Evitare il trasferimento forzato dei docenti di fase C

Per cercare di arginare gli inevitabili trasferimenti fuori regione dei docenti neoimmessi di fase C,  si potrebbe proporre di poter farli restare all'interno della propria provincia o al massimo comunque all'interno della propria regione. Come? Facendo lavorare tali docenti di fase C (che si troverebbero purtroppo costretti all'esodo forzato) nelle scuole paritarie laddove ci fossero posti disponibili, cercando di ridurre così i trasferimenti forzati; il tutto senza costi per le scuole private perchè tali insegnanti sono comunque di ruolo e ovviamente già percependo lo stipendio non dovranno esser pagati da queste scuole private.
Cosa ne pensate?

E sui posti lasciati vuoti in OA nelle altre province chi manderebbero? Una delle ragioni di questa riforma era propria quello di occupare con docenti di ruoli i posti vacanti e disponibili (in OA al 31 agosto) ed evitare di lasciarli a supplenti, anche in virtù della sentenza della Corte Europea che si è pronunciato proprio a questo riguardo (la famosa questione dei 36 mesi che non sto qui a ricordare). Oltre al fatto che mi sembra molto difficile giuridicamente mandare docenti in scuole non statali, una simile improbabile soluzione ricreerebbe la stessa situazione che loro hanno voluto eliminare, proprio assumendo docenti in tutto il territorio nazionale per coprire prima il residuo di OD (fase b) e poi i posti di potenziamento (fase C).

E' improbabile? Ma con tutto questo caos su chiamata diretta e curriculum e con l'inevitabile derva in cui sta andando oramai la scuola, secondo me la proposta non è da scartare ma è da considerare, visto il "pacco" della legge 107!
Chiedo gentilmente di intervenire per dire la loro opinione a Giovanna Onnis o ad altri moderatori ed esperti.

Il problema non è quello che pensiamo noi, ma ciò che è contenuto nella norma. E le scuole statali hanno uno status giuridico ed economico distinto e separato rispetto alle altre scuole pubbliche ma gestite da enti territoriali (scuole comunali) e privati (scuole paritarie e legalmente riconosciute). Infatti le suddette seguono norme e criteri di reclutamento e gestione del personale completamento autonomo (anche per le scuole comunali si segue un iter con graduatorie distinte per incarichi a t.i. e t.d.). Onestamente non capisco il nesso tra ambito, chiamata diretta e cv e scuole paritarie. A me non risulta che il gestore di una scuola paritaria sia obbligato a seguire una graduatoria, può liberamente assumere il docente da lui ritenuto più adeguato e con cui stipula un regolare contratto a td o i.d. (infatti nell'anzianità di servizio dei docenti di ruolo non vengono computati gli anni svolti nelle paritarie, proprio perchè alle dipendenze di altri) . Il ds si limita a scegliere in base al cv e altro un docente presente nell'albo in seguito a mobilità, ma non può scegliere chi vuole e in modo indiscriminato.

Sono d'accordo con elilia77. In questi giorni di attesa ognuno propone una sua riforma del reclutamento e mi chiedo che senso abbia. Che ci piaccia o no, una legge c'è, le linee-guida ministeriali anche e adesso verranno applicate, senza scappatoie che dal punto di vista giuridico non stanno in piedi.
Le scuole paritarie hanno il loro personale e certo non lo licenzieranno per assumere temporaneamente i docenti dello stato in esubero; inoltre potrebbero non volere questi docenti (anche se gratis), perché non in linea con l'orientamento della scuola; infine ci sono città e regioni con molte scuole paritarie e altre con molte meno: come si risolverebbe questa disparità?

E d'altronde pur volendo ipotizzare un'acquisizione di tutte le scuole paritarie da parte dello stato italiano (solo questo consentirebbe una gestione unica del personale, sempre restando il problema dei vecchi prof di queste scuole lasciati disoccupati e dei posti in OA lasciati vuoti in altre province, con riprese della supplentite, grande male da sconfiggere), non ci sarebbe materialmente il tempo per approvare e applicare un simile scempio, per scongiurare la temuta partenza dei fase C. Intanto complimenti per la fantasia.

