Lasciare la scuola per tornare nel privato - Riflessioni

Ebbene sì, qualche settimana fa ho fatto alcuni colloqui per un'azienda e sono stato preso a tempo indeterminato (tutele crescenti) e con il contratto bancario che prevede 37,5 ore settimanali, almeno per ora.... ma di sicuro ci sono i straordinari pagati, cosa che in Italia non esistono più.

Voi penserete che alla firma della proposta di assunzione sarei salito al settimo cielo, e invece mi sento pentito e bloccato per l'essere sull'orlo di un bivio; ho voglia di tornare indietro ora che forse posso, ma dall'altro sono spaventato.
Il lavoro che sto facendo mi piace tantissimo, torno a casa sempre sereno; mi piace l'ambiente sereno, i colleghi, mi piace il fatto di sentirmi una persona libera perché ho un lavoro che mi tiene tutti i pomeriggi liberi. Mi piace di fare un lavoro che mi causa appena l'1/10 dell'ansia che mi causava il lavoro in azienda, dove avevo capi che con il diploma scrivevano "un'altro" e colleghi che si sparlavano l'un l'altro e ti salutavano solo se ne avevano voglia.
In azienda ho avuto esperienze pessime, anche se questa volta dovrei essere formato, acquisendo forti competenze informatiche di web developing che adesso non ho e che potrebbero diventarmi molto utili.

Scusate se ho usato questa sezione, ma non sapevo dove postare.
Voi al posto mio cosa fareste?
Io attualmente insegno in III fascia nella A042.
Da un lato stavo pensando, alla scadenza dell'avente diritto, di non dare la disponibilità e di tentare il nuovo lavoro nel privato ed eventualmente di tornare a scuola a settembre... ma a quel punto perderò i punti di quest'anno.

Secondo voi, davvero le supplenze fino al 30/06 faranno una brutta fine? E quindi se lascio adesso, rischio di rimanere fuori per sempre?

Secondo me, non faranno una brutta fine. In ogni caso l'anno prossimo avresti gli stessi punti, sia che tu insegni quest'anno sia che accetti l'altro lavoro. Nel 2017 ci sarà una differenza di 8 o 10 punti, ma non credo che saranno decisivi (utili sicuramente).

Ciao mago, ti sono vicina e ti capisco perché anch'io ho avuto pessime esperienze in azienda e non vorrei mai tornare indietro. Senza contare che insegnare era il lavoro che sognavo di svolgere, per me non è stato un ripiego come per altre persone, anzi è stato un ripiego lavorare in azienda perché nella scuola inizialmente non mi chiamavano. E se è così anche per te, capisco che questa scelta sia davvero dura.
Però secondo me un tempo indeterminato a quelle condizioni è davvero troppo allettante per rifiutarlo in questo momento. Il lavoro sembra buono, l'orario pure, le prospettive di stipendio e carriera anche... io forse, fossi in te, almeno ci proverei. Però tieni anche presente che probabilmente sarà una via a senso unico, perché difficilmente poi lascerai un tempo indeterminato per ritornare nel limbo dell'incertezza della terza fascia.
Ecco perché io, una volta che ho iniziato a ricevere convocazioni dalle scuole, ho smesso di mandare cv ai privati e fare colloqui. Proprio per non ritrovarmi a un bivio così difficile...