Ho bisogno di confrontarmi, per favore datemi una mano

Salve a tutti vorrei chiedervi un parere su una situazione veramente spiacevole che mi è accaduta. Io insegno sul sos e una ragazza della classe nella quale insegno, una ragazza normodotata, mi ha raccontato, aprendosi per la prima volta, ad una persona adulta, di un episodio molto grave accadutole nella sfera familiare che prevede il penale. A parte il dispiacere umano per quanto ascoltato, mi sono chiesta quale fosse la migliore cosa da fare per aiutare la studentessa che a me si era rivolta. Sono così andata dal dirigente, non ne ho parlato con nessun collega, perché la situazione era veramente delicata. Il dirigente mi ha ascoltata e abbiamo deciso insieme cosa iniziare a fare, raccomandandomi per adesso di non parlarne ad altri e dicendomi di aver fatto bene ad andare da lui (ed io concordo perfettamente). La vicepreside della sede distaccata in cui sto, che è esattamente a cinque minuti a piedi, dalla sede centrale dove sta il preside, saputo che ero stata dal preside per parlare della ragazza, ma non sapendo nulla in merito al perché, poiché come ho precisato ne ho parlato solo al dirigente, mi ha convocata nel suo ufficio dicendomi che non dovevo permettermi di scavalcare le gerarchie, che non rispetto le regole, che deve passare prima tutto da lei e poi lei va dal dirigente, che adesso mi assumevo tutta la responsabilità della mia scelta e che dovevo dirle subito il problema della ragazza. Io non ho risposto alle sue accuse, mi sono sentita solo profondamente umiliata, e le ho detto che se voleva saperlo poteva anche chiederlo al dirigente, ma non a me. A quel punto mi ha detto che si era rotta le balle, ha detto che il mio comportamento non era consono, che io non mi adatto alle regole. Io vi giuro sono rimasta basita e non credevo alle mie orecchie, soprattutto per i modi di questa persona, con la quale non ho mai avuto nulla a che fare né in bene né in male. La sua aria di sufficienza mi ha scioccata, inoltre mi ha detto che non ero nessuno per prendere un'iniziativa simile (cioè semplicemente essere andata dal preside).
Inoltre mi ha anche rimproverata perché da insegnante di sostegno (dicendomi che io sono insegnante dell'alunno con handicap e non di altri, e lì le ho fatto presente che io sono insegnante sulla classe) mi sono permessa di mandare a chiamare una mamma di una ragazza normodotata che mi aveva espressamente chiesto di parlare con sua mamma per riferirle i problemi di metodo di studio e apprendimento che tale ragazza ha. Una ragazza che secondo i docenti delle materie semplicemente non voleva studiare. Invece non era così perché la mamma ha portato non a me (che non sapevo nulla e che l'avevo chiamata solo per problemi di metodo di studio della figlia), ma ad una mia collega il giorno dopo aver parlato con me, una documentazione in cui si spiegava il perché del blocco della figlia. Potete dirmi sinceramente se veramente ho sbagliato tutto? Voi che avreste fatto al mio posto? Grazie mille

per me hai fatto benissimo, non ti curare assolutamente della vice, tra poco nemmeno esisteranno più :-)

Grazie Giulia veramente mi consoli non sai quanto

vista dall'esterno, davvero, hai fatto benissimo

pensa al bene della ragazza e non ti curare d'altro, la vicepreside poi non credo (non sono molto esperta) che abbia alcun potere formale su di te : ))

Grazie, le cose sono andate proprio come le ho scritte

filosofa82 ha scritto:La vicepreside della sede distaccata in cui sto, che è esattamente a cinque minuti a piedi, dalla sede centrale dove sta il preside, saputo che ero stata dal preside per parlare della ragazza, ma non sapendo nulla in merito al perché, poiché come ho precisato ne ho parlato solo al dirigente, mi ha convocata nel suo ufficio dicendomi che non dovevo permettermi di scavalcare le gerarchie......

