genitori scontenti - verifiche scritte e orali

Salve a tutti!

Lavoro in una scuola media e ho sempre fatto  sia verifiche scritte sia interrogazioni. Ora ho un dubbio, nato dopo che l'esito di un'interrogazione è stato contestato dai genitori in modo alquanto villano.

POSSO RINUNCIARE ALLE INTERROGAZIONI?
Ovvero, posso decidere di fare solo verifiche scritte così se qualche genitore ha dei dubbi gli mostro la verifica?

(se riusciste ad aiutarmi additandomi le eventuali norme relative alle interrogazioni ve ne sarei estremamente grato)

Per le materie orali puoi anche prevedere una o più prove scritte ma non le puoi sotituire completamente.
Come fanno questi genitori (villani) ha contestare un'interrogazione? Erano per caso presenti?

ha? mi auguro sia un refuso.....;)

occhiverdi ha scritto:ha? mi auguro sia un refuso.....;)

Perché, ne dubiti?

E' indispensabile accontentare i genitori? La scuola ha il compito di preparare i ragazzi, agendo in modo equo. Metti ancora più cura nelle spiegazioni, migliora la griglia di valutazione delle verifiche orali, arriva a programmare le interrogazioni e poi .... dritta per la tua strada. Hai il compito di formare i cittadini di domani.

Ho dimenticato: aiuta i BES fornendo puntualmente le mappe concettuali e abituali a prepararle in modo autonomo. Fissa i concetti essenziali in cartelloni colorati da appendere al muro. E poi nessun rimorso!

PrimulaVera ha scritto:Ho dimenticato: aiuta i BES fornendo puntualmente le mappe concettuali e abituali a prepararle in modo autonomo. Fissa i concetti essenziali in cartelloni colorati da appendere al muro. E poi nessun rimorso!

Scusa ma nakamura ha fatto una domanda precisa, non ha chiesto come si insegna.

PrimulaVera ha scritto:Ho dimenticato: aiuta i BES fornendo puntualmente le mappe concettuali e abituali a prepararle in modo autonomo. Fissa i concetti essenziali in cartelloni colorati da appendere al muro. E poi nessun rimorso!

Non mi risulta che esista nessun obbligo, per l'insegnante, di fornire direttamente le mappe concettuali e altri materiali di ausilio agli studenti con protocolli personalizzati. Se si tratta di disabili con sostegno, questo compito può essere richiesto all'insegnante di sostegno... ma nel caso di DSA o di BES generici senza sostegno, se sul PDP c'è scritto che l'alunno ha il diritto di utilizzare mappe, formulari o tabelle, non vuol dire che gli insegnanti siano obbligati a produrle al posto suo e a fargliele trovare pronte (da cui la celebre definizione di PAPPA concettuale, cioè di pappetta pronta scodellata da qualcun altro). Lo studente dovrebbe farsele da solo, e poi eventualmente consultarsi con l'insegnante per farsi dire se sono adeguate o no, e per farsi dare qualche consiglio su come modificarle, ma non sta scritto da nessuna parte che abbia diritto a riceverle già belle pronte, e fatte da qualcun altro.

Quello che sfugge alla maggior parte delle persone coinvolte (purtroppo non solo alunni e famiglie, ma anche a una buona parte di nostri colleghi) è che le mappe concettuali dovrebbero essere soprattutto un aiuto per facilitare lo studio autonomo, e quindi da utilizzare durante la preparazione a casa, per classificare e fissare meglio le categorie di contenuti da imparare, non un mezzuccio per la facilitazione delle verifiche. In un contesto del genere, l'imparare a farsi la mappa da solo fa parte integrante del processo di apprendimento, lavorare passivamente con una mappa fatta da qualcun altro non serve a nulla.

Invece, siccome l'unico utilizzo delle mappe concettuali che veramente interessa allo studente e alla famiglia non è certo il suo possibile utilizzo nello studio a casa, ma è solo quello di poterle usare durante le verifiche, cioè tirare fuori la mappa (che spesso non è affatto una mappa ma un vero e proprio riassunto che riporta paragrafi interi di contenuti che sarebbe richiesto di conoscere), trovare direttamente il pezzo che (forse) risponde alla domanda, e copiarlo e incollarlo direttamente, senza aver mai imparato il suo senso e senza averci capito niente... allora capisco che pretendere la mappa bella pronta e cucinata da qualcun altro faccia molto comodo. Ma penso anche che dovremmo sottraci a questo genere di ricatto, che educativamente non serve a nulla e fa solo danni.

