scuola occupata e obbligo di servizio

Chiedo un parere urgente a Paolo o Lalla per una collega la cui scuola è occupata dagli alunni.Il DS obbliga i docenti a restare dinanzi alla scuola ogni giorno per il loro orario di servizio (ovviamente non possono entrare);non hanno dove sedersi e nemmeno l'uso di un bagno.Le RSU non si oppongono e i docenti a malincuore si adeguano. Ha ragione il DS o esiste una normativa diversa cui appellarsi?Grazie

A mio avviso il DS è in gravissimo difetto a consentire una situazione del genere. NON PUO', per legge, "prendere atto che la scuola sia occupata e che agli insegnanti sia impedito di entrare", così, senza muovere un dito.

I casi sono due, o "contratta" con gli studenti una sorta di autogestione, in cui si consente loro di organizzarsi delle attività autonome ma garantendo il libero accesso alle strutture da parte di chiunque voglia utilizzarle regolarmente... oppure chiama le forze dell'ordine e li fa sbaraccare. Ma se accetta tranquillamente il fatto che sia impedito di entrare agli insegnanti (e anche a eventuali studenti che non fossero d'accordo con l'occupazione e volessero entrare a scuola a fare regolarmente lezione), si sta rendendo complice di una grave irregolarità.

Personalmente, TUTTE le volte che mi è capitato di avere a che fare con una scuola occupata, la cosa è stata risolta nel primo dei modi suddetti: ossia, veniva ufficiosamente consentito ai manifestanti di autogestirsi una parte della scuola, purché non venisse interrotto il lavoro degli uffici e fossero lasciate accessibili alcune aule... e purché fosse garantito a qualsiasi lavoratore della scuola il diritto di entrare, firmare la presenza, e fare il proprio lavoro se richiesto, e a qualsiasi alunno il diritto di avere comunque accesso alle lezioni se avessero voluto. Ipocrita quanto si vuole, ma l'alternatia sarebbe stata quella di rendersi complici di interruzione di pubblico servizio, che è un reato.

E normalmente infatti funzionava esattamente così: i ragazzi figuravano formalmente assenti da lezione e venivano segnati assenti sul registro (anche se si aggiravano allegramente per un'altra ala della scuola o per i cortili); gli insegnanti dovevano comunque entrare, prendere il registro di classe, verificare che fossero effettivamente tutti assenti e in tal caso rimanere a disposizione per l'orario regolare, oppure raccogliere quelli che NON volevano figurare assenti ma entrare in classe, segnarli come presenti e portarseli da qualche parte per fare lezione (che ovviamente si riduceva a un vago esercizio di ripasso o di approfondimento, essendo in pochi).

Di solito, per un giorno o due risultavano tutti assenti in massa, ubriacati dall'entusiasmo, e noi dopo aver firmato stavamo a girarci i pollici o a leggere libri portati da casa; dopo il terzo o quarto giorno, qualcuno cominciava timidamente a rientrare in classe (o perché l'avevano costretto i genitori, o perché si era reso conto che lo svacco dell'occupazione era di una noia mortale peggio ancora delle lezioni), e si finiva col fare qualche chiacchierata amichevole sul senso dell'iniziativa, o qualche esercizio di ripasso; dopo altri tre o quattro giorni, almeno mezza classe entrava a lezione, nonostante fuori sventolassero ancora gli striscioni che assicuravano che la scuola fosse okkupata, e si ricominciava il programma normale. In generale, quelli delle quinte, consapevoli di dover studiare, non partecipavano affatto all'occupazione, tranne forse l'assemblea plenaria del primo giorno, e frequentavano regolarmente.

Per tutti gli anni che ho insegnato all'istituto agrario, nemmeno la soddisfazione di metter su uno striscione spiritoso come avrei suggerito io, con scritto "poDere studentesco", o "seminiamo la protesta!" , manco quella mi hanno mai dato!

Ma comunque, barricate in cui si impedisse di entrare agli insegnanti, francamente, non ne ho mai viste. Forse c'erano, che so, al Giulio Cesare di Roma nel 1977, ma io all'epoca ero alle elementari : - )

paniscus ha scritto:
Ma comunque, barricate in cui si impedisse di entrare agli insegnanti, francamente, non ne ho mai viste. Forse c'erano, che so, al Giulio Cesare di Roma nel 1977, ma io all'epoca ero alle elementari : - )

Più o meno nel 1994, non ricordo in occasione di quale protesta, alcuni alunni del nostro Liceo misero una catena con lucchetto al cancello d'ingresso e si barricarono dentro.
La cosa durò diversi giorni, con il Preside, i docenti e un rappresentante della Questura che cercavano una trattativa attraverso il cancello; in realtà alla fine la sensazione tristissima era che si fossero autoimprigionati e non sapessero come uscirne senza perdere la faccia. :-(

concordo con fradacla, ma l'esperienza è più recente e risale a cinque anni fa.
Liceo occupato, catena al cancello, noi docenti costretti a firmare la presenza attraverso le sbarre su un foglio in mano allo studente di guardia al momento...
ds praticamente assente..sgombero dopo più di una settimana..danneggiamenti interni..niente di nuovo sotto il sole
triste davvero

In ogni caso, se c'è un'interruzione di pubblico servizio e il DS non prende nessuna posizione e non fa nulla, è in difetto lui, e potrebbe essere chiamato lui a risponderne...

