Ritenute fiscali e previdenziali sul rimborso spese forfettario!?

Ho appena controllato il cedolino dei pagamenti accessori del mese di settembre, comprendente il FIS e il rimborso spese forfettario per gli esami di stato. Il compenso ordinario per la funzione di presidente è stato invece interamente liquidato nel cedolino di agosto.

Con mio stupore, il rimborso di 908 euro (tempi di percorrenza superiori ai 60 minuti) è stato scorporato nelle seguenti due voci:
A008/0001 ESAMI DI STATO CONCLUSIVI SCUOLA SEC. SUPERIORE 257,28
CC01/000N ESAMI DI STATO-QUADRO B D.l. 24-5-2007 - QUOTA ESENTE 650,72

L'importo della prima voce, praticamente trattato come compenso imponibile, è stato accorpato al compenso del FIS con l'applicazione delle ritenute previdenziali e fiscali. Il che significa 23,54 euro di ritenute previdenziali e 88,82 euro di ritenute IRPEF (al 38%), pari ad un salasso complessivo di 112 euro in cifra tonda.

Non mi risulta che la normativa sia cambiata (il cedolino fa infatti riferimento al decreto del 2007) perciò è evidente che questa "sottrazione" è frutto di un errore contabile oppure di un escamotage contabile privo architettato senza alcuna informativa quest'anno.

Non mi metto a piangere su quei 112 euro sottratti non si sa bene in base a quale principio, probabilmente se provassi a cercare di recuperarli li spenderei in spese varie e travasi di bile, però vorrei capire se sono stato vittima occasionale di un errore contabile oppure si tratta di un escamotage contabile architettato dall'amministrazione per applicarlo sistematicamente su tutti quanti in modo da risparmiare a spese dei pirla che si sobbarcano ogni anno gli esami.

Potete controllare nel vostro cedolino se i conti tornano?
Grazie

E' un errore contabile.

Sul mio cedolino i 171 euro della quota esente non fanno parte del totale sottoposto ad imponibile.
Devi fare presente l'errore alla scuola, perché c'è il rischio che il controllo automatico si riprenda anche i 650 euro a fine anno poiché li vedrebbe come quota non esente e quindi ingiustamente accreditata.

ok, grazie per il riscontro. Devo controllare l'email che mi avevano inviato dalla scuola e il prospetto degli importi mi sembrava regolare.
Presumo che si tratti perciò di un errore del centro di Latina.

Ho appena controllato il cedolino di settembre, dove è presente il rimborso di 171 euro per la trasferta.
Ero convinto che La cifra dovesse essere netta ed invece, mi sono state applicate circa 60 euro di ritenute fiscali.
Secondo voi è un errore o è coretto?
Grazie

Scoperto l'arcano, è contemplato all'articolo 6 comma 2 del decreto del 2007. Non ne ero a conoscenza perché è la prima volta che mi capita, probabilmente perché molte segreterie non sono fiscali nell'applicazione della normativa.

Riporto qui il testo dell'articolo 6:

1. In base alla vigente normativa, i compensi di cui alla Tabella 1 - Quadri A e C concorrono integralmente a formare la base contributiva e fiscale.
2. I compensi indicati nella Tabella 1 - Quadro B concorrono a formare la base retributiva e fiscale per la parte eccedente € 46,48 giornalieri.

È la prima volta che mi capita una cosa del genere e ho il sospetto che le segreterie, nell'ordinarietà, non siano fiscali nell'applicazione di questa norma. Infatti il calcolo del compenso forfettario va poi rapportato alla durata degli esami al fine di ripartirlo in una quota esente e una quota imponibile. Dal momento che nella scuola in cui ho fatto gli esami la DSGA era alla sua prima esperienza, in quanto proveniva dalla scuola media inferiore, ne deduco che sia stata piuttosto attenta all'applicazione della norma e sia stata perciò fiscale.

Facendo i conti, l'esame è durato 14 giorni, quindi la quota esente ammonta a
46,48 x 14 = 650,72 €

La parte residua del rimborso di 908 euro ammonta a
908 - 650,72 = 257,28 €
sulla quale vengono perciò applicate le ritenute previdenziali e fiscali.

Se l'esame fosse durato 16 giorni invece di 14, la quota esente sarebbe stata di 743,68 e quella imponibile 164,32, il che significa che mi sarei ritrovato 93 euro in più al lordo di 20-30 euro di spese per recarmi due giorni in più nella sede d'esame.

