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Non consideriamo gli insegnanti di sostegno di serie B

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Messaggio Da Pierucci Mer Set 19, 2012 9:37 pm

E lo affermo da insegnante di tecnologia che spesso ha condiviso interessanti esperienze con l'insegnante di sostegno.
Purtroppo le istituzione che ci "guidano" vedono questo ruolo meno importante di quello che dovrebbe essere e vi espongo il perchè:
una mia collega, insegnante di inglese, ha avuto seri problemi in passato con delle classi che non riusciva a gestire tanto che per qualche mese è stata allontanata dal suo lavoro.
Ora occupa il ruolo di insegnante di sostegno come se questo ruolo richiedesse minore impegno e segue un ragazzino con problemi gravi di comportamento che in genere riesco a gestire meglio quando lei non è in classe.
Questa mattina il ragazzino si era impossessato della spilletta di un suo compagno ed è nato il "putiferio" lei si è messa ad urlare come una "pazza" tanto che temevo si sentisse male, i ragazzi erano stressati e ho perso 30 minuti di lezione.
A nulla è servito il mio invito a portare fuori il ragazzino che aveva reazioni sconsiderate alle urla di una persona che, secondo me, dovrebbe dedicarsi ad altre attività anche se inerenti alla scuola.
A chi posso rivolgermi per avere un consiglio di tipo professionale?
Grazie e ...buon lavoro !!
Ari

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Messaggio Da giovanna onnis Gio Set 20, 2012 6:28 pm

Condivido pienamente il titolo che hai dato a questo topic Pierucci, anche se , purtroppo, una parte dei colleghi di sostegno vedono noi docenti curricolari in modo decisamente negativo e si pongono loro stessi nei confronti dei colleghi del cdc in una posizione quasi di difesa e di "inferiorità" che NON ESISTE e NON DEVE ESSERCI assolutamente!!!!!
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Messaggio Da amanda81 Gio Set 20, 2012 9:21 pm

Dici giovanna onnis??
Bhè....... ti inviterei a fare un giro in moltissime scuole popolate da oche....
o meglio da galline....un vero pollaio.
Probabilmente tu sarai una docente a modo...e sono contenta....
ma credimi il livello delle docenti, (parlo per la scuola primaria) è DAVVERO MOLTO BASSO!
Sono davvero sconcertata dall'esperienza di quest'anno!

una semplice docente di sostegno

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Messaggio Da gilda.saija Gio Set 20, 2012 10:56 pm

Ho un'esperienza ormai più che ventennale nella scuola e, purtroppo, constato ogni giorno di più un livello molto basso nell'intera classe docente, senza distinzioni significative tra insegnanti sos e curriculari. Da curriculare mi è capitato di lavorare con un insegnante di sostegno che tutto l'anno apriva e chiudeva le finestre, e questa era l'unica sua attività. Da docente di sostegno ho assistito a situazioni vergognose, di vessazione psicolgica di alunni, di incompetenza totale e di abissale ignoranza. Naturalmente, accanto a tali esperienze negative, ho vissuto situazioni di altissimo valore culturale, e educativo. Devo dire che la gran parte di queste ultime risalgono a una decina di anni fa e nell'ultimo torno di tempo, vanno sempre più estinguendosi.
Quanto agli insegnanti di sostegno, categoria della quale per il momento faccio parte, noto purtroppo, in primis nella mia persona, che l'insegnare per anni una miscellanea di discipline, almeno alle superiori, fa spesso dimenticare quel che ciascuno ha studiato da giovane. Per questo penso, insieme a altri colleghi che ne hanno discusso ampiamente sul forum, che l'ideale sarebbe, per non essere, nè essere considerati di serie B, insegnare entrambe le cose: sostegno e la propria materia. Insegnanti bis-abili, dice Gigi 79!

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Messaggio Da GiGi79 Ven Set 21, 2012 9:51 am

Eccomi :-)
Confermo tutto quanto si dice qui e chi ci legge sa che da tempo sono sostenitrice della bis-abilità come unica possibile soluzione concreta, e non "teorica", di superare barriere e differenze tra sostegno e materia.
Abbiamo bisogno di essere "gruppo" e di essere numerosi perchè questa possibilità sia concessa nella scuola. Bisogna smettere di ragionare per "categorie", bisogna ragionare per "persone": non ci deve essere "il sostegno" e "la materia", ma una persona che sappia svolgere attività didattica curricolare E di sostegno nella propria disciplina. Essere "specializzati" senza un OGGETTO su cui esercitare tale specializzazione non ha senso, avremo persone che "conoscono" la disabilità un po' meglio, ma paradossalmente non potranno far nulla di questa "conoscenza" perchè non avranno gli strumenti operativi nelle discipline di riferimento per aiutare concretamente disabili e altri alunni della classe...

