Chi controlla l’operato dei Presidi?
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Chi controlla l’operato dei Presidi?
I Presidi controllano l’operato dei Professori ma chi controlla l’operato dei Presidi? Qual è l’organigramma completo?
7000 Presidi sono tanti per non dipendere da nessuno.
A presto
7000 Presidi sono tanti per non dipendere da nessuno.
A presto
GianniRosso- Messaggi : 23
Data d'iscrizione : 04.10.15
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Che io sappia, l'Usr.
Dec- Moderatore
- Messaggi : 88150
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Mentre il Direttore Generale dell'USR si interfaccia con il Ministro dell'Istruzione?
GianniRosso- Messaggi : 23
Data d'iscrizione : 04.10.15
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Direi di sì o almeno con il ministero (non credo con il ministro politico, ma con i dirigenti centrali).
Dec- Moderatore
- Messaggi : 88150
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Si ritorna al vecchio discorso, del chi controlla i controllori. Secondo me il preside dovrebbe essere ELETTIVO, eletto all'interno del collegio docenti se si vuole essere veramente democratici, e dovrebbe rimanere in carica per un massimo di cinque anni, poi nuove elezioni, e così via. Proprio perché il dirigente non è elettivo ecco che diventa come una specie di manager che si sente in diritto di fare quello che vuole, perché il sistema gli consegna l'Istituto come un feudo, come una proprietà privata.
Il nostro non è un affatto un sistema democratico, ma è oligarchico: una fascia ristretta di persone (i padroni) ha il potere nell'istruzione, nell'economia, nei settori chiave della vita sociale e tutti gli altri dipendono da questi padroni anche quando sono i sottoposti ad avere vera importanza, e anche i sindacati sono sempre più succubi dei datori di lavoro; meno male che la scuola non è ancora proprio come un'azienda, ma è solo questione di tempo. Lo dice stesso il termine che designa i lavoratori, vengono infatti chiamati "dipendenti": questa parola dice tutto, esprime il potere dei capi sui sottoposti. I padroni per definizione non pensano mai al bene del lavoratore, ma al proprio. Invece sarebbe stupendo se le scuole e le fabbriche fossero gestite dai lavoratori stessi, che riunendosi decidono di comune accordo quali obiettivi realizzare in ogni ambito lavorativo in una specie di proprietà sociale, sarebbe l'instaurazione della vera democrazia.
Il nostro non è un affatto un sistema democratico, ma è oligarchico: una fascia ristretta di persone (i padroni) ha il potere nell'istruzione, nell'economia, nei settori chiave della vita sociale e tutti gli altri dipendono da questi padroni anche quando sono i sottoposti ad avere vera importanza, e anche i sindacati sono sempre più succubi dei datori di lavoro; meno male che la scuola non è ancora proprio come un'azienda, ma è solo questione di tempo. Lo dice stesso il termine che designa i lavoratori, vengono infatti chiamati "dipendenti": questa parola dice tutto, esprime il potere dei capi sui sottoposti. I padroni per definizione non pensano mai al bene del lavoratore, ma al proprio. Invece sarebbe stupendo se le scuole e le fabbriche fossero gestite dai lavoratori stessi, che riunendosi decidono di comune accordo quali obiettivi realizzare in ogni ambito lavorativo in una specie di proprietà sociale, sarebbe l'instaurazione della vera democrazia.
Scuola70- Messaggi : 1434
Data d'iscrizione : 28.02.14
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Scuola70 ha scritto:Si ritorna al vecchio discorso, del chi controlla i controllori. Secondo me il preside dovrebbe essere ELETTIVO, eletto all'interno del collegio docenti se si vuole essere veramente democratici, e dovrebbe rimanere in carica per un massimo di cinque anni, poi nuove elezioni, e così via. Proprio perché il dirigente non è elettivo ecco che diventa come una specie di manager che si sente in diritto di fare quello che vuole, perché il sistema gli consegna l'Istituto come un feudo, come una proprietà privata.
