Premi ai docenti che si formano

Promemoria primo messaggio :

La formazione incentivata per i docenti una delle novità della riforma approvata, in prima lettura, dal Parlamento. All’articolo 44 comma 1, lettera h, si legge della formazione in servizio del personale docente… La formazione è rivolta ai docenti di ruolo di ogni ordine e grado, è articolata in percorsi triennali a decorrere dall’anno scolastico 2023/2024,… La partecipazione all’attività formativa avviene su base volontaria per la maggior parte dei docenti, …al docente è riconosciuto un incentivo economico….Il governo ha effettuato una stima del numero potenziale di docenti di ruolo: Il governo conta di spendere nel 2026 circa 40 milioni di euro per 6.557 docenti destinatari dell’elemento accessorio una tantum al 15%. 85 milioni di euro nel 2027 per 13.934 docenti, 160 milioni di euro per 26.230 docenti e 236 milioni di euro per 38.689 docenti nel 2029. Il calcolo del governo è stato determinato dalla media ponderata del trattamento stipendiale dei docenti, pari a 40mila euro lordi all’anno. I tecnici del governo hanno ipotizzato di conferire l’elemento retributivo una tantum nella misura percentuale del 15% (valore medio tra il 10 e il 20 % stabilito dalla norma) del trattamento stipendiale, corrispondente, dunque a 6mila euro lordi annui (dunque circa 500 euro mensili). Il riconoscimento di tale elemento retributivo avviene in maniera selettiva e non generalizzata, sulla base delle valutazioni effettuate dalle singole istituzioni scolastiche.
Premesso che mi pare un’ottima idea su linea di principio prevedere un incentivo stipendiale per la formazione, mi chiedo, su base puramente economica, quale possa essere l’effettiva convenienza economica considerato che immagino che la formazione abbia un costo! A proposito a quanto potrebbe ammontare questo onere di formazione?
Mi piacerebbe sottoporre la questione alla competente opinione del forum

Cloretta_2 ha scritto:

balanzone21 ha scritto:A leggere di tutti questi  progetti verrebbe da pensare che il lavoro dei docenti sia tutto sommato abbastanza leggero, se molti di essi trovano il tempo per un sacco di attività extra. Ma allora  si dovrebbe concludere che "vox  populi vox Dei"?

Di codesti personaggi ALL PROJECTS ne ho uno a scuola..il docente di religione, ormai in odore di santità che , stremato da 18 ore di lezione con 4 gatti a disquisire di " come vedete voi ragazze l'amore adolescenziale ?" si prodiga in mille progetti ed attività,  ognuna delle quali ovviamente sottrae ore ai colleghi..come Gesù moltiplico' i pani e i pesci, così costui, prediletto della Curia, moltiplica i progetti urbi et orbi

E’ vero: se nasco di nuovo faccio l’insegnante di religione

[
Quest'anno ho svolto 40 ore aggiuntive, ovviamente retribuite, di avviamento sportivo, agganciandole all'orario di servizio (dalle 14 in poi). 
Di certo non sono una fedelissima della ds, né mi sono mai comportata in modo scorretto al fine di difendere il mio guadagno extra. 
Semplicemente quando e se il collegio riterrà di non deliberare, o si farà avanti qualcun'altra, farò un passo indietro senza stracciarmi le vesti, ma dire che gli incarichi aggiuntivi generalmente siano appannaggio di persone "esclusive" ritengo sia sgradevole.[/quote]

Non era rivolto a te, io parlavo di ciò che accade in alcune scuole e su progetti specifici che si tende a rinnovare tacitamente alle medesime persone non consentendo a chi vorrebbe o potrebbe di farlo....io sono allergica ai progetti in genere quindi mai sgomitato per farne, poi visto l'impegno e il guadagno spesso ci si perde!

Credo che in situazioni del genere, cioè se più di un docente fosse interessato a fare lo stesso progetto, si può legittimamente richiedere di fare un bando con l'obiettivo di individuare il docente avente diritto.
Se non ci si fa avanti però poi non ci si può lamentare che i progetti li fanno sempre gli stessi docenti...

sì poi ci si fa avanti e il docente precedente, pensando di detenere un diritto, ti toglie il saluto. Basta farsene una ragione.