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Messaggio Da chiarastella Ven Set 21, 2012 3:51 pm

GiGi79, io credo che con la riconversione sul sostegno che dall' anno prossimo potrebbe diventare realtà, la tua proposta di docenti bis- abili potrebbe diventare più concreta, in quanto i docenti sovrannumerari" costretti" a lasciare la disciplina,potrebbero essere interessati a non lasciarla completamente.

chiarastella

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Messaggio Da giovanna onnis Ven Set 21, 2012 4:50 pm

amanda81 ha scritto:Dici giovanna onnis??
Bhè....... ti inviterei a fare un giro in moltissime scuole popolate da oche....
o meglio da galline....un vero pollaio.
Probabilmente tu sarai una docente a modo...e sono contenta....
ma credimi il livello delle docenti, (parlo per la scuola primaria) è DAVVERO MOLTO BASSO!
Sono davvero sconcertata dall'esperienza di quest'anno!

una semplice docente di sostegno
Ciao Amanda, se non generalizziamo concordo con te, così come io non mi riferisco a tutti gli insegnanti di sostegno (..ho scritto, infatti, "una parte dei colleghi di sostegno"), nello stesso modo spero che anche tu ti riferisca a una parte dei colleghi di ruolo.
La fattoria è ampia e variegata...tra oche e galline aggiungerei qualche maiale!!!! Cosa ne pensi? :-)


Ultima modifica di giovanna onnis il Sab Set 22, 2012 4:26 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio Da giovanna onnis Ven Set 21, 2012 5:03 pm

chiarastella ha scritto:GiGi79, io credo che con la riconversione sul sostegno che dall' anno prossimo potrebbe diventare realtà, la tua proposta di docenti bis- abili potrebbe diventare più concreta, in quanto i docenti sovrannumerari" costretti" a lasciare la disciplina,potrebbero essere interessati a non lasciarla completamente.
Ma potrebbe anche essere un'arma doppio taglio per i docenti specializzati che vorrebbero essere immessi in ruolo sul sostegno e che, in tal modo, non ci riusciranno più. Come docente curricolare non sono d'accordo con l'eliminazione della figura specialistica dell'insegnante di sostegno che è docente della classe e che ha un ruolo fondamentale e indispensabile nell'attività curricolare per gli alunni con difficoltà. E' di questo ruolo, di questa funzione che i colleghi di sostegno devono riappropriarsi con la stretta collaborazione dei colleghi curricolari. Sono consapevole, però, che questo sia irrealizzabile in quelle scuole dove abbondano "oche e galline" di cui parla Amelia o docenti di sostegno che si limitano ad aprire e chiudere la finestra per tutto l'anno come dice Gilda Saija o a fare fotocopie e "cazzeggiare" senza rimanere in classe durante il loro orario (questo lo aggiungo io)!!
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Messaggio Da peach79 Ven Set 21, 2012 9:31 pm

Secondo la mia esperienza, molti curriculari non sanno neanche che titoli abbiamo...forse pensano che siamo solo laureati. E' da una settimana che mi chiedono: "ma tu in che sei laureata?" mentre tra di loro ovviamente si chiedono: "tu cosa insegni?"
E questo passa anche ai ragazzi. L'anno scorso alcuni ragazzi mi hanno chiesto come si fa a diventare insegnanti di sostegno e mi hanno detto: "mado', professore', quanto hai studiato..."
E poi quello di essere insegnanti della classe è davvero una buffonata in Italia...se fossimo insegnanti della classe parteciperemmo a tutti gli effetti agli esami di stato, dal primo all'ultimo giorno, facendo anche domande all'orale nelle discipline di nostra competenza e invece...facciamo quello che facciamo tutto l'anno: stiamo accantoi al ragazzo che ha bisogno d'aiuto!
Ne volete sentire un'altra? L'anno scorso i primi giorni di scuola entra la bidella in classe e dice: "chi è la professoressa di sostegno della classe? La vogliono in segreteria"
Io ero alla cattedra e quando ha saputo che ero io mi ha risposto: "E chi t'aveva riconosciuto? L'insegnante di sostegno DEVE stare seduto vicino all'alunno..." Ovviamente le ho risposto che non è così.
Come si fa a far cambiare idea ad un sistema del genere?
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Messaggio Da amanda74 Ven Set 21, 2012 9:38 pm

Io ho visto un docente alzarsi verso la fine della lezione, mancavano 20 minuti al suono della campanella, si è alzato e ha portato serenamente i ragazzi a prendere un caffè al bar. (non dico altro)

Un'altra volta ho incontrato un docente che quasi perdeva la salute per recuperare ragazzi difficili, andando anche a casa loro, parlando con gli amici e con i genitori, facendo di tutto per mantenerli a scuola, in alcuni casi ci è riuscito ed è stata gioia profonda.


