Argomenti debiti estivi

Voi generalmente, se avete molti debiti, indicate gli stessi argomenti per tutti oppure personalizzate il tutto? Se uno in una interrogazione ha 6, togliete quegli argomenti? Certo che così diventa un caos anche preparare le verifiche! Inoltre, si possono dare solo alcuni argomenti o tutti quelli svolti? Parlo di 20/30 recuperi!

Scegli tu che argomenti dare.

arrubiu ha scritto:Scegli tu che argomenti dare.

Grazie. Quindi mi confermi che se in una interrogazione hanno preso 6 posso comunque inserire quella parte nel recupero? Fino all'anno scorso non avevo dubbi, ma nella nuova scuola mi sento un marziano

patty20 ha scritto:

arrubiu ha scritto:Scegli tu che argomenti dare.

Grazie. Quindi mi confermi che se in una interrogazione hanno preso 6 posso comunque inserire quella parte nel recupero? Fino all'anno scorso non avevo dubbi, ma nella nuova scuola mi sento un marziano

Ovvio che sì. Si considera la media finale, che risulta insufficiente.

patty20 ha scritto:

arrubiu ha scritto:Scegli tu che argomenti dare.

Grazie. Quindi mi confermi che se in una interrogazione hanno preso 6 posso comunque inserire quella parte nel recupero? Fino all'anno scorso non avevo dubbi, ma nella nuova scuola mi sento un marziano

A me francamente non verrebbe mai in mente di fare una roba del genere. Non vorrei far passare il messaggio che la cultura è a scomparti stagni. Dal punto di vista prettamente pratico, poi, al colloquio d'esame bisognerebbe fare lo slalom tra 'pezzettini SI' e 'pezzettini NO'. Sarebbe decisamente scomodo, poco gestibile e dal punto di vista didattico lo troverei diseducativo.

patty20 ha scritto:
Grazie. Quindi mi confermi che se in una interrogazione hanno preso 6 posso comunque inserire quella parte nel recupero? Fino all'anno scorso non avevo dubbi, ma nella nuova scuola mi sento un marziano

A me francamente non verrebbe mai in mente di fare una roba del genere. Non vorrei far passare il messaggio che la cultura è a scomparti stagni. Dal punto di vista prettamente pratico, poi, al colloquio d'esame bisognerebbe fare lo slalom tra 'pezzettini SI' e 'pezzettini NO'. Sarebbe decisamente scomodo, poco gestibile e dal punto di vista didattico lo troverei diseducativo.

Secondo me c'è una grossa differenza tra un tipo e l'altro di materia. Se la materia è fortemente sequenziale, non ha senso spezzettare il programma, perché ogni argomento può essere un prerequisito indispensabile per capire quelli successivi. Se non sai fare le disequazioni polinomiali perché non hai proprio capito che logica c'è dietro alle disequazioni in sé, poi è ovvio che non sai fare nemmeno quelle frazionarie, o quelle con esponenziali e logaritmi. Quindi, programma complessivo e ciao.

Se invece altre materie viaggiano su più binari indipendenti (ad esempio, disegno pratico e storia dell'arte, oppure scienze con biologia, chimica e scienze della terra) allora non ci trovo niente di strano nell'idea di rimandare solo in una parte del programma, anzi mi sembra molto più educativo.

Altrimenti il simpaticone che avava 4 a chimica e 6 e mezzo a scienze della Terra, continuerebbe a ripassare solo quello che sapeva già e a non fare nulla dell'argomento che gli piace di meno e che invece deve recuperare davvero. Per cui, ti fai l'esame solo su chimica e non provi a "compensare" chiedendo due domandine facili sui vulcani o sulle infiorescenze...

Anche nella mia scuola alcuni docenti sminuzzano il programma indicando in modo quasi-chirurgico gli argomenti da ripassare, io invece preferisco pensare che la prova del debito sia una "sorta di esame" e mi sembra più logico che i vari studenti abbiano lo stesso programma (di solito indico quello di tutto l'anno, anche se al primo trimestre c'era una sufficienza, generalmente "spelacchiata"), ed abbiano uno stesso scritto (se previsto) ; all'orale, anche se ho indicato tutto il programma, saprò ben io cosa andare a verificare maggiormente, ovvero dove lo studente aveva lasciato lacune, non x cattiveria, ma solo x accertarmi che abbia recuperato quanto gli serve x proseguire in modo profocuo

Nella mia scuola, indirizzo Scienze Applicate, il dipartimento di Scienze tende a fare la scelta di indicare solo un argomento, per la ragione che diceva paniscus. Gli altri dipartimenti tendono invece a dare tutto il programma (anche se in questi anni non ho mai visto un debito in Disegno e Storia dell'Arte, Lingua e letteratura italiana, Lingua e letteratura straniera e Scienze Motorie nonostante abbia due coordinamenti all'anno). Il mio dipartimento, Storia e Filosofia, come orientamento generale dà quello di studiare tutto il programma dell'anno e finora abbiamo seguito tutti questo orientamento.

