dopo le nomine a tempo determinato a PN: articolo e riflessione
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dopo le nomine a tempo determinato a PN: articolo e riflessione
Posto oggi il commento relativo alla situazione post nome a tempo determinato
"Una quindicina di cattedre annuali 2015-2016 non assegnate alle maestre precarie nelle scuole primarie e dell’infanzia, posti di sostegno in cantiere e una cascata di spezzoni orari ancora senza titolare. E’ questo il bilancio della giornata di incarichi annuali alle maestre supplenti, ieri, nell’emiciclo del Grigoletti a Pordenone, che non ha chiuso la partita. «Una trentina le nomine annuali assegnate con scadenza 30 giugno 2016, ma tante maestre precarie hanno preferito rimanere nelle scuole non statali cattoliche – ha cercato le ragioni il sindacalista Flcgil Giuseppe Mancaniello –. Ci sono graduatorie esaurite e la palla degli incarichi prima dell’avvio delle lezioni, il 14 settembre, passa alle singole scuole». Le nomine. Giornata di nomine per corpire i posti vacanti nelle scuole dell’infanzia e primarie statali con strascico di proteste. «Una trentina di precarie inserite con riserva nelle graduatorie a esaurimento non sono chiamate alla scelta dell’incarico annuale – Donatella Rossi, sindacalista Gilda, ha seguito i ricorsi –. Inoltre, gli spezzoni orari sono concentrati in due giorni della settimana e la scelta diventa difficile per le maestre precarie». Il problema delle cattedre-spezzatino salta fuori ogni anno: le supplenti cercano di incastrare la nomina annuale di qualche ora residua con le future supplenze brevi, ma è un equilibrismo che mette alla prova i nervi. «Cinque ore in una scuola – una precaria ha raccontato la sua esperienza –, poi la spola per insegnare tra Claut e un circolo di Pordenone per arrotondare ore e salario ha mandato in tilt la pazienza lo scorso anno». Casi da manuale della didattica estrema, quella permessa dalla legge, per dare più lavoro e più salario ai precari in base alle ore di part-time delle colleghe di ruolo. Le voci precarie. «Pochi posti da scegliere e tanti spezzoni perché le nomine in ruolo hanno diminuito le possibilità di lavoro dei precari – ha rilevato Rosanna Crupi, supplente da oltre 10 anni –. Il sogno è quello di un posto di lavoro in una sede sola e capace di garantire un reddito decoroso. Invece, il ministero dell’Istruzione ci ha offerto la sorpresa di chiedere assunzioni in ruolo in 105 province nazionali: non ho fatto domanda via web». Le ragioni sono chiare. «Sono arrivata a Pordenone dalla Sicilia per lavorare – ha raccontato la maestra che è salita sul “treno del sole” nel 2000 –. Andarsene con un mutuo casa acceso? Resto a Pordenone». Il “niet” alla fase B delle nomine in ruolo è stato di altre maestre stagionali. «Domande della disperazione? No, grazie – la battuta è di Letizia, precaria dal 1998 –. Il timore è l’arrivo di colleghi da altre regioni: scipperanno le cattedre?». La curiosità: assenti maestri maschi precari e il settore vira al rosa intenso. Ancora nomine. Le nomine 2015-2016 vanno avanti: i posti vacanti saranno coperti con le supplenze delle scuole. «Le operazioni di assegnazione proseguiranno a settembre anche per ausiliari, tecnici amministrativi precari – i sindacalisti confederali hanno fretta di risolvere il problema per il settore degli Ata –. Gli incarichi potrebbero essere, con part-time e spezzoni, un centinaio». Si rimettono in circuito oltre cento posti di lavoro: la percentuale maggiore è quella nelle mansioni di bidello. «Precari con il lavoro sicuro». Gli Ata hanno una filosofia concreta del lavoro: come la crisi trasformi le supplenze a scuola nel paradiso in terra. «Tra gli aspiranti alle supplenze in bidelleria – ha rilevato Mancaniello – ci sono anche laureati»."
