'autonomia meno scarsa degli alunni, ma diventa poco funzionale nella scuola media, dove anzi è giusto e doveroso che gli alunni siano più autonomi e la scuola non sia più un giardino d'infanzia.

Scuola70

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Messaggio Da Kuru-nee Sab Giu 16, 2018 7:50 pm

Nella scuola media che ho frequentato io 15 anni fa era risaputo che la classe del tempo pieno era la classe dei "somari". Chi aveva meno voglia di studiare si segnava al tempo pieno, non mi chiedete perché, suppongo perché erano previste solo attività ricreative nei pomeriggi (3 a settimana). Nella nostra zona di montagna non esistevano gli stranieri (credo non ci siano nemmeno adesso, o comunque pochissimi), ma di sicuro la sezione a tempo pieno era quella con il livello didattico più basso. E non era una sensazione, era risaputo da tutti già prima di iscriversi.
Quindi forse questa cosa non è solo della mia zona.
Il tempo pieno alla primaria invece da noi è arrivato solo recentemente (e non dappertutto, comunque) e queste differenze con il tempo normale non ci sono, anzi, a livello didattico funziona bene. Da noi i bambini poco volenterosi vengono indirizzati al tempo normale per evitare la pesantezza di stare a scuola troppe ore.

Kuru-nee

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Messaggio Da herman il lattoniere Dom Giu 17, 2018 6:45 am

Perché sono formate da ragazzi che le famiglie non riescono a seguire, spesso per motivi di lavoro. Il tempo prolungato alle medie è totalmente diverso da quello alle elementari, anche dal punto di vista della percezione sociale.

herman il lattoniere

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Messaggio Da dubitoergosum Dom Giu 17, 2018 7:07 am

herman il lattoniere ha scritto:Perché sono formate da ragazzi che le famiglie non riescono a seguire, spesso per motivi di lavoro. Il tempo prolungato alle medie è totalmente diverso da quello alle elementari, anche dal punto di vista della percezione sociale.
Non so,
io sono sempre stata contraria al tempo prolungato ma mi trovo in disaccordo con entrami.
Alle elementari il mio primogenito non ha fatto tepo pieno, ed effettivamente dallo storico delle prove invalsi risulta che i bambini del tempo pieno sono "meno bravi". Io ad una riunione feci notare la cosa alla dirigente, confermò senza dubbio la mia lettura,e rispose che non era una questione di didattica, quanto del fatto che i bambini del tempo pieno sono parcheggiati a scuola, mentre chi sceglie il tempo ridotto ha più cura dei piccoli. Aggiungo che già alle elementari a mio avviso il tempo pieno riduce l'autonomia nello studio. Ma non parlo come insegnante, bensì come mamma, quindi è solo la mia opinione.
Alle medie al contrario, dopo un anno di tempo corto, ho deciso di mandare il piccolo al tempo prolungato perché ci sono classi meno numerose, e i pomeriggi sono dedicati sì ad attività leggere ma ottimamente strutturate: fanno molte ore di musica, suonano in una banda e questa attività li porta spesso a fare concerti in zona. I più bravi sono selezionati per la banda giovanile della regione. La cosa è possibile grazie agli ottimi insegnanti di musica e alla cura che mettono tutti nell'organizzare questo percorso, quindi non direi proprio che il tempo prolungato è un parcheggio. E' un impegno in più, che viene ripagato con soddisfazioni e belle esperienze per i ragazzi.
Quindi alla fine dipende solo da come si organizzano i percorsi, e dalla volontà dei singoli: docenti e dirigenti.

dubitoergosum

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Perché le classi a tempo prolungato sono spesso difficili? Empty Re: Perché le classi a tempo prolungato sono spesso difficili?

Messaggio Da paniscus_2.1 Dom Giu 17, 2018 8:41 am

Deduco che il prolungato è diventato ormai un parcheggio

Veramente questa storia del parcheggio la sentivo dire più di 30 anni fa, quando ero studentessa delle medie io, e non mi pare affatto una novità.

E francamente mi sembra parecchio sgradevole dedurre in automatico che i genitori che lavorano tutto il giorno siano automaticamente genitori che si disinteressano dei figli e che sono ben contenti di scaricarli a qualcun altro. Vogliamo tornare a sostenere che le mamme devono stare tutte a casa? O che chi proprio è così egoista da voler lavorare, deve almeno dimostrare di aver cura del figlio scucendo valanghe di quattrini per offrirgli baby sitter individuali amorose o attività sfiziose organizzate in privato?

Nella mia esperienza con le elementari dei miei figli, a tempo pieno, ho avuto l'impressione contraria di quella descritta da dubitoergosum.