Va be', faccio buon viso a cattiva sorte, ma buono a sapersi perché dal prossimo anno farò i conti della serva nel momento in cui andrò a predisporre il calendario dell'esame :-)

Peraltro nella norma c'è una sperequazione che penalizza chi ha tempi di percorrenza superiori ai 100 minuti. In questo caso la diaria forfettaria è di 2270 euro. La quota esente, a parità di durata degli esami, resta invariata, mentre la restante parte è soggetta a ritenute che nella peggiore delle ipotesi si avvicinano al 40%. Senza tener conto, però, che la spesa giornaliera aumenta quanto maggiore è la distanza da percorrere.

Insomma, se uno non viaggia e durante il periodo degli esami si stabilisce nella sede degli esami col cavolo che se la cava con 46 euro giornalieri! Mah...

geogenova39 ha scritto:Ho appena controllato il cedolino di settembre, dove è presente il rimborso di 171 euro per la trasferta.
Ero convinto che La cifra dovesse essere netta ed invece, mi sono state applicate circa 60 euro di ritenute fiscali.
Secondo voi è un errore o è coretto?
Grazie

Dovresti verificare, se hai la possibilità, nel prospetto riassuntivo che la segreteria ha predisposto (di solito viene sottoposto alla firma del commissario prima del termine degli esami). Quel prospetto contiene il riferimento al numero effettivo di giorni in cui si è svolto l'esame. Per i rimborsi che rientrano nella prima e nella seconda fascia (rispettivamente 171 e 568 euro) è difficile sforare la somma di 46 euro giornalieri, perciò questi compensi dovrebbero essere completamente esenti almeno nelle condizioni ordinarie. Nel tuo caso, trovandoti circa 60 euro di ritenute, la quota esente è dell'ordine di 110 euro e questo dovrebbe far presumere che tu sia stato impegnato nell'esame solo per tre giorni.

Ti risulta? È probabile che ci sia un errore. Probabilmente la segreteria ha trasmesso al tesoro il compenso complessivo lordo senza discernere la quota esente, perciò il centro di Latina ha trattato l'emolumento nella categoria A008/0001. Hai una copia del prospetto che hai firmato? Nel cedolino, che codici sono riportati relativi al compenso o ai compensi attinenti all'esame?

Sono andato a verificare tutti i compensi che ho avuto dal 2011 al 2017. In tutti questi anni ho avuto una diaria di 171 euro (quando ero interno) e 568 euro (quando ero presidente). In tutti questi anni il compenso rientrava tutto nella quota esente perché non c'era sforamento oltre i 46,48 giornalieri. L'anno scorso avevo una diaria di 908 euro e l'esame si è svolto in 18 giorni di cui però 16 effettivi perché c'è stata una sospensione di due giorni.
Se rapporto ai giorni effettivi avrebbero dovuto applicare una ritenuta su uno sforamento di 164 euro, invece considerando la durata degli esami al lordo dei giorni di sospensione avrebbero dovuto applicare le ritenute su uno sforamento di 71 euro.

In ogni caso questo conferma la mia ipotesi, ovvero che molte segreterie non sono fiscali nel rapportare la quota esente alla durata degli esami e si limitano a trasmettere l'intero importo del compenso forfettario nel subcodice 00N (quota esente).

L'amministrazione non è in grado di verificare l'eventuale illecito amministrativo per i seguenti motivi:
1) il compito di stabilire la quota non esente del compenso forfettario ricade sul DSGA in quanto ha a disposizione il calendario degli esami
2) il centro di Latina non ha alcuna possibilità di conoscere questo rapporto perciò si attiene strettamente ai dati trasmessi dal DSGA della scuola
3) in teoria potrebbe individuare l'illecito il revisore dei conti qualora andasse a controllare non solo i capitolati di spesa ma anche il riscontro sul calendario degli esami pubblicato da ciascuna commissione. Presumo che questo riscontro non venga mai fatto: infatti mi viene difficile pensare che un revisore vada a spulciare nei conti chiedendo anche di ispezionare i calendari degli esami che si sono svolti nella scuola di loro competenza per verificare se il DSGA è stato fiscale nell'applicazione del comma 2 dell'articolo 6 del decreto. Peraltro nella maggior parte dei casi il rimborso rientra interamente nella quota esente perché si colloca nella prima o nella seconda fascia.

