Comitato di valutazione/tutor

Lungi dal voler essere polemica e premettendo che l'esperienza sul campo sia di estrema valenza culturale, mi chiedevo se non fosse più corretto, assegnare ai docenti neo immessi in ruolo, laureati o addirittura plurilaureati, un tutor, che affiancasse, alla sua attività di lavoro ventennale, anche un livello culturale di livello universitario. Trovo corretto porsi con estrema umiltà, soprattutto se non si ha alle spalle una grande esperienza, ma trovo "discutibile" che a seguire le attività, sia un docente non laureato. E' indubbio e indiscutibile, che non basta una laurea nè due, per essere un buon insegnante, ma personalmente, avrei preferito incontrare, nel mio percorso, docenti con una padronanza pedagogica/psicologica più intensa, in modo da poter, come si suol dire, "parlare la stessa lingua". Idem per il comitato di valutazione dei neo immessi in ruolo...E' come se un medico, neo assunto, facesse esami con un'infermiere. Attenzione, non si tratta di un lavoro visto come "inferiore" uno come "superiore", è solo una questione di "linguaggio". Un'infermiere non potrà fare una diagnosi, ma sarà bravissimo a fare una medicazione, così come un medico potrà operare magistralmente, ma non avrà la stessa dimestichezza nel fare una flebo.

Cara Eliana, forse io ho frequentato l'Università/facoltà sbagliata, ma i miei docenti erano assolutamente sguarniti di "padronanza pedagogica/psicologica", che del resto non era assolutamente loro necessaria, dato che si relazionavano con ventenni tre volte la settimana: non è quindi grazie a loro che ho acquisito a mia volta tali competenze, ma sul campo. Del resto, conoscere non significa padroneggiare, come tutti ben sappiamo. Personalmente devo confessarti la mia simpatia per le maestre non laureate della scorsa generazione, che potrebbero spiegare l'uso dell'apostrofo e della punteggiatura a molti utenti del forum...

Eliana2012 ha scritto:Lungi dal voler essere polemica e premettendo che l'esperienza sul campo sia di estrema valenza culturale, mi chiedevo se non fosse più corretto, assegnare ai docenti neo immessi in ruolo, laureati o addirittura plurilaureati, un tutor, che affiancasse, alla sua attività di lavoro ventennale, anche un livello culturale di livello universitario. Trovo corretto porsi con estrema umiltà, soprattutto se non si ha alle spalle una grande esperienza, ma trovo "discutibile" che a seguire le attività, sia un docente non laureato. E' indubbio e indiscutibile, che non basta una laurea nè due, per essere un buon insegnante, ma personalmente, avrei preferito incontrare, nel mio percorso, docenti con una padronanza pedagogica/psicologica più intensa, in modo da poter, come si suol dire, "parlare la stessa lingua". Idem per il comitato di valutazione dei neo immessi in ruolo...E' come se un medico, neo assunto, facesse esami con un'infermiere. Attenzione, non si tratta di un lavoro visto come "inferiore" uno come "superiore", è solo una questione di "linguaggio". Un'infermiere non potrà fare una diagnosi, ma sarà bravissimo a fare una medicazione, così come un medico potrà operare magistralmente, ma non avrà la stessa dimestichezza nel fare una flebo.

carissima Eliana, dal mio modesto punto di vista (sono plurilaureata) ritengo non sia una questione di TITOLI quanto di buon senso, correttezza, competenza, precisione e professionalità a fare la DIFFERENZA fra DOCENTI. Anche perchè uno potrebbe aver conseguito 10 lauree SEMPLICEMENTE acquistandole ON LINE (come il Trota)!!!
Il problema, cara Eliana, è che nella scuola MOLTI(per fortuna non TUTTI) si fregiano del TITOLO di DOCENTE senza possedere la benchè minima IDONEITA'. E succede poi, per NOSTRA SFORTUNA, che ci vengano assegnati anche come TUTOR!!!

Come e' possibile che si insegni senza idoneità?

Eliana2012 ha scritto:E' come se un medico, neo assunto, facesse esami con un'infermiere. Attenzione, non si tratta di un lavoro visto come "inferiore" uno come "superiore", è solo una questione di "linguaggio". Un'infermiere non potrà fare una diagnosi, ma sarà bravissimo a fare una medicazione, così come un medico potrà operare magistralmente, ma non avrà la stessa dimestichezza nel fare una flebo.

A dire la verità non è solo una questione di "linguaggio"... Un infermiere (senza apostrofo, così come "un istituto comprensivo") non può, non sa né deve fare quel che fa un medico, mentre un infermiere laureato fa esattamente quel che fa un infermiere diplomato. A proposito: si son laureate in scienze infermieristiche mie ex-alunne che io non vorrei si avvicinassero a me; certi infermieri diplomati sono invece le colonne dell'ospedale della mia città.

ori79 ha scritto:Come e' possibile che si insegni senza idoneità?

CarissimaORI79...oltre al mio commento leggiti anche quello di PANTA, forse io non sono stata abbastanza chiara, io e PANTA abbiamo espresso lo stesso concetto con parole diverse...anche se un BRAVO docente dovrebbe saper leggere fra le righe!