Riassuntino.... Esiti della fase b

http://www.lastampa.it/2015/09/04/cultura/opinioni/editoriali/quelle-mila-cattedre-rimaste-vuote-ws3qYzEVBT7sNwcWyg57bI/pagina.html

Mi immagino la Fondazione Agnelli quando vedrà che gli abilitati PAS sono in media molto più anziani di chi è in GE.

Bella questa! Perché i più giovani dovrebbero essere contemporaneamente anche più qualificati lo sa solo lui!

Gli insegnanti più giovani sono molto meno qualificati perché:

1) Si sono laureati quando ormai la laurea italiana era diventata una mezza farsa (al giorno d'oggi ci si laurea persino on line) mentre vent'anni fa le nostre facoltà erano molto prestigiose e i nostri laureati erano molto richiesti ovunque all'estero.

2) Non hanno frequentato le SSIS, corsi post-lauream che per quanto fossero imperfetti comunque garantivano un certo grado di conoscenze, competenze didattiche e laboratoriali e un minimo di cognizioni psicopedagogiche.

3) Non hanno nessuna o pochissima esperienza.

Adesso sfido questo genio a darmi almeno tre motivazioni per cui un insegnante giovane dovrebbe essere più qualificato di uno meno giovane. E non mi si dica che ha maggiori competenze informatiche perché è una gran cavolata! Può essere vero in confronto ad un settantenne ma non certamente rispetto ad un quarantenne o poco più! Anche noi siamo abituati ad usare le nuove tecnologie!

E non mi dica neanche che loro hanno vinto un concorso! Chi si trova nelle GM 2012 attualmente non ha vinto un bel niente, è soltanto idoneo! Gli abilitati SSIS invece hanno superato la selezione in ingresso e una in uscita, oltre agli esami, che era equiparata ad un concorso a tutti gli effetti.

Non vorrei dire, ma in GE gli ultimi abilitati del IX ciclo hanno 33 anni.
Molti PAS ne hanno 50.
L'esperienza è relativa, c'è chi non sa insegnare neppure dopo 30 anni di ruolo. Magari, semplicemente, odia quel lavoro.

Non mi stupisco delle critiche della Fondazione Agnelli.

Hanno, in effetti, IMHO, la loro parte di ragione quando evidenziano la discrepanza tra posti disponibili e candidati in GAE.

Per altro il problema si poteva, volendo, risolvere, rivedendo in maniera ragionata le classi di concorso. Ad esempio si potevano scorporare le ore di scienze da quelle di matematica alle medie e, una volta assunti tutti i precari nelle GAE di A059, attribuire i posti restanti di scienze ad A060 e quelli restanti di matematica ad A047/A048. Di certo la didattica della matematica e delle scienze alle medie non ci avrebbe rimesso assumendo gente abilitata e specializzata sulle superiori prendendoli, per altro, da graduatorie che non hanno una seria prospettiva di esaurirsi.

Quanto alla solita solfa dei giovani migliori dei vecchi... è, per l'appunto, una solfa priva di basi razionali: ignoranza e balordaggine sono uniformemente distribuite su tutte le coorti di età.

Gugu non lo metto in dubbio ma rispondevo a tutti i politici che in genere dicono che gli abilitati delle GaE sono dei vecchi da rottamare, e che invece occorre bandire nuovi concorsi per assumere i giovani!

E comunque, anche se un sissino può avere 33 anni e un Passino può averne 50, questo non risponde alla mia domanda: perché un insegnante giovane dovrebbe essere più competente di uno meno giovane?!

Se l'esperienza è relativa, allora anche i titoli sono relativi, e allora lo è qualsiasi cosa, perché chiunque può essere insegnante e magari può odiare l'insegnamento. Ma che c'entra questo? Può capitare sia a un giovane che a un vecchio e non risponde ugualmente alla domanda.

Lenar bravissimo: la solita solfa priva di ogni senso!

Lenar ha scritto:Non mi stupisco delle critiche della Fondazione Agnelli.

Hanno, in effetti, IMHO, la loro parte di ragione quando evidenziano la discrepanza tra posti disponibili e candidati in GAE.

Per altro il problema si poteva, volendo, risolvere, rivedendo in maniera ragionata le classi di concorso. Ad esempio si potevano scorporare le ore di scienze da quelle di matematica alle medie e, una volta assunti tutti i precari nelle GAE di A059, attribuire i posti restanti di scienze ad A060 e quelli restanti di matematica ad A047/A048. Di certo la didattica della matematica e delle scienze alle medie non ci avrebbe rimesso assumendo gente abilitata e specializzata sulle superiori prendendoli, per altro, da graduatorie che non hanno una seria prospettiva di esaurirsi.

Quanto alla solita solfa dei giovani migliori dei vecchi... è, per l'appunto, una solfa priva di basi razionali: ignoranza e balordaggine sono uniformemente distribuite su tutte le coorti di età.

Quoto totalmente.
Post di grande intelligenza.

Anzi, a proposito dell'odiare l'insegnamento: magari venticinque anni fa avremmo potuto scegliere di fare altro, invece abbiamo deciso di diventare insegnanti. Al giorno d'oggi invece un concorso a cattedra per molti può sembrare soltanto un'oppotunità, o l'unica opportunità, di trovare un lavoro stabile.

Stellastellina1975 ha scritto:Anzi, a proposito dell'odiare l'insegnamento: magari venticinque anni fa avremmo potuto scegliere di fare altro, invece abbiamo deciso di diventare insegnanti. Al giorno d'oggi invece un concorso a cattedra per molti può sembrare soltanto un'oppotunità, o l'unica opportunità, di trovare un lavoro stabile.

Vero, ma io non ci vedo niente di male in questo.
In periodi di crisi vedo positivo che una persona cerchi di adattarsi a ciò che offre il mercato. Questo vale per l'insegnamento, ma anche per qualsiasi altro posto di lavoro.

Il fatto stesso che al mio TFA, su 10 frequentanti (vincitori della selezione) solo 2 fossero under30 la dice lunga sul valore dei giovani.

E non si pensi che i trentenni siano stati eliminati dai pochi titoli posseduti; io sono stato preso con ZERO punti di titoli.