Mission Impossible: fare chiarezza

I posti erano al nord i precari al sud, era inevitabile che il piano straordinario di assunzioni portasse ad uno spostamento considerevole di docenti.

Molti docenti ci hanno messo del loro nel fare domanda sottovalutando l'ovvietà di cui sopra o sentendosene inspiegabilmente immuni.

D'altra parte molti di questi non avevano alcuna certezza di continuare a lavorare data l'incertezza sulle GAE, altri non avevano mai lavorato (perlomeno nelle scuole).

I rimasti in GAE, per i più disparati motivi, hanno comunque rischiato a non fare domanda, vedendosi allontanare a tempo indeterminato la prospettiva di un contratto a tempo indeterminato.

Chi afferma che chi ha fatto domanda sapeva quello che faceva afferma il falso: non si conoscevano i posti disponibili, numeri e cdc del potenziamento, regole della mobilità, gli ambiti non esistevano.

Chi afferma che chi non ha fatto domanda sapeva quello che faceva afferma il falso: per gli stessi motivi e le incognite derivanti dal concorso.


Di chi la colpa?

I docenti hanno , dopo gli studenti (autentiche vittime di questa riforma), la parte minore di colpa, stretti tra l'incudine della sopravvivenza e il martello della propaganda, contagiati dall'italico "volemose bene", non erano nelle condizioni di lucidità tali da compattarsi per evitare la polpetta avvelenata che la L.107 rappresenta. D'altra parte non ricordo la classe docente unita su alcunché da diversi lustri.

Il miur detiene invece la quota maggiore di responsabilità. Politica in quanto ha assunto in maniera indiscriminata, senza basarsi sulle reali esigenze della Scuola, dedicandosi ad una precarizzazione permanente dei docenti, limitando, celandosi dietro il fantoccio dell'autonomia scolastica, la libertà d'insegnamento. Amministrativa per la gestione surreale e grottesca della vicenda culminata con il leggendario algoritmo.

Se il leggendario algoritmo  si fosse basato solo sul punteggio ad eccezione di pochi fortunati pluricentenari ( di punti e forse d'età) si sarebbero spostati tutti; a causa della banalissima e perversa reazione a catena conseguente al travaso degli ambiti affollati quasi nessuno avrebbe avuto la sua prima scelta, ovvero: tutti scontenti.

Il miur non poteva permetterselo ma nemmeno poteva dire: "imbroccate il primo ambito oppure cazzi vostri". Provate ad immaginare quale lotteria alla ricerca dell'ambito "buono" ne sarebbe scaturita, risultato: tutti scontenti.

Ha scelto la strada, a mio avviso illecita, dell'ambiguità, non te lo dico ma te lo lascio intendere ma se poi non accade... non te lo avevo mica detto!

I sindacati, da par loro, hanno firmato, a quanto pare, un contratto di mobilità senza sapere, gradirei essere smentito, quale algoritmo venisse usato per definire i trasferimenti.

Il tuo ragionamento e' perfetto ma davanti a un giudice vinciamo noi. Basta leggere la legge. Purtroppo però solo davanti ad un giudice