Come superate il distacco dalle classi

Salve, mi chiamo Francesco e ho 24 anni.
Ho appena concluso una supplenza di tre mesi tramite messa a disposizione. Mi sono affacciato al mondo dell'insegnamento per capire se potesse essere la mia strada ed effettivamente mi è piaciuto. Il problema per cui scrivo qui è che lasciare le classi e gli studenti che ho conosciuto è difficile. Non so se sia perché li sento molto vicini alle mia età (triennio superiori), ovviamente il rapporto è sempre stato formale ed incentrato sulla scuola, ma forse ho rivisto in loro troppo di me stesso.
Mi chiedo quindi, come fate voi insegnanti a superare il distacco ogni anno? Comincio a chiedermi se la mia strada non sia quella aziendale, anche solo per evitare questi momenti.

Francescoo ha scritto:Salve, mi chiamo Francesco e ho 24 anni.
Ho appena concluso una supplenza di tre mesi tramite messa a disposizione. Mi sono affacciato al mondo dell'insegnamento per capire se potesse essere la mia strada ed effettivamente mi è piaciuto. Il problema per cui scrivo qui è che lasciare le classi e gli studenti che ho conosciuto è difficile. Non so se sia perché li sento molto vicini alle mia età (triennio superiori), ovviamente il rapporto è sempre stato formale ed incentrato sulla scuola, ma forse ho rivisto in loro troppo di me stesso.
Mi chiedo quindi, come fate voi insegnanti a superare il distacco ogni anno? Comincio a chiedermi se la mia strada non sia quella aziendale, anche solo per evitare questi momenti.

come superiamo noi il distacco? stappando una bottiglia di spumante...:-)

Ospite? Come fai a commentare senza un ID?

mmh...poco credibile la tua domanda, proprio da parte tua poi...non è che la fai solo per tirare su il thread?

sempreconfusa1 ha scritto:mmh...poco credibile la tua domanda, proprio da parte tua poi...non è che la fai solo per tirare su il thread?  

Perché? Mica sono un informatico

mai accusato alcun distacco nostalgico-strappalacrime di questo tipo sinceramente, nemmeno al mio primo incarico, in alcuni casi lasciare alcune classi è stato liberatorio , non volevo proprio rivederli più...in altri casi con classi in cui hai creato un bel legame con i ragazzi mi è dispiaciuto, ma fa parte del lavoro...è un ciclo che continua!

Ospite ha scritto:Salve, mi chiamo Francesco e ho 24 anni.
Ho appena concluso una supplenza di tre mesi tramite messa a disposizione. Mi sono affacciato al mondo dell'insegnamento per capire se potesse essere la mia strada ed effettivamente mi è piaciuto. Il problema per cui scrivo qui è che lasciare le classi e gli studenti che ho conosciuto è difficile. Non so se sia perché li sento molto vicini alle mia età (triennio superiori), ovviamente il rapporto è sempre stato formale ed incentrato sulla scuola, ma forse ho rivisto in loro troppo di me stesso.
Mi chiedo quindi, come fate voi insegnanti a superare il distacco ogni anno? Comincio a chiedermi se la mia strada non sia quella aziendale, anche solo per evitare questi momenti.

Da ex studente, che adesso lavora in ambito diverso dalla scuola, ma che spera di avere la possibilità di fare l'esperienza da docente, ti dico che secondo me è una questione di abitudine...
Per me lasciare la scuola e i miei professori è stato molto molto doloroso, poi penso al fatto che per quanto loro possano volerci bene (poi ovvio, ci sono classi o studenti che invece si è contenti di lasciare), per loro noi saremo solo una delle tantissime 5° che lasciano. Sicuramente è sempre brutto, ma penso che dopo un po' si venga desensibilizzati. A parità di età, un mio professore che aveva richiesto trasferimento (neo assunto, a 61 anni), l'ultimo giorno di scuola si stava per mettere a piangere, perché fra le sue tre classi eravamo la SUA (avevamo lui tutti i giorni, siamo quelli che gli abbiamo dato più soddisfazione), un'altra invece, che sarebbe andata in pensione quell'anno, non ha pianto tanto per noi, ma per il fatto che avrebbe lasciato il posto dove ha lavorato per gli ultimi 30 anni, dove aveva molti amici. Sicuramente poi, con la primissima classe, lo si sente di più, giustamente tu con loro avrai anche imparato molto (come farai anche con le altre classi in futuro, se continuerai) essendo partito da 0, quindi anche per questo ti pesa, quando hai già 10 anni di insegnamento alle spalle, non c'è questa cosa, e alzandosi la differenza d'età, lo stesso vale per il rivedersi in loro (anche se non è detto),

Ti posso dire che da quel poco che posso vedere, che tu sei uno che lo fa per passione e che non lo fa per uno stipendio (come molti), quindi sarebbe un peccato lavorare in azienda per questo motivo!

Corto Circuito ha scritto:

sempreconfusa1 ha scritto:mmh...poco credibile la tua domanda, proprio da parte tua poi...non è che la fai solo per tirare su il thread?  

Perché? Mica sono un informatico

Solo qualche tempo fa, quando intervenivi a proposito di web, mail, account etcetc, pur non essendo informatico ne parlavi da espertissimo, come dovessi insegnare a tutti nel merito...non ricordi più? Ci sarebbe da postarti qualcuno di questi interventi per essere ancor più espliciti, peccato che hai cambiato il nome al nick e allora non si ritrovano.

La laurea in matematica è per le materie scientifiche quello che la laurea in filosofia è per le materie letterarie. Con in più il vantaggio che le scienze stanno riscoprendo il valore dell'ontologia e della metafisica, materie ormai obsolete per la filosofia.

E dulcis in fundo, mi piace tirarmelo (^_^)