Precarietà insegnanti al 10% non è il vero problema!

Ho letto questa mattina un articolo su Os in cui si segnala un'intervista del Ministro Bussetti a Famiglia Cristiana. Il Ministro afferma che in questo anno scolastico le supplenze ammonteranno al 10%, essendo i supplenti circa 80000 su 700000 di ruolo. Il dato però allarmarte riguarda il sostegno, con circa 60000 posti scoperti. Ecco. A mio modo di vedere solo questo è il "problema" da risolvere ma basterebbe semplicente attivare percorsi abilitanti alla professione in numero più elevato rispetto agli anni precedenti. Invece di bandire concorsi "prenditempo" con un posto limitato, opterei per un concorso adeguato ai numeri del fabbisogno. Detto questo, la cosa che non viene spiegata, perché argomento di difficile trattazione per tutti i ministri dell'istruzione, è il nuovo sistema di reclutamento. Purtroppo è quello il vero problema. Ovviamente tutto è anche legato alla riforma sulle pensioni ma nessuno ha detto a noi precari come stabilizzarci, quale percorso fare (il FIT non sanno neanche loro cos'è e a cosa corrisponde). Si sono susseguiti percorsi sporadici e confusionari e siamo arrivati alla fine del 2018 che ancora non sappiamo con precisione come diventare insegnanti. Le assunzioni renziane sono state l'immagine più eloquente di questo sistema deformato.

i posti di ruolo costano di piu' dei posti precari al 30/6

per il resto l'italia e' il regno delle lauree in scienza delle merendine e in scienza della disorganizzazione

aggiungo che se uno deve comprarsi casa lo stipendio e' veramente della miseria

Hai ragione. Prendono tempo ma la verità è che non vogliono spendere. Aggiungo riguardo lo stipendio che in Italia si spende più nella Difesa che nell'istruzione, il che è tutto dire. Per non parlare del fatto che è la Scuola è la Pa meno retribuita.

Ma quando mai? L'Italia spende per l'istruzione il 10,3% della spesa pubblica totale, per la difesa appena il 4,5, ovvero meno della metà. Del resto è risaputo che l'Italia spende per la difesa una quota di PIL che è la metà rispetto a quella spesa da Francia e Germania (il cui PIL è oltre a tutto più alto del nostro) e un terzo rispetto a quanto spende la Gran Bretagna.
I paesi in cui si spende più per la difesa che per l'istruzione non sono europei e tra essi vi sono, accanto a colossi planetari, anche alcuni paesi poco sviluppati: Stati Uniti, Russia, Cina, Pakistan, Iran, Emirati Arabi Uniti.

Non so quali fonti tu abbia ma i dati Eurostat fotografano una situazione profondamente diversa. Per l'istruzione l'Italia spende MENO DEL 4% DEL SUO PIL e questo la colloca al trentesimo posto in Europa! L'Istruzione dovrebbe essere uno dei ministeri cardine della società invece è il primo a subite tagli.