Bah.. Io sono senza parole...
Sarà il caldo che fomenta pensieri di questo tipo? docenti di ruolo che hanno fatto domanda volontaria di assunzione pagati dallo stato (e quindi anche da noi) al servizio delle scuole private e aggratis per queste ultime?
Io non sono nè un moderatore nè un esperto, ma un contribuente sicuramente.
Gianni, perdonami, ma in base a quale ragionamento sei giunto a tale conclusione?
Quindi, vediamo: domanda volontaria di assunzione, posto disponibile eventualmente in culonia, ma "teng famiglia", quindi si potrebbe proporre lavoro sottocasa, oppure ad una manciata di km in una scuola privata ma retribuito dallo Stato.
Mentre molti fessi che hanno preso il ruolo prima di questa maledetta 107 che non riescono a rientrare nella propria provincia, ma assunti secondo le vecchie (e meritocratiche) regole'(leggi "è arrivato il mio momento") rimangono dove sono.
Un'idea così folle manco Renzie &Co l'avevano avuta...e dire che si erano attrezzati pure per i miracoli..,
Gianni parla sottovoce, per favore:):).. Perchè se sentono... Almeno per me, bastano e avanzano tutte le "novità" che hanno apportato..:

Poi si ci tenevano tanto a lavorare nelle paritarie perchè hanno fatto domanda di assunzione nelle scuole statale su tutto il territorio nazionale? Guarda che anche le scuole paritarie assumono, ovviamente chi vogliono e alle loro condizioni, come tutti gli imprenditori privati...... potevano provare lì......

Quando avete fatto domanda sapevate che l'anno seguente sareste stati sballottati ovunque. Ci sono colleghi delle Gae che per questa ragione non hanno fatto domanda.

A parte la complessità, è una proposta giuridicamente insostenibile: trattandosi di scuole a gestione privata, le scuole paritarie hanno la facoltà di selezionare liberamente il proprio personale. L'impiego "coatto" di personale dello Stato nelle scuole private, anche se paritarie, sarebbe da interpretare come un'ingerenza dello stato nella libera imprenditoria, cosa inconcepibile nell'ordinamento giuridico italiano. È come se lo stato decidesse, ad esempio, di impiegare una parte dei propri carabinieri ritenuta in esubero negli istituti di vigilanza o di impiegare una parte dell'organico dell'agenzia delle entrate negli studi privati dei commercialisti.

Lo stato non può interferire con l'iniziativa imprenditoriale privata se non negli aspetti giuridici che regolamentano la sua espressione all'interno del sistema giuridico, economico e sociale (diritto del lavoro privato, sicurezza sul lavoro, tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini, standard dei percorsi formativi nelle scuole paritarie, ecc.).

Questa comunque me la segno.
Creatività alle stelle in una domenica estiva in preda, immagino, ad ansia e sconforto...(le uniche due cose umanamente comprensibili e condivisibili)
E io, contribuente, dovrei pagare lo stipendio a docenti che poi andranno a lavorare nelle scuole private, quindi gratuitamente, dove gli iscritti (contribuenti regolari pure loro), dovran pagare l'iscrizione che farà guadagnare un privato...il doppio?!
Oh...ma quanto ti piace pagar le tasse gianniesp?! Se vuoi pagare pure le mie...prrrego e grazie!


No dai gianni...fammi felice e confessacelo: hai qualche parente proprietario di scuola privata eh...in caso contrario, seriamente, questa tua idea non riesco proprio a spiegarmela...

Ma perché non lasciarli a casa con lo stipendio puntuale ogni 23 del mese?
Ormai, con i fase C, tutto è possibile!
Avrei tante parole, ma è meglio che dico che ne sono sprovvisto: senza parole!

v.ame ha scritto:Ma perché non lasciarli a casa con lo stipendio puntuale ogni 23 del mese?
Ormai, con i fase C, tutto è possibile!
Avrei tante parole, ma è meglio che dico che ne sono sprovvisto: senza parole!

Non più tardi di ieri, qualcuno infatti l'ha proposto: prima ha scritto che i potenziatori erano indispensabili al funzionamento delle scuole, poi ha scritto che dato che noi non facciamo nulla, perché non lasciarci a casa nostra?

