obbligo di permanenza per quanti anni?

Ma possono, senza incorrere in azioni legali, cambiare le regole della mobilità in corso? Mettiamo che io accetti un posto fuori provincia; a marzo 2016 chiedo l'assegnazione definitiva nella mia ma non riesco a rientrare. Bene, so che devo fare almeno 3 anni fuori prima di poter ritentare la mobilità; passati due anni possono venirmi a dire che hanno cambiato le regole e che, invece di 3 anni ne devo fare 10? Quando io firmo il contratto di accettazione del ruolo, firmo sapendo che c'è una determinata legge sulla mobilità; se loro la cambiano (perchè da loro ci si può aspettare tutto), io almeno posso ricorrere per vie legali, o no?

Ok, grazie. Ho un altro dubbio. A ottobre accetto il ruolo giuridico nella provincia X ma rimango nella mia perchè ho già un contratto al 30/06. Con quel contratto faccio l'anno di prova e poi, a marzo, tento di ottenere sede definitiva nella mia provincia tramite mobilità. Non ci riesco, quindi a sett. 2016 devo prendere servizio nella provincia X. Devo rimanerci 3 anni (2016/2017-2017/2018-2018/2019) o l'anno giuridico mi viene già calcolato come provincia X per cui rimango lì ancora due anni (2016/2017-2017/2018)?

Ancora grazie a chi mi può rispondere.

Sì, ok, questo mi è chiaro. Però qualche ipotesi, molto incerta, si può azzardare... Io ragiono così: la mia provincia, del Centro-sud è super intasata ed io, con buon punteggio nel sostegno primaria, non rientro nè in fase 0 nè in fase A. In graduatoria nazionale sarei ben messa. So già che mi tocca la fase B e che ho a disposizione, per la scelta, praticamente tutte le province del Nord (considera che anche le GM del sost. primaria sono vuote!). Scelgo, ad esempio, Vicenza. Bene, a marzo 2016 provo a rientrare con la mobilità nella mia provincia ma non ci riesco. E' vero che a quel punto anche la mia sede di Vicenza è precaria, poichè potrei essere scalzata da lì ed assegnata ad un altra per via della mobilità generale, però è anche vero che, perchè questo avvenga, è necessario che ci sia un rientro in massa a Vicenza, cosa che non si può certamente escludere ma ritengo poco probabile poichè la grande migrazione sarà verso il Sud (per rientrare) e non verso il Nord. Rischiano di più il cambio di sede quelli in fase C rispetto a quelli in fase B. Molti di quelli in C hanno potuto rimanere a casa grazie al potenziamento che è stato "distribuito" dopo la fase B, ma in un'ipotetica graduatoria nazionale loro sono quelli che hanno i punteggi più bassi (e quindi anche meno servizio da calcolare per la mobilità). Insomma, in previsione di una mobilità nazionale penso che:

- I docenti in ruolo entro il 2014/2015 per lo più torneranno al Sud, lasciando di nuovo posti liberi al Nord

- Gli immessi in B difficilmente riusciranno a rientrare, però più o meno conserveranno la destinazione fuori provincia scelta 

- Gli immessi in C, che hanno meno servizio, dovranno raggiungere i B nel grande Nord, sparsi un po' ovunque a seconda delle loro scelte e dei loro punteggi.

Insomma... tra le fasi B e C qualche differenza c'è: la B non lascia speranze di rimanere a casa e coinvolge gli aspiranti che hanno più punti in GAE ( dopo quelli assunti in fasi 0 ed A, ovviamente). Così io, tra i primi esclusi dalla prima fase del piano, dovrò sicuramente partire, mentre gli ultimi della mia grad. avranno buone possibilità di rimanere in provincia grazie al potenziamento. Non mi sembra molto giusto...