Il nostro non è un affatto un sistema democratico, ma è oligarchico: una fascia ristretta di persone (i padroni) ha il potere nell'istruzione, nell'economia, nei settori chiave della vita sociale e tutti gli altri dipendono da questi padroni anche quando sono i sottoposti ad avere vera importanza, e anche i sindacati sono sempre più succubi dei datori di lavoro; meno male che la scuola non è ancora proprio come un'azienda, ma è solo questione di tempo. Lo dice stesso il termine che designa i lavoratori, vengono infatti chiamati "dipendenti": questa parola dice tutto, esprime il potere dei capi sui sottoposti. I padroni per definizione non pensano mai al bene del lavoratore, ma al proprio. Invece sarebbe stupendo se le scuole e le fabbriche fossero gestite dai lavoratori stessi, che riunendosi decidono di comune accordo quali obiettivi realizzare in ogni ambito lavorativo in una specie di proprietà sociale, sarebbe l'instaurazione della vera democrazia.
La battuta del sabato pomeriggio.
gugu- Messaggi : 39712
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Io concordo con Scuola70. Anzi... andrei oltre.
Basta con questi medici scelti in base a criteri antidemocratici. Eleggiamo il nostro medico di famiglia.
E poi? Vogliamo smetterla con tutti questi ingegneri con la puzza sotto il naso? Progettisti liberi! Che ci vuole a dimensionare i pilastri di un grattacielo!?
Basta con questi medici scelti in base a criteri antidemocratici. Eleggiamo il nostro medico di famiglia.
E poi? Vogliamo smetterla con tutti questi ingegneri con la puzza sotto il naso? Progettisti liberi! Che ci vuole a dimensionare i pilastri di un grattacielo!?
Lenar_- Messaggi : 78
Data d'iscrizione : 02.11.17
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Veramente il medico di famiglia ce lo scegliamo già;-)
E il Dirigente Scolastico è comunque un ex insegnante: non dico che con il sistema proposto da Scuola70 (e non solo da lui; se non ricordo male, è una proposta che la Gilda porta avanti da anni) le cose andrebbero meglio (secondo me ci sarebbero altri problemi, a cominciare dal collegio spaccato in due tra i sostenitori del Dirigente eletto, che dovrebbe rendere conto e magari distribuire favori ai propri elettori, e i sostenitori del candidato sconfitto, che gli remerebbero contro a prescindere), ma non sarebbe comunque una questione di titolo di studio, visto che il titolo per fare il Ds è anche adesso la laurea; la differenza sarebbe solo nel superamento o meno del concorso.
E il Dirigente Scolastico è comunque un ex insegnante: non dico che con il sistema proposto da Scuola70 (e non solo da lui; se non ricordo male, è una proposta che la Gilda porta avanti da anni) le cose andrebbero meglio (secondo me ci sarebbero altri problemi, a cominciare dal collegio spaccato in due tra i sostenitori del Dirigente eletto, che dovrebbe rendere conto e magari distribuire favori ai propri elettori, e i sostenitori del candidato sconfitto, che gli remerebbero contro a prescindere), ma non sarebbe comunque una questione di titolo di studio, visto che il titolo per fare il Ds è anche adesso la laurea; la differenza sarebbe solo nel superamento o meno del concorso.
Dec- Moderatore
- Messaggi : 88150
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
A quanto mi risulta, all'università, sia i rettori di ateneo sia i presidi di facoltà sono elettivi, e quando finiscono il mandato tornano a fare i professori come prima. Per cui, l'eventualità che lo si possa fare anche nelle scuole non è necessariamente un'ipotesi assurda o una battuta umoristica.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Dec ha scritto:Veramente il medico di famiglia ce lo scegliamo già;-)
E il Dirigente Scolastico è comunque un ex insegnante: non dico che con il sistema proposto da Scuola70 (e non solo da lui; se non ricordo male, è una proposta che la Gilda porta avanti da anni) le cose andrebbero meglio (secondo me ci sarebbero altri problemi, a cominciare dal collegio spaccato in due tra i sostenitori del Dirigente eletto, che dovrebbe rendere conto e magari distribuire favori ai propri elettori, e i sostenitori del candidato sconfitto, che gli remerebbero contro a prescindere), ma non sarebbe comunque una questione di titolo di studio, visto che il titolo per fare il Ds è anche adesso la laurea; la differenza sarebbe solo nel superamento o meno del concorso.
