Malattie psichiatriche e inidoneità

Le malattie psichiatriche danno direttamente inidoneità all'insegnamento?
Si ha diritto ad accomodamenti come nel caso di altre disabilità oppure c'è il licenziamento?
Non parlo solo di depressione e ansia, ma anche e soprattutto di disturbo bipolare, schizofrenia, disturbi di personalità, psicosi.
Insomma, cose che possono durare una vita e che non possono essere curate definitivamente, al massimo tenute sotto controllo con la terapia.

Uh però, bella domanda. Conosco tuttavia persone con disturbo bipolare che, sotto controllo terapeutico, vivono una vita assolutamente normale. Non vedo perché dovrebbero essere considerati inidonei a prescindere. Ma non so cosa dice la normativa in merito, visto anche che, nelle varie domande, si deve confermare l'idoneità all'impiego tra le altre dichiarazioni. E mi piacerebbe saperlo.

Secondo me chi ha malattie come disturbi della personalità, ancor peggio schizofrenia, psicosi e disturbo bipolare dovrebbe essere considerato inidoneo ad insegnare. Infatti il disturbo, al di là del controllo terapeutico, potrebbe sempre manifestarsi ad esempio nella condotta in classe e dare origine a comportamenti inadeguati, ad esempio condizione di apatia e mancata reazione agli stimoli, atteggiamenti stravaganti, o perfino delirio persecutorio o di altro genere. Nonostante la cura la persona potrebbe scompensarsi e il disturbo peggiorare e manifestarsi nella vita lavorativa. Gli psicofarmaci inoltre (soprattutto gli antipsicotici, ma anche in parte gli antidepressivi) creano situazioni in cui la mente perde parte della sua lucidità per il loro effetto sedativo, poiché bisogna spegnere nel cervello quei circuiti disfunzionali che generano la malattia. Ci sono disturbi di personalità che poi non possono nemmeno essere veramente curati, come quello antisociale o narcisistico, e chi ha una personalità del genere secondo me è inidoneo, come può ad esempio un sociopatico o un narcisista grave essere un valido educatore? Insegnare è una cosa delicata e seria, la vogliamo affidare a gente mentalmente instabile e perfino psicotica? Ma nemmeno per sogno! I minori vanno tutelati da gente mentalmente malata che potrebbe da un momento all'altro manifestare atteggiamenti errati e perfino pericolosi.

Grazie della consulenza psichiatrica. Ma vorrei sapere cosa dice in merito la normativa, nero su bianco. E se la cosa riguarda sia i docenti che gli ATA ..

Sì in effetti anche io vorrei sapere cosa dice la normativa, più che delle considerazioni personali, che potrebbero anche essere etichettate come pregiudizi.

È la commissione medica che stabilisce l'eventuale inidoneità psicofisica che può essere permanente assoluta o relativa. Se relativa, si è in grado di svolgere altre mansioni. Riguarda tutti i dipendenti della pubblica amministrazione. Se l'inidoneità è assoluta, l'amministrazione può risolvere il rapporto di lavoro (Art. 55 octies D.Lgs. 165/2001 e art. 8 DPR 171/2011)

Comunque da quanto ho capito non sono previsti accomodamenti, neanche nel caso di disabilità fisica. O sei idoneo o sei inidoneo. Ohibò, poi a scuola ci si sciacqua la bocca con le sigle PEI, PAI, PIA.

Comunque non ho capito una cosa, in mancanza di segnalazioni dalla dirigenza o dall'utenza, il docente è tenuto a comunicare una propria malattia diagnosticata?
Se non lo fa è manchevole di qualcosa?
Se si va in commissione medica in seguito ai casi previsti, la commissione medica riceve anche un fascicolo da parte dei medici curanti o comunque entra in possesso della cartella clinica dell'esaminato?

Ellie* ha scritto:Comunque da quanto ho capito non sono previsti accomodamenti, neanche nel caso di disabilità fisica. O sei idoneo o sei inidoneo. Ohibò, poi a scuola ci si sciacqua la bocca con le sigle PEI, PAI, PIA.

