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Messaggio Da Paolo Tuguri Gio Apr 09, 2015 2:56 pm

MMM ha scritto:
Paolo Tuguri ha scritto:Almeno la Scuola Pubblica non lo è.

Secondo la definizione di "azienda" della Treccani lo è. Poi se si vogliono dare definizioni diverse alle parole anche un gatto può non essere un felino...

Non è il mio caso, ma mi pare che non ci sia più nulla da discutere a questo riguardo.

Secondo me il tuo gatto non è un felino.

A meno che tu non sia veramente convinto che sulla Treccani ci sia scritto che la Scuola Pubblica sia un'azienda.

Che poi una scuola possa anche essere un'azienda significa ben altra cosa, ad iniziare dal fatto che non si tratti di scuola pubblica.

Ma tu, a corto di argomentazioni, come un agile felino-non-gatto, svicoli.

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Messaggio Da Ciccio.8 Gio Apr 09, 2015 3:07 pm

MMM... mmma teee (mi permetto di darti del tu, secondo quanto previsto dal TU) hai qualcosa a che vedere con la scrittura del DDL?
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Messaggio Da Perplessa Gio Apr 09, 2015 3:12 pm

minollo ha scritto:ha ragione MMM, un altro utente si prese la briga di recuperare i suoi vecchi post dove scriveva di essere un sissino nono ciclo.
eh già, perchè un dubbio ci era venuto visto che del docente non sembra avere un requisito indispensabile: l'ascolto.
magari non ha mai messo piede in una scuola,impegnato con dottorati di ricerca e studi di " alta economia aziendale".
MMM i dottorati  si svendono, sai quanti titoli abbiamo accumulato?  cos' altro occorre per sedere alla "destra del padre" della tua "azienda-scuola"? credo che bastino solo buone amicizie.
per quanto mi riguarda non ci sto e preferisco finire nelle promozioni e nei saldi degli albi.
un preside ragionevole dovrebbe rifiutare di assumere un ruolo del genere se non vuole trascorrere tutto il suo  tempo tra cause e tribunali.
"L'altro utente ", che sono io, considerato che qualcuno sosteneva che MMM non fosse un docente, e non conoscendo il nick, si è semplicemente servito di uno strumento del forum, ossia l'archivio dei post di ogni iscritto (sì, siamo "schedati", :-), e le baggianate che scriviamo rimangono a futura memoria), per vedere se le insinuazioni avessero una base di verità. Questo perché in passato è successo anche a me, che scrivo su questo forum a fasi alterne  dal 2003, di sentirmi accusare di mentire, in una discussione sulla mobilità, "perchè non era vero che ero di ruolo, ma solo un'universitaria frustrata che cercava di riciclarsi nella scuola e ce l'aveva con i docenti  di ruolo (cosa tra l'altro palesemente smentita dall'archivio dei miei post. Ma evidentemente quell'archivio lo avevo hackerato, visto che chi lanciava le accuse, ignorava il dato e negava l'evidenza).Considerato  che questo genere di operazioni di delegittimazione dell'interlocutore mi piace molto poco, se posso, verifico alla fonte. In questo caso, dai pochi post presenti, emerge come MMM sia stato un sissino IX ciclo, sia abilitato in A/36-37, che abbia un dottorato di ricerca e come, in tempi non sospetti, manifestasse (già) l'opinione che i docenti della vecchia guardia (non chiedetemi cosa sia a lui compreso nella categoria), per il bene della scuola, avrebbero dovuto lasciare spazio ai giovani, portatori di nuove energie (ho semplificato, ma il concetto è questo). Per cui, la mia conclusione è che il DDL semplicemente ricalchi i suoi sogni più proibiti, chiunque egli sia e qualunque sia la sua occupazione (nell'archivio se, quanto e dove ha insegnato non si dice). Potrebbe essere un privato cittadino precario di idee conservatrici, un iscritto PD folgorato dal renzismo e animatore di circoli, un membro di una sorta di giglio magico allargato, esponente renziano di secondo piano, un semplice portaborse etc etc Ma credo cambi poco. Lui ha le sue idee e le ripete in maniera quasi ossessiva. Ma se i forumisti di opinione contraria, avendo ormai ampiamente verificato l'impossibilità per questa discussione di avere una qualsiasi evoluzione degna di questo nome, non rilanciassero rispondendo ad ogni suo intervento, forse alla fine si stancherebbe e, se è un normale utente, lui a quel punto magari si farà una partita a candy crush, mentre se è sul libro paga del PD cercherà un terreno più fertile per la sua propaganda.