Quindi come DS andrebbe bene un docente che non sa nemmeno cosa sia un atto d'indirizzo o un conto consuntivo?
Basta che proponga un buon orario a chi lo ha eletto in collegio o prometta fondi per i progetti?
Non ti pare che si andrebbe verso una deriva disastrosa?
gugu- Messaggi : 39712
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
paniscus_2.1 ha scritto:A quanto mi risulta, all'università, sia i rettori di ateneo sia i presidi di facoltà sono elettivi, e quando finiscono il mandato tornano a fare i professori come prima. Per cui, l'eventualità che lo si possa fare anche nelle scuole non è necessariamente un'ipotesi assurda o una battuta umoristica.
Credo che questo non si possa fare per un motivo giuridico: i docenti universitari hanno lo status di dirigenti della PA, cioè, detto brutalmente, hanno "potere di spesa", mentre noi no.
Quindi l'elezione di un docente universitario alla carica di rettore è l'elezione di un dirigente ad un'altra carica dirigenziale all'interno della PA, terminata la quale torna alla sua precedente attività, sempre dirigenziale.
Per la Costituzione un funzionario della PA, come siamo noi, non può diventare un dirigente in seguito ad un'elezione, ma può farlo solo per concorso.
Però, forse, se qualche sindacato continua a proporlo, potrebbero esserci sistemi per superare questo scoglio...
udl- Messaggi : 2098
Data d'iscrizione : 04.04.12
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
gugu ha scritto:Dec ha scritto:Veramente il medico di famiglia ce lo scegliamo già;-)
E il Dirigente Scolastico è comunque un ex insegnante: non dico che con il sistema proposto da Scuola70 (e non solo da lui; se non ricordo male, è una proposta che la Gilda porta avanti da anni) le cose andrebbero meglio (secondo me ci sarebbero altri problemi, a cominciare dal collegio spaccato in due tra i sostenitori del Dirigente eletto, che dovrebbe rendere conto e magari distribuire favori ai propri elettori, e i sostenitori del candidato sconfitto, che gli remerebbero contro a prescindere), ma non sarebbe comunque una questione di titolo di studio, visto che il titolo per fare il Ds è anche adesso la laurea; la differenza sarebbe solo nel superamento o meno del concorso.
Quindi come DS andrebbe bene un docente che non sa nemmeno cosa sia un atto d'indirizzo o un conto consuntivo?
Basta che proponga un buon orario a chi lo ha eletto in collegio o prometta fondi per i progetti?
Non ti pare che si andrebbe verso una deriva disastrosa?
Ho già anticipato le tue obiezioni. Mi sembra eccessivo parlare di deriva disastrosa, anche se vedo tutti i rischi di una proposta del genere (la ricerca del consenso, in particolare, la considero molto pericolosa, ma non è che ora molti Ds non ricerchino il consenso degli studenti, dei genitori, dei loro superiori...). Per quanto riguarda l'atto di indirizzo e il conto consuntivo, penso che possano studiare, esattamente come fanno oggi, visto che i Ds non sono tutti laureati in giurisprudenza o in economia, ma per lo più in psicologia, scienze dell'educazione, lettere, filosofia, matematica, lingue..., tutti corsi di laurea che non formano certo su queste materie. Oppure si sceglie una strada opposta: un manager con una solita formazione gestionale (e una laurea come quelle che sono richieste per fare il Dsga), ma che a quel punto non si sogna nemmeno di intervenire sulla didattica, visto che una scuola l'ha al massimo frequentata da studente. Oggi come oggi la figura del Ds è un po' un ibrido e non mi sembra che funzioni così bene (al di là delle qualità e della buona volontà individuale: è chiaro che ci sono anche ottimi dirigenti); non dico che non possa andare anche peggio di così, per carità, ma non avendo la controprova non ho un'opinione così chiara in merito; penso che si possa discuterne senza fare facile ironia. E' chiaro che la legge 107 è andata nella direzione opposta (concentrando nella figura del Ds sia le competenze gestionali sia quelle didattiche) e non mi sembra che abbia portato risultati positivi. Mi pare che la proposta della Gilda preveda proprio uno sdoppiamento della figura: un manager nominato per occuparsi della gestione e un preside eletto per occuparsi della didattica.
