La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
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La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
http://www.vita.it/it/article/2018/02/09/chi-rallenta-davvero-la-scuola-la-lezione-frontale-non-gli-alunni-frag/145911/
Nel link un'intervista a Giovanni Biondi, il presidente di quell' Indire che ci ammorba con i suoi corsi di formazione ideologicamente orientati e le sue richieste di "pentimento" che devono affrontare tutti i neoassunti.
Nell'intervista Biondi, non uno a caso, ma quello che si occupa di formare tutti gli insegnanti d'Italia, dichiara esplicitamente che il modello della lezione frontale è superato, se non sbagliato del tutto, e che l'unico modo per ottenere buoni risultati didattici è la didattica laboratoriale per gruppi, secondo il modello costruttivista.
Per come lo vedo io chi si occupa della formazione degli insegnanti dovrebbe mantenere un profilo più neutrale e rispettare le opzioni di minoranza, non schierarsi così esplicitamente a favore di uno dei possibili modi di fare lezione. Ora si spiegano meglio la noia, l'inutilità e la pesantezza dell'anno di formazione.
Nel link un'intervista a Giovanni Biondi, il presidente di quell' Indire che ci ammorba con i suoi corsi di formazione ideologicamente orientati e le sue richieste di "pentimento" che devono affrontare tutti i neoassunti.
Nell'intervista Biondi, non uno a caso, ma quello che si occupa di formare tutti gli insegnanti d'Italia, dichiara esplicitamente che il modello della lezione frontale è superato, se non sbagliato del tutto, e che l'unico modo per ottenere buoni risultati didattici è la didattica laboratoriale per gruppi, secondo il modello costruttivista.
Per come lo vedo io chi si occupa della formazione degli insegnanti dovrebbe mantenere un profilo più neutrale e rispettare le opzioni di minoranza, non schierarsi così esplicitamente a favore di uno dei possibili modi di fare lezione. Ora si spiegano meglio la noia, l'inutilità e la pesantezza dell'anno di formazione.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
Il lavoro di gruppo invece è persino diseducativo: porta i ragazzi più scarsi ad appoggiarsi sul lavoro dei cosiddetti "secchioni", che fanno tutto loro perché altrimenti sono accusati di essere antipatici e cattivi. Il lavoro di gruppo non fa sviluppare l'autonomia, poiché se io sono costretto a risolvere un problema da solo impiego tutte le mie risorse cognitive, nel lavoro di gruppo invece è naturale appoggiarsi ad un altro e si pensa meno, si fa meno fatica mentale, ed è proprio dallo sforzo del cervello che l'intelligenza si sviluppa. E per finire il lavoro di gruppo non fa sviluppare le capacità di concentrazione, per forza, nel gruppo anche il più disciplinato c'è sicuramente più confusione rispetto ad un setting della classe basato sull'apprendimento individuale. E' l'apprendimento in solitudine che fa sviluppare davvero la mente, lo diceva anche la direttrice del CERN con queste parole: "Isolandosi si sviluppano tutte le facoltà cognitive, la capacità di concentrazione, poiché la presenza di altre persone inevitabilmente distrae, si sviluppa la capacità di astrazione ed in particolare quella di problem solving". Altroché la fuffa dei fautori del cooperative Learning e de l costruttivismo.
Scuola70- Messaggi : 1434
Data d'iscrizione : 28.02.14
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
Certo che la lezione frontale per l'INDIRE è superata, nell'ottica di una scuola "asilo-parcheggio", dove l'insegnante deve compiacere, divertire e non annoiare, dove ogni forma di pensiero non allineato va azzerata e le persone mantenute più ignoranti possibili... la lezione frontale e la disciplina alla "vecchia" rischierebbero di far imparare troppo.
hypernova- Messaggi : 2145
Data d'iscrizione : 26.05.14
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
Concordo con l'analisi di Scuola70 ma voglio ugualmente raccontare il mio rapporto con la modalità cooperativa:
1. Da studente prendevo questa modalità di fare lezione come un "oggi il prof. non ha voglia di fare un (omissis)! Evviva!!!".
