Part-time e partecipazione attività collegiali

https://www.orizzontescuola.it/docenti-part-time-devono-partecipare-a-tutte-le-riunioni-anche-se-in-giorni-diversi-da-quelli-di-insegnamento-sentenza-cassazione/

La sentenza avrà quindi ripercussioni anche per i docenti TD, ai quali era ufficiosamente estesa la possibilità di ridurre le ore di partecipazione alle OO.CC in proporzione delle ore di lezione?

Non ho capito, dall'articolo, il seguente:
"Naturalmente, per le 40 ore relative ai consigli di classe, la partecipazione rimane limitata, come sempre, a quelli in cui si è presente come docente."
Cioè? Ci sono ore in cui si è presenti non come docente? Forse vale per i vicari o altre figure etc..?

La prima parte della frase si riferisce chiaramente al part-time orizzontale:

"con le stesse modalità previste per i docenti a tempo pieno";

poi si passa al part-time verticale:

"e, in caso di part time verticale o misto, è tenuto a partecipare all’attività collegiale anche se la convocazione è disposta in giorni della settimana non coincidenti con quelli stabiliti per l’insegnamento.

Nulla di nuovo quindi.

ciaociao2 ha scritto:
...

Nulla di nuovo quindi.

Nulla di nuovo?
Prima non era consentito chiedere l'esonero dalle attività nel caso si fosse raggiunto un monte ore di attività proporzionale alle ore del part-time?

io l'ho sempre fatto

Ecco, da questa sentenza, se ho capito bene l'articolo, non lo si potrà fare più.
Altrimenti dove sarebbe la novità della notizia e l'apertura di un 3D su una questione già consolidata in quanto a soluzione?

"Due quindi i principi stabiliti:
1) i docenti di ruolo con orario part time non possono usufruire di “sconti” nella partecipazione ai collegi e alle attività funzionali all’insegnamento (max 40 ore per anno scolastico)
2) la partecipazione è obbligatoria anche se la riunione è calendarizzata in giornata diversa da quelle di insegnamento."

Ma la corte di cassazione sezione lavoro non è un organismo legislativo le cui sentenze abbiano valore di legge. Solo parlamento governo e parlamento europeo, anche quanto alle direttive, possono emanare leggi a cui è obbligatorio conformarsi...questo diciamo è un parere autorevole, ma resta un parere. Invece c'è una direttiva ce, un articolo del NOSTRO ccnl, e molto altro, che hanno, questi si, valore di legge...
Solo le parti interessate in giudizio si devono conformare alla sentenza della corte di cassazione

In teoria quello che scrivi e' vero. In pratica però se la cassazione d'ora in poi decidesse sempre in questo senso nessuno si comporterebbe diversamente. E la normativa e' ambigua, infatti anche l'articolo dice "ufficiosamente" ridotti per gli impegni di chi e' in part time. Se la legge fosse stata chiara in questo senso la Cassazione non avrebbe dato questa interpretazione. Detto questo per ora si tratta di una sola sentenza per ora

Questo orientamento farà la stessa fine di quello, assurdo, che ci imponeva di prenderci un giorno di ferie per andare a fare una visita specialistica. Nel frattempo, al despota di turno bisognerà ricordare quanto sopra, perché per il momento ciò che è chiaro è che chi è in part time in linea di principio deve avere un carico lavorativo pari alla sua retribuzione...

Aggiungerei una considerazione che forse sfugge o almeno non è stata fatta chiaramente.
Se chi è in Part Time riceve una retribuzione proporzionata alle sue ore d'insegnamento, rispetto a quelle di cattedra piena, allora vuol dire che viene pagato anche per ore di attività collegiali nella stessa proporzione.
Laddove, invece, dovesse fare TUTTE le 40 ore di attività collegiali (in aggiunta a TUTTI i consigli delle proprie classe), verrebbe pagato meno dei colleghi a tempo pieno e questo sarebbe un illecito contrattuale.
Dunque, se vale l'obbligo ribadito dalla corte di cassazione, deve valere anche un corrispondente ricalcolo della retribuzione Part Time per tener conto dell'impegno pieno nelle attività collegiali ed equiparare i trattamenti economici.