Dec- Moderatore
- Messaggi : 88150
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Dec ha scritto: Per quanto riguarda l'atto di indirizzo e il conto consuntivo, penso che possano studiare, esattamente come fanno oggi,
Peccato che oggi ci sia un concorso che può dire se il docente ha studiato effettivamente oppure non è in grado di affrontare quelle tematiche; in questo mondo distopico un docente in un pomeriggio verrebbe "eletto" preside e il giorno dopo si ritroverebbe a dover gestire un'intera scuola senza sapere assolutamente nulla. Mi parrebbe una scelta scriteriata, anche chi dovesse accettare un'acclamazione simile dovrebbe farsi parecchie domande.
gugu- Messaggi : 39712
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Sì, il rischio c'è, sono d'accordo. Però sull'efficacia dei concorsi, sia per selezionare i docenti sia per selezionare i dirigenti, sai che ho sempre qualche dubbio.
Dec- Moderatore
- Messaggi : 88150
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
udl ha scritto:Per la Costituzione un funzionario della PA, come siamo noi, non può diventare un dirigente in seguito ad un'elezione, ma può farlo solo per concorso.
Però, forse, se qualche sindacato continua a proporlo, potrebbero esserci sistemi per superare questo scoglio...
Per esempio, si potrebbe ipotizzare un sistema di formazione per gli insegnanti interessati, con esame selettivo e con aggiornamenti adeguati, che rilasci una sorta di "abilitazione" a fare il preside, ma senza nessun diritto automatico ad essere assunto a tempo indeterminato per quell'incarico. Poi, nelle singole scuole, si potrebbe eleggere il preside scegliendo tra quelli che sono in possesso di quel titolo, incaricandoli con un mandato a termine, e ponendo un certo limite di tempo tra un mandato e l'altro.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Quanto alla presunta importanza capitale del cosidetto "atto di indirizzo", qualcuno mi spiega come abbiamo fatto a sopravvivere fino a quattro anni fa, quando se ne faceva a meno?
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Ma perché il collegio docenti dovrebbe scegliere il preside?
Quali capacità mistiche dovrebbero avere questi docenti per capire chi è il migliore fra tutti i docenti?
Siete certi che nei vostri collegi verrebbe scelto il docente "migliore" e non un soggetto differente dal quale si vogliono ottenere favori o, al contrario, vederlo sommerso dai guai?
Quali capacità mistiche dovrebbero avere questi docenti per capire chi è il migliore fra tutti i docenti?
Siete certi che nei vostri collegi verrebbe scelto il docente "migliore" e non un soggetto differente dal quale si vogliono ottenere favori o, al contrario, vederlo sommerso dai guai?
gugu- Messaggi : 39712
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Non ne sono per nulla convinto e l'ho già scritto, ma non sono nemmeno convinto che i migliori siano quelli che vincono il concorso oggi.
Quando al fatto di eleggere qualcuno per vederlo sommerso dai guai, basta che quel qualcuno rifiuti la nomina o si dimetta; non può certo diventare una punizione per qualcuno;-)
Quando al fatto di eleggere qualcuno per vederlo sommerso dai guai, basta che quel qualcuno rifiuti la nomina o si dimetta; non può certo diventare una punizione per qualcuno;-)
Dec- Moderatore
- Messaggi : 88150
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Sarà, a mio state enormemente sottovalutando le responsabilità della professione.
gugu- Messaggi : 39712
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Al contrario, proprio perché mi rendo conto che è un compito estremamente difficile da svolgere penso che bisognerebbe cambiare qualcosa per renderlo meno improbo, anche se non ho le idee precise su cosa si potrebbe fare; di sicuro non concentrare tutti i poteri e scaricare tutte le responsabilità sulle spalle di una sola persona, come ha fatto la 107.
Dec- Moderatore
- Messaggi : 88150
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
La novità del concorso in corso è la fase di tirocinio, che il ministro vorrebbe eliminare, secondo me facendo un grave errore. Non ci si può improvvisare dirigenti.