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Messaggio Da Ospite Gio Apr 09, 2015 3:42 pm

MMM ha scritto:Ci tengo perché vorrei capire se l'opposizione a questo aspetto del ddl (la proposta di incarico da parte dei ds) sia semplicemente una difesa corporativa della facoltà dei docenti di scegliere la sede di titolarità in cui di fatto potranno completare la propria carriera, oppure se abbia a che fare (anche) con il rapporto di questo provvedimento con il problema dell'innalzamento della qualità dell'offerta formativa, che dovrebbe essere una finalità fondamentale dell'istruzione pubblica. Devo ammettere che su quest'ultimo aspetto finora ho sentito poco da parte di chi si oppone al ddl.
La prima ma soprattutto la seconda che ha detto. Del secondo aspetto ne ha sentito parlare poco da parte degli oppositori? Beh, questa è una provocazione fine a se stessa.
MMM ha scritto:Mi scusi, a parte il fatto che sottovaluta la mia precisazione "oltre un certo grado", ma se l'è guardato il documento che le ho indicato sul sistema di valutazione dei ds su cui sta lavorando l'INVALSI? Dalla sua domanda, parrebbe proprio di no (o, ancora una volta, è colpa mia perché lei ha letto tutto scrupolosamente, ma i miei discorsi sono stati escogitati in modo tale da confonderla?). E allora, se ci tiene davvero a discutere di qualcosa di concreto - invece che delle sue fantasie - si informi e poi ne parliamo a ragion veduta.
Se ho letto il DDL e tutto quello che "LEI" ritiene utile ' alla discussione è un concetto che mi ripete come un mandra. Lei non mi spiazza minimamente perché la potrei benissimo ripagare con la stessa moneta. Faccio un giretto in Internet e poi la invito a leggere una sequela di cose da sfinirla. Ecco perché non rispondo a questa sua provocazione. Forse tutto quello che ho fatto e visto fare nella scuola in questi 40 anni sono frutto della mia fantasia: una deformaziome del mio vissuto, solo un fatto apparente. Nietzsche diceva che dovremmo accettare l'apparenza come realtà. Lei invece vuol far passare i suoi convincimenti astratti (poiché sono ancora tutti da verificare) come concretezza. Come diceva Mark Twain: "La più grande differenza fra realtà e fantasia è che la fantasia deve essere credibile." Lei vuole essere a tutti i costi credibile nel suo fantasticare.
MMM ha scritto:In secondo luogo, il ds ha la possibilità di governare completamente i fattori interni e di negoziare gli obiettivi in base ai fattori esterni. Pertanto, se le scuole "sfortunate" sono quelle che falliscono, ciò è imputabile alla gestione del ds.
E' una certezza. E' quello che sto dicendo dal mio primo intervento. Non è la chiamata diretta (per lei "offerta d'incarico" - cieco, per lei "non vedente") che fa migliorare la scuola ma la capacità che hanno i DS nel governarla. Mi potrà replicare (cosa peraltro che ha gia fatto) che la chiamata diretta farà sì che a regime tutte scuole avranno buoni docenti. Intanto i docenti sono senpre gli stessi, poi ci sono comunque i trasferimenti (richiesti o forzati) negli altri albi, l'ingresso di nuovi docenti; così incomincerà un nuovo giro della fortuna e, quando pare che proprio tutto si sia "regolarizzato", tutto ricomincia d'accapo. E' lo stesso sistema di oggi, né più né meno. A questo punto non è meglio far decidere ai docenti dove andare e con chi andare, se non altro li rende più appagati e più disponibili a collaborare. Perché se il DS sa fare il suo mestiere il docente ha tutto l'interesse a rimanere in quella scuola e a dare, quindi, il meglio di se stesso.
MMM ha scritto:In effetti la salvaguardia dell'incarico agli iscritti all'albo, che distingue questo sistema dalla chiamata diretta, lo irrigidisce anche un po' creando qualche elemento di tensione. Tuttavia, intanto il POF è triennale come l'incarico dei docenti, quindi questa operazione va compiuta ogni tre anni, durante i quali i ds possono esplorare le porfessionalità disponibili ed adeguare le loro porgettazioni in questo senso o incoraggiare i docenti nel senso dello sviluppo di nuove competenze ritenute utili. Non bisogna sottolvalutare poi che la maggioranza dell'organico sarà su cattedra o sostegno, per cui, male che vada, il ds che non trova riscontro alle sue richieste si vedrà assegnato un docente comunque qualificato a svolgere le funzioni di base. Oppure potrebbe accontentarsi di un docente che, pur non avendo la professionalità richiesta, è disposto a crearsela. Il problema, mi pare, si porrebbe per lo più al momento della fase transitoria iniziale del nuovo sistema, mentre tenderà ad essere marginale con il sistema a regime.
Vedo che condivide quello che ho detto sopra...Ma io ho guardato ancora più in avanti e le ho detto che quando il "sistema andrà a regime" ci saranno nuove situazioni che richiederanno una nuova "regimentazione", e così avanti nel tempo.
MMM ha scritto:Ma è proprio qui il problema. E' possibile trovare un sistema che migliori mediamente l'attuale qualità dell'offerta formativa, che viene ritenuta inadeguata? Se andasse tutto bene non servirebbe riforma. I criteri utilizzati oggi sono oggettivi, ma sganciati dall'obiettivo ultimo. Di un'obiettività del genere non si sa che farsene!
Dare indicazioni ministeriali precise e monitorare con costanza, attraverso team ispettivi (terze parti), l'operato del DS e dei suoi subalterni. Io, quando arrivava un'ispezione a scuola ero felice.
MMM ha scritto:mirco81 ha dato prova di non essere un interlocutore neppure minimamente serio - non leggo e tanto meno rispondo ai suoi pseudo-contributi alla discussione.
Lei vuole eliminare dalla squadra il nostro bomber...