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Messaggio Da gf Sab Set 22, 2012 8:05 am

Partendo dal titolo: io credo che la risoluzione dei problemi che spesso emergono intorno alla figura e al ruolo dell'insegnante di sostegno (di cui leggiamo spesso sul forum) non necessitino di una profonda revisione dello stesso (anche se sulla creazione di una specifica cdc sono assolutamente d'accordo). Basterebbe lavorare per far cessare consuetudini sbagliate che, a volte, sono al limite, se non ben oltre la leggitimità.

E' da 11 anni che faccio questo mestiere e, per quanto mi riguarda, sarò stato anche fortunato nella riffa della scelta della scuola alle convocazioni, ho sempre lavorato in condizioni più che accettabili. Tuttavia, certe cattive abitudini, a volte, sono determinate dagli stessi docenti di sostegno.

Ho avuto colleghi che si lamentavano del fatto che l'orario scolastico gli fosse imposto (come a tutti i docenti curricolari) e che dovessero motivare didatticamente eventuali variazioni; altri che lamentano il fatto di restare soli nella propria classe quando il docente curricolare con cui si aveva la comprensenza era assente; chi (pur avendo dato la prorpia disponibilità) non si spiegava il perché dovesse accompagnare in gita la propria classe dal momento che l'alunno h aveva deciso di non parteciparvi; chi aprendo la porta e vedendo che Tonino era assente se ne tornava in sala professori a leggere il giornale; chi al suono della campana viene in classe, quasi senza salutare gli altri alunni, a prelevare Tonino per riportarlo alla fine dell'ora; colleghi che lamentano di dover andare ai ricevimenti dei genitori, tanto con la mamma di Tonino parlano spesso, ecc.

Capisco perfettamente che il discorso è un po' più complesso di come lo racconto e che vi sono, ad esempio, molte differenze nell'ambito dei diversi ordini di scuola. Ma, per farla breve, forse bisognerebbe partire dal chiarire a se stessi quali sono i propri effettivi compiti e ruoli per poi eventualmente rivendicarli con i colleghi e con i DS.

gf

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Messaggio Da giovanna onnis Sab Set 22, 2012 4:25 pm

gf ha scritto:Partendo dal titolo: io credo che la risoluzione dei problemi che spesso emergono intorno alla figura e al ruolo dell'insegnante di sostegno (di cui leggiamo spesso sul forum) non necessitino di una profonda revisione dello stesso (anche se sulla creazione di una specifica cdc sono assolutamente d'accordo). Basterebbe lavorare per far cessare consuetudini sbagliate che, a volte, sono al limite, se non ben oltre la leggitimità.

E' da 11 anni che faccio questo mestiere e, per quanto mi riguarda, sarò stato anche fortunato nella riffa della scelta della scuola alle convocazioni, ho sempre lavorato in condizioni più che accettabili. Tuttavia, certe cattive abitudini, a volte, sono determinate dagli stessi docenti di sostegno.

Ho avuto colleghi che si lamentavano del fatto che l'orario scolastico gli fosse imposto (come a tutti i docenti curricolari) e che dovessero motivare didatticamente eventuali variazioni; altri che lamentano il fatto di restare soli nella propria classe quando il docente curricolare con cui si aveva la comprensenza era assente; chi (pur avendo dato la prorpia disponibilità) non si spiegava il perché dovesse accompagnare in gita la propria classe dal momento che l'alunno h aveva deciso di non parteciparvi; chi aprendo la porta e vedendo che Tonino era assente se ne tornava in sala professori a leggere il giornale; chi al suono della campana viene in classe, quasi senza salutare gli altri alunni, a prelevare Tonino per riportarlo alla fine dell'ora; colleghi che lamentano di dover andare ai ricevimenti dei genitori, tanto con la mamma di Tonino parlano spesso, ecc.