A0quarantasette- Messaggi : 3404
Data d'iscrizione : 29.08.12
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Vorrei fare un attimo di chiarezza: l'elezione del preside è stata una prassi recente in Spagna e quindi non c'è nulla di inammissibile nell'idea di Scuola70; da precisare è il fatto che il collegio docenti concorreva all'elezione assieme al consiglio d'istituto e all'amministrazione.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
L'unico che è riuscito a descrivere (nella montagna del luogocomunismo e dello sciocchezzaio imperante) e analizzare i problemi "reali" del Dirigente Scolastico (gli ex presidi) è stato Massimo Cerulo col libro (che consiglio a tutti i futuri aspiranti Dirigenti Scolastici di leggere) in link.
http://www.fondazioneagnelli.it/2016/01/29/gli-equilibristi-la-vita-quotidiana-del-dirigente-scolastico-presentazione-torino-mercoledi-3-febbraio-ore-17/
Il problema è che moltissimi docenti che affrontano (e superano, dopotutto basta essere determinati e studiare) il concorso di Dirigente Scolastico è che pensano di sapere quello che gli aspetta (dopotutto un docente lavorando a scuola pensa di sapere come va gestita una scuola...grave errore ah,ah,ah...una cosa che ad esempio sorprende molti neo-ds è quanto tempo dovranno stare in pressochè totale simbiosi con i dsga, in una sorta di rapporto marito-moglie) e purtroppo per loro non hanno spesso la più pallida idea del vero lavoro che dovranno affrontare (1% leader didattico 99% burocrate a capo di una vera e propria azienda con centinaia di dipendenti da gestire nel pressochè totale abbandono degli ambiti territoriali di riferimento, con personale che di fatto non viene neppure scelto dal Ds).
Fare il DS è una scelta di vita e mentre il docente può anche avere il tempo libero dopo le ore di lezione (e correzione compiti), l'impegno effettivo richiesto dal DS è analogo a quello di un dirigente di un'azienda privata (quindi lavoro full time di 8-9 ore al giorno con relativo studio a casetta il sabato e la domenica per approfondire e studiare le varie normative scolastiche..questo se si vuole fare un buon lavoro ovviamente).
http://www.fondazioneagnelli.it/2016/01/29/gli-equilibristi-la-vita-quotidiana-del-dirigente-scolastico-presentazione-torino-mercoledi-3-febbraio-ore-17/
Il problema è che moltissimi docenti che affrontano (e superano, dopotutto basta essere determinati e studiare) il concorso di Dirigente Scolastico è che pensano di sapere quello che gli aspetta (dopotutto un docente lavorando a scuola pensa di sapere come va gestita una scuola...grave errore ah,ah,ah...una cosa che ad esempio sorprende molti neo-ds è quanto tempo dovranno stare in pressochè totale simbiosi con i dsga, in una sorta di rapporto marito-moglie) e purtroppo per loro non hanno spesso la più pallida idea del vero lavoro che dovranno affrontare (1% leader didattico 99% burocrate a capo di una vera e propria azienda con centinaia di dipendenti da gestire nel pressochè totale abbandono degli ambiti territoriali di riferimento, con personale che di fatto non viene neppure scelto dal Ds).
Fare il DS è una scelta di vita e mentre il docente può anche avere il tempo libero dopo le ore di lezione (e correzione compiti), l'impegno effettivo richiesto dal DS è analogo a quello di un dirigente di un'azienda privata (quindi lavoro full time di 8-9 ore al giorno con relativo studio a casetta il sabato e la domenica per approfondire e studiare le varie normative scolastiche..questo se si vuole fare un buon lavoro ovviamente).
mordekayn- Messaggi : 6796
Data d'iscrizione : 19.07.11
Età : 34
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Dec ha scritto:gugu ha scritto:Dec ha scritto:Veramente il medico di famiglia ce lo scegliamo già;-)
E il Dirigente Scolastico è comunque un ex insegnante: non dico che con il sistema proposto da Scuola70 (e non solo da lui; se non ricordo male, è una proposta che la Gilda porta avanti da anni) le cose andrebbero meglio (secondo me ci sarebbero altri problemi, a cominciare dal collegio spaccato in due tra i sostenitori del Dirigente eletto, che dovrebbe rendere conto e magari distribuire favori ai propri elettori, e i sostenitori del candidato sconfitto, che gli remerebbero contro a prescindere), ma non sarebbe comunque una questione di titolo di studio, visto che il titolo per fare il Ds è anche adesso la laurea; la differenza sarebbe solo nel superamento o meno del concorso.