Ahhhhh questa la so! La so la so la so! So chi l'ha scritto!
Uh che sensazione mmmmeravigliosa...mi capitava così raramente quando ero sui banchi...che riscoprirla ora...è comunque un piacere! Eheheh

Romado72 ha scritto:Bah.. Io sono senza parole...
Sarà il caldo che fomenta pensieri di questo tipo? docenti di ruolo che hanno fatto domanda volontaria di assunzione pagati dallo stato (e quindi anche da noi) al servizio delle scuole private e aggratis per queste ultime?
Io non sono nè un moderatore nè un esperto, ma un contribuente sicuramente.
Gianni, perdonami, ma in base a quale ragionamento sei giunto a tale conclusione?
Quindi, vediamo: domanda volontaria di assunzione, posto disponibile eventualmente in culonia, ma "teng famiglia", quindi si potrebbe proporre lavoro sottocasa, oppure ad una manciata di km in una scuola privata ma retribuito dallo Stato.
Mentre molti fessi che hanno preso il ruolo prima di questa maledetta 107 che non riescono a rientrare nella propria provincia, ma assunti secondo le vecchie (e meritocratiche) regole'(leggi "è arrivato il mio momento") rimangono dove sono.
Un'idea così folle manco Renzie &Co l'avevano avuta...e dire che si erano attrezzati pure per i miracoli..,
Gianni parla sottovoce, per favore:):).. Perchè se sentono... Almeno per me, bastano e avanzano tutte le "novità" che hanno apportato..:

Era una proposta avanzata da alcuni colleghi di fase C condivisibile o meno. Il caldo non ha dato alla testa a nessuno, qui si ragionava soltanto, tanto più che questo non l'ho proposto io che non sono neoimmesso ma sono già di ruolo da qualche anno e quindi essendomi registrato qui mi sono semplicemente proposto come loro portavoce, tutto qui.

udl ha scritto:

v.ame ha scritto:Ma perché non lasciarli a casa con lo stipendio puntuale ogni 23 del mese?
Ormai, con i fase C, tutto è possibile!
Avrei tante parole, ma è meglio che dico che ne sono sprovvisto: senza parole!

Non più tardi di ieri, qualcuno infatti l'ha proposto: prima ha scritto che i potenziatori erano indispensabili al funzionamento delle scuole, poi ha scritto che dato che noi non facciamo nulla, perché non lasciarci a casa nostra?

Mi spiace smorzare tanto entusiasmo,non vorrei rovinare la festa, ma non ho mai scritto che i docenti del potenziamento non facciano nulla, anzi ho sempre sostenuto il contrario.
Ma mettere in bocca al proprio contraddittore cose che non ha neanche mai pensato è un'occasione troppo ghiotta per potervi rinunciare...lo capisco!

tellina ha scritto:Questa comunque me la segno.
Creatività alle stelle in una domenica estiva in preda, immagino, ad ansia e sconforto...(le uniche due cose umanamente comprensibili e condivisibili)
E io, contribuente, dovrei pagare lo stipendio a docenti che poi andranno a lavorare nelle scuole private, quindi gratuitamente, dove gli iscritti (contribuenti regolari pure loro), dovran pagare l'iscrizione che farà guadagnare un privato...il doppio?!
Oh...ma quanto ti piace pagar le tasse  gianniesp?! Se vuoi pagare pure le mie...prrrego e grazie!
No dai gianni...fammi felice e confessacelo: hai qualche parente proprietario di scuola privata eh...in caso contrario, seriamente, questa tua idea non riesco proprio a spiegarmela...

Mi sono solo fatto portavoce di una proposta di alcuni miei colleghi di fase C. Non era una mia idea perchè io non sono direttamente interessato, sono già di ruolo ante 2014, non faccio parte dei neo-immessi, non ho nessun parente nelle private.
Non offendete. Grazie

Comunque, forse potrebbero fare come hanno fatto con le province, trasferire in altri rami della PA gli esuberi.

Una parente di mia moglie lavorava in provincia, dove non faceva assolutamente niente, ora con la riorganizzazione "soft" di queste è stata riconvertita come cancelliere di tribunale, che ho letto in questi giorni ne mancano parecchi.

Infatti ora si lamenta, è passata dall'assoluto ozio al dover fare qualcosa...

Giancarlo Dessì ha scritto:A parte la complessità, è una proposta giuridicamente insostenibile: trattandosi di scuole a gestione privata, le scuole paritarie hanno la facoltà di selezionare liberamente il proprio personale. L'impiego "coatto" di personale dello Stato nelle scuole private, anche se paritarie, sarebbe da interpretare come un'ingerenza dello stato nella libera imprenditoria, cosa inconcepibile nell'ordinamento giuridico italiano. È come se lo stato decidesse, ad esempio, di impiegare una parte dei propri carabinieri ritenuta in esubero negli istituti di vigilanza o di impiegare una parte dell'organico dell'agenzia delle entrate negli studi privati dei commercialisti.
Lo stato non può interferire con l'iniziativa imprenditoriale privata se non negli aspetti giuridici che regolamentano la sua espressione all'interno del sistema giuridico, economico e sociale (diritto del lavoro privato, sicurezza sul lavoro, tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini, standard dei percorsi formativi nelle scuole paritarie, ecc.).