Le classi di tempo pieno hanno risultati mediamente migliori proprio perché c'è un percorso didattico più regolare, più organizzato, più possibilità di compresenze e di lavoro per il recupero, più omogeneità di orari e di ritmi anche tra un anno e l'altro, con due insegnanti che lavorano SOLO su quella classe e che si organizzano tra di loro senza dover tenere conto di infinite altre variabili...

...mentre in quelle a modulo più breve molte famiglie si sono lamentate della discontinuità del lavoro, dell'eccessivo numero di insegnanti che itinerano sulla classe (magari per fare modulini da due ore alla settimana solo per arte, o solo per geografia, e poi cambiare di anno in anno), e del fatto che spesso il bambino si ritrovi richieste di compiti a casa che non può essere in grado di fare da solo, perchè riguardano argomenti svolti in classe in maniera frettolosa e incompleta, e non ancora consolidati (da cui, pressanti richieste dirette delle maestre ai genitori, perché ci pensino loro a seguire i figli passo passo facendo i compiti insieme a loro, il che non mi sembra una pratica che incoraggi l'autonomia nello studio, anzi esattamente il contrario)

Quanto al quadro descritto dopo, mi sembra che assomigli di più a un corso di scuola media con potenziamento musicale piuttosto che a un "tempo prolungato".

Nella scuola media di quartiere, dove sono andati i miei figli, è esattamente così.

E infatti, per quanto sia sgradevole dirlo, esiste davvero il problema che le sezioni musicali siano autoselezionanti sul piano sociale,

essendo scelte prevalentemente da famiglie più "borghesi", più istruite, più inclini a trasmettere interessi culturali ai figli, che mandano il figlio lì proprio perché vogliono che faccia un corso più impegnativo e lavori di più, e non per una questione di parcheggio, ci sono pochissimi stranieri e quei pochi sono quelli nati qui e perfettamente integrati, e quasi nessun caso problematico di disabilità o di difficoltà di apprendimento gravi...

...per cui, chi sceglie di non fare il corso musicale (semplicemente perché non gli interessa o perché ha già altri impegni sportivi o artistici altrove), rischia di ritrovarsi nella classe-ghetto in cui si accumulano tutti i BES, i problematici, i neoimmigrati che non parlano italiano e i veri "abbandonati a se stessi" da famiglie poco responsabili.

Ma di qui ad associare direttamente l'orario di lavoro dei genitori con la trascuratezza, il disinteresse, o l'arroganza di voler scaricare tutte le grane agli insegnanti, ce ne passa.

paniscus_2.1

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Messaggio Da Annaangelaelvira Dom Giu 17, 2018 9:22 am

A Milano la primaria è a tempo pieno quasi ovunque, solo nelle zone più fighette con mamme non occupate ci sono classi a tempo normale. Le due medie a tempo pieno (non prolungato) ante litteram sono, come dice Paniscus, scuole d’elite, ma c’è ne sono altre, magari musicali, molto valide.
Certo nelle zone periferiche i ragazzi sono a volte meno brillanti, ma sia nelle classi normali che in quelle a tempo prolungato, sia con tanti stranieri che no, sia elementari che medie

Annaangelaelvira

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Messaggio Da arcipippo Dom Giu 17, 2018 10:38 am

paniscus_2.1 ha scritto:
Deduco che il prolungato è diventato ormai un parcheggio

Veramente questa storia del parcheggio la sentivo dire più di 30 anni fa, quando ero studentessa delle medie io, e non mi pare affatto una novità.

E francamente mi sembra parecchio sgradevole dedurre in automatico che i genitori che lavorano tutto il giorno siano automaticamente genitori che si disinteressano dei figli e che sono ben contenti di scaricarli a qualcun altro. Vogliamo tornare a sostenere che le mamme devono stare tutte a casa? O che chi proprio è così egoista da voler lavorare, deve almeno dimostrare di aver cura del figlio scucendo valanghe di quattrini per offrirgli baby sitter individuali amorose o attività sfiziose organizzate in privato?

Nella mia esperienza con le elementari dei miei figli, a tempo pieno, ho avuto l'impressione contraria di quella descritta da dubitoergosum.

Le classi di tempo pieno hanno risultati mediamente migliori proprio perché c'è un percorso didattico più regolare, più organizzato, più possibilità di compresenze e di lavoro per il recupero, più omogeneità di orari e di ritmi anche tra un anno e l'altro, con due insegnanti che lavorano SOLO su quella classe e che si organizzano tra di loro senza dover tenere conto di infinite altre variabili...