"Una quindicina di cattedre annuali 2015-2016 non assegnate alle maestre precarie nelle scuole primarie e dell’infanzia, posti di sostegno in cantiere e una cascata di spezzoni orari ancora senza titolare. E’ questo il bilancio della giornata di incarichi annuali alle maestre supplenti, ieri, nell’emiciclo del Grigoletti a Pordenone, che non ha chiuso la partita. «Una trentina le nomine annuali assegnate con scadenza 30 giugno 2016, ma tante maestre precarie hanno preferito rimanere nelle scuole non statali cattoliche – ha cercato le ragioni il sindacalista Flcgil Giuseppe Mancaniello –. Ci sono graduatorie esaurite e la palla degli incarichi prima dell’avvio delle lezioni, il 14 settembre, passa alle singole scuole». Le nomine. Giornata di nomine per corpire i posti vacanti nelle scuole dell’infanzia e primarie statali con strascico di proteste. «Una trentina di precarie inserite con riserva nelle graduatorie a esaurimento non sono chiamate alla scelta dell’incarico annuale – Donatella Rossi, sindacalista Gilda, ha seguito i ricorsi –. Inoltre, gli spezzoni orari sono concentrati in due giorni della settimana e la scelta diventa difficile per le maestre precarie». Il problema delle cattedre-spezzatino salta fuori ogni anno: le supplenti cercano di incastrare la nomina annuale di qualche ora residua con le future supplenze brevi, ma è un equilibrismo che mette alla prova i nervi. «Cinque ore in una scuola – una precaria ha raccontato la sua esperienza –, poi la spola per insegnare tra Claut e un circolo di Pordenone per arrotondare ore e salario ha mandato in tilt la pazienza lo scorso anno». Casi da manuale della didattica estrema, quella permessa dalla legge, per dare più lavoro e più salario ai precari in base alle ore di part-time delle colleghe di ruolo. Le voci precarie. «Pochi posti da scegliere e tanti spezzoni perché le nomine in ruolo hanno diminuito le possibilità di lavoro dei precari – ha rilevato Rosanna Crupi, supplente da oltre 10 anni –. Il sogno è quello di un posto di lavoro in una sede sola e capace di garantire un reddito decoroso. Invece, il ministero dell’Istruzione ci ha offerto la sorpresa di chiedere assunzioni in ruolo in 105 province nazionali: non ho fatto domanda via web». Le ragioni sono chiare. «Sono arrivata a Pordenone dalla Sicilia per lavorare – ha raccontato la maestra che è salita sul “treno del sole” nel 2000 –. Andarsene con un mutuo casa acceso? Resto a Pordenone». Il “niet” alla fase B delle nomine in ruolo è stato di altre maestre stagionali. «Domande della disperazione? No, grazie – la battuta è di Letizia, precaria dal 1998 –. Il timore è l’arrivo di colleghi da altre regioni: scipperanno le cattedre?». La curiosità: assenti maestri maschi precari e il settore vira al rosa intenso. Ancora nomine. Le nomine 2015-2016 vanno avanti: i posti vacanti saranno coperti con le supplenze delle scuole. «Le operazioni di assegnazione proseguiranno a settembre anche per ausiliari, tecnici amministrativi precari – i sindacalisti confederali hanno fretta di risolvere il problema per il settore degli Ata –. Gli incarichi potrebbero essere, con part-time e spezzoni, un centinaio». Si rimettono in circuito oltre cento posti di lavoro: la percentuale maggiore è quella nelle mansioni di bidello. «Precari con il lavoro sicuro». Gli Ata hanno una filosofia concreta del lavoro: come la crisi trasformi le supplenze a scuola nel paradiso in terra. «Tra gli aspiranti alle supplenze in bidelleria – ha rilevato Mancaniello – ci sono anche laureati»."
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