Comunque non ho capito una cosa, in mancanza di segnalazioni dalla dirigenza o dall'utenza, il docente è tenuto a comunicare una propria malattia diagnosticata?
Se non lo fa è manchevole di qualcosa?
Se si va in commissione medica in seguito ai casi previsti, la commissione medica riceve anche un fascicolo da parte dei medici curanti o comunque entra in possesso della cartella clinica dell'esaminato?

www.handylex.org/stato/d270711.shtml

Che intendi per accomodamenti? Esiste la malattia. Superato il periodo di conservazione del posto l'amministrazione avvia la procedura per l'accertamento dell'inidoneità. L'istanza può essere avviata anche dal diretto interessato al fine di poter essere utilizzato in altre mansioni o per risolvere il rapporto di lavoro e accedere alla pensione di invalidità (se ricorrono le condizioni)

Se in sede di domanda di inserimento/aggiornamento delle graduatorie un candidato docente o ATA è affetto da disturbo bipolare, a prescindere dal suo stato di salute, se dichiara la sua idoneità all'insegnamento o, nel caso del personale ATA, al profilo richiesto, commette un'infrazione, sì o no?

Gianfranco ha scritto:Che intendi per accomodamenti? Esiste la malattia. Superato il periodo di conservazione del posto l'amministrazione avvia la procedura per l'accertamento dell'inidoneità. L'istanza può essere avviata anche dal diretto interessato al fine di poter essere utilizzato in altre mansioni o per risolvere il rapporto di lavoro e accedere alla pensione di invalidità (se ricorrono le condizioni)

La pensione per queste invalidità spesso è ben più bassa dello stipendio di un docente o ATA

L'ALTRO POLO ha scritto:Se in sede di domanda di inserimento/aggiornamento delle graduatorie un candidato docente o ATA è affetto da disturbo bipolare, a prescindere dal suo stato di salute, se dichiara la sua idoneità all'insegnamento o, nel caso del personale ATA, al profilo richiesto, commette un'infrazione, sì o no?

Non credo, se nessuno l'ha mai dichiarato inidoneo. L'aspirante docente non può deciderlo da solo.

Gianfranco ha scritto:Che intendi per accomodamenti? Esiste la malattia. Superato il periodo di conservazione del posto l'amministrazione avvia la procedura per l'accertamento dell'inidoneità. L'istanza può essere avviata anche dal diretto interessato al fine di poter essere utilizzato in altre mansioni o per risolvere il rapporto di lavoro e accedere alla pensione di invalidità (se ricorrono le condizioni)

Per accomodamenti intendevo accomodamenti dell'amministrazione agli ostacoli strutturali della persona, nel caso di un docente non vedente ad esempio la presenza di un assistente alla comunicazione, nel caso di patologie psichiatriche non so cosa possa essere.

Ellie* ha scritto:

Gianfranco ha scritto:Che intendi per accomodamenti? Esiste la malattia. Superato il periodo di conservazione del posto l'amministrazione avvia la procedura per l'accertamento dell'inidoneità. L'istanza può essere avviata anche dal diretto interessato al fine di poter essere utilizzato in altre mansioni o per risolvere il rapporto di lavoro e accedere alla pensione di invalidità (se ricorrono le condizioni)

Per accomodamenti intendevo accomodamenti dell'amministrazione agli ostacoli strutturali della persona, nel caso di un docente non vedente ad esempio la presenza di un assistente alla comunicazione, nel caso di patologie psichiatriche non so cosa possa essere.

Tra assenza per malattia, utilizzazione in altra mansione e pensione di invalidità, esiste un'ampia rosa di strumenti di supporto e di solidarietà sociale. Anche io non riesco ad immaginare altro per contemperare l'interesse pubblico e l'interesse del singolo

Si potrebbero ad esempio dare un numero maggiore di giorni di malattia.
La pensione di invalidità che io sappia è alquanto scarna.
L'utilizzazione in altra mansione ci può stare ma appunto è solidarietà sociale e non accomodamento.
Una soluzione ci deve essere che non sia "ti lincenziamo o mandiamo a svolgere altre pratiche, ma intanto insegnamo ai nostri discenti disabili che possono essere al passo con gli opportuni accomodamenti".

I gg. a disposizione per malattia dipendono dalla qualifica della persona in questione, la pensione dal numero di anni di servizio

Dec ha scritto:

L'ALTRO POLO ha scritto:Se in sede di domanda di inserimento/aggiornamento delle graduatorie un candidato docente o ATA è affetto da disturbo bipolare, a prescindere dal suo stato di salute, se dichiara la sua idoneità all'insegnamento o, nel caso del personale ATA, al profilo richiesto, commette un'infrazione, sì o no?