La prossima volta che si permette di accennare un discorso del genere non alterarti: spiegale con molta calma che
il suo ruolo di collaboratore del DS non la pone gerarchicamente sopra di te;
il DS l'ha scelta e ha con lei un rapporto fiduciario, ma tu non sei tenuta ad avere lo stesso rapporto;
il DS, quando avesse voluto la sua collaborazione in quella circostanza, ti avrebbe invitata a rivolgerti a lei o l'avrebbe convocata insieme a te nel suo ufficio.
Finito il pistolotto, girale le spalle e lasciala lì.

Anche secondo me hai fatto bene. Robe da matti!

Grazie ragazzi, io difatti non mi sono alterata, semmai ci sono rimasta così male, difatti dopo ho pianto e non poco. Sono rimasta scioccata veramente

E' solo una meschina, frustrata, fregatene e scusami l'espressione diretta.
Piuttosto ci sarebbe da chiedersi chi l'ha informata della tua conversazione con il D.S, se lui stesso o qualche spione di guardia alla Presidenza.
Non cadere nella tentazione di parlarne con qualcuno e tira dritto, consapevole del fatto che hai agito nell'interesse di un minore.

Grazie l'ha informata una collega spiona alla quale avevo solo detto:<< vado di fretta, devo andare a parlare con il dirigente per un problema che c'è in classe>>. Non pensavo che succedesse tutto questo casino..

Hai agito correttamente, il dirigente scolastico vedrà lui se e come contattare la vice e gli altri colleghi.

Hai agito correttamente sia sul piano morale che legale. Infatti sarebbe stato grave che tu avessi informato di un problema privato un collaboratore del Ds e non il DS, che è l'unico tuo superiore a scuola. Purtroppo in tutte le scuole ci sono persone che pensano di comandare senza averne il titolo. Pensa che una mia docente, dopo aver fatto una piazzata in collegio perchè il collegio per votazione non le aveva dato un incarico che lei voleva, si è permessa di scrivermi una lettera dicendo che si sentiva in dovere di darmi consigli per salvare la scuola! Il collegio successivo ho detto pubblicamente che avevo ottimi collaboratori con cui consigliarmi, che se volevo consigli li chiedevo, ma che chi pensava senza averne il titolo di poter comandare stesse zitto o che desse il concorso da DS.
Alla prima occasione comunica la DS quanto successo o, se dovesse ripetersi, mandagli una lettera riservata.

Hai agito correttamente punto e basta, avresti sbagliato, anzi, se ti fossi rivolta prima a lei. Lascia correre,vai avanti per la tua strada e concentra le tue energie per vedere col preside di risolvere la questione nel merito per quanto possibile.
Se la vice riaccenna all'episodio in maniera polemica o noti un cambiamento di comportamento nei tuoi confronti (dispetti, forme blande di mobbing etc.etc., purtroppo un classico delle persone che reagiscono da idiote appena hanno in mano uno straccio di potere e si sentono scavalcate...e reagiscono così proprio perché sono le prime ad essere incerte del loro effettivo potere, se non conscie del fatto che non contano una mazza..) fai presente anche questo al preside così la rimette al suo posto. Non dimenticarti che chi sta più in alto ha sempre da rischiare di più rispetto ai subalterni se trascende, purché il subalterno lo possa dimostrare (e, in questo caso, tu non sei neanche una sua subalterna...).. e non dimenticare mai la lezione più importante: l'umanità si divide in uomini e caporali, indipendentemente dal livello gerarchico effettivamente occupato (che, spesso, è secondario..):)

questa vice è inqualificabile. ora che sono di ruolo e mi sono avvicinata alla città nella quale abito, mi trovo sempre più davanti a persone del genere, che insegnano nella scuola da anni, conoscono i genitori degli alunni per essere stati i loro insegnanti e sanno tutto di tutti... quasi quasi rimpiango i primi anni di insegnamento, mi alzavo alle 6 del mattino per raggiungere paesini a 70-80 Km di distanza, noi ins. eravamo tutti precari e tutti giovani, viaggiavamo insieme e nessuno si sognava di prevaricare sugli altri... scusate lo sfogo!

Grazie a tutti colleghi, veramente il confronto per me è fondamentale, e voi mi state aiutando tantissimo. Grazie a tutti