2. Alla ssis facemmo un intero corso sull'apprendimento cooperativo e le sue virtù; ricordo che al termine della lezione un mio compagno con candore chiese "Se l'apprendimento cooperativo ha queste virtù perchè alla facoltà di scienze della formazione e nella stessa SSIS si usano solo lezioni frontali?"
3. Durante il mio primo anno io e un collega mio compresente fummo invitati a svolgere un lavoro di gruppo sull'enogastronomia in Italia con gli studenti; si verificarono in modo puntualele situazioni descritte da Scuola 70.
4. Per me il discorso costruttivista e le varie ipostasi del lavoro di gruppo sono qualcosa di fatto e archiviato per sempre.
1. Da studente prendevo questa modalità di fare lezione come un "oggi il prof. non ha voglia di fare un (omissis)! Evviva!!!".
2. Alla ssis facemmo un intero corso sull'apprendimento cooperativo e le sue virtù; ricordo che al termine della lezione un mio compagno con candore chiese "Se l'apprendimento cooperativo ha queste virtù perchè alla facoltà di scienze della formazione e nella stessa SSIS si usano solo lezioni frontali?"
3. Durante il mio primo anno io e un collega mio compresente fummo invitati a svolgere un lavoro di gruppo sull'enogastronomia in Italia con gli studenti; si verificarono in modo puntualele situazioni descritte da Scuola 70.
4. Per me il discorso costruttivista e le varie ipostasi del lavoro di gruppo sono qualcosa di fatto e archiviato per sempre.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
Io sono per l'utilizzo del lavoro di gruppo a piccole dosi, ma massimo 2/3 volte l'anno e solo su progetti specifici.
hypernova- Messaggi : 2145
Data d'iscrizione : 26.05.14
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
Io ritengo che il lavoro di gruppo possa essere utile se proposto una volta ogni tanto, come variante occasionale, e solo su determinati argomenti che si prestano meglio, ma non certo come metodo unico o prevalente.
Anzi, diciamola tutta: qualsiasi variazione delle metodologie abituali può essere utile e interessante, se appunto viene usata come variante occasionale... per il semplice motivo che la sua efficacia risiede proprio nel fatto di spezzare una routine e ingenerare più sorpresa e curiosità per una cosa nuova. Nel momento in cui non rappresenta più una cosa nuova, ma diventa un'altra routine abituale, allora l'effetto non vale più un fico secco.
Ma questo non c'entra niente con l'assunzione a priori che la nuova metodologia sia migliore dell'altra.
Se in una ipotetica classe che non avesse mai visto una lezione frontale e che avesse sempre lavorato esclusivamente con l'apprendimento cooperativo, si sperimentasse la sorpresa di proporre qualche lezione frontale, l'effetto immediatamente positivo sarebbe lo stesso, proprio perché spezza la routine. Perché sarà pure vero che la lezione frontale è considerata noiosa e poco coinvolgente, ma anche a fare sempre e solo lavori di gruppo per mesi o anni di seguito, è inevitabile che gli alunni finiscano con l'annoiarsi a morte e ad adagiarsi sul livello minimo possibile di sopportazione.
Il punto che mi sembra completamente trascurato (oppure deliberatamente mistificato), in tutte queste discussioni, gira attorno a un'evidenza banale.
QUALSIASI metodo perde di efficacia quando diventa troppo monotono e prevedibile, e qualsiasi occasionale introduzione di varianti nuove ravviva l'efficacia di tutto il percorso.
Ma questo non dimostra affatto che la variante nuova sia ontologicamente migliore del metodo prevalente e usuale.
Non esiste nessuna prova che la lezione frontale sia inefficace in sé e che il lavoro di gruppo costruttivista sia didatticamente migliore: semplicemente, la lezione frontale diventa inefficace perché i ragazzi si adagiano sull'abitudine di vederi propinare solo quella, in maniera sempre uguale.
Poi, quando si vedono proporre un'attività diversa dal solito, si incuriosiscono perché c'è l'effetto sorpresa, e quindi grazie al piffero che diventano un po' più reattivi e coinvolti... e quindi sembra, sul momento a breve termine, che quel metodo dia risultati migliori.
