Avente diritto e mancato diritto dei bambini

Stanno per uscire le graduatorie definitve d'Istituto (forse).

Anche quest'anno perderò il posto che altri non hanno voluto ( chi per aspettare le graduatorie definitive, perchè vi si è appena icluso... ma anche chi ha preso un posto a caso perchè tanto poi "cambia"...).

Lavoro nella prov di Ve nella scuola primaria su un posto di sostegno e seguo un bambino con diagnosi di autismo. Lo stesso

bambino che ho seguito lo scorso anno finchè non vi è stato l'aggiornamento e

ho immancabilmente perso il posto.

Questo bambino, che chiamerò Blu, ( perchè lui è come la notte...piena di

misteri) quando mi ha rivista quest'anno ha esclamato: "E' solo un sogno"

Io gli ho risposto:" No Blu, ci sono davvero!"

Blu ha risposto:"Allora è un sogno che si è realizzato!"

Blu è un bambino molto intelligente. Blu è un bambino che nei suoi momenti neri me ne dice di tutti i colori e cerca di farsi del male ma poi, quando ritorna un po' di luce in lui mi abbraccia e dice:"Mi sono calmato ora. Mi sono stancato di odiarti... ti chiedo scusa...".

In realtà, alcuni giorni sono difficili per me, per lui e per la classe.

In qualche modo però, lui e io ci capiamo e...stiamo bene così.Un po' come due fratelli

che litigano ma poi non sanno stare l'uno senza l'altro, oppure come due amici di vecchia data a cui basta guardarsi e capire cosa pensa l'altro in quel momento.

Ogni volta che usciamo dalla classe ( in una delle sue necessarie e ambite pause dai compiti ) mi guarda sornione e mi dice: "Sei una bella furbacchiona maestra!".

Lo so perchè lo dice.

A modo suo cerca di dirmi: "Sei riuscita a farmi lavorare con i tuoi " soliti trucchetti" (così come li chiama lui).

A volte, sono io la lucina dei momenti scuri di Blu. A volte, sono io la stellina di riferimento del suo cielo buio.

Ora aspettiamo le graduatorie e qualcuno prenderà di nuovo il mio posto ed io

non ho il coraggio di salutare Blu...

E' il motivo per cui io quest'anno non ho accettato sull'avente diritto..

BENE BENE....

mirko.vi ha scritto:BENE BENE....

Bene cosa?!?

è l'espressione naturale che mi è venuta dopo aver letto la favoletta....

mirko.vi ha scritto:è l'espressione naturale che mi è venuta dopo aver letto la favoletta....

Non è una favoletta è realtà. Magari fosse una favoletta. Non ho scritto per raccontare favole, ma per mettere in luce la triste realtà che si verifica ogni anno per tanti bambini, genitori e noi inseganti. Soprattutto per quelli che credono in quello che fanno.

mirko.vi ha scritto:è l'espressione naturale che mi è venuta dopo aver letto la favoletta....

Ma come si fa a usare la parola "favoletta" per descrivere uno scritto così "reale", denso di emozioni vere, paure vere e vere aspettative?
Questa insegnante con le sue parole mi è entrata nel cuore come un pugno dolce e buono, ma tanto doloroso...lo so anche io cosa significa questo "magone", il dover lasciare gli studenti che sono stati "nostri" anche solo per poco... non sono folletti, non si chiamano Pinocchio, sono veri bambini e ragazzi che intrattengono con noi insegnanti relazioni importanti. L'educazione non può e non deve essere solo l'insegnamento fatto di "saperi" infusi dall'alto, ma un insieme di sfide che servono a crescere, tutti, noi con loro. Quando leggo le parole di un'insegnante di sostegno che fa il suo lavoro con amore e dedizione e tanta tanta "compassione" non posso che copiare e incollare le sue parole nella mia mente come esempio, come una luce che si accende, ogni qual volta incontro insegnanti che fanno sostegno senza esserne pienamente consapevoli. Purtroppo siamo nel sistema dei numeri e dei punteggi, e quindi le cose vanno così, non sempre hanno un "lieto fine". È la triste realtà.

