la collega in burn out viene a salutare la sua alunna...secondo voi ha fatto male?

Colleghi, una docente di sostegno, di ruolo, con la quale ho collaborato poco perchè dopo pochi mesi è andata in burn out e comunque si è presa malattia fino alla fine dell'anno, oggi è venuta a scuola a salutarci. La cosa non mi è dispiaciuta perchè l'ho conosciuta come una brava persona, disponibile e che teneva anche molto alla studentessa disabile che stava seguendo. Ma non capisco, che senso ha? Se sei in malattia non dovresti restare a casa anche in previsione di eventuali controlli o visite fiscali? E poi ha salutato la sua ex studentessa. La ragazza è anche una mia studentessa, attualmente seguita da un'altra docente che sostituisce la signora depressa...mi aveva chiesto varie volte come stesse la collega e quando sarebbe tornata quindi ho pensato che fosse una buona cosa che potessero rivedersi. Tuttavia quando ho visto la collega mi sono accorto subito che non stava proprio benissimo ancora. Quando lei e la ragazzina si sono incontrate lei le ha spiegato che si è ammalata e ha dovuto restare a casa e mentre lo diceva era molto agitata e si vedeva chiaramente che stava per piangere. Anche la ragazzina si è molto intristita di questo e stava per piangere pure lei e così la collega prima di andarsene l'ha salutata e l'ha abbracciata.
Ovviamente appena uscita dall'istituto, anzi appena lasciata l'aula del ricevimento con le famiglie nella quale tutto è avvenuto si sono scatenati i commenti al vetriolo degli altri colleghi...
"è venuta per lavarsi la coscienza"
"poteva starsene a casa invece di fare questa scena pietosa"
"ha scaricato i suoi problemi sulla ragazzina"
"ha destabilizzato la ragazzina"
"è un'egoista"...
Voi che ne pensate? Io penso che i colleghi siano degli esseri spregevoli. Sono molto deluso dal loro comportamento. Se avevano questi dubbi avrebbero potuto cercare di dirle qualcosa, di parlare, di cercare di farla stare più calma, di mediare un po' l'incontro con la ragazzina. Invece davanti tutti a fare le facce belle e poi dietro a sparlare. Ma poi, lavarsi la coscienza da cosa ? Avere la depressione o essere in burn out non è una scelta, non è una colpa e nessuno deve giustificarsi per il fatto di stare male!

Io penso che nell'ambito del sostegno esca veramente il peggio diquesta professione. Seguo un'alunna molto grave e spesso passo il tempo in aula sostegno con altri ragazzi medio-gravi, i loro insegnanti e gli assistenti. Non ti dico le lotte e le sessioni di "taglia e cuci" appena qualcuno esce dalla stanza.
Non ci rendiamo conto che è questo che fa male ai ragazzi...

Green.Golden ha scritto:Io penso che nell'ambito del sostegno esca veramente il peggio diquesta professione. Seguo un'alunna molto grave e spesso passo il tempo in aula sostegno con altri ragazzi medio-gravi, i loro insegnanti e gli assistenti. Non ti dico le lotte e le sessioni di "taglia e cuci" appena qualcuno esce dalla stanza.
Non ci rendiamo conto che è questo che fa male ai ragazzi...

Sicuramente fa male anche a chi spettegola perchè chi si comporta così non dà un'immagine seria di se stesso

samuelescuola ha scritto: Ma non capisco, che senso ha? Se sei in malattia non dovresti restare a casa anche in previsione di eventuali controlli o visite fiscali?

E comunque non sta scritto da nessuna parte che chiunque sia in malattia debba stare sigillato in casa 24 ore su 24.

Non è che QUALSIASI forma di malattia sia incompatibile con l'uscire di casa, eh.

Se la visita fiscale l'ha GIA' avuta, e i tempi di congedo sono stati già confermati, può tranquillamente uscire, in quanto la visita fiscale serve solo ad accertare lo stato di malattia, non certo a tenere l'ammalato agli arresti domiciliari per punirlo di essersi ammalato.

Che io sappia...il medico fiscale può anche esser rimandato a controllare.
Ecco perché sarà il medico di base a certificare il tipo di periodo di assenza per malattia...
In alcuni casi è anche utile alla guarigione poter uscire anche solo a passeggiare (e direi che questo è uno di quei casi).
Ha fatto bene...ha fatto male...
Io non torno nemmeno a salutare l'anno successivo...
L'ho fatto una sola volta (perché passando in segreteria ero fisicamente già nella scuola...ed è stato imbarazzante: mezze lacrime dei ragazzini, richieste di tornare, paragoni con chi aveva ricoperto la mia cattedra dell'anno precedente... Balsamo per la mia anima ma di nessuna utilità reale per nessuno).
Credo che la collega sia passata quindi a salutare più per "chiudere un cerchio" che per altri motivi (la coscienza ecc...so' caxxate suvvia...).
Probabilmente avrebbe fatto meglio ad evitare, negarle il saluto alla ragazzina, lí sul momento comunque non avrebbe fatto bene a nessuno.

paniscus_2.0 ha scritto:

samuelescuola ha scritto: Ma non capisco, che senso ha? Se sei in malattia non dovresti restare a casa anche in previsione di eventuali controlli o visite fiscali?

