Non sappiamo niente di pedagogia
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lucetta10
franco71
herman il lattoniere
mac67
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Re: Non sappiamo niente di pedagogia
Più posti di pedagogisti nelle scuole, più corsi di pedagogia per docenti ed aspiranti docenti, più cfu per tutti ...
Valutativo- Messaggi : 686
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Re: Non sappiamo niente di pedagogia
Pedagogista = persona che non ha mai messo piede in classe, non sa un piffero della materia che insegni, ma pretende di spiegarti come devi insegnarla.
mac67- Messaggi : 7123
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Re: Non sappiamo niente di pedagogia
lucetta10 ha scritto:
Un'altra cosa che trovo bizzarra è che i corsi e gli aggiornamenti tenuti da pedagogisti siano sempre rigidamente frontali
Perché loro sanno infondere la scienza con l'imposizione delle mani, a differenza di noi.
mac67- Messaggi : 7123
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Località : Pianeta Terra
Re: Non sappiamo niente di pedagogia
franco71 ha scritto:Forse dirò una cavolata, ma ho l'impressione che le teorie pedagogiche sembrano pensate per un unico target, senza tener conto di età, grado d'istruzione, indirizzo di studio, contesti sociali.mac67 ha scritto:Pedagogista = persona che non ha mai messo piede in classe, non sa un piffero della materia che insegni, ma pretende di spiegarti come devi insegnarla.
Non solo è vero, ma c'è di peggio. Partono dall'assunto (totalmente ideologico) che il "come" si insegna è indipendente dal "cosa" si insegna.
mac67- Messaggi : 7123
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Re: Non sappiamo niente di pedagogia
Daniele Novara ripete la stessa solfa ormai da anni e forse è anche anni che non rimette piede in una scuola: di insegnanti preparatissimi io ne vedo nello stesso numero di insegnanti totalmente digiuni di pedagogia, cioè pochissimi (anche perché ormai nei percorsi di formazione e selezione degli insegnanti si dà più importanza alla pedagogia che alla competenza disciplinare). Il suo articolo lo leggo più che altro come un assist a Draghi, a Bianchi e all'internazionale neoliberista: chiede una scuola "applicativa", dice che senza un apprendimento applicativo non c'è apprendimento, e questo suona molto simile alle mitiche "competenze" che vogliono propinarci in tutte le salse. Perché la scuola non deve formare i futuri cittadini consapevoli e critici, per quello ci sono i social con il loro falso engagement e le loro fake news; la scuola invece deve formare i futuri consumatori e lavoratori precari, inconsapevoli di diritti e doveri, malleabili e manipolabili all'infinito, ai quali non possa mai venire in mente di mettere in discussione il sistema in cui viviamo. E quindi giù di competenze.
Sappiamo bene che la personalità e il senso critico si formano soprattutto a scuola, e non sulle competenze o sulle materie "applicative", ma sull'italiano, la matematica e in generale su tutto ciò che è superfluo, è apparentemente inutile, non è liscio e non alliscia. E si forma nell'incontro, talvolta scontro, con gli insegnanti. Allo stesso modo sappiamo che la scuola non è un luogo ameno e che il benessere dell'alunno non è sufficiente all'apprendimento, anzi lo studio spesso è noioso e faticoso e l'alunno deve compiere questa fatica per uscire dalla propria confort-zone, deve metterci impegno e fatica come farebbe un atleta che si allena.
Sappiamo bene che la personalità e il senso critico si formano soprattutto a scuola, e non sulle competenze o sulle materie "applicative", ma sull'italiano, la matematica e in generale su tutto ciò che è superfluo, è apparentemente inutile, non è liscio e non alliscia. E si forma nell'incontro, talvolta scontro, con gli insegnanti. Allo stesso modo sappiamo che la scuola non è un luogo ameno e che il benessere dell'alunno non è sufficiente all'apprendimento, anzi lo studio spesso è noioso e faticoso e l'alunno deve compiere questa fatica per uscire dalla propria confort-zone, deve metterci impegno e fatica come farebbe un atleta che si allena.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: Non sappiamo niente di pedagogia
Alcune considerazioni:
1.Attenzione a non confondere quel brodo che ci viene propinato nei corsi di formazione con la Pedagogia; essa è una disciplina complessa, intrecciata in modo profondo con la storia della cultura. I grandi pedagogisti (Comenio, Rousseau, Lambruschini, Dewey, Frobel...) non si limitavano a cucinare delle strategie didattiche innovative ma elaboravano una Filosofia dell'Educazione.