Concordo pienamente, ma qualcuno deve pur sempre insegnare come si fanno le mappe. E a non confonderle (spesso tendenziosamente) con schemi e riassunti sintetici. Per il resto, mi sembra di aver risposto in modo adeguato alla domanda posta: le interrogazioni non possono essere eliminate e non è affatto necessario accontentare i genitori. E' un obbligo lavorare bene, per limitare le contestazioni e anche i sensi di colpa. La domanda sembrava posta da una persona con poca esperienza, ma lungi da me voler dare lezioni ai colleghi. Sempre e solo uno scambio di opinioni.

paniscus_2.1 ha scritto:

PrimulaVera ha scritto:Ho dimenticato: aiuta i BES fornendo puntualmente le mappe concettuali e abituali a prepararle in modo autonomo. Fissa i concetti essenziali in cartelloni colorati da appendere al muro. E poi nessun rimorso!

Non mi risulta che esista nessun obbligo, per l'insegnante, di fornire direttamente le mappe concettuali e altri materiali di ausilio agli studenti con protocolli personalizzati. Se si tratta di disabili con sostegno, questo compito può essere richiesto all'insegnante di sostegno... ma nel caso di DSA o di BES generici senza sostegno, se sul PDP c'è scritto che l'alunno ha il diritto di utilizzare mappe, formulari o tabelle, non vuol dire che gli insegnanti siano obbligati a produrle al posto suo e a fargliele trovare pronte (da cui la celebre definizione di PAPPA concettuale, cioè di pappetta pronta scodellata da qualcun altro). Lo studente dovrebbe farsele da solo, e poi eventualmente consultarsi con l'insegnante per farsi dire se sono adeguate o no, e per farsi dare qualche consiglio su come modificarle, ma non sta scritto da nessuna parte che abbia diritto a riceverle già belle pronte, e fatte da qualcun altro.

Quello che sfugge alla maggior parte delle persone coinvolte (purtroppo non solo alunni e famiglie, ma anche a una buona parte di nostri colleghi) è che le mappe concettuali dovrebbero essere soprattutto un aiuto per facilitare lo studio autonomo, e quindi da utilizzare durante la preparazione a casa, per classificare e fissare meglio le categorie di contenuti da imparare, non un mezzuccio per la facilitazione delle verifiche. In un contesto del genere, l'imparare a farsi la mappa da solo fa parte integrante del processo di apprendimento, lavorare passivamente con una mappa fatta da qualcun altro non serve a nulla.

Invece, siccome l'unico utilizzo delle mappe concettuali che veramente interessa allo studente e alla famiglia non è certo il suo possibile utilizzo nello studio a casa, ma è solo quello di poterle usare durante le verifiche, cioè tirare fuori la mappa (che spesso non è affatto una mappa ma un vero e proprio riassunto che riporta paragrafi interi di contenuti che sarebbe richiesto di conoscere), trovare direttamente il pezzo che (forse) risponde alla domanda, e copiarlo e incollarlo direttamente, senza aver mai imparato il suo senso e senza averci capito niente... allora capisco che pretendere la mappa bella pronta e cucinata da qualcun altro faccia molto comodo. Ma penso anche che dovremmo sottraci a questo genere di ricatto, che educativamente non serve a nulla e fa solo danni.

In buona sostanza se hai il disabile in classe lo smolli al docente di sostegno, se hai un bes o un dsa si deve arrangiare da solo.
Complimenti, l'anno zero dell'inclusione, la stella polare della didattica personalizzata.

Ecco l'ennesimo campione dell'inclusività indignata col ditino imparatore alzato.

Io ho già dato, più di due righe non ci spendo. Avanti il prossimo.

nakamura ha scritto:Salve a tutti!

Lavoro in una scuola media e ho sempre fatto  sia verifiche scritte sia interrogazioni. Ora ho un dubbio, nato dopo che l'esito di un'interrogazione è stato contestato dai genitori in modo alquanto villano.

POSSO RINUNCIARE ALLE INTERROGAZIONI?
Ovvero, posso decidere di fare solo verifiche scritte così se qualche genitore ha dei dubbi gli mostro la verifica?

(se riusciste ad aiutarmi additandomi le eventuali norme relative alle interrogazioni ve ne sarei estremamente grato)

Qual é la novità?

PrimulaVera ha scritto:Concordo pienamente, ma qualcuno deve pur sempre insegnare come si fanno le mappe. E a non confonderle (spesso tendenziosamente) con schemi e riassunti sintetici.

Al netto dei provocatori o insultatori ai quali non mi interessa rispondere, quello che volevo sottolineare è proprio questo.