Capisco perfettamente che il discorso è un po' più complesso di come lo racconto e che vi sono, ad esempio, molte differenze nell'ambito dei diversi ordini di scuola. Ma, per farla breve, forse bisognerebbe partire dal chiarire a se stessi quali sono i propri effettivi compiti e ruoli per poi eventualmente rivendicarli con i colleghi e con i DS.
Gf ammiro la tua obiettività e capisco perchè in 11 anni hai "sempre lavorato in condizioni più che accettabili"....avrà influito un po di "fortuna", ma sicuramente una buona parte del merito è tuo.
Con la tua descrizione fai uno specchio esatto di situazioni che ho vissuto direttamente come insegnante curricolare.
Concordo sul fatto che molte "cattive abitudini" devono essere eliminate, proprio per non svalutare (per colpa di ingiuste generalizzazioni) la categoria degli insegnanti di sostegno.
Ripeto ne ho ho conosciuti tanti, alcuni ottimi colleghi che cercavano e davano collaborazione, altri che, pur essendo nell'area disciplinare scientifica, seguivano l'alunno solo nelle ore di italiano, storia ed educazione fisica, perchè le ore di matematica e delle altre materie scientifiche avevano una distribuzione settimanale per lorio scomoda!!!!!!
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Messaggio Da GiGi79 Sab Set 22, 2012 8:35 pm

Va bene, vi sono anche queste cose. Sicuramente è vero.
A volte, però, mi chiedo se tutta questa "superficialità" di alcuni colleghi e la ricerca di una soluzione "più comoda" per sè e per la propria vita non nasconda altre ragioni...

Esempio: magari un collega sos avrebbe piacere a partecipare alle riunioni di materia della sua disciplina, a parlare con i genitori di tutti gli studenti della classe, a lavorare in compresenza nella sua disciplina...
Se poi, però, il suo ruolo viene lasciato a margine e i colleghi nella riunione di materia non lo coinvolgono "perchè tanto lui non la deve insegnare", i genitori degli altri alunni non vanno mai a parlare con lui "perchè tanto non è mica il loro insegnante"..., se le ore in compresenza nella propria disciplina sono condotte in modo non tanto diverso da quelle in discipline non di sua competenza e il collega si ritrova ad aiutare in rapporto uno-a-uno solo l'alunno disabile... e va avanti così per mesi, o anni...
Beh, non giustifico, ma "capisco". Che il docente sos si chieda "tanto a cosa serve la mia partecipazione a contesti in cui comunque non sono coinvolto?" è un'esperienza di vissuto molto comune a tanti docenti.

Quello che vi invito a fare non è a "giustificare", ma a "mettervi nei panni di".
E' vero che sul sostegno molti colleghi sono demotivati, senz'altro. Chiediamoci perchè senza sparare addosso al collega di turno... in alcuni casi è giustificatissimo, ma spesso nella mia esperienza l'apparente disinteresse nasconde altre difficoltà nel ricoprire questo ruolo che non dovrebbero essere condannate con leggerezza.
Saluti
GiGi79

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Messaggio Da gf Dom Set 23, 2012 12:08 am

Sarà. Io ho lavorato nei dipartimenti disciplinari in base alla mia materia di riferimento e ho dato il mio personale contributo in base alle mie esperienze e competenze e mai nessuno si è permesso di puntualizzare che comunque il mio ruolo, in quell'ambito, fosse in qualche modo condizionato dal fatto che nelle classi svolgo tutt'altra mansione. Ai ricevimenti dei genitori, specie se questi non mi conoscono ancora, dicendogli che sono l'insegnante di sostegno, se accentano al fatto che quindi non mi occupo del loro figlio, spiego loro ciò che spiego ai ragazzi il primo giorno di scuola e cioè che io sono un loro docente a tutti gli effetti. Ho trovato colleghi, anzi, che hanno invitato i genitori a rivolgersi a me per avere maggiori dettagli sull'andamento dei loro figli dal momento che spesso sono il docente col maggior numero di ore nella classe. Ho già detto che probabilmente sono stato fortunato in questi anni a trovare scuole in cui più o meno si lavora così, ma dal mio canto il mio impegno quotidiano è volto perché ciò avvenga. Capisco che molti colleghi lavorano in contesti meno favorevoli e quindi meno motivanti, ma ciò non giustifica un loro atteggiamento arrendevole e subordinato, a meno che non si voglia discutere all'infinito se certe prassi siano una causa o un effetto.