Esatto, oppure ci si può alternare senza che nessuno tolga il saluto.
Comunque tornando in topic, se ho capito bene, per ricevere il jackpot bisogna accollarsi un percorso TRIENNALE di formazione, non meglio quantificato in ore, per prendere, FORSE, a percorso FINITO e con valutazione POSITIVA, circa 3000 euro netti per anno.
Penso che la convenienza economica o meno dipenda essenzialmente da:
- rapporto tra partecipanti alla formazione e premiati
- quantitativo di ore di formazione.
Quando forniranno questi dettagli secondo voi?
In ogni caso questo ministro se prima non mi piaceva ora ancor di meno.

Io a memoria non conosco ccnl in cui i premi stipendiali sono legati alla formazione, ma a criteri misurabili di produttività. Nella scuola è molto difficile fissare questi criteri, ma rinunciarvi in partenza mi sembra una resa da parte dei cervelloni del miur.
Inoltre, non capisco chi e come dovrebbe valutare i risultati del piano triennale di formazione nel caso in cui il docente cambi istituto, sia per mobilità volontaria che in quanto perdente posto.
Io avrei legato la formazione volontaria ad un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie interne, lasciando libertà a ogni docente di dedicare tempo e fatica a questo impegno.
Nella mia scuola qualche collega dice: “ma a cosa mi serve formarmi a 60 anni, quando ormai il mio orizzonte temporale è programmato per la pensione”.
Si può discutere, ma empaticamente capisco la difficoltà di rimettersi in gioco dopo una vita spesa a scuola, però se un collega ha tempo e voglia di farlo mi sembra giusto premiarlo con almeno 3-5 punti in più in graduatoria.

sabryschool ha scritto:Esatto, oppure ci si può alternare senza che nessuno tolga il saluto.
Comunque tornando in topic, se ho capito bene, per ricevere il jackpot bisogna accollarsi un percorso TRIENNALE di formazione, non meglio quantificato in ore, per prendere, FORSE, a percorso FINITO e con valutazione POSITIVA, circa 3000 euro netti per anno.
Penso che la convenienza economica o meno dipenda essenzialmente da:
- rapporto tra partecipanti alla formazione e premiati
- quantitativo di ore di formazione.
Quando forniranno questi dettagli secondo voi?
In ogni caso questo ministro se prima non mi piaceva ora ancor di meno.

Sulle cifre credo che ci sia un grosso fraintendimento. L'articolo di orizzontescuola parla di 6000 lordi l'anno, ma leggendo bene le tabelle allegate, si evince che verrebbero erogati 6000 euro nel 2026,6000 euro nel 2027 etc.. Questo fa capire che i 6000 euro erogato nel 2026 sono frutto del triennio di formazione 2023/2026, i 6000 euro erogati nel 2027 sono relativi al triennio 2024/2027 e così via. Quindi, a conti fatti, al netto sarebbero poco più di 3000 euro per un triennio di formazione, una miseria

Fosse così non mi pongo neanche il problema!

eracle ha scritto:
Io avrei legato la formazione volontaria ad un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie interne,

In una scuola senza più docenti di ruolo a chi interesserebbe seguire corsi aggiuntivi per avere punti in più in graduatoria interna, nel 99% dei casi punti del tutto inutili?

gugu ha scritto:

eracle ha scritto:
Io avrei legato la formazione volontaria ad un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie interne,

In una scuola senza più docenti di ruolo a chi interesserebbe seguire corsi aggiuntivi per avere punti in più in graduatoria interna, nel 99% dei casi punti del tutto inutili?

Agli stessi docenti che alimentano il business dei master e diplomi biennali. Oggi i titoli sono valutati fino ad un massimo di dieci punti, poi si tiene conto solo della capacità di figliare e dell'anzianità di servizio.

Pare sia ufficiale sono in arrivo 50 euro netti di aumento: pochi, maledetti e con tutta calma!

Mario1970 ha scritto:Pare sia ufficiale sono in arrivo 50 euro netti di aumento: pochi, maledetti e con tutta calma!

A quanto dovrebbero ammontare gli arretrati netti?

eracle ha scritto:

Mario1970 ha scritto:Pare sia ufficiale sono in arrivo 50 euro netti di aumento: pochi, maledetti e con tutta calma!