Ultima modifica di giobbe il Gio Apr 09, 2015 5:36 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Paolo Tuguri Gio Apr 09, 2015 8:37 pm

MMM...

Spes ultima dea.

Non arrenderti, sono certo che prima o poi arriveremo ad un giusto disaccordo.

Prima di farlo perlomeno permettimi di ricordarti che sei stato tu a farne una questione di definizioni, io non mi sarei mai avventurato nella cavillosa palude nominalistica, tantomeno a scapito di un competente del tuo calibro.

Tuttavia ho semplicemente cercato di riportare all'uso originario il dizionario che tu brandivi come scimitarra dialettica e, limitandomi a leggere, ho scoperto (arrossisco) che avevi torto.

La Scuola Pubblica non è SOLO un organismo economico composto di persone e di beni.

Ne consegue che lo scopo determinato è altro rispetto a quello di un'azienda.

Ne deriva che non sia né l'uno né l'altra.

Cosa sia la Scuola Pubblica te l'hanno spiegato, con efficacia persino commovente, altri che hanno ben altra levatura rispetto alla mia e che colgo l'occasione di ringraziare.

Io posso solo dire che mi onoro di farne parte, sia pure marginale.

Sarei onorato ne facessi parte anche tu sia pure, non volermene, senza essere scelto dal dirigente di turno.

Paolo Tuguri

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Messaggio Da ghirettina Gio Apr 09, 2015 9:31 pm

MMM ha scritto:
ghirettina ha scritto:MMM

perdona ma io non credo affatto che il concetto di scuola come istituzione o come azienza possa essere una parentesi. Poichè il presupposto iniziale, come noi si veda la scuola, modifica in toto ciò che di essa vogliamo farne.