Apprezzo la tua opinione che può essere da me condivisibile o meno ma poco importa, quantomeno hai espresso civilmente ciò che pensavi senza offendere nè deridere nessuno.

E quindi le scuole private dovrebbero avere docenti gratis, ma poi le rette se le beccano loro.
Non fa una grinza..

Chi ha fatto domanda per la fase C (e io sono uno di quelli!) avrebbe dovuto sapere a cosa andava incontro. Se poi si è fatto abbindolare dalla propaganda del governo e di (alcuni) sindacati, beh, la prossima volta, se ci sarà, starà più attento.
Purtroppo mooooolti docenti hanno affrontato con leggerezza questa cosa.

gianniesposit ha scritto:Per cercare di arginare gli inevitabili trasferimenti fuori regione dei docenti neoimmessi di fase C,  si potrebbe proporre di poter farli restare all'interno della propria provincia o al massimo comunque all'interno della propria regione. Come? Facendo lavorare tali docenti di fase C (che si troverebbero purtroppo costretti all'esodo forzato) nelle scuole paritarie laddove ci fossero posti disponibili, cercando di ridurre così i trasferimenti forzati; il tutto senza costi per le scuole private perchè tali insegnanti sono comunque di ruolo e ovviamente già percependo lo stipendio non dovranno esser pagati da queste scuole private.
Cosa ne pensate?

l'anno scorso stesso lamento e vi hanno fatto fare il differimento, qust'anno cosa vi inventate pur di non fare ciò che dice chi vi paga? tutti in aspettativa, malattia...bastava non presentare domanda di assunzione.

Ma sì. In fase 0 a 80 km da casa, in fase B sradicati dove capita... Chissene. Pensiamo alla fase C.

C080 ha scritto:

gianniesposit ha scritto:Per cercare di arginare gli inevitabili trasferimenti fuori regione dei docenti neoimmessi di fase C,  si potrebbe proporre di poter farli restare all'interno della propria provincia o al massimo comunque all'interno della propria regione. Come? Facendo lavorare tali docenti di fase C (che si troverebbero purtroppo costretti all'esodo forzato) nelle scuole paritarie laddove ci fossero posti disponibili, cercando di ridurre così i trasferimenti forzati; il tutto senza costi per le scuole private perchè tali insegnanti sono comunque di ruolo e ovviamente già percependo lo stipendio non dovranno esser pagati da queste scuole private.
Cosa ne pensate?

l'anno scorso stesso lamento e vi hanno fatto fare il differimento, qust'anno cosa vi inventate pur di non fare ciò che dice chi vi paga? tutti in aspettativa, malattia...bastava non presentare domanda di assunzione.

Ma di cosa stai parlando?

iaiataf ha scritto:Ma sì. In fase 0 a 80 km da casa, in fase B sradicati dove capita... Chissene. Pensiamo alla fase C.

E allora dicci la tua opinione o proposta!

Dec ha scritto:Sono d'accordo con elilia77. In questi giorni di attesa ognuno propone una sua riforma del reclutamento e mi chiedo che senso abbia. Che ci piaccia o no, una legge c'è, le linee-guida ministeriali anche e adesso verranno applicate, senza scappatoie che dal punto di vista giuridico non stanno in piedi.
Le scuole paritarie hanno il loro personale e certo non lo licenzieranno per assumere temporaneamente i docenti dello stato in esubero; inoltre potrebbero non volere questi docenti (anche se gratis), perché non in linea con l'orientamento della scuola; infine ci sono città e regioni con molte scuole paritarie e altre con molte meno: come si risolverebbe questa disparità?

D'accordo ma poichè molti docenti di fase C dal sud dovranno andare per forza al nord ...... soprattutto al sud ci sono tante scuole paritarie che potranno accogliere questi insegnanti temporaneamente almeno per il prossimo anno. Io comunque essendo già di ruolo ante 2014 non sono di fase C nè quindi sono direttamente interessato ma mi sono fatto portavoce di questa proposta avanzata da molti colleghi di fase C.