2.Colui o colei che hanno messo assieme l'articolo non hanno scelto bene la fotografia: John Keating è un esempio di totale mancanza di organica riflessione sul proprio ruolo educativo (da notare la scena in cui invita a strappare una pagina del libro senza che gli alunni possano nemmeno comprenderla, bloccando di fatto qualunque possibilità della costruzione di un approccio critico).
3.Nel merito condivido ciò che ha detto Herman; una malintesa Pedagogia è sempre una solida alleata di un malinteso riformismo.
1.Attenzione a non confondere quel brodo che ci viene propinato nei corsi di formazione con la Pedagogia; essa è una disciplina complessa, intrecciata in modo profondo con la storia della cultura. I grandi pedagogisti (Comenio, Rousseau, Lambruschini, Dewey, Frobel...) non si limitavano a cucinare delle strategie didattiche innovative ma elaboravano una Filosofia dell'Educazione.
2.Colui o colei che hanno messo assieme l'articolo non hanno scelto bene la fotografia: John Keating è un esempio di totale mancanza di organica riflessione sul proprio ruolo educativo (da notare la scena in cui invita a strappare una pagina del libro senza che gli alunni possano nemmeno comprenderla, bloccando di fatto qualunque possibilità della costruzione di un approccio critico).
3.Nel merito condivido ciò che ha detto Herman; una malintesa Pedagogia è sempre una solida alleata di un malinteso riformismo.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: Non sappiamo niente di pedagogia
elirpe ha scritto:I grandi pedagogisti (Comenio, Rousseau, Lambruschini, Dewey, Frobel...)
Lambruschini? Quello che aveva sollevato a Firenze una guerra accademica e giornalistica perché inferocito per il fatto che in un'istituzione scientifica della città fosse stata tenuta una conferenza sul modello evoluzionistico di Darwin????
Non ricordo l'anno esatto, perché i materiali li ho su un computer vecchio attualmente offline,
ma ricordo qualche amena citazione del pretone in oggetto, che oggi sarebbe oggettivamente imbarazzante.
C'era stato perfino un intenso scambio di lettere e di editoriali sulla Nazione, che all'epoca era considerata un giornale serio...
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Non sappiamo niente di pedagogia
lucetta10 ha scritto:elirpe ha scritto:Alcune considerazioni:
1.Attenzione a non confondere quel brodo che ci viene propinato nei corsi di formazione con la Pedagogia; essa è una disciplina complessa, intrecciata in modo profondo con la storia della cultura. I grandi pedagogisti (Comenio, Rousseau, Lambruschini, Dewey, Frobel...) non si limitavano a cucinare delle strategie didattiche innovative ma elaboravano una Filosofia dell'Educazione.
2.Colui o colei che hanno messo assieme l'articolo non hanno scelto bene la fotografia: John Keating è un esempio di totale mancanza di organica riflessione sul proprio ruolo educativo (da notare la scena in cui invita a strappare una pagina del libro senza che gli alunni possano nemmeno comprenderla, bloccando di fatto qualunque possibilità della costruzione di un approccio critico).
3.Nel merito condivido ciò che ha detto Herman; una malintesa Pedagogia è sempre una solida alleata di un malinteso riformismo.
La pedagogia è diventata quella "malintesa" di cui parli da quando, nel nostro mondo di conoscenze asistematiche e parcellizzate, si è "pretesa" disciplina autonoma e ha perso qualsivoglia fondamento epistemologico, esattamente come la sociologia, svincolate dalla filosofia e dalla storia del pensiero in generale, veleggiano ormai da decenni verso modelli astratti, tendenziali e privi di una idea di individuo (e di mondo) da formare/riformare: Rousseau era occasionalmente un pedagogista, non parliamo di Comenio...
Ecco perchè herman le vede adatte al progetto neoliberista, che vuole lavoratori formati all'hic et nunc del processo di lavoro del momento, esecutori privi di senso critico e visioni di insieme (competenza+competenza+competenza non fanno una somma significativa e non sono cultura), non a caso difficilmente riconvertibili quando cambia l'orizzonte degli eventi
Concordo completamente; la mia docente di Pedagogia del Liceo, persona lucida e preparata, affrontava in primo luogo la Filosofia dell'autore, poi la Filosofia dell'educazione dell'autore, poi la Metodologia e solo in conclusione le considerazioni Didattiche che potevano essere tratte.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: Non sappiamo niente di pedagogia
paniscus_2.1 ha scritto:elirpe ha scritto:I grandi pedagogisti (Comenio, Rousseau, Lambruschini, Dewey, Frobel...)
