sospensione alunno-vigilanza

Gentili moderatori,
La prossima settimana un alunno della classe verrà sospeso per un giorno con obbligo di frequenza.
In tale giorno, l'alunno rimarrà con l'educatrice e in altre due ore con me, insegnante di sostegno della classe. In tali ore non seguirò i miei due casi.
Il ragazzo che verrà sospeso non è un alunno hc.
È corretto quanto avverrà? Perché proprio l'insegnante di sostegno?

Lo volevano fare anche con me. Io mi sono rifiutata

berenice133 ha scritto:Gentili moderatori,
La prossima settimana un alunno della classe verrà sospeso per un giorno con obbligo di frequenza.
In tale giorno, l'alunno rimarrà con l'educatrice e in altre due ore con me, insegnante di sostegno della classe. In tali ore non seguirò  i miei due casi.
Il ragazzo che verrà sospeso non è un alunno hc.
È corretto quanto avverrà? Perché proprio l'insegnante di sostegno?

In grassetto il motivo per cui tu non devi farlo (peraltro si tratterebbe di ledere un diritto di altri due studenti)
Vedi l'esperienza che ha raccontato Carla: puoi rifiutarti

Solite strategie: pretendi dal DS un ordine di servizio scritto (e non te lo farà), e dichiara che hai intenzione di segnalare la cosa ai genitori del ragazzo disabile che dovresti seguire in quelle ore (e vedrai che un po' di coda di paglia gli spunta).

C'è un riferimento normativo a riguardo?

https://m.orizzontescuola.it/supplenze-docente-sostegno-non-puo-supplenze-inadempimento-contrattuale-interruzione-del-lavoro-inclusione/

Approfitto per parlare di questo tema; nel migliore tra i professionali dove sono stato, dove c'era una disciplina para militare (grazie alla DS) quando un alunno veniva sospeso era obbligato a stare a casa ed era una cosa piuttosto frequente, con maxi sospensione da 7 giorni; al ritorno tranne pochi casi recidivi erano sicuramente più malleabili.
Per tale ragione resto sempre basito di fronte alla sospensione con obbligo di frequenza: a cosa mai può servire? Attualmente è obbligatoria?

No, non è obbligatoria: è semplicemente la soluzione più opportunistica per avere meno rogne possibili. Ossia, si scongiura il timore che la famiglia protesti formalmente perché "è stato violato il diritto allo studio" del figlio , e ci si fa una bella figura nelle relazioni interne sul miglioramento delle didattiche dell'inclusività (perché la scuola che coccola il bullo o il teppista, facendogli passare il messaggio che siamo noi a volergli tanto bene da non sopportare che si allontani da noi nemmeno per un giorno, passa per essere una scuola taantoooo virtuosa).

le scuole dovrebbero avere una cella di sicurezza e la sospensione per il minorenne problematico durante l'orario scolastico sarebbe da scontare in cella accompagnato e ripreso dai genitori

il rumore della porta metallica che si chiude e della serratura che gira (come in carcere) sarebbe molto educativo

Ma l'educatrice può stare sola con l'alunno sospeso?

paniscus_2.1 ha scritto:No, non è obbligatoria: è semplicemente la soluzione più opportunistica per avere meno rogne possibili. Ossia, si scongiura il timore che la famiglia protesti formalmente perché "è stato violato il diritto allo studio" del figlio , e ci si fa una bella figura nelle relazioni interne sul miglioramento delle didattiche dell'inclusività (perché la scuola che coccola il bullo o il teppista, facendogli passare il messaggio che siamo noi a volergli tanto bene da non sopportare che si allontani da noi nemmeno per un giorno, passa per essere una scuola taantoooo virtuosa).

Non escludo che quello che tu dici sia vero (personalmente non ho una posizione chiara; penso che si dovrebbe decidere caso per caso, in base all'infrazione commessa e anche alla personalità del ragazzo), ma a volte viene motivata con ragioni opposte: il ragazzo scapestrato non aspetta altro che di restare a casa da scuola (qualche giorno di vacanza in più, da passare in giro per le strade o chiuso in camera davanti al cellulare), mentre se è costretto a venire a scuola e al tempo stesso viene escluso dalla classe e costretto a svolgere incombenze manuali che di solito spettano ai collaboratori scolastici si sentirebbe umiliato (anche di fronte ai compagni, anche se non lo si dice così apertamente) e si renderebbe conto dell'errore commesso; poi è verissimo che alcuni lo prendono come un divertimento e non aspettano altro, ma per altri potrebbe essere davvero una punizione antipatica e umiliante, più che non avere qualche giorno di vacanza giustificata dalla scuola. Che poi certi lavori non li possano fare per ragioni legate alla sicurezza e che la sorveglianza sia un'ulteriore incombenza per chi i collaboratori o per chi viene incaricato di questo compito è altrettanto vero.

Io però trovo piuttosto diseducativo lasciar passare il messaggio che i lavori "umili", i lavori "zozzi", o i lavori manuali in generale, siano un'attività infamante che si fa solo per punizione e per mortificazione personale.

Questi ragazzi, poi, una volta finita l'effimera sanzione, con quale rispetto umano guarderanno i bidelli o gli spazzini, che quei lavori li fanno regolarmente tutti i giorni? O con quale rispetto umano guarderanno la badante della propria nonna, o la collaboratrice domestica che fa le pulizie in casa loro, o guarderanno i propri stessi genitori che svuotano i secchi dell'immondizia e passano lo straccio in casa?

Potrebbe essere così o potrebbe essere esattamente il contrario, cioè che prima di provare a farlo lo considerano facile, banale, indegno della loro "grande" intelligenza e della loro posizione sociale e quindi disprezzano i bidelli, gli spazzini e le badanti e non si rendono conto di quello che fanno i genitori per loro, mentre dopo averlo provato ed essere stati a contatto con i collaboratori scolastici magari imparano ad avere più rispetto per il loro lavoro e a tenere più pulita l'aula (ad esempio) o ad aiutare un po' di più i genitori a casa. Dipende dal carattere del ragazzo e dalla sua maturità o almeno dalla capacità di crescere. Chi sostiene l'utilità di questo tipo di punizioni ne sottolinea il carattere educativo: in qualche caso almeno (non in tutti) penso che possa avere ragione.