...mentre in quelle a modulo più breve molte famiglie si sono lamentate della discontinuità del lavoro, dell'eccessivo numero di insegnanti che itinerano sulla classe (magari per fare modulini da due ore alla settimana solo per arte, o solo per geografia, e poi cambiare di anno in anno), e del fatto che spesso il bambino si ritrovi richieste di compiti a casa che non può essere in grado di fare da solo, perchè riguardano argomenti svolti in classe in maniera frettolosa e incompleta, e non ancora consolidati (da cui, pressanti richieste dirette delle maestre ai genitori, perché ci pensino loro a seguire i figli passo passo facendo i compiti insieme a loro, il che non mi sembra una pratica che incoraggi l'autonomia nello studio, anzi esattamente il contrario)

Quanto al quadro descritto dopo, mi sembra che assomigli di più a un corso di scuola media con potenziamento musicale piuttosto che a un "tempo prolungato".

Nella scuola media di quartiere, dove sono andati i miei figli, è esattamente così.

E infatti, per quanto sia sgradevole dirlo, esiste davvero il problema che le sezioni musicali siano autoselezionanti sul piano sociale,

essendo scelte prevalentemente da famiglie più "borghesi", più istruite, più inclini a trasmettere interessi culturali ai figli, che mandano il figlio lì proprio perché vogliono che faccia un corso più impegnativo e lavori di più, e non per una questione di parcheggio, ci sono pochissimi stranieri e quei pochi sono quelli nati qui e perfettamente integrati, e quasi nessun caso problematico di disabilità o di difficoltà di apprendimento gravi...

...per cui, chi sceglie di non fare il corso musicale (semplicemente perché non gli interessa o perché ha già altri impegni sportivi o artistici altrove), rischia di ritrovarsi nella classe-ghetto in cui si accumulano tutti i BES, i problematici, i neoimmigrati che non parlano italiano e i veri "abbandonati a se stessi" da famiglie poco responsabili.

Ma di qui ad associare direttamente l'orario di lavoro dei genitori con la trascuratezza, il disinteresse, o l'arroganza di voler scaricare tutte le grane agli insegnanti, ce ne passa.

Riguardo ai bes, non è detto: nell'indirizzo musicale in cui insegno quest'anno, ce ne sono molti, tra cui diversi DSA; due anni fa, sempre in un indirizzo musicale, ho avuto, nella stessa classe, un ragazzo Down, uno autistico e due dislessici.

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Messaggio Da paniscus_2.1 Dom Giu 17, 2018 11:13 am

Nella mia esperienza, vedo che è molto diffusa l'idea che il corso musicale sia molto impegnativo, non tanto come difficoltà, ma proprio a causa delle ore supplementari di attività obbligatorie, e in particolare dei numerosi pomeriggi impegnati a scuola... e che quindi non sia adatto a ragazzi che hanno già difficoltà di apprendimento, e che hanno molto bisogno di tempi di studio dilatati a casa (e quasi sempre seguiti da adulti, che siano i genitori, o educatori, pedagogisti o insegnanti di ripetizioni private).

Un altro effetto di autoselezione che non mi piace è quello sulla scelta della seconda lingua straniera. Il tedesco è ormai in via di estinzione per insufficienza di richieste e la maggior parte delle scuole non lo offrono più; e per il resto, tendenzialmente, è molto più comune che il francese sia richiesto dalle famiglie dei ragazzini più motivati, più inclini allo studio e più intellettualmente organizzati, mentre lo spagnolo è preso d'assalto in massa dai più deboli o più svogliati, perché è considerato molto più facile e meno faticoso. In questo caso la maggiore o minore presenza di stranieri è irrilevante, perché è distribuita equamente in base alle loro stesse origini etniche, ovviamente i nordafricani e i senegalesi scelgono il francese e quelli dell'america latina o lo spagnolo, gli altri un po' di qua e un po' di là.

Però alla fine le sezioni differenziali si creano da sole, si finisce con il ritovarsi la classe musicale col francese che è la più selezionata e la più avanti, quella col francese senza corso musicale che è così così, quella musicale con lo spagnolo che è ancora un po' peggio, e quella con lo spagnolo senza corso musicale che ramazza la fauna peggiore...

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Messaggio Da Titti76 Dom Giu 17, 2018 1:42 pm

Kuru-nee ha scritto:
Il tempo pieno alla primaria invece da noi è arrivato solo recentemente (e non dappertutto, comunque) e queste differenze con il tempo normale non ci sono, anzi, a livello didattico funziona bene. Da noi i bambini poco volenterosi vengono indirizzati al tempo normale per evitare la pesantezza di stare a scuola troppe ore.