Basta cercare in tre secondi la sentenza su internet:
http://www.neldiritto.it/public/pdf/cass_7320_2019.pdf:

il rigetto del ricorso si riferisce ai giorni della settimana non coincidenti con quelli dell'insegnamento,
come si deduceva anche dall'estratto pubblicato su OS.

La sentenza peraltro conferma la riduzione delle 40 ore dei CdC.

L'ho cercata, l'ho letta, e non mi sembra affatto che sia come dici. Si dice infatti che secondo questa giudice chi e' in part time, essendo anch'egli docente, e' obbligato a tutte le attività della funzione docente senza sconto orario. Che sia assurdo è un'altra cosa...
Le ore dei cdc sono naturalmente ridotte a causa della riduzione delle classi conseguente al part time.

Concordo con ni82:
Dalla sentenza:
"il personale docente ... ha l'obbligo di svolgere le attività funzionali all'insegnamento di carattere collegiale con le stesse modalità previste per i docenti a tempo pieno e in caso di part time verticale o misto, è tenuto a partecipare all'attività collegiale anche se la convocazione è disposta in giorni della settimana non coincidenti con quelli stabiliti per l'insegnamento".
Più chiaro di così.
Nel caso dei Cdc è consentito assentarsi in giorni che non ricadono in quelli d'insegnamento ma solo in quanto c'è una riduzione oraria in proporzione alle ore di part time.
In ogni caso credo sia meglio predisporre, ad inizio anno scolastico, un piano di partecipazione ai cdc coerente con le proprie esigenze e quelle della scuola.
Paradossalmente potrebbe capitare che i cdc ricadano in giorni di non insegnamento, in ogni caso bisogna sempre soddisfare la proporzione oraria ed essere presente di conseguenza.
Indirettamente ho risposto (mi sono risposto) al virgolettato dell'articolo nel post iniziale:
"Naturalmente, per le 40 ore relative ai consigli di classe, la partecipazione rimane limitata, come sempre, a quelli in cui si è presente come docente."
Secondo me non è corretta quest'affermazione, per il paradosso esposto in precedenza.

Infine condivido il dubbio di E-TEC sulla retribuzione, ammesso che la sentenza faccia giurisprudenza sarà necessario ricalcolare la retribuzione.

le sentenze non fanno legge in Italia

Se guardi in rete, c'è già una dirigente scolastica che ha emanato una circolare in cui si dice che dal prox anno i part time fanno tutte e 40 le ore in quella scuola. Spero che questi docenti le ricordino quanto tu scrivi sopra.

ni82 ha scritto:Se guardi in rete, c'è già una dirigente scolastica che ha emanato una circolare in cui si dice che dal prox anno i part time fanno tutte e 40 le ore in quella scuola ... .

Cosa succede in questo caso? Il docente in part time dovrà rispettare per il momento la circolare e nel frattempo presentare un ricorso? Con la possibilità concreta che la sentenza non possa non tener conto di quella già emessa (a sfavore dei docenti) dalla Cassazione? Non è poi che la DS in questione abbia emanato la circolare non perchè abbia in uggia i docenti part time ma per tutelarsi da eventuali futuri ricorsi contro di lei per danno erariale (per dire una castroneria)?
Tipica situazione del cane che si morde la coda, la sentenza non fa legge ma fa giurisprudenza che a sua volta diventa "legge" o prassi accettata.

Il danno erariale nell'avere un docente assente in collegio qualche ora onestamente non lo vedo

Infatti :-D

peadp ha scritto:Il danno erariale nell'avere un docente assente in collegio qualche ora onestamente non lo vedo

Se leggi il seguito di "danno erariale", ho aggiunto castroneria per indicare per esteso qualsiasi altra cosa da cui il DS potrebbe pensare di tutelarsi, non necessariamente il danno ...
E' anche vero che il DS potrebbe far finta che niente sia successo dopo la sentenza della Cassazione.

@ni82:potresti gentilmente linkare la circolare da te citata?

http://www.icbetulle.gov.it/wordpress/obblighi-del-personale-scolastico-assunto-con-contratto-a-tempo-parziale/

Mi sembra la scoperta dell'acqua calda. Chi ricorreva pretendeva di svolgere le attività funzionali solo nei giorni in cui faceva lezione. Ci sono sempre avvocati disposti ad intraprendere cause perse in partenza.