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Messaggio Da GiGi79 Dom Set 23, 2012 11:06 am

Anche a me gf non è mai capitato di persona, ma ho ricevuto molte segnalazioni di colleghi a cui queste cose capitano spesso.
Anch'io spiego a ragazzi e genitori quanto spieghi tu sul mio ruolo e il rispetto formale non mi è mai mancato nè dagli uni nè dagli altri. Anche le condizioni di lavoro nella scuola in cui sono sono più che accettabili, come dici tu.
Ma in altre scuole del passato non lo è stato, eppure io sono sempre la stessa...
Sul discutere se certe prassi siano causa o effetto, sono d'accordo sul non discuterne all'infinito... ma al "finito" sì, per poi cercare una soluzione che al docente di sostegno possa dare non solo "oneri", ma anche "onori"...
A volte ci sono colleghi come gf che riescono da soli a scardinare certe cattive prassi perchè sono capaci o perchè trovano colleghi e dirigenti favorevoli, a volte ci sono colleghi che non ci riescono o semplicemente contesti in cui queste prassi sono così radicate che non si riesce ad intervenire.
Continuo a pensare che per ottenere questi risultati di contitolarità vera non basti dire "sono docente della classe", ma realizzarlo effettivamente nella scuola con la doppia docenza, sarebbe un segnale di "partecipazione" alla vita della scuola tutta e non solo al mondo della disabilità, che potrebbe giovare a tanti insegnanti sos che si sentono di serie B... come dire, poi non avrebbero più motivo di sentirsi o essere considerati tali...
Saluti
GiGi79

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Messaggio Da gf Dom Set 23, 2012 12:22 pm

GiGi79 ha scritto:
Continuo a pensare che per ottenere questi risultati di contitolarità vera non basti dire "sono docente della classe", ma realizzarlo effettivamente nella scuola con la doppia docenza, sarebbe un segnale di "partecipazione" alla vita della scuola tutta e non solo al mondo della disabilità, che potrebbe giovare a tanti insegnanti sos che si sentono di serie B... come dire, poi non avrebbero più motivo di sentirsi o essere considerati tali...
Saluti
GiGi79

La risposta non è data per puro spirito di contraddizione, ma solo dalla voglia di capire.
Certo che non "basta dirlo" e che "bisogna farlo"!
Tuttavia chi dice che non sia già così? (a meno che non abbia compreso cosa intendi esattamente per "doppia docenza").

In molti casi, tanto per fare un esempio, seguendo alunni diversamente abili che seguono la programmazione della classe per obiettivi minimi, il mio intervento in classe, durante una spiegazione del docente curricolare, si realizza intervenendo sull'argomento per semplificare i contenuti, per chiarire i concetti integrandoli con facili esempi, verificando che i concetti siano stati acquisiti soprattutto dagli alunni "più deboli", ecc. Faccio ciò restando rigorosamente in prossimità della cattedra e rivolgendo i miei interventi a tutta la classe (oltre che chiaramente a favore dell'alunno h). Non ho mai avuto colleghi che si siano lamentati o infastiditi che prendessi la parola durante le loro spiegazioni (o forse non me lo hanno mai dato a vedere!?). Se dovesse capitare non avrei alcun problema a spiegare loro che questo è ciò che prevede il mio ruolo e la mia funzione in classe (almeno per come la penso io). Durante le attività pratiche in classe, chiaramente rivolgo maggiore attenzione al controllo e alla guida dell'alunno h. Faccio ciò non sedendomi mai accanto all'alunno (solitamente ha già un compagno di banco), ma restando vicino al suo banco. Comunque, sempre durante le attività pratiche, giro molto per la classe controllando il lavoro di tutti gli alunni, specie di quelli che generalmente hanno bisogno di un minimo di aiuto in più. Tutte le volte che resto solo in classe per assenza del docente ho sempre proposto una attività coinvolgendo tutta la classe (compreso l'alunno h) e non ho mai proposto attività di ripasso individuale o autonome attività di gruppo, per rafforzare l'idea negli alunni che è consueto e assolutamente normale lavorare con il docente di sostegno. Quando arrivo in una nuova classe, spiegogando che capiterà di svolgere attività con me nelle ora di compresenza mancata, faccio portare loro un quaderno apposito per tali attività da lasciare a scuola e da utilizzare all'occorrenza, ecc.

Non so se le prassi che ho descritto a mo' d'esempio siano utili, efficaci, corrette. Ciò che riscontro però è che l'alunno diversamente abile non mi identifica come qualcuno esclusivamente a lui dedicato e pertanto non sviluppa una sorta di dipendenza da me nel suo lavoro o nella risoluzione di problemi (utile forse nel caso l'alunno abbia poche ore di sos); gli alunni si abituano all'idea che sei un insegnante della classe (sul piano sostanziale e non solo formale); I colleghi (i più) si abituano a vederti come una figura attiva e di supporto al loro lavoro e non solo all'alunno.