Ma questo succederebbe a qualsiasi altra metodologia, in maniera assolutamente simmetrica!
Se non fosse così, per quale motivo psicologi e pedagogisti sentirebbero il bisogno di sfornare ogni anno un numero indefinito di proposte di metodi didattici sempre più nuovi e dalle denominazioni sempre più originali? Ne basterebbero due o tre, ma articolati e approfonditi bene in tutte le loro possibili applicazioni e dettagli, con proposte serie di meccanismi di controllo scientifico su quali siano effettivamente migliori, a confronto tra di loro, e anche a confronto con gli odiatissimi metodi "tradizionali". Se, ad esempio, si ritiene davvero che l'apprendimento cooperativo funziona davvero così bene, che bisogno c'è di sostituirlo ulteriormente o di mescolarlo con la flipped classroom, con le didattiche per scenari, con le didattiche per progetti, con millemila avanguardie educative diverse? C'è qualcosa che non mi torna.
I casi sono due, o si parte dal presupposto che tutte queste proposte siano comunque sempre rifiutate perché gli insegnanti brutti e cattivi si ostinano a voler fare sempre solo lezioni frontali (e allora, a meno di non imporlo per legge, non è che si faccia loro cambiare idea buttandogliene addosso cinquanta invece di due o tre)... oppure ci sono evidenze che qualcuno le abbia sperimentate e abbia ritenuto necessario superare anche quelle, perché si è reso conto che non hanno funzionato poi tanto MEGLIO delle precedenti.
Quindi, di che stiamo a parlare?
Anzi, diciamola tutta: qualsiasi variazione delle metodologie abituali può essere utile e interessante, se appunto viene usata come variante occasionale... per il semplice motivo che la sua efficacia risiede proprio nel fatto di spezzare una routine e ingenerare più sorpresa e curiosità per una cosa nuova. Nel momento in cui non rappresenta più una cosa nuova, ma diventa un'altra routine abituale, allora l'effetto non vale più un fico secco.
Ma questo non c'entra niente con l'assunzione a priori che la nuova metodologia sia migliore dell'altra.
Se in una ipotetica classe che non avesse mai visto una lezione frontale e che avesse sempre lavorato esclusivamente con l'apprendimento cooperativo, si sperimentasse la sorpresa di proporre qualche lezione frontale, l'effetto immediatamente positivo sarebbe lo stesso, proprio perché spezza la routine. Perché sarà pure vero che la lezione frontale è considerata noiosa e poco coinvolgente, ma anche a fare sempre e solo lavori di gruppo per mesi o anni di seguito, è inevitabile che gli alunni finiscano con l'annoiarsi a morte e ad adagiarsi sul livello minimo possibile di sopportazione.
Il punto che mi sembra completamente trascurato (oppure deliberatamente mistificato), in tutte queste discussioni, gira attorno a un'evidenza banale.
QUALSIASI metodo perde di efficacia quando diventa troppo monotono e prevedibile, e qualsiasi occasionale introduzione di varianti nuove ravviva l'efficacia di tutto il percorso.
Ma questo non dimostra affatto che la variante nuova sia ontologicamente migliore del metodo prevalente e usuale.
Non esiste nessuna prova che la lezione frontale sia inefficace in sé e che il lavoro di gruppo costruttivista sia didatticamente migliore: semplicemente, la lezione frontale diventa inefficace perché i ragazzi si adagiano sull'abitudine di vederi propinare solo quella, in maniera sempre uguale.
Poi, quando si vedono proporre un'attività diversa dal solito, si incuriosiscono perché c'è l'effetto sorpresa, e quindi grazie al piffero che diventano un po' più reattivi e coinvolti... e quindi sembra, sul momento a breve termine, che quel metodo dia risultati migliori.
Ma questo succederebbe a qualsiasi altra metodologia, in maniera assolutamente simmetrica!