Non credo, se nessuno l'ha mai dichiarato inidoneo. L'aspirante docente non può deciderlo da solo.

Ok. Ero curioso di questa cosa...

> Le malattie psichiatriche
implicano direttamente inidoneita' all'insegnamento?

assolutamente no ci mancherebbe
dipende dalla tipologia e dalla gravita'

> Si ha diritto (...)

conviene parlare con uno psichiatra di fiducia
e poi anche puo' essere con un avvocato specializzato
in diritto scolastico

guardare anche

https://www.orizzontescuola.it/author/vittorio-lodolo-doria-2/

(250)

[quote="Ellie*"]

Le malattie psichiatriche

[/quote]

per me la maggior parte di insegnanti e presidi
arriva ad avere dopo un certo tempo problemi psichiatrici
(per la maggior parte non diagnosticati)
per la semplice ragione che e' un lavoro
sempre sotto pressione psicologica
dove dato che si produce esseri umani
non esiste la possibilita' di progettare un prodotto finale perfetto

a rendere piu' problematica
la posizione degli insegnanti sono i presidi di ultima generazione
che sono sempre dalla parte dei clienti studenti (con anche genitori)
e contro gli insegnanti

poi esistono i casi limite di follia accusatoria del tutto priva di prove

casi esemplari
che dovrebbero entrare sulla storia scolastica
quelli di pedofilia inesistente

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/pedofilia-brescia-assolti_201005070724090070000

https://www.romadailynews.it/cronaca/maestro-accusato-di-pedofilia-assolto-perche-il-fatto-non-sussiste-047981/

https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-28/rignano-flaminio-assolte-maestre-180117.shtml?uuid=AbyUBojF

(307)

Scuola70 ha scritto: Gli psicofarmaci inoltre (soprattutto gli antipsicotici, ma anche in parte gli antidepressivi) creano situazioni in cui la mente perde parte della sua lucidità per il loro effetto sedativo, poiché bisogna spegnere nel cervello quei circuiti disfunzionali che generano la malattia.

Scusami, ma chi te lo ha detto? Gli psicofarmaci agiscono principalmente sui neurotrasmettitori normandone lo squilibrio nel cervello, non vengono certamente consigliati dal medico con l'obiettivo di spegnere il paziente.
Per fare un esempio classico, il prozac agisce a livello di ricaptazione della serotonina, che non potendo essere riassorbita fluttua più a lungo negli spazi sinaptici dando di nuovo serenità alla persona.
Altri farmaci meno noti al pubblico incidono invece sulla dopamina, che di certo non ti spegne. Anzi!

Ho visto anoressiche assumere più di uno psicofarmaco e prendere tanti 30 e lode, non sarebbe stato possibile con il cervello spento.
Certo, esagerando con i farmaci che inibiscono la ricaptazione della serotinina si finisce per "aleggiare con lo spirito sulle acque della genesi", ma ce ne vuole e il medico lo noterebbe di certo (e non solo lui).

Scuola70 ha scritto: Ci sono disturbi di personalità che poi non possono nemmeno essere veramente curati, come quello antisociale o narcisistico, e chi ha una personalità del genere secondo me è inidoneo, come può ad esempio un sociopatico o un narcisista grave essere un valido educatore? Insegnare è una cosa delicata e seria, la vogliamo affidare a gente mentalmente instabile e perfino psicotica? Ma nemmeno per sogno! I minori vanno tutelati da gente mentalmente malata che potrebbe da un momento all'altro manifestare atteggiamenti errati e perfino pericolosi.

Ti stai avventurando troppo in là. Delineare certi confini non è semplice e può diventare pericoloso (socialmente)

Ellie* ha scritto:Si potrebbero ad esempio dare un numero maggiore di giorni di malattia.
La pensione di invalidità che io sappia è alquanto scarna.
L'utilizzazione in altra mansione ci può stare ma appunto è solidarietà sociale e non accomodamento.
Una soluzione ci deve essere che non sia "ti lincenziamo o mandiamo a svolgere altre pratiche, ma intanto insegnamo ai nostri discenti disabili che possono essere al passo con gli opportuni accomodamenti".

E che c'entra questo? Per gli studenti si tratta di diritto allo studio, non devono mica insegnare. In alcuni casi di disabilità grave, con assenza di autonomia personale, le scelte sono anche per loro purtroppo ben limitate.