Lambruschini? Quello che aveva sollevato a Firenze una guerra accademica e giornalistica perché inferocito per il fatto che in un'istituzione scientifica della città fosse stata tenuta una conferenza sul modello evoluzionistico di Darwin????
Non ricordo l'anno esatto, perché i materiali li ho su un computer vecchio attualmente offline,
ma ricordo qualche amena citazione del pretone in oggetto, che oggi sarebbe oggettivamente imbarazzante.
C'era stato perfino un intenso scambio di lettere e di editoriali sulla Nazione, che all'epoca era considerata un giornale serio...
Lambruschini era fortemente conservatore; ciò non toglie il valore della sua riflessione sulla società e sul rapporto con la devianza e la lucidità con cui affronta i rapporti tra educazione, istruzione e scuola (e l'apporto critico che essa può esercitare nei confronti della società). Riconoscerne la grandezza non significa tacerne i limiti: ho citato anche Frobel ma non abbraccerei mai i presupposti filosofici della sua Filosofia Romantica.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: Non sappiamo niente di pedagogia
Nel grandissimo mischione di frammenti diversi che spuntano nell'articolo di Novara, mi colpisce l'accenno, totalmente incongruo, alla "scuola dei quiz a crocette" (cioè, dell'aborrito vecchio nozionismo) che avrebbe fatto il suo tempo e sarebbe da dimenticare.
Ma a me risulta che la moda dei test a crocette (o comunque delle verifiche snelle, veloci, "smart", "oggettive", grigliate fino alla carbonella, e sottratte il più possibile al margine di valutazione soggettiva dell'insegnante), sia relativamente recente e che non c'entri assolutamente nulla con la scuola del "nozionismo tradizionale"; anzi una ventina d'anni fa veniva proprio contrapposta alle modalità tradizionali, sia da parte di chi le approvava, sia di chi le combatteva.
a) "Che vergogna, adesso invece di farli sgobbare a scrivere i temi e i riassunti come si deve, o a fare i problemi di matematica belli tosti, li valutano solo con le domandine a quiz!"
b) "Che bello, finalmente ci sono le prove oggettive, così quegli str*nzi di insegnanti non potranno più mettere il voto che gli pare solo perché non sono d'accordo sulle idee!"
In entrambi i casi, c'era una contrapposizione netta: modalità nuove, pimpanti, efficienti, "accountable", e quasi integralmente copiate dal mondo americano, viste come il CONTRARIO del vecchio nozionismo tradizionale e come metodo adatto alla mitica nuova scuola delle competenze. Adesso invece, proprio secondo un pedagogista, coincidono? Il dottor Novara ha la memoria così corta?
Ma a me risulta che la moda dei test a crocette (o comunque delle verifiche snelle, veloci, "smart", "oggettive", grigliate fino alla carbonella, e sottratte il più possibile al margine di valutazione soggettiva dell'insegnante), sia relativamente recente e che non c'entri assolutamente nulla con la scuola del "nozionismo tradizionale"; anzi una ventina d'anni fa veniva proprio contrapposta alle modalità tradizionali, sia da parte di chi le approvava, sia di chi le combatteva.
a) "Che vergogna, adesso invece di farli sgobbare a scrivere i temi e i riassunti come si deve, o a fare i problemi di matematica belli tosti, li valutano solo con le domandine a quiz!"
b) "Che bello, finalmente ci sono le prove oggettive, così quegli str*nzi di insegnanti non potranno più mettere il voto che gli pare solo perché non sono d'accordo sulle idee!"
In entrambi i casi, c'era una contrapposizione netta: modalità nuove, pimpanti, efficienti, "accountable", e quasi integralmente copiate dal mondo americano, viste come il CONTRARIO del vecchio nozionismo tradizionale e come metodo adatto alla mitica nuova scuola delle competenze. Adesso invece, proprio secondo un pedagogista, coincidono? Il dottor Novara ha la memoria così corta?
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
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