Se non fosse così, per quale motivo psicologi e pedagogisti sentirebbero il bisogno di sfornare ogni anno un numero indefinito di proposte di metodi didattici sempre più nuovi e dalle denominazioni sempre più originali? Ne basterebbero due o tre, ma articolati e approfonditi bene in tutte le loro possibili applicazioni e dettagli, con proposte serie di meccanismi di controllo scientifico su quali siano effettivamente migliori, a confronto tra di loro, e anche a confronto con gli odiatissimi metodi "tradizionali". Se, ad esempio, si ritiene davvero che l'apprendimento cooperativo funziona davvero così bene, che bisogno c'è di sostituirlo ulteriormente o di mescolarlo con la flipped classroom, con le didattiche per scenari, con le didattiche per progetti, con millemila avanguardie educative diverse? C'è qualcosa che non mi torna.
I casi sono due, o si parte dal presupposto che tutte queste proposte siano comunque sempre rifiutate perché gli insegnanti brutti e cattivi si ostinano a voler fare sempre solo lezioni frontali (e allora, a meno di non imporlo per legge, non è che si faccia loro cambiare idea buttandogliene addosso cinquanta invece di due o tre)... oppure ci sono evidenze che qualcuno le abbia sperimentate e abbia ritenuto necessario superare anche quelle, perché si è reso conto che non hanno funzionato poi tanto MEGLIO delle precedenti.
Quindi, di che stiamo a parlare?
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
Ho trovato solo una modalità cooperativa relativamente efficace: la traduzione di latino svolta a coppie. Qui però devo dare ragione all'elirpe adolescente: riservo questa attività alle volte in cui ho la giornata molto pesante, e magari anche il pomeriggio a scuola, e voglio risparmiare energie.
chicca70- Messaggi : 3610
Data d'iscrizione : 26.12.14
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
vorrei tanto sapere su quale base si possa fare un'affermazione del genere, queste persone hanno mai insegnato nelle nostre scuole ? possibile che non si rendano conto delle sciempiagginni che vanno blaterando e quali danni possa produrre in una classe "reale" (non quella ideale a cui loro probabilmente fanno riferimento) un tipo di didattica del genere ??herman il lattoniere ha scritto:http://www.vita.it/it/article/2018/02/09/chi-rallenta-davvero-la-scuola-la-lezione-frontale-non-gli-alunni-frag/145911/
Nel link un'intervista a Giovanni Biondi, il presidente di quell' Indire che ci ammorba con i suoi corsi di formazione ideologicamente orientati e le sue richieste di "pentimento" che devono affrontare tutti i neoassunti.
Nell'intervista Biondi, non uno a caso, ma quello che si occupa di formare tutti gli insegnanti d'Italia, dichiara esplicitamente che il modello della lezione frontale è superato, se non sbagliato del tutto, e che l'unico modo per ottenere buoni risultati didattici è la didattica laboratoriale per gruppi, secondo il modello costruttivista.
Per come lo vedo io chi si occupa della formazione degli insegnanti dovrebbe mantenere un profilo più neutrale e rispettare le opzioni di minoranza, non schierarsi così esplicitamente a favore di uno dei possibili modi di fare lezione. Ora si spiegano meglio la noia, l'inutilità e la pesantezza dell'anno di formazione.
questo è un esempio di scollamento totale tra chi dirige e la realtà !!
Possibile che nessuno gli faccia notare ciò ???
cinno13- Messaggi : 114
Data d'iscrizione : 26.10.16
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
Nella mia esperienza di studentessa ho trovato utili i lavori di gruppi nei momenti di svolgimento di esercizi, ad esempio tradurre delle frasi o delle versioni di latino, come ha detto chicca70, o fare esercizi di matematica e di fisica.
Nel caso di svolgimento di esercizi, infatti, il lavoro di gruppo può essere utile perché i compagni meno competenti osservano il modo di lavorare dei compagni più bravi, e anche se magari questo non li invoglia a studiare di più, quantomeno "copiano" le loro strategie operative.
