104 genitore- Esclusione graduatoria interna - dichiarazione altri figli - "ragioni oggettive" di impossibilità ad assisterlo

Da un articolo dedicato al tema in oggetto del sempre efficacissimo Palo Pizzo:
1) Tra gli ulteriori requisiti per l'assistenza del figlio al genitore con handicap grave vi è
"• impossibilità, da parte di ciascun altro figlio di effettuare l’assistenza al genitore disabile in situazione di gravità per RAGIONI ESCLUSIVAMENTE OGGETTIVE, da autodichiarare, tali da non consentire l’effettiva assistenza nel corso dell’anno scolastico;"
2) Conseguentemente
"... l’autodichiarazione rilasciata dagli altri figli non è necessaria laddove il figlio richiedente la precedenza in qualità di referente unico, sia anche l’unico figlio convivente con il genitore disabile."
3) "In conclusione, se il figlio che assiste il genitore è l’unico figlio che convive con quest’ultimo non deve presentare l’autodichiarazione di eventuali fratelli o sorelle; se invece non convive con il genitore oppure vi convive ma non è l’unico figlio, allora le dovrà presentare."

Mi restano 2 dubbi:
1) cosa si intende con "ragioni esclusivamente oggettive" che impossibilitano l'assistenza da parte dell'altro figlio?
2) Se il figlio richiedente l'esclusione dalla graduatoria convive col genitore, è ciò sufficiente ad essere escluso, pure in questo caso, l'altro figlio (non convivente col genitore da assistere) deve comunque effettuare l'autodichiarazione di cui al punto 1?

Ringrazio anticipatamente

Visto che mi sembra che il tuo dubbio sia sulla graduatoria interna, sposto nella sezione Mobilità.

ok grazie

*Si considerano motivi/ragioni esclusivamente oggettive il trovarsi nelle seguenti condizioni:
- Disabili gravi ai sensi dell’art.3 co.3 (da documentare con certificato ASL)
- Chi presta assistenza con carattere continuativo ad un altro soggetto disabile (situazione che
va documentata con le medesime modalità previste dall’art.9 del CCNI e dall’art.4
dell’O.M. n.4 del 24/02/2015)
- Età superiore a 65 anni o deceduti (da documentare con dichiarazione personale)
- Invalidi al 100% (da documentare con certificato INPS)
- Oggettiva impossibilità continuativa all’assistenza (documentata con certificato ASL)
- Studenti fuori sede (situazione documentata con contratto di locazione registrato o con
dichiarazione di residenza o di domicilio registrato al Comune)
- Fratelli minori (da documentare con dichiarazione personale)
- Detenuti e sottoposti a misure di restrizione della libertà personale (da documentare con
dichiarazione personale)
- Religiosi di clausura (da documentare con dichiarazione personale)
- Tutore legale ma non amministratore di sostegno (da documentare con copia sentenza
giudice)
- Risiedere stabilmente in una sede diversa da quella dove risiede il soggetto disabile. (da
documentare con dichiarazione personale)
- Lavorare stabilmente in una sede diversa da quella dove risiede il soggetto disabile. (La
prestazione di lavoro in altra sede va documentata con certificazione da parte del datore di
lavoro)
- l’impossibilità dell’assistenza per i tutori si riferisce esclusivamente a chi, individuato dall’autorità
giudiziaria competente, esercita legale tutela del disabile in situazione di gravità situazione che va
documentata con le medesime modalità previste dall’art.9 del CCNI e dall’art.4 dell’O.M. n.4 del 24/02/2015.

Disillusa, grazie, perfetta e stentorea. Posso sapere dove hai trovato l'elenco così preciso?

Inoltre, necessiterei chiarimenti sui seguenti due casi di impossibilità oggettiva:
[i]- Risiedere stabilmente in una sede diversa da quella dove risiede il soggetto disabile. (da
documentare con dichiarazione personale). [/i]
Chiedo:
a) cioè è sufficiente che l'altro figlio non risieda con la madre da assistere affinchè ciò costituisca impossibilità per ragioni oggettive? anche se l'altro figlio risiede nello stesso comune, ad esempio?.
b) In tal caso, immagino, che il figlio che intende essere "referente unico" DEVE risiedere con la madre (peraltro, altrimenti, anche questo figlio cadrebbe nel caso di oggettiva impossibilità ad assisterla).
c) Mi sembra che questa ipotesi non collimi con la conclusione n.3 dell'articolo di Paolo Pinto sopra riportata, nella quale . Cpisco male qualcosa?

[i]- Lavorare stabilmente in una sede diversa da quella dove risiede il soggetto disabile. (La
prestazione di lavoro in altra sede va documentata con certificazione da parte del datore di
lavoro)[/i]
d) "sede diversa". Cosa vuol dire? Per il mondo scuola nello stesso istituto? Potresti aiutarmi a capire meglio
e) se il figlio aspirante referente unico lavora in altra sede anche a questi il DS potrebbe opporre che ricade in una ipotesi di oggettiva impossibilità ad assistere il genitore?.

Se il figlio referente unico è convivente non c'è necessità che gli altri figli presentino dichiarazione.

Per convivenza s'intende stesso comune, stesso indirizzo, stesso numero civico anche se interni diversi.