Nella mia città è il contrario: i bambini poco volenterosi vengono mandati al tempo lungo dalle famiglie per non dover fare continue lotte sui compiti per casa; i bambini in grado di gestirsi, o cmq con famiglie disposte a sbattersi un minimo per assicurarsi che facciano il loro compito pomeridiano, vengono mandati al tempo normale.

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Messaggio Da Titti76 Dom Giu 17, 2018 1:44 pm

paniscus_2.1 ha scritto:
Però alla fine le sezioni differenziali si creano da sole, si finisce con il ritovarsi la classe musicale col francese che è la più selezionata e la più avanti, quella col francese senza corso musicale che è così così, quella musicale con lo spagnolo che è ancora un po' peggio, e quella con lo spagnolo senza corso musicale che ramazza la fauna peggiore...

Situazione identica nella mia città: al francese i più bravetti, a spagnolo gli altri.

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Messaggio Da giovanna onnis Dom Giu 17, 2018 3:19 pm

Nella mia esperienza di insegnamento nella secondaria I grado ho lavorato sia nel tempo normale che nel tempo prolungato (Matematica e Scienze) e ho potuto constatare di aver ottenuto i migliori risultati in termini di abilità e competenze acquisite dagli studenti nelle classi del tempo prolungato. Sicuramente poter lavorare in classe per 9 ore settimanali  del TP contro le 6 ore del TN fa la differenza.
Non è vero assolutamente che nei rientri pomeridiani non si fa niente, anzi le attività vengono svolte con modalità differenti, ma utili e sicuramente efficaci.
La "morte" del TP in molte scuole Secondarie I grado, che ha seguito la logica ministeriale del taglio gli organici, a mio parere, ha avuto conseguenze negative per la didattica e per gli stessi studenti.
Non condivido neanche il giudizio espresso sul TP in relazione al fatto che sia frequentato dagli studenti con maggiori difficoltà che hanno alle spalle famiglie che non possono seguirli a casa.
Nella realtà in cui vivo e opero io non è assolutamente così
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Messaggio Da paniscus_2.1 Dom Giu 17, 2018 3:39 pm

Titti76 ha scritto:Nella mia città è il contrario: i bambini poco volenterosi vengono mandati al tempo lungo dalle famiglie per non dover fare continue lotte sui compiti per casa; i bambini in grado di gestirsi, o cmq con famiglie disposte a sbattersi un minimo per assicurarsi che facciano il loro compito pomeridiano, vengono mandati al tempo normale.

Ok, ma allora non si venga a dire che fare il tempo breve (che comunque prevede qualche pomeriggio alla settimana, e quindi NON E' affatto come le quattro ore solo di mattina con maestra unica, di 40 anni fa) "incoraggia l'autonomia nello studio individuale".

La quasi totalità dei bambini che non hanno tempo pieno tutti i giorni, e che quindi hanno compiti a casa più impegnativi e più frequenti di quelli del tempo pieno... quei compiti a casa, li fanno solo se sono sistematicamente assistiti da un adulto, e non sviluppano nessuna potenzialità e nessun incentivo a lavorare da soli.

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Messaggio Da Kuru-nee Dom Giu 17, 2018 4:00 pm

Io credo che dipenda molto dalla zona e dalla tradizione dominante di quella zona, le esperienze sono molto eterogenee.
Comunque da me, paniscus, il tempo normale alla primaria è ancora come 40 anni fa come dici tu, in qualche comune non c'è nessun rientro pomeridiano, in qualche comune c'è un rientro a settimana ma a partire dalla terza, mi sembra. Per il resto 4 ore e mezza al giorno, spesso solo 4 di sabato.

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Messaggio Da paniscus_2.1 Dom Giu 17, 2018 4:21 pm

Nella mia zona il cosiddetto "tempo normale" uguale a quello di 40 anni fa - ossia, con solo quattro ore di mattina e nessun pomeriggio -non esiste proprio, e anzi non capisco perché si insista a chiamarlo "normale", visto che normale non lo è per niente.

Quasi tutti (compresi quelli che hanno le mamme casalinghe) fanno il tempo pieno con pomeriggi tutti i giorni, con programmazione didattica ordinaria uguale a quella di mattina.

Una piccola minoranza sceglie il corso a modulo, ossia con rientri pomeridiani solo un paio di volte alla settimana (che comunque non è affatto la stessa cosa del tempo breve solo di mattina), e poi si lamenta che funziona male, e il secondo figlio lo manda al tempo pieno.

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