E comunque non sta scritto da nessuna parte che chiunque sia in malattia debba stare sigillato in casa 24 ore su 24.

Non è che QUALSIASI forma di malattia sia incompatibile con l'uscire di casa, eh.

Se la visita fiscale l'ha GIA' avuta, e i tempi di congedo sono stati già confermati, può tranquillamente uscire, in quanto la visita fiscale serve solo ad accertare lo stato di malattia, non certo a tenere l'ammalato agli arresti domiciliari per punirlo di essersi ammalato.

Non è mica così. Per noi che lavoriamo a scuola. In caso di lunga malattia il medico fiscale va più volte. Lo so perchè una mia collega che è stata operata alla schiena ed è stata per mesi a casa ha ricevuto tre visite del medico dell'inps. E so che poi era tornata a lavorare prima per interrompere la malattia e poi riaprirla perchè per la sua patologia aveva bisogno anche di poter fare passeggiate a passo lento e con la malattia aperta non poteva uscire di casa o almeno così mi ha detto

tellina ha scritto:Che io sappia...il medico fiscale può anche esser rimandato a controllare.
Ecco perché sarà il medico di base a certificare il tipo di periodo di assenza per malattia...
In alcuni casi è anche utile alla guarigione poter uscire anche solo a passeggiare (e direi che questo è uno di quei casi).
Ha fatto bene...ha fatto male...
Io non torno nemmeno a salutare l'anno successivo...
L'ho fatto una sola volta (perché passando in segreteria ero fisicamente già nella scuola...ed è stato imbarazzante: mezze lacrime dei ragazzini, richieste di tornare, paragoni con chi aveva ricoperto la mia cattedra dell'anno precedente... Balsamo per la mia anima ma di nessuna utilità reale per nessuno).
Credo che la collega sia passata quindi a salutare più per "chiudere un cerchio" che per altri motivi (la coscienza ecc...so' caxxate suvvia...).
Probabilmente avrebbe fatto meglio ad evitare, negarle il saluto alla ragazzina, lí sul momento comunque non avrebbe fatto bene a nessuno.

Hai ragione secondo me

samuelescuola ha scritto:

Green.Golden ha scritto:Io penso che nell'ambito del sostegno esca veramente il peggio diquesta professione. Seguo un'alunna molto grave e spesso passo il tempo in aula sostegno con altri ragazzi medio-gravi, i loro insegnanti e gli assistenti. Non ti dico le lotte e le sessioni di "taglia e cuci" appena qualcuno esce dalla stanza.
Non ci rendiamo conto che è questo che fa male ai ragazzi...

Sicuramente fa male anche a chi spettegola perchè chi si comporta così non dà un'immagine seria di se stesso

Succede anche a me di notare questi "taglia e cuci". E spesso penso: i ragazzi - che magari sono presenti nella stessa stanza, a pochissima distanza - non saranno brillantissimi, ma non sono sordi. E mi sembra molto brutto. Che fiducia gli trasmettiamo, in noi e nel nostro lavoro?
Ma per fortuna, per la grandissima maggioranza delle ore sto in classe e non nell'aula sostegno...

Galadriel ha scritto:

samuelescuola ha scritto:

Green.Golden ha scritto:Io penso che nell'ambito del sostegno esca veramente il peggio diquesta professione. Seguo un'alunna molto grave e spesso passo il tempo in aula sostegno con altri ragazzi medio-gravi, i loro insegnanti e gli assistenti. Non ti dico le lotte e le sessioni di "taglia e cuci" appena qualcuno esce dalla stanza.
Non ci rendiamo conto che è questo che fa male ai ragazzi...

Sicuramente fa male anche a chi spettegola perchè chi si comporta così non dà un'immagine seria di se stesso

Succede anche a me di notare questi "taglia e cuci". E spesso penso: i ragazzi - che magari sono presenti nella stessa stanza, a pochissima distanza - non saranno brillantissimi, ma non sono sordi. E mi sembra molto brutto. Che fiducia gli trasmettiamo, in noi e nel nostro lavoro?
Ma per fortuna, per la grandissima maggioranza delle ore sto in classe e non nell'aula sostegno...

Mi confermi che questa è una situazione diffusa purtroppo...