Nel caso dei momenti di spiegazione, invece, non mi viene in mente niente che possa sostituire il momento di lezione frontale con la stessa efficacia: o si presuppone che l'argomento sia abbastanza semplice e che quindi gli studenti possano apprenderlo anche senza spiegazione da parte dell'insegnante, o si presuppone che in ogni gruppo ci sia un alunno geniale che riesca a sostituire l'insegnante spiegando lui l'argomento, oppure che tutti gli alunni siano così geniali da capire l'argomento senza bisogno di spiegazioni e possano quindi apprendere da soli. Le ultime due casistiche mi sembrano abbastanza rare, se non impossibili.
Si potrà al limite alternare momenti di lezione puramente frontale a momenti di lezione dialogata, per sollecitare la partecipazione degli alunni, ma resta sempre il fatto che per far sì che un alunno comprenda qualcosa che non è in grado di comprendere da solo ci deve essere un insegnante che gli spiega quella cosa e l'alunno ascolta, e questo si chiama lezione frontale.
Poi possiamo "condire" la lezione frontale con altre metodologie, ma la lezione frontale resta sempre la base di partenza dell'apprendimento e mi chiedo come possa una persona essere tanto sprovveduta da non rendersene conto.
Nel caso di svolgimento di esercizi, infatti, il lavoro di gruppo può essere utile perché i compagni meno competenti osservano il modo di lavorare dei compagni più bravi, e anche se magari questo non li invoglia a studiare di più, quantomeno "copiano" le loro strategie operative.
Nel caso dei momenti di spiegazione, invece, non mi viene in mente niente che possa sostituire il momento di lezione frontale con la stessa efficacia: o si presuppone che l'argomento sia abbastanza semplice e che quindi gli studenti possano apprenderlo anche senza spiegazione da parte dell'insegnante, o si presuppone che in ogni gruppo ci sia un alunno geniale che riesca a sostituire l'insegnante spiegando lui l'argomento, oppure che tutti gli alunni siano così geniali da capire l'argomento senza bisogno di spiegazioni e possano quindi apprendere da soli. Le ultime due casistiche mi sembrano abbastanza rare, se non impossibili.
Si potrà al limite alternare momenti di lezione puramente frontale a momenti di lezione dialogata, per sollecitare la partecipazione degli alunni, ma resta sempre il fatto che per far sì che un alunno comprenda qualcosa che non è in grado di comprendere da solo ci deve essere un insegnante che gli spiega quella cosa e l'alunno ascolta, e questo si chiama lezione frontale.
Poi possiamo "condire" la lezione frontale con altre metodologie, ma la lezione frontale resta sempre la base di partenza dell'apprendimento e mi chiedo come possa una persona essere tanto sprovveduta da non rendersene conto.
Mairu- Messaggi : 544
Data d'iscrizione : 14.03.16
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
Creo di aver ribadito diverse volte anche questo: una cosa è il lavoro di gruppo nello studio individuale a casa (o anche in classe, nei momenti di esercizio e di approfondimento), ma per quale motivo dovrebbe essere proposto come alternativa diretta alla lezione dell'insegnante, proprio non riesco a capirlo.
Pensare che chiunque possa imparare qualunque cosa da solo (o con l'aiuto di suoi pari che all'inizio ne sanno quanto lui), eliminando completamente qualsiasi fase "trasmissiva", ossia quella fase in cui qualcuno che quelle cose le conosce già bene le presenta e le illustra a quelli che ancora non le sanno, non è semplicemente un errore, è una menzogna raccontata di proposito, per indirizzare e condizionare ideologicamente le pratiche didattiche.
Pensare che chiunque possa imparare qualunque cosa da solo (o con l'aiuto di suoi pari che all'inizio ne sanno quanto lui), eliminando completamente qualsiasi fase "trasmissiva", ossia quella fase in cui qualcuno che quelle cose le conosce già bene le presenta e le illustra a quelli che ancora non le sanno, non è semplicemente un errore, è una menzogna raccontata di proposito, per indirizzare e condizionare ideologicamente le pratiche didattiche.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
Fra l'altro, in base alla mia esperienza il lavoro di gruppo non è efficace su tutte le tipologie di alunni.
