GE: Tutti i problemi hanno una soluzione.

In questi giorni ho letto molto sul problema delle GE e rimango sconcertata dalle continue liti tra colleghi, dalle opinioni di alcuni sindacati (difensori di una parte dei precari), dalle posizioni di certi politici che, falsi paladini della giustizia, raccolgono applausi da chi ha paura di perdere il lavoro (ed, ovviamente, ha la mia comprensione).
Ognuno guarda il proprio orticello e ci becchiamo come i capponi di Renzo piuttosto che cercare una soluzione che rispetti la Costituzione e le esigenze di tutti.
Ragioniamo, impariamo a non farci strumentalizzare e ad osservare la realtà non soltanto dal nostro punto di vista. Le scelte che si fanno nella vita non sono e non possono essere definitive. Tutti abbiamo il diritto di lavorare dove desideriamo, in base al nostro punteggio.
Sono d'accordo con l'apertura delle graduatorie soprattutto perché ritengo che limitare la libertà sia sempre un grosso pericolo, ma capisco anche le ragioni di chi vive lontano da casa da tanti anni. Provo a capire le esigenze di tutti e a prospettare soluzioni che siano convenienti per tutti.
Io sono inserita nelle graduatorie di una città del nord (nella quale, per scelta, non ho mai lavorato), ma voglio trasferirmi nella mia città perché la mia vita è cambiata (in meglio) e non voglio che una scelta sbagliata fatta nel 2007 condizioni il mio futuro.

Politici e sindacati dovrebbero pensare a soluzioni "eque e solidali" e non a raccogliere voti e consensi.

Ecco le mie soluzioni:

- apertura delle graduatorie ai trasferimenti ogni quattro anni (per dare una certa stabilità e consentire ai primi in graduatoria di entrare in ruolo);

- apertura delle graduatorie ai trasferimenti ogni due anni, ma obbligo di permenenza nella medesima provincia per almeno due o tre anni prima di entrare in ruolo;

oppure:

- immissioni in ruolo (su tutti i posti vacanti) da graduatorie nazionali o almeno regionali.

Ovviamente si può pensare anche ad altre soluzioni, l'importante è cercarle e stabilire, una volta per tutte, delle regole stabili. I problemi si risolvono (a beneficio di tutti) quando c'è la VOLONTA' di farlo. A mio parere è la volontà che manca perché è comodo tutelare esclusivamente i propri interessi.

Ma non c'è nessuna soluzione. I posti sono pochi, gli abilitati sono enormemente troppi, come vuoi risolvere la situazione?

Se l'Italia, come ogni altro paese (almeno europeo), avesse abilitato ogni anno un numero di laureati pari ai pensionamenti non staremmo nemmeno a discutere di queste questioni. I problemi sono a monte, noi guardiamo la valle (giustamente, ormai chi hanno buttato).


Comunque tutte le tue proposte, che prevedono DL, DDL, ecc. non sono al momento attuabili, per cui si possono conservare, forse, per il 2013 e poi riparlarne.

Sperando che non ci sia alcun nuovo reclutamento, in classi sature, per anni e anni in attesa di smaltire l'enorme quantità di precari abilitati anche se non servivano.

scusate, ma il forum non si presta a ipotesi personali.

il mio consiglio è di inviare la tua proposta alle organizzazioni sindacali. nel momento in cui verrà ufficializzata ne parleremo