A quanto dovrebbero ammontare gli arretrati netti?

Gli arretrati saranno corrisposti in base incrementale a seconda degli anni del contratto. Includendo buona parte del 2022 potrebbero essere circa 2000 euro netti.

E quando ce li daranno?

baustelle ha scritto:E quando ce li daranno?

Dubito fortemente, l’esborso per le casse non sarebbe sostenibile.

gugu ha scritto:In una scuola senza più docenti di ruolo a chi interesserebbe seguire corsi aggiuntivi per avere punti in più in graduatoria interna, nel 99% dei casi punti del tutto inutili?

Mi sembra una prospettiva piuttosto remota...

eracle ha scritto:.
Nella mia scuola qualche collega dice: “ma a cosa mi serve formarmi a 60 anni, quando ormai il mio orizzonte temporale è programmato per la pensione”.
Si può discutere, ma empaticamente capisco la difficoltà di rimettersi in gioco dopo una vita spesa a scuola....

Motivi per cui gli aumenti stipendiali per anzianità sono un boomerang:

1) arrivi a retribuire con 2.000€ netti chi ormai è con i remi tirati in barca mentre chi ha "voglia"  rimane a 1.500€ inchiodato al palo degli scatti decennali.
2) I soldi servono di più quando hai 40 anni rispetto ai 65!

Detto questo, il bonus "una tantum" è una sonora cazzata.
Una riforma seria sarebbe creare dei livelli, come qualsiasi dipendente pubblico o privato. Livelli o fasce.
In base a questi livelli, si aumenta di RAL. Chi supera gli esami, prende lo scatto. Ci sarà il 40 enne col max degli scatti e il 60 enne col minimo.
Questi livelli poi dovrebbero servire per abilitare gli insegnanti ad insegnare nel biennio/triennio, materia di indirizzo o di completamento etc etc togiendo l'accasamento della scuola sotto casa fino alla pensione.
A quel punto la cosa sarebbe seria. Ovviamente la maggioranza degli insegnanti direbbe di no sempre per il concetto della confort zone e per il senso di inadeguatezza/gelosia di vedere il collega salire di livello ma amen..

eracle ha scritto:

gugu ha scritto:

eracle ha scritto:
Io avrei legato la formazione volontaria ad un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie interne,

In una scuola senza più docenti di ruolo a chi interesserebbe seguire corsi aggiuntivi per avere punti in più in graduatoria interna, nel 99% dei casi punti del tutto inutili?

Agli stessi docenti che alimentano il business dei master e diplomi biennali. Oggi i titoli sono valutati fino ad un massimo di dieci punti, poi si tiene conto solo della capacità di figliare e dell'anzianità di servizio.

Si fa molta confusione.
Capacità di figliare, direi meglio "esigenze di famiglia", vengono valutate non certo ai fini della retribuzione, ma per esempio della mobilità. Cosa altro dovrebbe contare a questi fini?
I figli sono tra l'altro temporanei e l'esigenza viene meno con l'età della figliolanza, come quella dell'assistenza ai genitori anziani e in alcuni casi della 104.
Legare la formazione a una graduatoria interna che soddisfa esigenze di questo tipo e pochissime altre (l'assegnazione alle classi è cosa abbastanza di poco conto) mi pare abbastanza inutile, considerando che conta poco più che per la gestione degli eventuali esuberi

MarcoTerzi82 ha scritto:[
2) I soldi servono di più quando hai 40 anni rispetto ai 65!

E guarda caso tu hai esattamente 40 anni...
Giusto per far notare come i ragionamenti assiomatici di MarcoTerzi82 siano molto tarati sul suo ombelico.

MarcoTerzi82 ha scritto:

eracle ha scritto:.
Nella mia scuola qualche collega dice: “ma a cosa mi serve formarmi a 60 anni, quando ormai il mio orizzonte temporale è programmato per la pensione”.
Si può discutere, ma empaticamente capisco la difficoltà di rimettersi in gioco dopo una vita spesa a scuola....

Motivi per cui gli aumenti stipendiali per anzianità sono un boomerang:

1) arrivi a retribuire con 2.000€ netti chi ormai è con i remi tirati in barca mentre chi ha "voglia"  rimane a 1.500€ inchiodato al palo degli scatti decennali.
2) I soldi servono di più quando hai 40 anni rispetto ai 65!