Può essere utile nel caso di alunni che, per timidezza o per altri motivi, si dimostrano più restii a intervenire nei momenti di lezione frontale dell'insegnante, mentre invece si fanno meno remore a chiedere spiegazioni o puntualizzazioni al compagno di classe. In quel caso l'alunno "somarello", che proprio non ci arriva o che si perde facilmente, può trarre beneficio dall'avere un momento di confronto con i compagni più bravi, sia nel momento in cui si fanno esercizi che quando si studia un argomento.
Ancora più utile può essere il lavoro di gruppo se vengono messi insieme degli alunni già abbastanza bravi con alunni eccellenti, perché i primi traggono il massimo dai propri compagni.
Il lavoro di gruppo diventa assolutamente inutile, invece, con alunni che proprio se ne strafregano della scuola, che così come non ascoltano le lezioni dei professori non aprono libro e non fanno assolutamente nulla nel lavoro di gruppo, anzi, fanno solo perdere tempo ai compagni più bravi, deconcentrandoli e obbligandoli a sobbarcarsi di un carico di lavoro maggiore, per compensare la nullafacenza dei primi.
Può essere utile nel caso di alunni che, per timidezza o per altri motivi, si dimostrano più restii a intervenire nei momenti di lezione frontale dell'insegnante, mentre invece si fanno meno remore a chiedere spiegazioni o puntualizzazioni al compagno di classe. In quel caso l'alunno "somarello", che proprio non ci arriva o che si perde facilmente, può trarre beneficio dall'avere un momento di confronto con i compagni più bravi, sia nel momento in cui si fanno esercizi che quando si studia un argomento.
Ancora più utile può essere il lavoro di gruppo se vengono messi insieme degli alunni già abbastanza bravi con alunni eccellenti, perché i primi traggono il massimo dai propri compagni.
Il lavoro di gruppo diventa assolutamente inutile, invece, con alunni che proprio se ne strafregano della scuola, che così come non ascoltano le lezioni dei professori non aprono libro e non fanno assolutamente nulla nel lavoro di gruppo, anzi, fanno solo perdere tempo ai compagni più bravi, deconcentrandoli e obbligandoli a sobbarcarsi di un carico di lavoro maggiore, per compensare la nullafacenza dei primi.
Mairu- Messaggi : 544
Data d'iscrizione : 14.03.16
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
Mi sono sempre chiesto perché per DIVENTARE insegnanti bisogna avere una laurea, avere un'abilitazione, fare master e corsi di aggiornamento, vincere un concorso, fare formazione permenente quando tutti sono in grado di dire COME SI FA l'insegnante?
Ospite- Ospite
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
giobbe ha scritto:Mi sono sempre chiesto perché per DIVENTARE insegnanti bisogna avere una laurea, avere un'abilitazione, fare master e corsi di aggiornamento, vincere un concorso, fare formazione permenente quando tutti sono in grado di dire COME SI FA l'insegnante?
Straquoto in pieno!!!
arcipippo- Messaggi : 1333
Data d'iscrizione : 08.08.15
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
Mairu ha scritto:Il lavoro di gruppo diventa assolutamente inutile, invece, con alunni che proprio se ne strafregano della scuola, che così come non ascoltano le lezioni dei professori non aprono libro e non fanno assolutamente nulla nel lavoro di gruppo, anzi, fanno solo perdere tempo ai compagni più bravi, deconcentrandoli e obbligandoli a sobbarcarsi di un carico di lavoro maggiore, per compensare la nullafacenza dei primi.
Aggiungo anche una precisazione sulla mia assoluta disapprovazione (anzi, proprio orrore dal punto di vista etico) dell'atteggiamento missionario di certi miei colleghi che pensano di imporre il lavoro di gruppo come strumento salvifico per inculcare negli alunni presunti valori sociali e buoni sentimenti, per spingerli ad andare d'accordo, a frequentarsi, a diventare amici, ad acquisire determinati comportamenti che attengono solo alla vita privata e non all'andamento didattico.