Gianfranco ha scritto:Mi sembra la scoperta dell'acqua calda. Chi ricorreva pretendeva di svolgere le attività funzionali solo nei giorni in cui faceva lezione. Ci sono sempre avvocati disposti ad intraprendere cause perse in partenza.

Però la sentenza stabilisce che le 40 ore vanno svolte anche se cadono per intero in giorni di insegnamento. Mentre adesso c'è una rimodulazione oraria in base al part time.
Se il ricorrente pretendeva un ulteriore sconto per i giorni di non insegnamento sarebbe stato meglio non presentare ricorso. Sarebbe rimasto tutto com'era (almeno a giurisprudenza).
Se e quando ci saranno conseguenze concrete a farne le spese saranno anche i docenti part time che comunque partecipano ligi alle attività nei giorni di non insegnamento.

franco71 ha scritto:

Gianfranco ha scritto:Mi sembra la scoperta dell'acqua calda. Chi ricorreva pretendeva di svolgere le attività funzionali solo nei giorni in cui faceva lezione. Ci sono sempre avvocati disposti ad intraprendere cause perse in partenza.

Però la sentenza stabilisce che le 40 ore vanno svolte anche se cadono per intero in giorni di insegnamento. Mentre adesso c'è una rimodulazione oraria in base al part time.
Se il ricorrente pretendeva un ulteriore sconto per i giorni di non insegnamento sarebbe stato meglio non presentare ricorso. Sarebbe rimasto tutto com'era (almeno a giurisprudenza).
Se e quando ci saranno conseguenze concrete a farne le spese saranno anche i docenti part time che comunque partecipano ligi alle attività nei giorni di non insegnamento.

Le conseguenze della sentenza sono solo per il ricorrente, non hanno valore erga omnes. Per le 40 ore intere si richiama un'ordinanza del 1997 che già definiva l'intero monte ore di 40 limitatamente ai collegi, programmazioni inizio e fine anno, informazioni alle famiglie. Per le altre attività collegiali vale il principio di riduzione proporzionale. La Cassazione si è limitata a richiamare l'ordinanza a supporto dell'infondatezza della richiesta del ricorrente.

Gianfranco ha scritto:

franco71 ha scritto:

Gianfranco ha scritto:Mi sembra la scoperta dell'acqua calda. Chi ricorreva pretendeva di svolgere le attività funzionali solo nei giorni in cui faceva lezione. Ci sono sempre avvocati disposti ad intraprendere cause perse in partenza.

Però la sentenza stabilisce che le 40 ore vanno svolte anche se cadono per intero in giorni di insegnamento. Mentre adesso c'è una rimodulazione oraria in base al part time.
Se il ricorrente pretendeva un ulteriore sconto per i giorni di non insegnamento sarebbe stato meglio non presentare ricorso. Sarebbe rimasto tutto com'era (almeno a giurisprudenza).
Se e quando ci saranno conseguenze concrete a farne le spese saranno anche i docenti part time che comunque partecipano ligi alle attività nei giorni di non insegnamento.

Le conseguenze della sentenza sono solo per il ricorrente, non hanno valore erga omnes. Per le 40 ore intere si richiama un'ordinanza del 1997 che già definiva l'intero monte ore di 40 limitatamente ai collegi, programmazioni inizio e fine anno, informazioni alle famiglie. Per le altre attività collegiali vale il principio di riduzione proporzionale. La Cassazione si è limitata a richiamare l'ordinanza a supporto dell'infondatezza della richiesta del ricorrente.

E per quanto riguarda la circolare emanata dalla DS (link sopra), come deve comportarsi il docente part time? Ignorarla per la parte che riguarda proprio la riduzione oraria alle OO.CC?

franco71 ha scritto:
E per quanto riguarda la circolare emanata dalla DS (link sopra), come deve comportarsi il docente part time? Ignorarla per la parte che riguarda proprio la riduzione oraria alle OO.CC?

Mi sembra totalmente aderente con quanto detto fin'ora

Gianfranco ha scritto:

franco71 ha scritto:
E per quanto riguarda la circolare emanata dalla DS (link sopra), come deve comportarsi il docente part time? Ignorarla per la parte che riguarda proprio la riduzione oraria alle OO.CC?

Mi sembra totalmente aderente con quanto detto fin'ora

La circolare della DS?