Parto ed esami

Salve.
Si è appena conclusa la riunione preliminare degli esami. Dopo che è stato dato il calendario ho fatto presente che da un momento all'altro mia moglie partorirà e che quindi potrei non essere presente a fare assistenza per gli scritti o alla correzione Invalsi o anche agli orali; mi aspettavo la predisposizione di supplenti o qualche altro provvedimento, ma la presidentessa ha detto in sostanza che non posso mancare, che un esame è un esame. Ma anche un parto è un parto.
Cosa prevede la normativa?
Grazie

Ti allego questo link http://www.orizzontescuola.it/news/mamme-e-pap-cosa-cambia-congedi-parentali-nel-2013 anche se la normativa parla di astensione dal lavoro DOPO la nascita del bimbo e non durante il travaglio.
Vista la situazione particolare, chi nella tua scuola ha predisposto i turni di sorveglianza non ha pensato a eventuali sostituzioni (ovviamente sempre all'interno degli insegnanti impegnati negli esami e quindi individuati e inseriti nel verbale della plenaria di apertura dei lavori d'esame)?
Indipendentemente dal tuo caso specifico, chiunque potrebbe ammalarsi, essere investito da un'auto, rompersi un braccio e non poter presenziare, no?

Il congedo di paternità

24. Al fine di sostenere la genitorialita', promuovendo una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all'interno della coppia e per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in via sperimentale per gli anni 2013-2015:

a) il padre lavoratore dipendente, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio, ha l'obbligo di astenersi dal lavoro per un periodo di un giorno. Entro il medesimo periodo, il padre lavoratore dipendente puo' astenersi per un ulteriore periodo di due giorni, anche continuativi, previo accordo con la madre e in sua sostituzione in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest'ultima. In tale ultima ipotesi, per il periodo di due giorni goduto in sostituzione della madre e' riconosciuta un'indennita' giornaliera a carico dell'INPS pari al 100 per cento della retribuzione e per il restante giorno in aggiunta all'obbligo di astensione della madre e' riconosciuta un'indennita' pari al 100 per cento della retribuzione.

rominav ha scritto:Ti allego questo link http://www.orizzontescuola.it/news/mamme-e-pap-cosa-cambia-congedi-parentali-nel-2013 anche se la normativa parla di astensione dal lavoro DOPO la nascita del bimbo e non durante il travaglio.
Vista la situazione particolare, chi nella tua scuola ha predisposto i turni di sorveglianza non ha pensato a eventuali sostituzioni (ovviamente sempre all'interno degli insegnanti impegnati negli esami e quindi individuati e inseriti nel verbale della plenaria di apertura dei lavori d'esame)?
Indipendentemente dal tuo caso specifico, chiunque potrebbe ammalarsi, essere investito da un'auto, rompersi un braccio e non poter presenziare, no?

Grazie
È esattamente quello che ho detto io. Uno potrebbe anche morire, ma i ragazzi l'esame lo farebbero. Le ho chiesto di predisporre delle riserve, ma ha tagliato corto. Comunque, visto che a fare vigilanza siamo tre, perché c'è anche l'insegnante di sostegno, se succede prendo e me ne vado

rominav ha scritto:Ti allego questo link http://www.orizzontescuola.it/news/mamme-e-pap-cosa-cambia-congedi-parentali-nel-2013 anche se la normativa parla di astensione dal lavoro DOPO la nascita del bimbo e non durante il travaglio.
Vista la situazione particolare, chi nella tua scuola ha predisposto i turni di sorveglianza non ha pensato a eventuali sostituzioni (ovviamente sempre all'interno degli insegnanti impegnati negli esami e quindi individuati e inseriti nel verbale della plenaria di apertura dei lavori d'esame)?
Indipendentemente dal tuo caso specifico, chiunque potrebbe ammalarsi, essere investito da un'auto, rompersi un braccio e non poter presenziare, no?

Il congedo di paternità

24. Al fine di sostenere la genitorialita', promuovendo una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all'interno della coppia e per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in via sperimentale per gli anni 2013-2015:

a) il padre lavoratore dipendente, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio, ha l'obbligo di astenersi dal lavoro per un periodo di un giorno. Entro il medesimo periodo, il padre lavoratore dipendente puo' astenersi per un ulteriore periodo di due giorni, anche continuativi, previo accordo con la madre e in sua sostituzione in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest'ultima. In tale ultima ipotesi, per il periodo di due giorni goduto in sostituzione della madre e' riconosciuta un'indennita' giornaliera a carico dell'INPS pari al 100 per cento della retribuzione e per il restante giorno in aggiunta all'obbligo di astensione della madre e' riconosciuta un'indennita' pari al 100 per cento della retribuzione.

Quella particolare norma (è stato chiarito dal Dipartimento della FP) non si applica ai dipendenti pubblici.
In ogni caso il collega può usare il congedo parentale, fin dalla nascita del bimbo, o permessi per motivi familiari se per qualche ragione il congedo parentale non viene concesso senza preavviso.