Lo scopo di un azienda è produrre utili. Noi cosa dobbiamo produrre, utili, soldi, euro?  Numero di ragazzi promossi o competenti? Entrambe le cose sarebbero l'ideale, ma l'utile, inteso in senso monetario, per lo meno a breve termine, non si riscontra. Togliendo per un attimo la riforma e  la classe docente attuale, credi che i mezzi che in campo si vogliono investire siano una variabile insignificante? Sono anni che fra tre I, riforme rappezzate, qualsivoglia strumentalità scolastica si muove arrancando. Bellissimo fare informatica, senza pc funzionanti, è impegnativo con tastiere di carta. Certo amplia la fantasia. Con classi da 25/29 teste differenti, menomale, ma ognuna con le sue esigenze particolari è seriamente impegnativo seguire per qualsivoglia essere umano e non bionico i tre di grado alto a cui va data una programmazione maggiorata altrimenti si annoiano, i 10 che arrancano ed ognuno di loro in parti differenti del programma, il Dsa che necessita della sua didattica specifica, il ragazzo problematico che ogni occasione è buona per alzare le mani, quella che comincia a sbattere la penna sul tavolo con l'aria di chi pensa:" ti faccio sclerare prima della fine dell'ora", il discente diversamente abile, che quando va bene, di lusso,  ha sei ore di sostegno e poi fatti tuoi. Forse piuttosto che cominciare a parlare, con stupende e fantasmagoriche parole di come migliorare l'assetto scolastico parlando solo di dirigenti e decisioni dovremmo parlare di scopi e mezzi attraverso cui ottenerli.

Che poi la formazione dei docenti possa essere migliorata questo, in quanto professionisti dell'apprendere, dovremmo darlo per implicito, ma pensi che sia vessando un intera categoria di lavoratori questi saranno maggiormente motivati? Tu mi risponderai che questa è una nostra opinione che non sarà così che gli illuminati del Miur (per inciso quelli che hanno sistemato questa bella matassa tra gae gm sissi percorsi abilitanti) loro possano cambiare il sentire del docente che in una scuola ci entra da decenni e che in questo ginepraio ha conosciuto colleghi reali, Ds veri e classi abitate da esseri umani  e non quelli idealizzati della carta?

Proverei a pensare una riforma certamente, che possa creare lavoro migliorando le condizioni in cui si opera, partirei dall'inizio.

La questione è interessante e complessa. (Ti faccio solo notare che la definizione di azienda sopra riportata non fa riferimento a utili ma, più genericamente, a uno scopo). Come ho già cercato di suggerire, meriterebbe una discussione a parte che ha poco senso fare in questo argomento (per quanto non ne sia del tutto slegata).

Visto che la questione non è slegata proviamo a dipanare le connessioni.

Metto da parte le mie perplessità su questa scelta del DS e per un momento sto con lei e faccio un ipotesi pratica.
Il Dirigente XXX bravo, preparato e limpido, sceglie per ampliare l'offerta formativa della scuola che dirige, un professore con moltissimi titoli accademici in informatica, specializzazioni, pubblicazioni, insomma il meglio che possa scegliere nella platea degli abilitati di cui può disporre. Questo professore dunque viene incaricato delle attività che riguardano appunto informatica in quell'istituto. Però i computer sono vecchi, i programmi obsoleti e non ci sono fondi per comprarne altri o poter avere macchine migliori, più performanti. Dove si situa in questo contesto, la differenza di capitale, che a suo dire, sta nel docente "scelto"? Continuiamo a leggere una sola variabile in contesti che invece ne vedono interconnesse, non con una semplicità lineare di causa-effetto, molte, alcune persino ignote, poichè nel processo insegnamento-apprendimento esse sono interconnesse e mutano il loro peso specifico reciprocamente.
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Messaggio Da Ospite Gio Apr 09, 2015 10:46 pm

MMM ha scritto:
ufo polemico ha scritto:Comunque finora il contenuto concreto delle argomentazioni di MMM, se si eccettua il riferimento a testi sconosciuti che dubito anche lui abbia letto, è praticamente nullo, a differenza di quello dei suoi interlocutori. Il suo è un mero esercizio dialettico fine a se stesso.

Vedo che hai le idee chiare! 19 pagine di nulla o per annullare il nulla - quanti sforzi inutili:il nulla non avrebbe bisogno di essere annullato! Se questa discussione dovesse venire sotto gli occhi di qualcuno che volesse valutare la consistenza degli argomenti contrari alla proposta di incarico, sareste spacciati! Consideratemi uno sparring partner dialettico con cui esercitarvi nelle obiezioni alla proposta di legge. Per ora ci sono ampi margini di miglioramento.

LOL! ve sta pure a pija per quel posto!

E' un grande!!!1!