Io francamente, in storia e filosofia, vedo ancora meno insufficienze che in italiano...

In genere sanno male tutta la materia, a prescindere dall'argomento.

In qualche caso, trovandomi a trattare argomenti diversi (per esempio, fisica in quarta: termodinamica, onde, legge di Coulomb) può capitare che qualche argomento lo escluda da quanto va recuperato.

paniscus_2.1 ha scritto:Io francamente, in storia e filosofia, vedo ancora meno insufficienze che in italiano...

Le mie insufficienze in storia sono sempre in numero maggiore rispetto a quelle di matematica. Sarà che non ho mai insegnato al triennio, ma così è. Lo stesso mi riferiscono i colleghi.

Da noi è arrivata la richiesta dal DS di indicare precisamente i soli argomenti con carenze.

Ma la ds non può decidere al posto del docente!

patty20 ha scritto:Ma la ds non può decidere al posto del docente!

Il Dirigente Scolastico dirige e detta la linea comune. Libertà di insegnamento non significa poter fare come ci pare...

Su questa cosa non decide il ds.

arrubiu ha scritto:Su questa cosa non decide il ds.

Certo che sì! La richiesta "scrivete nei recuperi cosa lo studente deve recuperare" mi sembra del tutto legittima, visto che esistono persone che si limitano a scrivere "tutto": a cosa serve un documento con cui si dice allo studente di recuperare tutto?

Tutto = tutto il programma depositato

La normativa dice che lo studente deve recuperare gli argomenti nei quali era insufficiente. Poi si può mettere in evidenza che è importante anche la visione d’insieme e che questa comprende anche argomenti in cui lo studente aveva la sufficienza. Questa è la cosa più difficile da spiegare a molte famiglie: il ragazzo sa i singoli argomenti, ma non li sa combinare tra loro. Quindi il docente di ripetizione dice che sa le cose, ma nel compito è regolarmente insufficiente.

E qui ritorna la solita stramaledetta abitudine di fidarsi ciecamente dell'insegnante di ripetizioni private (che ha tutto l'interesse a convincere i genitori che il ragazzo è bravo e ha capito tutto, perché sono loro che lo pagano per sentirsi dire così)... e quindi, quando continua ad andare male alle verifiche ordinarie, la colpa è sempre dell'insegnante di scuola, che "lo mette in ansia" o che "gli chiede le cose diverse da come dice il libro"

paniscus_2.1 ha scritto:E qui ritorna la solita stramaledetta abitudine di fidarsi ciecamente dell'insegnante di ripetizioni private (che ha tutto l'interesse a convincere i genitori che il ragazzo è bravo e ha capito tutto, perché sono loro che lo pagano per sentirsi dire così)... e quindi, quando continua ad andare male alle verifiche ordinarie, la colpa è sempre dell'insegnante di scuola, che "lo mette in ansia" o che "gli chiede le cose diverse da come dice il libro"

Si dice "tutor"!!!!

@melia ha scritto:La normativa dice che lo studente deve recuperare gli argomenti nei quali era insufficiente. Poi si può mettere in evidenza che è importante anche la visione d’insieme e che questa comprende anche argomenti in cui lo studente aveva la sufficienza. Questa è la cosa più difficile da spiegare a molte famiglie: il ragazzo sa i singoli argomenti, ma non li sa combinare tra loro. Quindi il docente di ripetizione dice che sa le cose, ma nel compito è regolarmente insufficiente.

Mi citi la norma?

Il caso più surreale di tutti che io abbia mai incrociato riguardo a questi presunti "tutor di apprendimento" riguardava un soggetto che si spacciava per "specializzato in sostegno e recupero di matematica e materie scientifiche per ragazzi con DSA"... e che aveva nel suo curriculum il valore aggiunto di aver iniziato gli studi nel corso di laurea in matematica, ma di non averlo mai portato a termine, e di essere passato a scienza dell'educazione. In pratica, lo "specialista di didattica della matematica" sarebbe qualcuno che non è riuscito a laurearsi in matematica e che ha cambiato corso...

Ci vuole fantasia;)

Però ciaveva qualche credito (CFU) da spendere.