Detto questo, il bonus "una tantum" è una sonora cazzata.
Una riforma seria sarebbe creare dei livelli, come qualsiasi dipendente pubblico o privato. Livelli o fasce.
In base a questi livelli, si aumenta di RAL. Chi supera gli esami, prende lo scatto. Ci sarà il 40 enne col max degli scatti e il 60 enne col minimo.
Questi livelli poi dovrebbero servire per abilitare gli insegnanti ad insegnare nel biennio/triennio, materia di indirizzo o di completamento etc etc togiendo l'accasamento della scuola sotto casa fino alla pensione.
A quel punto la cosa sarebbe seria. Ovviamente la maggioranza degli insegnanti direbbe di no sempre per il concetto della confort zone e per il senso di inadeguatezza/gelosia di vedere il collega salire di livello ma amen..

Insistiamo a ragionare su categorie bislacche che si misurano a spanne di oca.

La "voglia" sticavoli, fuffa assolutamente non misurabile: io non ho mai voglia eppure lavoro, e pure bene. Ci manca ora che arriva la maestrina fresca di sfp con la fuffa fresca e la "voglia' di sperimentare le didatti-cose e la paghiamo più del collega anziano pieno di esperienza che ha già sperimentato la fatuita' delle medesime didatti-cose. Ci fa piacere per il "volenteroso" e anche il "missionario" e l'infaticabile, ma la vedo dura a autocertificare la sincerità dei loro sentimenti.

I soldi che "servono": se vuoi pagare l'aperitivo al giovane a questo punto diamo tutto agli studenti e facciamo prima. Magari bastasse esprimere cosa "serve" per avere l'aumento! In azienda usa così?

La gelosia ormai nemmeno la commento più, si dovrebbe però riflettere su quanto sia ridicola e puerile.

Riguardo ai livelli invece credo anche io che qualcosa si potrebbe fare è proprio valorizzando anche l'anzianità, che è l'unica cosa misurabile.
La proposta di riforma che prevedeva la figura del docente tutor cui riconoscere incarichi e minori ore in classe (Carrozza?) aveva un senso e andava incontro a diverse esigenze, tra le quali la naturale usura al lavoro in classe e l'aspirazione di alcuni a differenziare le funzioni oltre alla didattica... Forse proprio perché aveva un qualche buonsenso è stata accantonata

lucetta.10 ha scritto: valorizzando anche l'anzianità, che è l'unica cosa misurabile.

Lo diresti/vorresti anche per il Medico che deve curarti?
Prova a dirlo in Google che l'anzianità è l'unica cosa misurabile.

MarcoTerzi82 ha scritto:

lucetta.10 ha scritto: valorizzando anche l'anzianità, che è l'unica cosa misurabile.

Lo diresti/vorresti anche per il Medico che deve curarti?
Prova a dirlo in Google che l'anzianità è l'unica cosa misurabile.

È già così anche per il medico che mi cura. O tu scegli quello fresco e nuovo che c'ha la "voglia" invece del professorone che c'ha il curriculum e l'esperienza? Per i medici sono diverse perfino le tariffe della prestazione privata!
In Google prediligono il pischello a quello con esperienza? Nel privato prediligono assumere quello che non ha mai lavorato nel settore? Ma pensa... Non ce lo sapevo!
Non è che confondi anzianità con vecchiaia? Ci sono docenti di primaria con 30 anni di esperienza a 50 anni

Quindi io dovrei aspettare tre anni per ricevere (forse) 3000 euro per non so quante ore, dovendo dare conto e ragione a formatori e commissioni che mi punteranno il dito e mi giudicheranno quando per arrotondare potrei comodamente starmene a casa e fare lezioni private come si usava fare ai vecchi tempi?
La cosa triste è che in molti aderiranno, e a Roma sanno che ci sono docenti capaci di accettare questo e altro.

Quoto e straquoto... Se così fosse non accetterei, se i 3000 euro me li dessero ogni anno invece magari ci penserei... Aspettiamo di saperne di più e di capire il carico di ore

3000 euro all'anno, due mensilità praticamente, mi sembra un po' tantino, non trovi?