Non so a voi altri, ma a me sono capitati più volte casi di ragazzi (appoggiatissimi da genitori pretenziosi e arroganti, che li sommergevano di ripetizioni private, nonché di consulenze di "tutor" e pedagogisti di dubbia competenza, ma ancora più arroganti di loro) che pretendevano di presentarsi alle verifiche con raccoglitori e portalistini di tre o quattro chili, che ovviamente non consistevano solo in "mappe" o "schemi", ma in paginate e paginate di riassunti di paragrafi interi, che venivano sfogliati furiosamente durante la prova, e da cui la risposta ad alcune domande della verifica veniva semplicemente copiata parola per parola.

In qualche caso, non si trattava nemmeno di schemi autoprodotti (né da soli, né con l'aiuto di qualcun altro), ma di decine di pagine direttamente stampate da wikipedia, o addirittura fotocopiate dal libro di testo.

E quasi sempre veniva sistematicamente disattesa la richiesta di prepararle qualche giorno prima e mostrarle al docente in anticipo, ma venivano direttamente portate il giorno del compito o dell'interrogazione, senza alcuna possibilità di giudicarle o filtrarle. Se si provava a dire "guarda che se la prossima volta non me le mostri in anticipo, non te le faccio usare", arrivava prontamente la protesta dei genitori che strillavano all'abuso e alla prevaricazione, e sostenevano che "quello che gli fa ripetizioni private ha detto che il materiale va bene e voi dovete accettarlo" oppure che "lo specialista che ci segue ha prescritto che il ragazzo abbia diritto di usare quello che vuole".

Non so in che tipo di scuola lavorino quelli che si sono risentiti, ma io parlo di situazioni come queste.

Esattamente quello che vedo e critico anche io! E nella prima classe dei professionali, da quest'anno, ai genitori si affiancano i colleghi tutor! Quest'ultimi sono potenziatori senza classi (o quasi), saccentissimi e super avvocati dei poveri pargoli dislessici vessati dai prof curriculari e di sostegno! I genitori male, malissimo, ma almeno un po' comprensibili …… per i colleghi?! Ma non ci sono giustificazioni!

Tornando al primo post, non si possono abolire le interrogazioni e neppure farsi vessare dai genitori e dai propri sensi di colpa. Bisogna agire al meglio, con il massimo della professionalità e diplomazia, e poi fare spallucce. Avranno i figli che si meritano.

giobbe ha scritto:Per le materie orali puoi anche prevedere una o più prove scritte ma non le puoi sotituire completamente.
Come fanno questi genitori (villani) ha contestare un'interrogazione? Erano per caso presenti?

Se una materia orale a mio avviso le prove dovrebbero essere solo orali, la prova scritta dovrebbe essere una mera eccezione. Sappiamo benissimo che le prove scritte inoltre spesso sono indispensabili Per supplire la scarsità di tempo, ma non può essere una giustificazione. Inoltre a mio avviso la prova orale ci tutela ancor di più, proprio perché i genitori non possono contestare ciò che non possono vedere . si basano sui racconti di figli? Siamo alla frutta.

Griglia di valutazione ben strutturata ad hoc per ciascun argomento da spuntarsi durante l'interrogazione + registrazione audio per archiviare la prova.
Sostituire le prove orali con verifiche scritte non è vietato purché se ne faccia un modico uso, ossia 1 all'anno può anche essere sostituita tranquillamente tanto per testare tutti velocemente in poco tempo. Non può diventare però sistematico poiché i ragazzi necessitano del sapersi esprimere oralmente in tempo reale e davanti al pubblico della piccola platea della classe più il docente come adulto uditore giudice della loro performance.

carla75 ha scritto:

giobbe ha scritto:Per le materie orali puoi anche prevedere una o più prove scritte ma non le puoi sotituire completamente.
Come fanno questi genitori (villani) ha contestare un'interrogazione? Erano per caso presenti?

Se una materia orale a mio avviso le prove dovrebbero essere solo orali, la prova scritta dovrebbe essere una mera eccezione. Sappiamo benissimo che le prove scritte inoltre spesso sono indispensabili Per supplire la scarsità di tempo, ma non può essere una giustificazione. Inoltre a mio avviso la prova orale ci tutela ancor di più, proprio perché i genitori non possono contestare ciò che non possono vedere . si basano sui racconti di figli? Siamo alla frutta.

La prova scritta un'eccezione???
Considera una disciplina con due ore settimanali in classi di 25-26 alunni, secondo te come si può procedere con il programma se serve almeno un mese per interrogare tutti gli studenti?

Lo stavo per scrivere io, pensando a storia:)

Telepatia ;-)

Invece gli orali sono proprio perché parole volanti più contestabili.