Ma cavolo, fatte salve le normalissime richieste base di rispetto personale per tutti, e la condanna categorica di qualsiasi forma di discriminazione o di bullismo, ognuno non è libero di frequentare chi gli pare e di andare d'accordo con chi gli pare? Eventualmente anche di studiare con chi gli pare, se ritiene che questo giovi a entrambi, e di evitare invece la collaborazione con qualcun altro, se ritiene di non trovarcisi bene?
Come si permettono, questi esaltati, di pensare che si possa costringere qualcuno ad andare d'accordo e a fare amicizia a a comando... o che si possa costringere a lavorare insieme persone che hanno modalità di procedere completamente incompatibili tra loro, e che quindi lo farebbero controvoglia, con irritazione e risentimento, e come si fa a pensare davvero che questa imposizione li porti a ottenere risultati migliori? Specialmente quei geniazzi che prima si compiacciono di imporre dall'alto una composizione di gruppi forzata e sgradita agli interessati "per favorire l'accoglienza", la condivisione, la coesione del gruppo classe, e altre amenità del genere... e poi si compiacciono di dare rigorosamente lo stesso voto collettivo a tutti i membri del gruppo, senza dare alcun peso ai contributi individuali o alle diverse capacità di esposizione personale dei risultati finali. Ma che li portassero a raccogliere zucchine o a ripulire le spiagge, che forse in un'attività come quella funziona meglio!
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
@ Befree2: proprio così, ignoranti e controllabili... non sarebbero spiegabili altrimenti certe scelte dirigenziali che mortificano continuamente insegnanti che lavorano bene a favore dell'anarchia e del caos.
hypernova- Messaggi : 2145
Data d'iscrizione : 26.05.14
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
Chi fa un'affermazione così categorica non solo non sa come si insegna, ma soprattutto non sa come si impara. E' un emerito ignorante che ha imparato dei concetti a memoria sui libri ma non ha mai gestito l'apprendimento di un gruppo.
Mi chiedo come possa imparare il cinese una classe che lavora esclusivamente con la didattica laboratoriale per gruppi secondo il modello costruttivista.
A questo punto tanto vale fare a meno degli insegnanti, così si risparmia sugli stipendi.
Mi chiedo come possa imparare il cinese una classe che lavora esclusivamente con la didattica laboratoriale per gruppi secondo il modello costruttivista.
A questo punto tanto vale fare a meno degli insegnanti, così si risparmia sugli stipendi.
JaneEyre- Messaggi : 1988
Data d'iscrizione : 25.11.11
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
Non si può "fare a meno degli insegnanti", perché le famiglie degli utenti pretendono che i loro figli siano tenuti a deposito, per un certo numero di ore al giorno, da persone deprivate di qualsiasi autorità su di loro... ma sulle quali, comunque, si possa poi riversare tutta la responsabilità di qualunque cosa possa andare storto in quel contesto, o possa semplicemente non essere gradito agli utenti stessi.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
herman il lattoniere ha scritto:http://www.vita.it/it/article/2018/02/09/chi-rallenta-davvero-la-scuola-la-lezione-frontale-non-gli-alunni-frag/145911/
Nel link un'intervista a Giovanni Biondi, il presidente di quell' Indire che ci ammorba con i suoi corsi di formazione ideologicamente orientati e le sue richieste di "pentimento" che devono affrontare tutti i neoassunti.
Nell'intervista Biondi, non uno a caso, ma quello che si occupa di formare tutti gli insegnanti d'Italia, dichiara esplicitamente che il modello della lezione frontale è superato, se non sbagliato del tutto, e che l'unico modo per ottenere buoni risultati didattici è la didattica laboratoriale per gruppi, secondo il modello costruttivista.
Per come lo vedo io chi si occupa della formazione degli insegnanti dovrebbe mantenere un profilo più neutrale e rispettare le opzioni di minoranza, non schierarsi così esplicitamente a favore di uno dei possibili modi di fare lezione. Ora si spiegano meglio la noia, l'inutilità e la pesantezza dell'anno di formazione.
Il neologismo "laboratoriale" è il parto delle elucubrazioni dei fautori della fuffodidattica, gente che il più delle volte in un VERO LABORATORIO di qualcosa, qualunque cosa, che richieda: attenzione, mestiere, fatica e strumenti adatti, non c'è mai stata.
