naspi e contratti covid

Buongiorno,

non mi è chiara una cosa: se arrivassero a convocare con contratto covid e malauguratamente ci sarà un'altra quarantena se ho ben capito il contratto decade per "giusta causa". Ora, in tal caso si ha diritto alla Naspi? Personalmente, non fosse così, piuttosto che accettare un contratto con questo rischio rimango in Naspi da ora e poi si vedrà...

Altra domanda: le chiamate per questi contratti covid saranno dopo tutte le procedure da GPS e incrociate o vi è il rischio di trovarsi un contratto con questa clausola anche in sede di convocazioni da GPS posto comune?

Grazie a chi mi risponderà.

Allora:
niente Naspi dopo il licenziamento;
non saranno contratti stipulati da GPS ma da GI.
Ad oggi non sappiamo ancora se chi convocherà ci farà la grazia di dirci se si tratta di contratti "normali" da GI o se avranno la simpatica clausola. Io penso soltanto che a simili vergognose condizioni non accetterà nessuno.

Niente indennizzo non vuol dire niente Naspi. Ed accetteranno perchè saranno convocate persone che altrimenti non sarebbero mai state interpellate. Sono supplenze brevi e competono agli Istituti le chiamate.

In caso di sospensione delle attività didattiche in presenza, i contratti di lavoro attivati si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo.

Questo c'è scritto e questo riporto...se non si intende la Naspi allora di che indennizzo parliamo?
Che io sappia non ci sono altre indennità e infatti la paura di molti precari è rimanere bloccati in una regione che non è la propria, senza lavoro e senza sussidio.
Considerando che la maggior parte dei precari arriva da altre regioni...con una prospettiva del genere a mio parere non accetterà nessuno. Al limite qualcuno del posto che non ha nulla da perdere...ma altrimenti è una bella schifezza. I contratti brevi normali almeno qualche diritto te lo assicurano...

Doppione, scusate...

[quote="Marechiaro"]In caso di sospensione delle attività didattiche in presenza, i contratti di lavoro attivati si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo.

Questo c'è scritto e questo riporto...se non si intende la Naspi allora di che indennizzo parliamo?
...[/quote]

Anche io la interpreto così. Mi chiedo anche se chi è in Naspi ora, fai per 6 mesi, dovesse accettare un contratto così se fra un mese si torna alla dad perderebbe i mesi restanti di indennizzo?!

Buona domanda. Spero intervenga qualche moderatore.

Posso anche intervenire, ma per dirvi che non c'è una risposta chiara: quello che avete scritto è sensato, ma non si sa se per indennizzo si intenda la Naspi oppure no (io tendo a credere di no, ma non ho nessuna certezza); a maggior ragione penso che chi già usufruiva della Naspi possa continuare ad usufruirne in caso di licenziamento, ma per il momento non c'è niente di sicuro.

L'indennità a titolo di risarcimento in caso di licenziamento illegittimo va dalle 6 alle 36 mensilità pari dell'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR, anche se assunto da meno di 3 anni.
La Naspi è una prestazione a sostegno del reddito.
La legge dice che non ci sarà indennizzo perché il licenziamento sarà per giusta causa.

E' impossibile si intenda la Naspi: questa ha dei meccanismi ben precisi di calcolo (settimane di lavoro degli ultimi anni, stipendio medio, ecc) e di certo non si distingue se il contratto è "covid" o "non covid", oppure da GPS piuttosto che da GI.
Chi rientrerà nei requisiti ordinari per la Naspi la prenderà, covid o meno; non è un indennizzo, è un ammortizzatore sociale.

Ma allora per indennizzo che cosa si intende?

Forse ho capito: si parla dell'indennità che alcune categorie lavorative danneggiate dal Covid hanno ricevuto subito dopo il licenziamento e che equivaleva, a quanto ho letto, a 600 euro.
Se è così, allora la Naspi si continuerebbe a ricevere e lo scenario sarebbe meno tragico di quanto non sembrasse....

La Naspi si riceve senza dubbio se ricorrono le condizioni di legge: scadenza o licenziamento da contratto di lavoro dipendente (e il nostro lo è a tutti gli effetti) + requisiti di contribuzione pregressa (che variano per ciascuno di noi, ovviamente).

Ci sarebbe da discutere sulla giusta causa del licenziamento da lockdown, non è mica colpa del docente...

Verissimo, ma comunque ai fini del diritto alla NASPI è sufficiente la "perdita involontaria del lavoro", cosa che si verifica anche in caso di licenziamento per giusta causa (non è il lavoratore che vuole perderlo).