Sarò forse ingenuo.... Boh? Ma a volte pare funzionare


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Messaggio Da gf Dom Set 23, 2012 12:39 pm

Integro il messaggio precedente dicendo che so bene che certe prassi, che potremmo chiamare di "co-titolarità effettiva", in molte scuole non sono abituali se non addirittura non molto ben viste. Cio non di meno, in questi casi credo sia il caso quanto meno di provarci. E per provarci il requisito minimo (semplificando) è la consapevolezza di non trovarsi in una condizione di "inferiorità" in quanto docenti di sostegno rispetto ai docenti curricolari.

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Messaggio Da amanda81 Dom Set 23, 2012 1:03 pm

La contitolarità è solo una parola scritta.
Noi di sostegno dovremmo essere tutto...però di fatto veniamo considerate NIENTE.
Ci assorbiamo quanto di più problematico ci può essere... tra colleghe che non dovrebbero più insegnare, e lo dico con ESTREMA SERIETA' E COSCIENZA.... e bambini, povere anime innocenti che hanno un estremo bisogno di aiuto....
Il vero problema della scuola di oggi è questa compresenza sostegno, comune. Non se ne può più...sopratutto per i casi molto gravi... Credetemi!

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Messaggio Da gf Dom Set 23, 2012 1:04 pm

Ed inoltre (e concludo!) se dovvesse capitare di trovarmi in contesti dove per affermare certi principi sui quali ne va della mia professionalità e della mia dignità di docente, certamente non mi sottrarrei eventualmente anche al confronto (più o meno acceso) forte della professionalità e serietà con cui svolgo la mia professione (vere o presunte che siano).

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Messaggio Da giovanna onnis Dom Set 23, 2012 3:39 pm

GiGi79 ha scritto:Va bene, vi sono anche queste cose. Sicuramente è vero.
A volte, però, mi chiedo se tutta questa "superficialità" di alcuni colleghi e la ricerca di una soluzione "più comoda" per sè e per la propria vita non nasconda altre ragioni...
Possono esserci tante "ragioni", ma le "scelte di comodo" molte volte fanno proprio comodo ai docenti che le fanno....non fare quelle scelte significherebbe forse impegnarsi di più, lavorare di più e, quindi faticare di più, come, invece, fanno molti altri insegnanti di sostegno che per la loro serietà e dignità professionale fanno la "scelta più difficile", ma in sintonia con il loro ruolo
GiGi79 ha scritto:
Esempio: magari un collega sos avrebbe piacere a partecipare alle riunioni di materia della sua disciplina, a parlare con i genitori di tutti gli studenti della classe, a lavorare in compresenza nella sua disciplina...
Chi lo impedisce?...perchè non lo fa?
GiGi79 ha scritto:
Se poi, però, il suo ruolo viene lasciato a margine e i colleghi nella riunione di materia non lo coinvolgono "perchè tanto lui non la deve insegnare", i genitori degli altri alunni non vanno mai a parlare con lui "perchè tanto non è mica il loro insegnante"..., se le ore in compresenza nella propria disciplina sono condotte in modo non tanto diverso da quelle in discipline non di sua competenza e il collega si ritrova ad aiutare in rapporto uno-a-uno solo l'alunno disabile... e va avanti così per mesi, o anni...
Beh, non giustifico, ma "capisco". Che il docente sos si chieda "tanto a cosa serve la mia partecipazione a contesti in cui comunque non sono coinvolto?" è un'esperienza di vissuto molto comune a tanti docenti.
Forse ci vorrebbe un ruolo più attivo e non l'attesa di "non essere lasciato ai margini" o di "essere coinvolto dagli altri"....perchè questo atteggiamento di "inferiorità" nei confronti dei colleghi curricolari????
in alcuni casi potrebbero esserci motivi caratteriali, ma in altri casi forse il discorso delle scelte o atteggiamenti di comodo si ripropone.
Molti insegnanti di sostegno sostengono di non essere tenuti a partecipare alle riunioni di dipartimento o alle riunioni per materie, non sono tenuti a presenziare ai colloqui con le famiglie perchè loro hanno contatti continui con la famiglia del loro alunno (in questo caso si dichiarano insegnanti dell'alunno e non della classe perche è "più comodo"). Ti dico questo perche questi insegnanti sono stati invitati dai colleghi curricolari, quindi "sono stati coinvolti", ma sono loro che non hanno voluto essere coinvolti....."riunioni in più - dicevano - ma chi me lo fa fare!!"
GiGi79 ha scritto:
Quello che vi invito a fare non è a "giustificare", ma a "mettervi nei panni di".
E' vero che sul sostegno molti colleghi sono demotivati, senz'altro. Chiediamoci perchè senza sparare addosso al collega di turno... in alcuni casi è giustificatissimo, ma spesso nella mia esperienza l'apparente disinteresse nasconde altre difficoltà nel ricoprire questo ruolo che non dovrebbero essere condannate con leggerezza.
Saluti
GiGi79
Non voglio "giustificare" e non voglio "mettermi nei panni di"...insisto solo sul fatto che ognuno di noi, curricolari e sostegno, debba svolgere il proprio lavoro in modo dignitoso e ottimale per gli studenti. Anche noi docenti curricolari, a seconda della realtà scolastica in cui lavoriamo, siamo sottoposti a stress, frustrazioni con classi non propriamente "modello"...28-30 alunni con demotivazione al 90% (per fare una stima ottimistica), atti di bullismo, violenza verbale, senza una famiglia alle spalle e con storie personali "al limite"...dispersione scolastica, aree a rischio sono problematiche quotidiane del nostro lavoro.
Non possiamo, però, non dobbiamo reagire con un "apparente disinteresse" per nascondere le nostre difficoltà...se tutti facessimo così, che ne sarebbe della scuola già ampiamente svalutata dall'alto????
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Messaggio Da giovanna onnis Dom Set 23, 2012 3:44 pm