Una verifica scritta fatta con tutti i crismi ossia rispetto della differenza tra i normodotati, bes non dsa, bes dsa, bes non h, bes h, griglia di valutazione esplicita, accompagnata da un registro in cui sono segnati tutti gli argomenti fatti e la data fissata in anticipo.

Ecco quella diventa inattaccabile.

L'orale è più complicato ma credo si possa optare per "interrogazione scritta" con domande a scelta multipla, domande a completamento, vero o falso.

Sulle mappe anche lì è nojoso ma per farle fare si può optare per il dare una valutazione alla preparazione considerandole come esercitazioni o compiti a casa insegnando a farle come ulteriore strumento di studio e favorendo l'inclusione perché lo si insegna a tutta la classe (e per incentivare l'opzione "le più belle e complete le trasformiamo in un cartellone" è sempre utile).

In questo modo, anche se si perde parte del programma e dedicando tempo a casa per la correzione, si possono tagliare le gambe ai genitori e minimizzare gli interventi esterni.

arrubiu ha scritto:Lo stavo per scrivere io, pensando a storia:)

Presente!
Aggiungo anche storia in un liceo organizzato in trimestre/pentamestre
Nel primo caso impossibile prescindere dallo scritto.

giovanna onnis ha scritto:

carla75 ha scritto:
Se una materia orale a mio avviso le prove dovrebbero essere solo orali, la prova scritta dovrebbe essere una mera eccezione. Sappiamo benissimo che le prove scritte inoltre spesso sono indispensabili Per supplire la scarsità di tempo, ma non può essere una giustificazione.

La prova scritta un'eccezione???
Considera una disciplina con due ore settimanali in classi di 25-26 alunni, secondo te come si può procedere con il programma se serve almeno un mese per interrogare tutti gli studenti?

Carla, ma il motivo NON E' solo quello! Le verifiche scritte si fanno anche perché può essere utile valutare competenze diverse e registri espressivi diversi, mica solo perché non c'è tempo di interrogare.

Per favore, basta con il rivangare questa storia delle cosiddette "materie solo orali", che non esistono più da anni... e la storia (ancora più autolesionista e denigratoria) secondo cui le prove scritte, in quelle materie, sarebbero une spediente abusivo che si fa solo per comodità, ma in realtà "si sa che non si dovrebbero fare"! Non è più così (anzi, forse non lo è mai stato): la cosiddetta "materia orale" vuol dire che non si ha l'obbligo di fare gli scritti, ma non che siano vietati o che siano irregolari.

Non esistono "materie solo orali", esistono materie con voto unico, in cui si può decidere di usare forme diverse di verifica (mettendoci eventualmente anche altre forme diverse dal compito in classe tradizionale, o dall'interrogazione ancora più tradizionale), purché si rispetti il numero minimo deliberato in sede di dipartimento, si seguano gli eventuali protocolli speciali in caso di PDP, e si stia attenti a modificare elasticamente i criteri in caso di necessità.

Ma se continuiamo anche noi insegnanti a propagare questa leggenda, ci diamo la zappa sui piedi e basta!

Figuriamoci che ogni tanto ci sentiamo sbattere in faccia questa stupidaggine anche a proposito della fisica al liceo scientifico, che secondo certi simpaticoni "dovrebbe essere solo orale"! Ma se ne sono accorti o no, che è ufficialmente una delle materie previste nella seconda prova scritta ministeriale di esame di stato?

PrimulaVera ha scritto:Esattamente quello che vedo e critico anche io! E nella prima classe dei professionali, da quest'anno, ai genitori si affiancano i colleghi tutor! Quest'ultimi sono potenziatori senza classi (o quasi), saccentissimi e super avvocati dei poveri pargoli dislessici vessati dai prof curriculari e di sostegno! I genitori male, malissimo, ma almeno un po' comprensibili …… per i colleghi?! Ma non ci sono giustificazioni!  

Oltretutto (nel caso di certificazioni DSA vere e proprie, al netto di tutti gli altri tipi di BES) mi sono sempre chiesta con quale logica e con quale coraggio si sostenga che portarsi dietro un raccoglitore con decine o centinaia di fogli, pieni di interi paragrafi lunghi e fitti da trovare, riconoscere, leggere e rielaborare, sia uno "strumento compensativo per la dislessia".

A me ne sono capitati diversi, e ovviamente in casi del genere non era stato personalmente il ragazzo a ideare quella soluzione (ancora più sfiancante) e a utilizzarla in modo efficace, ma erano i genitori che non volevano sentir ragione perché "gliel'aveva detto lo specialista"...

http://www.aetnascuola.it/si-possono-fare-verifiche-scritte-per-le-materie-orali/