Le valutazioni e le riflessioni

Dall alto della mia prima esperienza di concorrente ad concorso per insegnamento, ma con una certa esperienza come commissario in concorsi pubblici volevo condividere questa riflessione. Allora molte delle domande di filosofia e di psicologia sono richieste di riflettere, commentare una citazione . Non ci sono riferimenti al fatto di dover invece fare espliciti richiami alle teorie dell'autore della citazione. La riflessione ed il commento sono espressione di posizioni soggettive riguardo alla frase citata . Mi domando come possa un commissario valutare come giusta od errata una mia personalissima riflessione su un dato argomento. Può al massimo non essere in accordo. Quindi per esempio io oggi davanti alla citazione di Piaget potevo dire che non ero d'accordo perché secondo una mia personale scuola di pensiero la conoscenza deriva dalla ingestione di funghetti rosa ....allora signori e signore quali saranno i criteri reali? E se le mie riflessioni da esprimere comunque in 20 righe non saranno sufficienti quanto spazio darò ai signori ricorsisti per ricorrere e pure legittimamente ? Ma questi che han preparato le domande , visto che non son gli stessi che le correggeranno si sono posti il problema?
Non ci han chiesto ne le avvertenze generali ne il malloppone dello scibile umano ma solo riflessioni ....
Meditate gente meditate

lovelor ha scritto:Dall alto della mia prima esperienza di concorrente ad concorso per insegnamento, ma con una certa esperienza come commissario in concorsi pubblici volevo condividere questa riflessione. Allora molte delle domande di filosofia e di psicologia sono richieste di riflettere, commentare una citazione . Non ci sono riferimenti al fatto di dover invece fare espliciti richiami alle teorie dell'autore della citazione. La riflessione ed il commento sono espressione di posizioni soggettive riguardo alla frase citata . Mi domando come possa un commissario valutare come giusta od errata una mia personalissima riflessione su un dato argomento. Può al massimo non essere in accordo. Quindi per esempio io oggi davanti alla citazione di Piaget potevo dire che non ero d'accordo perché secondo una mia personale scuola di pensiero la conoscenza deriva dalla ingestione di funghetti rosa ....allora signori e signore quali saranno i criteri reali? E se le mie riflessioni da esprimere comunque in 20 righe non saranno sufficienti quanto spazio darò ai signori ricorsisti per ricorrere e pure legittimamente ? Ma questi che han preparato le domande , visto che non son gli stessi che le correggeranno si sono posti il problema?
Non ci han chiesto ne le avvertenze generali ne il malloppone dello scibile umano ma solo riflessioni ....
Meditate gente meditate

credo che l'idea di fondo sia far passare quanta più gente possibile allo scritto e bocciare all'orale

Io credo che sia più facile eliminarti dallo scritto visto che uno dei criteri di valutazione è l'originalità delle risposte... su un fatto storico, una teoria psico/pedagogica o un concetto filosofico non si può essere originali.. si possono solo riportare i fatti come sono!!!! La valutazione delle prove sarà assolutamente soggettiva!!!! Se piacerà o meno ai commissari.. questo è il problema!!!

lovelor ha scritto:Dall alto della mia prima esperienza di concorrente ad concorso per insegnamento, ma con una certa esperienza come commissario in concorsi pubblici volevo condividere questa riflessione. Allora molte delle domande di filosofia e di psicologia sono richieste di riflettere, commentare una citazione . Non ci sono riferimenti al fatto di dover invece fare espliciti richiami alle teorie dell'autore della citazione. La riflessione ed il commento sono espressione di posizioni soggettive riguardo alla frase citata . Mi domando come possa un commissario valutare come giusta od errata una mia personalissima riflessione su un dato argomento. Può al massimo non essere in accordo. Quindi per esempio io oggi davanti alla citazione di Piaget potevo dire che non ero d'accordo perché secondo una mia personale scuola di pensiero la conoscenza deriva dalla ingestione di funghetti rosa ....allora signori e signore quali saranno i criteri reali? E se le mie riflessioni da esprimere comunque in 20 righe non saranno sufficienti quanto spazio darò ai signori ricorsisti per ricorrere e pure legittimamente ? Ma questi che han preparato le domande , visto che non son gli stessi che le correggeranno si sono posti il problema?
Non ci han chiesto ne le avvertenze generali ne il malloppone dello scibile umano ma solo riflessioni ....
Meditate gente meditate

voi siete stati o siete i commissari e condividete gli stessi pensieri di noi candidati.....che il ministro rifletta.....sarà ricordato, ma in negativo.

Non dimentichiamoci che le domande sono state "costruite" a livello centrale mentre la correzione e` demandata alle commissioni locali.... che le hanno conosciute insieme a noi!

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Se si vuole...

anche io non riesco ad immaginare le griglie di valutazione e che misure adotteranno...certo che in 20 righe non si riesce ad esprimere pienamente e con chiarezza un discorso sull'argomento. Se si rileggono le risposte sono un pò banali e sembrano davvero insufficienti. Non è una modalità che condivido... cmq non ci resta che aspettare!

Non vogliono tanto la risposta giusta,ma la risposta originale e pertinente!Poi tutto e' soggettivo.

Leag ha scritto:Non vogliono tanto la risposta giusta,ma la risposta originale e pertinente!Poi tutto e' soggettivo.

Se ci saranno domande sull'olocausto, valuteranno con grande favore una risposta negazionista ? Indubbiamente più originale della verità storica, comunque pertinente, facilmente condensabile in 20 righe.
Quanto mi piace la GaE !