gf ha scritto:Sarà. Io ho lavorato nei dipartimenti disciplinari in base alla mia materia di riferimento e ho dato il mio personale contributo in base alle mie esperienze e competenze e mai nessuno si è permesso di puntualizzare che comunque il mio ruolo, in quell'ambito, fosse in qualche modo condizionato dal fatto che nelle classi svolgo tutt'altra mansione. Ai ricevimenti dei genitori, specie se questi non mi conoscono ancora, dicendogli che sono l'insegnante di sostegno, se accentano al fatto che quindi non mi occupo del loro figlio, spiego loro ciò che spiego ai ragazzi il primo giorno di scuola e cioè che io sono un loro docente a tutti gli effetti. Ho trovato colleghi, anzi, che hanno invitato i genitori a rivolgersi a me per avere maggiori dettagli sull'andamento dei loro figli dal momento che spesso sono il docente col maggior numero di ore nella classe. Ho già detto che probabilmente sono stato fortunato in questi anni a trovare scuole in cui più o meno si lavora così, ma dal mio canto il mio impegno quotidiano è volto perché ciò avvenga. Capisco che molti colleghi lavorano in contesti meno favorevoli e quindi meno motivanti, ma ciò non giustifica un loro atteggiamento arrendevole e subordinato, a meno che non si voglia discutere all'infinito se certe prassi siano una causa o un effetto.
BRAVISSIMO!!!!! Se tutti gli insegnanti di sostegno fossero come te e avessero le tue stesse vedute, sarebbe una grande conquista per la scuola e per la tutela e l'integrazione degli alunni H!!
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Messaggio Da giovanna onnis Dom Set 23, 2012 3:48 pm

gf ha scritto:
GiGi79 ha scritto:
Continuo a pensare che per ottenere questi risultati di contitolarità vera non basti dire "sono docente della classe", ma realizzarlo effettivamente nella scuola con la doppia docenza, sarebbe un segnale di "partecipazione" alla vita della scuola tutta e non solo al mondo della disabilità, che potrebbe giovare a tanti insegnanti sos che si sentono di serie B... come dire, poi non avrebbero più motivo di sentirsi o essere considerati tali...
Saluti
GiGi79

La risposta non è data per puro spirito di contraddizione, ma solo dalla voglia di capire.
Certo che non "basta dirlo" e che "bisogna farlo"!
Tuttavia chi dice che non sia già così? (a meno che non abbia compreso cosa intendi esattamente per "doppia docenza").
E' proprio questo il nocciolo della questione...molti miei colleghi di sostegno si sono limitati per tutto l'anno a lamentarsi, ma non hanno mai agito di conseguenza!
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Messaggio Da giovanna onnis Dom Set 23, 2012 3:50 pm

gf ha scritto:Ed inoltre (e concludo!) se dovvesse capitare di trovarmi in contesti dove per affermare certi principi sui quali ne va della mia professionalità e della mia dignità di docente, certamente non mi sottrarrei eventualmente anche al confronto (più o meno acceso) forte della professionalità e serietà con cui svolgo la mia professione (vere o presunte che siano).
Ancora una volta ammirevole!!!!! :-)
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Messaggio Da gilda.saija Dom Set 23, 2012 5:23 pm