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Messaggio Da udl Ven Apr 10, 2015 10:32 am

MMM ha scritto:
udl ha scritto:
MMM ha scritto:
giobbe ha scritto:
gian ha scritto:Il punto di debolezza risiede nel concetto di infallibilità della capacità di valutazione di una persona in grado di spaziare, in modo del tutto discrezionale, in un vasto, troppo vasto, ambito di competenze.
Gian, nella sostanza è quello che stiamo dicendo noi tutti contrari alla chiamata diretta. Nel senso che anche se fosse un DS integerrimo chi ci garantisce della bontà della sua scelta? Quindi assunto che anche i DS integerrimi possono essere in buona fede fallaci, ci sono le altre categorie dei DS non integerrimi.

La bontà della scelta la garantisce:
(i) il fatto che i docenti che assumono l'incarico hanno conoscenze disciplinari e competenze didattiche certificate da un ente terzo;
(ii) il conseguimento da parte del ds dei risultati attesi, inizialmente negoziati da un ente terzo, in seguito da esso monitorati ed infine da questo valutati.


giobbe ha scritto:E' un rischio che i docenti devono correre? In un'azienda privata si ma la scuola NON E' un'azienda.

Per definizione, la scuola è un'azienda. Basta prendere un vocabolario in mano per non avere più dubbi.

Questa fiducia negli "enti terzi" mi sembra, perdonami, un pò ingenua...

La Enron o, per restare a casa nostra, la Parmalat, avevano bilanci certificati dai più prestigiosi "enti terzi" del mondo...

Io stesso, occupandomi di qualità, so perfettamente come lavorano molti "enti terzi"... certificano quello che il committente (cioè "chi paga") gli chiede di certificare.

Naturalmente ci sono le eccezioni, ma sono le eccezioni, non la regola.

E' un pò come il notaio che dovrebbe certificare la volontà della persona che ha davanti: dopo aver visto un notaio certificare che era autentica la volontà della nonnina di 102 anni di donare  un appartamento in centro (valore 1.000.000 euro) al padre della badante ucraina, non mi fido più neppure dei notai, figurarsi della Arthur Andersen di turno

Mi pare che più che con gli enti terzi (rispetto a chi possiede e chi valuta la congruità della certificazione per un determinato fine), tu diffidi delle certificazioni stesse. E allora come la mettiamo col reclutamento dei docenti: la laurea è una certificazione (tra l'atro emessa da un ente terzo), l'abilitazione è una certificazione (anche questa emessa da un ente terzo) e la vincita di un concorso è una certificazione...

Il fatto è che se davvero le certificazioni nella maggior parte dei casi non certificassero alcunché - come tu sostieni - non avrebbero alcun valore. Sono quelle che hai citato sopra ad essere eccezioni, perché altrimenti non ci sarebbe nessuno scandalo intorno ad esse.

Caro MMM, tornando al mio intervento sul valore delle certificazioni, noto casualmente che è stato aperto un thread che parla del valore che hanno, almeno in italia, molte (non tutte) certificazioni:

https://www.orizzontescuolaforum.net/t102432-certificazioni-per-tutti-esperimento

Riguardo al valore di queste, per me il giudizio più corretto sulla loro “rispondenza alla realtà” lo diede un ingegnere della Falck che tenne una lezione sulla qualità al Politecnico di Milano, nel lontano 1991, poco prima che la Falck stessa chiudesse, grazie ad uno dei molti interventi “mirati” della UE per distruggere il tessuto industriale del nostro paese, cioè le sovvenzioni generosamente erogate a chi chiudeva uno stabilimento siderurgico (?!).
Egli disse molte cose, fra cui interessanti curiosità sulla storia della qualità, come ad es. il fatto che in Falck sentirono parlare di qualità la prima volta nel 1961, su richiesta della Mercedes.
Concluse il suo intervento dicendo: “Comunque, ricordatevi che la BMW e la Mercedes non sono certificate, ma nessuno mette in dubbio la loro qualità”.
Purtroppo mi sono accorto quanto fossero vere queste parole nel corso degli anni, ed è per questo che mi fido enormemente di più di una certificazione dello Stato (che non ha secondi fini) che non di una certificazione di un ente terzo, che come tutte le aziende deve prima sopravvivere e poi, possibilmente, guadagnare


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Messaggio Da Francesca4 Ven Apr 10, 2015 11:51 am