Ritengo l'argomento posto da farfyr degno di essere affrontato e discusso, non condivido il modo con cui è stato posto.
Una domanda: non vi è mai passato per la mente che forse quel bambino si troverà altrettanto bene con un altro insegnante? O voi siete sicuramente le meio sulla piazza? Penso che i peggiori educatori siano quelli che ritengono di essere indisensabili e attraverso un tranfert passano implicitamente al bambino il messaggio "se non ci sono io tu sei nei guai" creando di fatto dipendenza, quindi mi viene da pensare che il problema più grosso sia il vostro e non del bambino, ma anche questa è solo la mia opinione. Poi capisco che ci si affeziona e si sta male quando siamo costretti a lasciare gli alunni perchè scade il contratto di lavoro, ma ricordiamoci che noi non siamo i loro genitori, siamo dei professionisti pagati per fornire loro affetto e possibilità di crescita.

mirko.vi ha scritto:Ritengo l'argomento posto da farfyr degno di essere affrontato e discusso, non condivido il modo con cui è stato posto.
Una domanda: non vi è mai passato per la mente che forse quel bambino si troverà altrettanto bene con un altro insegnante? O voi siete sicuramente le meio sulla piazza? Penso che i peggiori educatori siano quelli che ritengono di essere indisensabili e attraverso un tranfert passano implicitamente al bambino il messaggio "se non ci sono io tu sei nei guai" creando di fatto dipendenza, quindi mi viene da pensare che il problema più grosso sia il vostro e non del bambino, ma anche questa è solo la mia opinione. Poi capisco che ci si affeziona e si sta male quando siamo costretti a lasciare gli alunni perchè scade il contratto di lavoro, ma ricordiamoci che noi non siamo i loro genitori, siamo dei professionisti pagati per fornire loro affetto e possibilità di crescita.

Ma che stai dicendo? Questo si chiama fare il proprio lavoro con il cuore.

Sibilla non mi pare di aver mai scritto che Rosalba non faccia il proprio lavoro con il cuore. Anzi...
La questione che pongo è un'altra...

Carissimi colleghi, la storia è molto coinvolgente, ma ricordiamoci che essere nominati sull'avente diritto significa accettare una supplenza che potrebbe terminare già il giorno dopo, non avere certezza di continuare in qualsiasi momento. Proprio ieri ho chiamato l'ufficio provinciale e la dirigente dell'ufficio con una freddezza glaciale mi ha detto: "Guardi che lei sull'avente diritto potrebbe saltare già da domani, non vi è alcuna sicurezza di mantenere il posto e dovrebbe saperlo!" In effetti io lo sapevo, ma insomma...c'è sempre una piccola speranza di mantenere il posto ;P. Farfy spero che riuscirai a mantenere il posto e lo spero anche per me ;P
Davide

mirko.vi ha scritto:Sibilla non mi pare di aver mai scritto che Rosalba non faccia il proprio lavoro con il cuore. Anzi...
La questione che pongo è un'altra...

Bene, quindi se ci metti cuore ci metti coinvolgimento ed amore. Visto che nello specifico si tratta di un bambino con problematiche gravi, che dopo mesi di duro lavoro si è creato un rapporto di riferimento e fiducia (cosa che di certo non può essere data per scontata), il concetto che hai espresso " siamo dei professionisti pagati per fornire loro affetto e possibilità di crescita" mi sembra tanta testa e poco cuore.

mirko.vi ha scritto:Ritengo l'argomento posto da farfyr degno di essere affrontato e discusso, non condivido il modo con cui è stato posto.
Una domanda: non vi è mai passato per la mente che forse quel bambino si troverà altrettanto bene con un altro insegnante?
Assolutamente, da nessuna parte personalmente ho scritto il contrario.
O voi siete sicuramente le meio sulla piazza?
Attento al linguaggio. Ben venga un professionista consapevole della propria professionalità. Penso che i peggiori educatori siano quelli che ritengono di essere indisensabili e attraverso un tranfert passano implicitamente al bambino il messaggio "se non ci sono io tu sei nei guai" creando di fatto dipendenza,
mi scrivi cortesemente la fonte da cui hai ricavato questo assunto? quindi mi viene da pensare che il problema più grosso sia il vostro e non del bambino, ma anche questa è solo la mia opinione. Poi capisco che ci si affeziona e si sta male quando siamo costretti a lasciare gli alunni perchè scade il contratto di lavoro, ma ricordiamoci che noi non siamo i loro genitori, siamo dei professionisti pagati per fornire loro affetto e possibilità di crescita
cioè "cosa" siamo, meretrici del sapere? .