Ciao, anche io cerco dei chiarimenti su questo argomento. Se la scuola è occupata illegalmente dagli studenti e non è possibile entrare nell'edificio nè per i docenti nè per il DS. Mi chiedo se è necessaria la presenza del docente e se è responsabile degli alunni. In effetti il docenti svolge il proprio servizio in una sede inagibile in cui non può neanche mettere piede (rimanevamo fuori dal cancello). Oppure può essere obbligato a mettere una firma di presa servizio (quale servizio se non c'è la sede)? La situazione mi sembra confusa e vorrei avere un parere da chi è più esperto. Ho vissuto questa situazione in due scuole: in una la DS obbligava a firmare la presenza solo i docenti della prima ora; nell'altra scuola non si curavano delle presenze. In questos secondo caso, quando ho visto la scuola occupata e l'impossibilità di entrare nell'edificio, sono tornata a casa senza preoccuparmi di evidenziare la mia presenza.

silvia12 ha scritto:Ciao, anche io cerco dei chiarimenti su questo argomento. Se la scuola è occupata illegalmente dagli studenti e non è possibile entrare nell'edificio nè per i docenti nè per il DS. Mi chiedo se è necessaria la presenza del docente e se è responsabile degli alunni. In effetti il docenti svolge il proprio servizio in una sede inagibile in cui non può neanche mettere piede (rimanevamo fuori dal cancello). Oppure può essere obbligato a mettere una firma di presa servizio (quale servizio se non c'è la sede)? La situazione mi sembra confusa e vorrei avere un parere da chi è più esperto. Ho vissuto questa situazione in due scuole: in una la DS obbligava a firmare la presenza solo i docenti della prima ora; nell'altra scuola non si curavano delle presenze. In questos secondo caso, quando ho visto la scuola occupata e l'impossibilità di entrare nell'edificio, sono tornata a casa senza preoccuparmi di evidenziare la mia presenza.

Scusa, la presenza della prima ora la firmate al bar fuori dalla scuola?

magari! almeno stavamo al coperto!

questa cosa interessa anche a me... qualcuno sa, in caso di impossibilità ad entrare nell'edificio scolastico, quali siano i doveri dei docenti? a me sembra assurdo che debba trascorrere una mattinata di servizio per strada!!

fradacla ha scritto: Più o meno nel 1994, non ricordo in occasione di quale protesta, alcuni alunni (

Beh, nel 1994 si poteva anche denunciare quegli studenti, dato che la Scuola in quegli anni non versava nelle condizioni in cui versa la Scuola di oggi e pure la classe dei D.S. di quegli anni non era la classe dirigente uscita dagli ultimi concorsi, questa pure - come tutto il personale della Scuola, - succube dell'incertezza, del burocratese, dello psicopedagogismo accademico che immobilizza l'azione didattica (nel 1994 lo psicopedagismo era ancora entrato a gamba tesa nella Scuola, in quanto non c'erano neppure le Ssis et similia e le Facoltà di Scienze dell'Educazione non avevano ancora fiutano gli affari che potevan fare con la Scuola).

sole-luna ha scritto:questa cosa interessa anche a me... qualcuno sa, in caso di impossibilità ad entrare nell'edificio scolastico, quali siano i doveri dei docenti? a me sembra assurdo che debba trascorrere una mattinata di servizio per strada!!

Chiedere al D.S. di contrattare con gli studenti e, in caso contrario, suggerirgli di chiamare la Polizia, per interruzione di pubblico servizio; sempre che il D.S. abbia letto i Promessi Sposi e sappia chi era don Abbondio.

E, se non lo fa, chiamare la Polizia antonomamente.

LucaPS ha scritto:

fradacla ha scritto: Più o meno nel 1994, non ricordo in occasione di quale protesta, alcuni alunni (

Beh, nel 1994 si poteva anche denunciare quegli studenti, dato che la Scuola in quegli anni non versava nelle condizioni in cui versa la Scuola di oggi e pure la classe dei D.S. di quegli anni non era la classe dirigente uscita dagli ultimi concorsi, questa pure - come tutto il personale della Scuola, - succube dell'incertezza, del burocratese, dello psicopedagogismo accademico che immobilizza l'azione didattica (nel 1994 lo psicopedagismo era ancora entrato a gamba tesa nella Scuola, in quanto non c'erano neppure le Ssis et similia e le Facoltà di Scienze dell'Educazione non avevano ancora fiutano gli affari che potevan fare con la Scuola).

Se avessi letto con attenzione, avresti rilevato che c'era anche un funzionario della Questura insieme a Preside e docenti.
Non c'erano le teste di cuoio per l'assalto, però. :-))

e pensa che stai persino e certamente messa meglio di noi, che siamo stati obbligati a prestare servizio FUORI dal nostro orario, cioé di pomeriggio, con giorni e turni scelti a caso che penalizzano tanti (compresa me che ho part-time)...

LucaPS ha scritto:

sole-luna ha scritto:questa cosa interessa anche a me... qualcuno sa, in caso di impossibilità ad entrare nell'edificio scolastico, quali siano i doveri dei docenti? a me sembra assurdo che debba trascorrere una mattinata di servizio per strada!!

Chiedere al D.S. di contrattare con gli studenti e, in caso contrario, suggerirgli di chiamare la Polizia, per interruzione di pubblico servizio; sempre che il D.S. abbia letto i Promessi Sposi e sappia chi era don Abbondio.

E, se non lo fa, chiamare la Polizia antonomamente.

i miei colleghi mi hanno detto che la preside ha chiamato la polizia che non è venuta perchè non hanno volanti disponibili per tutte le chiamate che ricevono...