Viaggio di piacere durante anno scolastico

Promemoria primo messaggio :

Se un docente (a tempo indeterminato) volesse assentarsi durante una giornata lavorativa per un viaggio di piacere quale tipo di richiesta dovrebbe fare? Un giorno di ferie o un giorno di permesso? Deve motivare? Può non essere concesso? C'è una prassi comune e trasparente oppure la prassi è che questo tipo di assenze non si fanno e chi le fa maschera la cosa con delle scuse?

ricordo a tutti che insegnare non è un lavoro qualsiasi, siamo professionisti intellettuali, non siamo commesse...(senza nulla togliere alle commesse...) quindi a volte, anzi spesso, dobbiamo usare anche il cervello e non seguire alla lettera il contratto, ci sono stati anni in cui un collega era spesso assente per cavoli suoi, non ho mai capito il motivo, e avevo sempre classi di 30/35 ragazzi...non mi vergogno a dirlo, ma per lo stress, a fine mattinata mi veniva da piangere, perchè non riuscivo nemmeno a fare lezione alla mia classe, visto l' ovvio caos che si creava...
ed ora la chiudo veramente qua
ciao

[quote="fradacla"][quote="quota 100"].e, comunque sia, i tre giorni dovrebbero essere presi per SERI motivi familiari, non per far bisboccia....ps i tre giorni non sono ferie, ma permessi per motivi gravi  [/quote]

Tua interpretazione, assolutamente campata in aria.
Il contratto dice "motivi familiari / personali", senza aggiungere altro. Visto che sembri ignorarlo, te lo ricordo.
[i]Il dipendente, inoltre, ha diritto, a domanda, nell’anno scolastico, a tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari documentati anche mediante autocertificazione.[/i]
Se chiedo un giorno per motivi personali e specifico nell'autocertificazione che devo fare un viaggio (=raggiungere una diversa località), il DS deve accontentarsi di questo. Che il mio viaggio sia di piacere o di necessità non dovrà interessare al DS, men che meno ai colleghi.[/quote]

Io gliel' ho gia' fatto notare e pure in termini piuttosto moderati. Aggiungo che certe lamentele mi sembrano delle bambinate poco consone a un " professionista" e a un educatore. Leggo adesso che la collega si e' messa a darci lezioni di deontologia professionale.E vabbe', contenta lei.

caro balanzone...a te piace insegnare in classi di 35 alunni, sapendo che ciò è dovuto al fatto che un collega in quel momento è a sciare? a me, scusa, no, per nulla....quello che sto sostenendo da giorni, non è il diritto ad avere i giorni di permesso, ma il fatto che sia giusto motivarli come viaggio di piacere...abbiamo questi 3 giorni? bene, prendiamoli, ma senza enfatizzare che è giusto siano presi anche per andarci a divertire...se poi, quando prendete la seggiovia la vostra coscienza non urla, sono solo fatti vostri, io non ci riesco, e questa volta PUNTO  veramente
trascorrete una serena domenica!

A chi riceve alunni (si divide la classe ma non si dovrebbe, il punto è che ci dovrebbero essere sempre i sostituti per eventuali assenze dei colleghi) non suoi, poco cambia se sia perché il collega è malato o sta usufruendo legalmente di una giornata di riposo per i fatti suoi.

L'unica cosa astrusa, peraltro già sottolineata, è che se non lo si può negare, allora neppure dovrebbe essere indicato il motivo specifico. A che pro, se non come arma per cercare di negarlo sulla base delle motivazioni indicate...ma tant'è.