Era una norma che non conoscevo.
In ogni caso penso che anche il grosso dei DSGA non la conosca.
Sei incappato in una scuola particolarmente ferrata in contabilità (a meno che il programma per il pagamento non imponga l'inserimento del numero di giorni dell'esame, ma dubito sia così completo).

Nel cedolino esami mi è stata applicata l'aliquota massima del 38%, ma io sono nella prima (23%): mi conviene farmi rifare tutto il conteggio o poi comunque verrà compensato in sede di conguaglio a febbraio?
Grazie

gugu ha scritto:Era una norma che non conoscevo.
In ogni caso penso che anche il grosso dei DSGA non la conosca.
Sei incappato in una scuola particolarmente ferrata in contabilità (a meno che il programma per il pagamento non imponga l'inserimento del numero di giorni dell'esame, ma dubito sia così completo).

Non la conoscevo neppure io, l'ho scoperto ieri andando a spulciarmi proprio il decreto.
Sul fatto che ci siano scuole che non la applicano presumo che sia una questione di pratica: il sistema sicuramente non richiede l'indicazione della durata degli esami, altrimenti non si spiegherebbe l'errore commesso lo scorso anno, in cui avrebbero comunque dovuto applicarmi delle ritenute sia pur minime. Sono perciò giunto alla conclusione che vuoi per mancata conoscenza (cosa di cui dubito) vuoi per praticità perché poi alla fine non si accorge nessuno dell'errore, molti DSGA mettono l'intero importo del rimborso forfettario nella quota esente. La probabilità che il revisore dei conti trovi l'errore è virtualmente nulla.
Peraltro questa eventualità riguarda solo i rimborsi forfettari di commissari e presidenti che hanno tempi di percorrenza superiori ai 60 minuti perché la quota esente si colloca nella maggior parte dei casi tra i 600 euro e gli 800 euro con esami che durano circa circa due settimane. Chi ha il rimborso di 171 euro o di 568 euro molto difficilmente si troverà nella condizione di sforare la soglia dei 46 euro giornalieri. Potrebbe interessare commissioni che operano ad esempio su una sola classe, caso piuttosto raro. A me è capitato un anno, ero commissario interno, abbiamo finito gli esami il 30 giugno. Nonostante questo l'importo è rientrato tutto nella quota esente perché avrei sforato solo in caso di rimborso sopra i 400 euro.

Il fatto che sia capitato a me si deve alla prima esperienza della DSGA, per cui è andata sicuramente a spulciarsi per bene la normativa e giustamente ha fatto che cose che andrebbero fatte. Nella stessa scuola, l'anno scorso, il DSGA era in procinto di andare in pensione e quindi non si è rotto le scatole a fare il cacaspilli. Tutto lì.

In ogni modo c'è un fatto: oggi ho consultato due mie colleghe che si trovavano sicuramente in situazioni analoghe alla mia, una con il rimborso di 908 euro e un'altra addirittura con il rimborso di 2270. Nessuna delle due aveva controllato il cedolino per verificare se sono state applicate ritenute sul rimborso. Presumo che molti non si rendano conto di questa eventualità perché si limitano a prendere atto dell'accredito di un importo complessivo composto da più voci. La cosa non è sfuggita a me per il semplice fatto che ho sempre l'abitudine di controllare gli importi e le ritenute dato che di solito si sommano nel cedolino di settembre al compenso del FIS. Sapendo che a settembre avevo la liquidazione del rimborso forfettario mi è saltato subito all'occhio lo scorporo dell'importo di 908 euro in due voci di cui una sola esente.

tatabiss ha scritto:Nel cedolino esami mi è stata applicata l'aliquota massima del 38%, ma io sono nella prima (23%): mi conviene farmi rifare tutto il conteggio o poi comunque verrà compensato in sede di conguaglio a febbraio?
Grazie

Risulterà comunque nel conguaglio. A meno che non ne abbia subito bisogno, ti consiglio perciò di aspettare qualche mese (anche perché presumo che il processo di recupero attuale sia un po' macchinoso). Alla fine, meglio ritrovarsi con un conguaglio a credito, sul quale non non si sputa mai :-D

Ok grazie

Grazie Tiria, ho provveduto a mandare mail al DSGA per chiedere chiarimenti.