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mirko.vi ha scritto:Ritengo l'argomento posto da farfyr degno di essere affrontato e discusso, non condivido il modo con cui è stato posto.
Una domanda: non vi è mai passato per la mente che forse quel bambino si troverà altrettanto bene con un altro insegnante? O voi siete sicuramente le meio sulla piazza? Penso che i peggiori educatori siano quelli che ritengono di essere indisensabili e attraverso un tranfert passano implicitamente al bambino il messaggio "se non ci sono io tu sei nei guai" creando di fatto dipendenza, quindi mi viene da pensare che il problema più grosso sia il vostro e non del bambino, ma anche questa è solo la mia opinione. Poi capisco che ci si affeziona e si sta male quando siamo costretti a lasciare gli alunni perchè scade il contratto di lavoro, ma ricordiamoci che noi non siamo i loro genitori, siamo dei professionisti pagati per fornire loro affetto e possibilità di crescita.

Innanzitutto non ho mai scritto di essere "le meio" come dici tu. Non ho mai scritto che un domani se non ci sarò io, sicuramente "saranno guai". Ho esposto, attraverso quello che mi accade quotidianamente e a modo mio, cosa accade per tanti bambini.
Certo è che per bimbi con diagnosi gravi, i cambiamenti mandano tutto il loro mondo in tilt.
Parlo di bambini che solo per un piccolo cambiamento, mettono in atto azioni autolesioniste. Parlo di bambini che non comunicano e se lo fanno accade con persone che con pazienza e un lungo percrso hanno capito il loro linguaggio non verbale.
Forse sì, potrebbe capitare di meglio. Il punto è che il cambiamento per loro è un caos che li travolge. Significa ricominciare. Significa ristabilire una nuova relazione...e vai che si arriva in primavera.
Poi scusate, ma conosco gente che accetta le supplenze fino ad avente diritto già con il progetto di cambiare con le nuove nomine e poco le importa di lasciare il percorso intrapreso. "Sai poi "cambio", cerco un posto vicino casa..." "Sai non è che mi sto impegnando più di tanto...tanto poi lascio il posto".
Questi sono quelli migliori di me?Ovvio, che ci sono persone a cui viene preso il posto che sono costrette a cambiare. Ovvio, che ci sono persone che non erano inserite in graduatoria...ovvio tante cose.
Ma non ci sto. Forse la prossima volta dovrei aspettare le graduatorie definitive, ma credo che dovremmo farlo tutti per sortire l'effetto sperato: gli aggiornamente vanno fatti prima di ottobre!

mirko.vi ha scritto:Ritengo l'argomento posto da farfyr degno di essere affrontato e discusso, non condivido il modo con cui è stato posto.
Una domanda: non vi è mai passato per la mente che forse quel bambino si troverà altrettanto bene con un altro insegnante? O voi siete sicuramente le meio sulla piazza? Penso che i peggiori educatori siano quelli che ritengono di essere indisensabili e attraverso un tranfert passano implicitamente al bambino il messaggio "se non ci sono io tu sei nei guai" creando di fatto dipendenza, quindi mi viene da pensare che il problema più grosso sia il vostro e non del bambino, ma anche questa è solo la mia opinione. Poi capisco che ci si affeziona e si sta male quando siamo costretti a lasciare gli alunni perchè scade il contratto di lavoro, ma ricordiamoci che noi non siamo i loro genitori, siamo dei professionisti pagati per fornire loro affetto e possibilità di crescita.

Per instaurare una relazione (si spera efficace) con un alunno con handicap si parla di empatia e non transfert.
Ci sono tante difficoltà con questi bambini anche solo per "insegnarli" le cose più semplici (andare in bagno, lavarsi le mani...e soprattutto non farsi del male) e secondo te, con questi presupposti, un insegnante può applicare addiittura un transfert?
Forse conosci dei maghi esperti in ipnosi e non insegnanti. Se si riuscisse a utilizzare con questi alunni SPECIALI il transfert, penso che non avrebbero bisogno del sostegno.
Inoltre, sai una cosa?Io preferisco di gran lunga lavorare su posto comune...ma visto che ho una coscienza e professionalità, se avrò la possibilità di mantenere il posto lo farò.
Non lo dico per fare la superiore ma purtroppo, siamo in un periodo in cui trovare un insegnante con coscienza sembra un elogio, una novità...un evento da premiare. Non dovrebbe essere la normalità?