Sottoscrivo tutte le definizioni di MMM della scuola, perché, secondo me, sono ineccepibili dal punto di vista tecnico e prevalentemente economico-giuridico.
Penso che, invece, i suoi spunti di lettura di questa riforma che sono orientati verso un tipo di scuola dinamica, al passo con i tempi e che metta sopra ogni cosa il valore della personalità dello studente e del suo diritto ad avere un corpo docente all'altezza, meritino di essere approfonditi, discussi, ed anche ulteriormente sviluppati.
Sono sempre più convinta che sia un giurista, forse un economista, ma poco importa!
Dovrebbe invece essere nell'interesse di tutti, cogliere nelle sue analisi, gli aspetti positivi di questa riforma, non negandone anche le criticità, ma ribattendo sempre, con onestà intellettuale nel merito.
Credo anche di sapere per quale motivo ci sia ancora qualcuno che si ostini su questo forum a confonderci in malafede, a volte anche offendendoci.
Probabilmente è perché, essendo entrambi  tecnici del diritto, usiamo lo stesso linguaggio e perciò siamo sulla stessa lunghezza d'onda.
Ed ora attaccatemi pure, non rinuncerò mai, a causa di invettive, tra l'altro, senza né  capo né coda a manifestare le mie idee, che piacciano o meno!

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Messaggio Da udl Ven Apr 10, 2015 1:00 pm

Penso che tu abbia letto il mio intervento sul “modello lombardo” di scuola, a cui questo DDL chiaramente si ispira, e che io, lombardo, non condivido.
Proprio nelle scorse settimane sono venuti nella scuola in cui insegno dei “formatori”, che si ispirano a questo modello di scuola, che ci hanno intrattenuto per ore su competenze, conoscenze, abilità.
Quando però il discorso si è spostato sulla valutazione (e sui metodi di valutazione), a questo punto si sono tirati indietro, ed hanno detto: “l’asticella però la dovete mettere voi” ovvero dobbiamo essere noi a stabilire quali sono, in pratica, le cose che uno studente deve sapere o no.
Ora, da quando c’è “l’autonomia” nelle scuole il risultato mi sembra che sia nel posizionare l’asticella sempre più in basso: nella scuola in cui insegnavo 4 anni fa il giorno degli scrutini finali il preside si è seduto fra di noi, ed arrivati ad uno studente che per tutto l’anno non solo non aveva fatto niente ma ci aveva preso per i fondelli tutto l’anno, ha detto, testuali parole: “se questo ragazzo non passa a mezzanotte siamo ancora qui, e ci ritroviamo domani mattina alle 8 e andiamo avanti ancora fino a mezzanotte…). Ovviamente gli scrutini due minuti dopo erano terminati…
L’anno dopo, altra scuola, due classi praticamente identiche come percentuali di insufficienti, sufficienti, buoni, ecc. e praticamente lo stesso identico corpo docente (una sez. A, l’altra sez. B).
Nello scrutinio della prima classe il preside si sedette fra di noi: risultato, un solo bocciato e qualche debito. Finito il primo scrutinio, il preside soddisfatto si alzò e ci salutò (avevamo fatto i “bravi” dal suo punto di vista). Nel secondo scrutinio senza preside ci furono sette bocciati e numerosi debiti…

Cosa voglio dire? Che già adesso il preside fa il bello ed il cattivo tempo, e 6 degli 8 DS che ho conosciuto ragionavano come i due che ho citato sopra.

Come dovremmo essere valutati? Da chi? Secondo quali criteri? Da questi DS?

Quando e se queste domande troveranno una ragionevole risposta, non credo che il corpo docente sia preventivamente contrario ad una valutazione del proprio operato, però devono essere ben chiari tutti gli aspetti e le modalità.

