La vera Riforma della scuola: riformare l'insegnamento sella Storia.

Riapro un tema delicato che più volte è stato dibattuto in questo forum e cioè l'insegnamento della Storia; la situazione attuale è totalmente desolante perché gli studenti nati nel 2000 studiano prevalentemente ancora la storia di circa 50 anni prima, con una corsa convulsa nel finale per raggiungere, almeno sulla carta ma senza un reale approfondimento, la fine della Guerra Fredda. Come risolvereste la questione, quale scansione temporale adottereste per la classe quinta?

Attualmente, il quinto anno è tutto dedicato al Novecento?

franco71 ha scritto:Attualmente, il quinto anno è tutto dedicato al Novecento?

Sì, le linee guide indicano così; di fatto di solito si premette la parte finale del diciannovesimo secolo per far comprendere meglio i fenomeni della società di massa...

Allroa la mia proposta è che ci vorrebbe un anno in più di superiori e non uno di meno.

franco71 ha scritto:Allroa la mia proposta è che ci vorrebbe un anno in più di superiori e non uno di meno.

Per me è un'ottima proposta... sulla sua attuabilità ehm...

Che poi, se ci pensi, se ci fossero le vecchie lauree quadriennali (mi pare anche storia e filosofia)
il totale sarebbe uguale: 6+4 al posto dell'attuale 5+5.

L'idea di fare tutto il 900 fino,diciamo,al 2001, al quinto anno,tra gite,viaggi all estero,tesine, vacanze,ponti, autogestioni è FOLLIA.
ma quando mai,arrivano al 1989??
Magari. E comunque parliamo di 30 anni fa...
Più che fare un anno in più bisognerebbe in blocco abolire tutte quelle attività di boicottaggio della didattica,dalle gite di più giorni ai progettini per arrivare agli open day che sottraggono ore e ore di lezione.
Ma figuriamoci, solamente su questo forum c è un collega pronto per partire per una settimana di vacanza, immagino con una Quinta. ..
Le scuole ormai sono progettifici e agenzie viaggi

Tema molto interessante! Intanto bisognerebbe portare l'orario di storia a tre ore, perché due sono una miseria. Poi io sarò di parte, ma credo che la storia sia fondamentale per formare una coscienza critica e in due ore si fa davvero quello che si può...
Io ho una classe da 31 alunni e con due ore pensare di interrogarli è davvero un incubo.
Per il resto, credo che si dovrebbero fornire delle coordinate e cronologie a grandi linee, anche se non troppo approssimative, e poi scegliere di approfondire dei percorsi laboratoriali, almeno due per quadrimestre, in modo da appassionarli e al tempo stesso da favorire un po' di lavoro di approfondimento storiografico, oltre che su fonti. Io ora sto lavorando su un laboratorio sul razzismo nella storia italiana.
A margine, sarebbe bello esistesse un'associazione nazionale dei docenti di storia proprio per confrontarsi su questi temi (anche se ultimamente si sta muovendo qualcosa anche nelle università).

Wow, finalmente qualcosa di nuovo! La solita triade razzismobullismoviolenzadonne con cui annualmente gli alunni vengono martellata dalla terza elementare alla quinta superiore. .
Ma magari cambiare un po tema,che ne dite, giusto per affrontare quei temi del 900 totalmente ignorati dalla didattica scolastica italiana?

luisa_b ha scritto:Tema molto interessante! Intanto bisognerebbe portare l'orario di storia a tre ore, perché due sono una miseria. Poi io sarò di parte, ma credo che la storia sia fondamentale per formare una coscienza critica e in due ore si fa davvero quello che si può...
Io ho una classe da 31 alunni e con due ore pensare di interrogarli è davvero un incubo.
Per il resto, credo che si dovrebbero fornire delle coordinate e cronologie a grandi linee, anche se non troppo approssimative, e poi scegliere di approfondire dei percorsi laboratoriali, almeno due per quadrimestre, in modo da appassionarli e al tempo stesso da favorire un po' di lavoro di approfondimento storiografico, oltre che su fonti. Io ora sto lavorando su un laboratorio sul razzismo nella storia italiana.
A margine, sarebbe bello esistesse un'associazione nazionale dei docenti di storia proprio per confrontarsi su questi temi (anche se ultimamente si sta muovendo qualcosa anche nelle università).

Con tre ore sicuramente la differenza sarebbe sensibile, quantomeno si riuscirebbero ad affrontare in modo più serio le tematiche post seconda guerra mondiale; anche gli approfondimenti sono ben accetti, ma secondo me bisogna riuscire ad essere tanto abili da impostare l'approfondimento in classe presentandolo e poi far lavorare i ragazzi in autonomia a casa...

Ripropongo una nuova possibile scansione della Storia:

Biennio: dalle origini all'Apogeo delle istituzioni medioevali, indicativamente fino alla morte di Federico II.
Terzo anno: Dalla peste alla Rivoluzione Francese.
Quarto anno: Da Napoleone alla vigilia della seconda guerra mondiale.
Quinto anno: dalla seconda guerra mondiale alla globalizzazione.

Io modulerei in modo diverso. Cominciare il programma di quinta con la seconda guerra mondiale, facendo in quarta fascismo e nazismo, mi sembra poco sensato. Il programma di quinta potrebbe cominciare dal primo dopoguerra. Il tutto, però, necessariamente con un'ora in più sia al biennio sia al triennio.

Fascismo e nazismo...
Stalin invece, contemporaneo, fu un personaggio quasi sconosciuto con un trascurabile impatto sulla storia dell umanità

luisa_b ha scritto:Tema molto interessante! Intanto bisognerebbe portare l'orario di storia a tre ore,

E' la proposta più logica, dato che le Indicazioni punteranno molto sulla Cittadinanza (perché oggi in due ore dovremmo occuparci anche di quello). L'ora in più servirebbe a coprire entrambe le necessità.
Come questo si concilierà con la tendenza ad accorciare la settimana, anche alle superiori, non lo so.

Per me ciò che è fondamentale è che i ragazzi possano arrivare a comprendere la complessità dello studio del passato e che acquisiscano gli strumenti per confrontarsi con documenti e testimonianze. Arrivare quindi a sviluppare quegli operatori cognitivi che sono fondamentali alla corretta interpretazione dei fatti storici e al confronto diretto con la storiografia.
Quanto all'ansia di arrivare al presente, andrei cauto. Lo considero un valore, ma non un valore a prescindere.

La cittadinanza di chi? Che roba è "cittadinanza "??

E nel frattempo,esce al cinema un documentario su "pertini combattente".
Patetica e propagandistica esaltazione ad idolo della "giustizia " di un ex feroce partigiano,spietato, violento, dalla pistola facile, le mani grondanti di sangue, che non a caso lo storico Mieli definì "il terrorista dalla parte giusta".

Non mi sembrano i modi e i termini corretti.
Befree2, risparmiaci da certe uscite.