Il termine, per altro, si sposa alla perfezione con il concetto di "competenze", altrettanto brillante esempio di come un ragionamento basato su giuste premesse, quelle che mettono al centro la consapevolezza che bisogna dimostrare di sapere e comprendere davvero ciò che si è studiato e di saper applicare quelle basi teoriche alla risoluzione di problemi reali, conduce poi a metodologie didattiche sostanzialmente vuote, prive di qualsiasi spessore esperienziale, nelle quali solo il lavorar per gruppi, l'uso di un PC, qualche griglia di osservazione/valutazione e tante belle parole... fanno del prof un avanguardista del booh e i ragazzi i pionieri del maah... Però bello, diverso, pure divertente a volte!
Ora, agli esperti chiedo:
Come fa un docente della scuola italiana, dotato di ben un'ora (leggasi 1 ora) a settimana, spesso ridotta a 55 minuti, che poi diventano 50 o ancor meno causa spostamenti fra aule, plessi, intervalli, ecc... a trattare, SENZA FARE USO DELLA LEZIONE FRONTALE, tutto ciò che ha programmato (da linee guida nazionali), rendendo un minimo edotti i suoi allievi, se non proprio - forse un po' - competenti?
Ciccio.8- Messaggi : 3319
Data d'iscrizione : 24.02.15
Re: La lezione frontale è sbagliata: lo dice l'Indire
franco71 ha scritto:Sono d'accordo. Un docente con molte ore settimanali per classe può permettersi di sperimentare diverse metodologie. Penso comunque, per chi ha poche ore settimanali per classe (1-2 h), un mix della classica lezione frontale con un minimo di partecipazione degli alunni sia possibile, altrimenti si rischia il monologo.Ciccio.8 ha scritto: Ora, agli esperti chiedo:
Come fa un docente della scuola italiana, dotato di ben un'ora (leggasi 1 ora) a settimana, spesso ridotta a 55 minuti, che poi diventano 50 o ancor meno causa spostamenti fra aule, plessi, intervalli, ecc... a trattare, SENZA FARE USO DELLA LEZIONE FRONTALE, tutto ciò che ha programmato (da linee guida nazionali), rendendo un minimo edotti i suoi allievi, se non proprio - forse un po' - competenti?
Certo, è quello che faccio infatti, ma con vari salti mortali annessi e connessi.
Come ho più volte scritto nel forum, da docente di discipline artistiche ho anche buon gioco per variare di volta in volta la singola lezione. Però, se pure capisco che così facendo "rinforzo" l'apprendimento di determinati contenuti, mi accorgo anche che, inevitabilmente, si trattano meno argomenti, scontrandomi con la realtà dei tempi ridicoli che il ministero mi mette a disposizione per realizzare l'impossibile.
Ciccio.8- Messaggi : 3319
Data d'iscrizione : 24.02.15
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Gio Ago 18, 2022 10:01 pm Da arrubiu
» AP Ottenuta su COE
Gio Ago 18, 2022 10:00 pm Da sirosergio
» L'unico votabile: De Magistris
Gio Ago 18, 2022 9:57 pm Da franco.71
» Primo giorno assoluto da docente dopo superamento concorso ordinario
Gio Ago 18, 2022 9:56 pm Da arrubiu
» Ridatemi i soldi versati!
Gio Ago 18, 2022 9:31 pm Da nuts&peanuts
» SOS rinuncia al ruolo
Gio Ago 18, 2022 9:25 pm Da lilli87&!
» docente in ruolo a.s. 2020-2021 - accettazione nuovo ruolo da gm straordinario 2020 dal 1 settembre 2022
Gio Ago 18, 2022 9:16 pm Da giuseppedong
» Firma digitale per presa di servizio e stipula contratto
Gio Ago 18, 2022 9:02 pm Da gugu
» Chi ha usufruito dei 6 mesi può prendere altri 3?
Gio Ago 18, 2022 8:37 pm Da Dark