E, soprattutto, che si valutino seriamente anche i DS…

udl

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Messaggio Da Ospite Ven Apr 10, 2015 1:11 pm

Francesca4 ha scritto:Ed ora attaccatemi pure

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Messaggio Da ghirettina Ven Apr 10, 2015 1:19 pm

udl ha scritto:
Ora, da quando c’è “l’autonomia” nelle scuole il risultato mi sembra che sia nel posizionare l’asticella sempre più in basso: nella scuola in cui insegnavo 4 anni fa il giorno degli scrutini finali il preside si è seduto fra di noi, ed arrivati ad uno studente che per tutto l’anno non solo non aveva fatto niente ma ci aveva preso per i fondelli tutto l’anno, ha detto, testuali parole: “se questo ragazzo non passa a mezzanotte siamo ancora qui, e ci ritroviamo domani mattina alle 8 e andiamo avanti ancora fino a mezzanotte…). Ovviamente gli scrutini due minuti dopo erano terminati…

Se i muretti sono bassi anche i nani sembrano giganti....

Mi spiace ma questo da te indicato non è un problema del dirigente, ma dei docenti che dovevano saper sostenere la loro posizione anche sotto la pressione di un infinito scrutinio.


Ovvio che poi possiamo valutare questa circostanza, neppure tanto rara, tenendo d'occhio la facilità con cui ad un potere dato si avvinghia facilamente il suo sconfinare. Tuttavia, al momento, la posizione di debolezza degli insegnanti favorisce queste derive. Domani ove questo potere fosse loro dato certamente gli scrutini saranno superflui per far in modo che la soddisfazione del cliente non venga meno, ma ancora non è.
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Sulla proposta di incarico e la valutazione dei ds - Pagina 12 Empty Re: Sulla proposta di incarico e la valutazione dei ds

Messaggio Da Paolo Tuguri Ven Apr 10, 2015 1:21 pm

MMM ha scritto:
Paolo Tuguri ha scritto:MMM...

Spes ultima dea.

Non arrenderti, sono certo che prima o poi arriveremo ad un giusto disaccordo.

Prima di farlo perlomeno permettimi di ricordarti che sei stato tu a farne una questione di definizioni, io non mi sarei mai avventurato nella cavillosa palude nominalistica, tantomeno a scapito di un competente del tuo calibro.

Tuttavia ho semplicemente cercato di riportare all'uso originario il dizionario che tu brandivi come scimitarra dialettica e, limitandomi a leggere, ho scoperto (arrossisco) che avevi torto.

La Scuola Pubblica non è SOLO un organismo economico composto di persone e di beni.

Ne consegue che lo scopo determinato è altro rispetto a quello di un'azienda.

Ne deriva che non sia né l'uno né l'altra.

Cosa sia la Scuola Pubblica te l'hanno spiegato, con efficacia persino commovente, altri che hanno ben altra levatura rispetto alla mia e che colgo l'occasione di ringraziare.

Io posso solo dire che mi onoro di farne parte, sia pure marginale.

Sarei onorato ne facessi parte anche tu sia pure, non volermene, senza essere scelto dal dirigente di turno.

Ora non ci sono più dubbi: hai bisogno di una ripassatina delle tavole di verità della congiunzione e della disgiunzione, nonché delle regole di inferenza della deduzione naturale - se vuoi ti consiglio un buon manuale di logica elementare.

Lo farei se bastasse per comprendere le tue ragioni, ma temo non sia sufficiente.
Avrei bisogno invece per tentare, almeno tentare, di ripercorrere i tuoi tortuosi ragionamenti di un riepilogo.

Scrivi un lungo pamphlet tra l'offeso e il risentito per l'abuso che si fa del termine chiamata-diretta salvo usarlo alla prima occasione senza alcuna remora.

Te lo faccio, garbatamente, notare e tu dici che lo usi per praticità o giù di lì ,smentendo te stesso come fai d'abitudine (tra l'altro nello stesso topic del pamphlet).

Dici che la scuola è (dizionario alla mano) un'azienda salvo poi, smentito un'altra volta da te stesso, scoprire che così non è.

Allora, invece di riconoscere di esserti incartato (scusabilissimo, non fai che rispondere a legittime obiezioni) ti incarti ancor più dicendo che non ne fai una questione di definizioni.

Trovi poi una definizione di azienda che pare possa andar bene per la scuola e ti smentisci di nuovo incagliandoti per l'ennesima volta in una definizione.

Ti si fa notare, sempre garbatamente, che tale definizione nulla ha a che fare con la Scuola Pubblica, motivando pazientemente la scelta e mi consigli incautamente di ripassarmi testi di logica elementare.

Cosa c'è di logico nel tuo argomentare?

Paolo Tuguri

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