Concordo con quanto sostiene Gigi 79. Ci sono contesti e contesti, e, tra il bianco e il nero, infinite sfumature. Ho già segnalato: l'anno scorso ricevimento "separato" di curriculari e docenti di sostegno, questi ultimi in sala professori, disagio nelle ore di compresenza con discipline assolutamente estranee al proprio percorso formativo, relazioni difficili con alcuni colleghi portatori di pregiudizi sull' insegnante di sostegno (vedi, anche qui, indignazione), scarsità di rapporti con il personale socio-sanitario, che spesso si vede sì e no una volta all'anno, poca chiarezza sulla valutazione dell'alunno diversamente abile, nessuna possibilità di valutare, nella propria disciplina, gli altri alunni. Qualche altra "chicca": durante le prove Invalsi, lo scorso anno, assoluto divieto che l'insegnante di sostegno entrasse in classe. Discutibile, ma era così. Dovendo espletare il mio orario di servizio, ero in sala docenti a preparare una lezione per l'indomani. Entra una collega, chiede come mai fossi "disoccupata", le rispondo che il mio alunno sta facendo le prove Invalsi. Lei mi risponde: "la prossima volta che nasco mi faccio docente di sos". Io non sono un che si considera di serie nè B, nè A, sono semplicemente consapevole dei miei limiti e delle mie potenzialità: so che che certe mentalità sono difficili da estirpare e che il Ministero ci si mette anch'esso a perpetuarle. Se analizziamo il perchè, la motivazione profonda della esclusione dalla classe dell'ins. sos durante le prove Invalsi, cosa ci troviamo? Che l'insegnante sos è una specie di mamma succedanea che si farebbe intenerire e quindi aiuterebbe il ragazzo, falsificando così l'oggettività della prova? Perchè l'insegnante sos non potrebbe comportarsi, in quell'occasione, esattamente come i suoi colleghi curriculari?

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Messaggio Da gf Dom Set 23, 2012 8:03 pm

gilda.saija ha scritto:Ci sono contesti e contesti...

Certamente. Non vorrei passare per quello che racconta la scuola delle favole dove tutto è perfetto... Anch'io, passando per il corridoio, mi sono sentito dire da una collega affacciata alla porta della sua classe: "senti, tu che sei di sostegno... me lo porti un caffè?", oppure, entrando ad inizio d'anno in classe e trovando già la collega, questa, con una grazia che non vi dico, davanti a tutta la classe dice: "Ah, sei di sostegno... qual è il tuo?". Questo (ed altro), ti assicuro, non mi ha certo condizionato né nel mio lavoro né tanto meno nella considerazione del ruolo che sono chiamato a svolgere a scuola. Non so se poi alla fine dell'anno la collega abbia capito che la mia mansione non è portare rinfreschi e bevande e se l'altra abbia capito che non sono la balia asciutta di...

gilda.saija ha scritto:l'anno scorso ricevimento "separato" di curriculari e docenti di sostegno

Qualcuno ne ha chiesto la ragione? Qualcun'altro se ne è lamentato?

gilda.saija ha scritto:relazioni difficili con alcuni colleghi portatori di pregiudizi sull' insegnante di sostegno

Quando qualche collega pensa di esercitare una sorta di primato e di condizionare o ostacolare il mio lavoro in maniera che esuli dal confronto tra pari, sono sempre stato cortese con lui/lei, ma non certo tenero negli argomenti.

gilda.saija ha scritto:poca chiarezza sulla valutazione dell'alunno diversamente abile

È capitato di trovarmi in disaccordo con alcuni colleghi circa la valutazione dell'alunno disabile. PEI alla mano, fuori dal mio orario di servizio, ce lo siamo letto e riletto insieme fino a cercare di capire se quegli obiettivi fossero o meno stati raggiunti.

gilda.saija ha scritto:durante le prove Invalsi, lo scorso anno, assoluto divieto che l'insegnante di sostegno entrasse in classe

Questa cosa fu imposta dall'invalsi stessa e sull'INVALSI preferisco non esprimermi...

gilda.saija ha scritto:Se analizziamo il perchè, la motivazione profonda della esclusione dalla classe dell'ins. sos durante le prove Invalsi, cosa ci troviamo?

Ma se non ricordo male e non so se è ancora così, l'INVALSI indicò che le prove delle discipline fossero somministrate da docenti di altre discipline. Credo, se così è, che ci sia la stessa logica. E comunque, sempre di Invalsi si parla...

gf

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