Quindi come DS andrebbe bene un docente che non sa nemmeno cosa sia un atto d'indirizzo o un conto consuntivo?
Basta che proponga un buon orario a chi lo ha eletto in collegio o prometta fondi per i progetti?
Non ti pare che si andrebbe verso una deriva disastrosa?
Ho già anticipato le tue obiezioni. Mi sembra eccessivo parlare di deriva disastrosa, anche se vedo tutti i rischi di una proposta del genere (la ricerca del consenso, in particolare, la considero molto pericolosa, ma non è che ora molti Ds non ricerchino il consenso degli studenti, dei genitori, dei loro superiori...). Per quanto riguarda l'atto di indirizzo e il conto consuntivo, penso che possano studiare, esattamente come fanno oggi, visto che i Ds non sono tutti laureati in giurisprudenza o in economia, ma per lo più in psicologia, scienze dell'educazione, lettere, filosofia, matematica, lingue..., tutti corsi di laurea che non formano certo su queste materie. Oppure si sceglie una strada opposta: un manager con una solita formazione gestionale (e una laurea come quelle che sono richieste per fare il Dsga), ma che a quel punto non si sogna nemmeno di intervenire sulla didattica, visto che una scuola l'ha al massimo frequentata da studente. Oggi come oggi la figura del Ds è un po' un ibrido e non mi sembra che funzioni così bene (al di là delle qualità e della buona volontà individuale: è chiaro che ci sono anche ottimi dirigenti); non dico che non possa andare anche peggio di così, per carità, ma non avendo la controprova non ho un'opinione così chiara in merito; penso che si possa discuterne senza fare facile ironia. E' chiaro che la legge 107 è andata nella direzione opposta (concentrando nella figura del Ds sia le competenze gestionali sia quelle didattiche) e non mi sembra che abbia portato risultati positivi. Mi pare che la proposta della Gilda preveda proprio uno sdoppiamento della figura: un manager nominato per occuparsi della gestione e un preside eletto per occuparsi della didattica.
Il mio DS era docente di educazione musicale. Quello della scuola accanto di educazione motoria. E poi ci sono tanti DS laureati ma che hanno sempre fatto l'insegnante di scuola primaria vincendo il concorso. La situazione è talmente variegata che l'esperienza (aver insegnato in un liceo rispetto alla primaria) e la laurea (da giurisprudenza a musica) contano relativamente.
Es. la nostra ex reggente era maestra laureata, mai stata vicaria o simile, mai stata per anni vice preside a leccare il DS di turno, ha vinto il concorso ed è preside.
Davide- Messaggi : 5243
Data d'iscrizione : 26.03.11
Re: Chi controlla l’operato dei Presidi?
Davide ha scritto:
Il mio DS era docente di educazione musicale. Quello della scuola accanto di educazione motoria. E poi ci sono tanti DS laureati ma che hanno sempre fatto l'insegnante di scuola primaria vincendo il concorso. La situazione è talmente variegata che l'esperienza (aver insegnato in un liceo rispetto alla primaria) e la laurea (da giurisprudenza a musica) contano relativamente.
Es. la nostra ex reggente era maestra laureata, mai stata vicaria o simile, mai stata per anni vice preside a leccare il DS di turno, ha vinto il concorso ed è preside.
Certo, nessuno si deve sentire sminuito per i titoli pregressi se poi vince il concorso. Se vincerai il concorso potrai diventare anche tu DS da maestro di scuola primaria (che immagino non abbia mai fatto il collaboratore o altro); su questo mi pare ci si sia già chiariti molti post fa.
gugu- Messaggi : 39712
Data d'iscrizione : 28.09.09
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